domenica 29 novembre 2009

Avanti, anche se a piccoli passi

Le manifestazioni del 26-27/11 hanno fatto in modo che la vertenza Agile fosse assunta in pieno dalla Presidenza del Consiglio. Tutti i dipendenti sono già informati su quanto accaduto nei 2 giorni sopraindicati ma per chi si estranea totalmente dalla lotta in breve si riassume che:

Entro il 5 dicembre i dirigenti della Omega dovranno pagare le mancate retribuzioni ai lavatori della ex Eutelia e interrompere la procedura di mobilità. Questo è l'ultimatum lanciato da Palazzo Chigi dopo l'incontro di ieri con i sindacati ed i vertici dell'azienda sulla vertenza EUTELIA-OMEGA-AGILE, a cui si aggiunge l'impegno, mantenuto, da parte del Sottosegretario Gianni Letta, di portare la questione all'attenzione del Consiglio dei Ministri di questa mattina.
Infatti, al termine della riunione di Governo di oggi, si è appreso da una nota di Palazzo Chigi, che il Sottosegretario Gianni Letta si è attivato con il Tribunale di Roma, sezione fallimentare, per sollecitare l'esame delle istanze presentare dai lavoratori.

Ciò che si è ottenuto è stato piu o meno ciò che ci si attendeva, ma cosa piu interessante è che il Presidente di Eutelia, Pizzichi (simpaticamente chiamato Pizza&Fichi dai dipendenti) e l'adesso Procuratore Generale di Libeccio-Omega-Agile-Phonemedia-ecc ecc, Claudio Marcello Massa si sono affrettati a rilasciare interviste (che facilmente trovate in internet) per prendere distanze da tutto e tutti.
Pizzichi prende le distanze da Samuele Landi che ha dato le dimissioni dal CDA Eutelia, da Claudio Marcello Massa al quale ha promesso querele e denunce visto il non mantenimento degli impegni con l'acquisto di Agile per cui Eutelia ne dovrà rispondere in soldo ad Agile , ed ai dipendenti di quest'ultima che ha occupato le sedi mandando in CIGS i dipendenti Eutelia, ancora da Monte dei paschi di Siena dalla quale ha dato le dinmissioni come sindaco revisore e che comunque non c'entra con la situazione attuale.

Claudio Marcello Massa invece si becca una bella querela per diffamazione dal segretario nazionale della FIOM Rinaldini, dopo un'intervista rilasciata su "Il Giornale". In questo articolo, tra le altre falsità addirittura afferma che la Restform ltd trovata dai giornalisti dell'Unità e AnnoZero è solo una società omonima che nulla ha a che fare con il fondo che fa capo alla Omega.

Si attende adesso la data del 7 dicembre, data in cui i dipendenti di Omega dovrebbero trovarsi accreditati tutte le spettanze (risata).
In questa data ci sarà un nuovo incontro alla Presidenza del consiglio nella quale si verificherà l'effettivo pagamento senza il quale si dovrebbe dare mandato all'effettiva amministrazione controllata di tutte le controllate di Omega.

martedì 24 novembre 2009

Preparazione all'incontro

Il segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini ha tenuto stamattina al presidio di Roma in via Bona una riunione sugli obiettivi da darsi per l'appuntamento di giovedi 26 alla Presidenza del Consiglio e aggiornare i lavoratori sulle ultime azioni intraprese dalle OOSS.

Presso il tribunale di Arezzo ci si è costituiti parte civile per danni all'istanza di rinvio a giudizio che il PM Roberto Rossi depositerà al GUP di Arezzo.

Si sono depositate le firme dei dipendenti per la messa in mora e la conseguente richiesta di amministrazione controllata.

In questo modo, spiega Rinaldini, si arriverà al tavolo della presidenza già con le premesse per la richiesta di aministrazione controllata dell'azienda che dal canto suo di sicuro si presenterà con un fasullo piano industriale.

A questo punto non rimane che convincere l'On. Letta sulla bontà della richiesta dei lavoratori, ed è per questo motivo che il 26 novembre alle ore 18.00 bisogna essere in tantissimi in P.zza Colonna per urlare e far sentire le voci di quanti sono stati derubati del proprio lavoro dello stuipendio e del proprio futuro.

venerdì 20 novembre 2009

LETTA, PIZZICHI, BONANNI, PEZZOTTA.....MA CI FATE O CI SIETE?

Per giovedi 26 novembre alle ore 18.30, data dell'incontro tra le parti alla Presidenza del Consiglio, i primi obiettivi dei dipendenti Agile ed Phonemedia devono essere piu che chiari e li sottolineamo di seguito

  1. impegno ad personam di Letta sul pagamento di tutti gli stipendi arretrati, impugnazione della cessione a parte.
  2. la vertenze deve essere chiusa il piu presto possibile, causa ulteriore perdite di commesse
  3. nessuna attesa da Omega per il piano industriale, ma bisogna pretendere da subito il commissariamento di Eutelia/Omega.

Questi tre obiettivi, semplici semplici, devono essere portati a casa, giovedi sera.

I sindacati tutti devono essere allineati su questo.

Non si accetteranno mezze misure che la Polverini (ma chi e?, cosa vuole?), Angeletti o Bonanni cercheranno di mettere in pratica.

I lavoratori "hanno gia dato", fin'anche troppo. Sappia bene la CGIL che il 26 novembre sarà lotta dura. Per questa data bisogna coinvolgere il maggior numero di figure politiche che con i lavoratori devono presidiare piazza colonna.

E' bene che tutti sappiano che all'incontro del 17 novembre era presente anche Castano che al MiSE ha seguito la vertenza, e senza dignità ha affermato che di certo Agile non rappresenta l'informatica italiana

La lettera aperta del Presidente di Eutelia, Pizzichi, lascia il tempo che trova. La sua posizione è indifendibile, la terra è cominciata a bruciare sotto i suoi piedi.
Ottima la lettera di risposta dell'On. Di Pietro e le domande dei lavoratori Eutelia/Agile.

Al sig. Pizzichi si deve proporre ufficialmente un faccia a faccia pubblico con i lavoratori, ad esempio nella sede di Roma a via Bona, invitanto contestualmente tutti i media possibili.

Di che pasta è fatto il sig. Pizzichi lo si evince dalla sua lettera dove mette in dubbio il posto di lavoro dei quasi 500 dipendenti rimasti in Eutelia. Per quasto motivo le OOSS devono organizzare uno sciopero con manifestazione ad Arezzo contro queste farneticanti affermazioni, ma dubbito fortemente che i dipendenti, questi Ovis aries Linnaeus, diano seguito allo sciopero.

martedì 17 novembre 2009

La giornata in breve

Giornata campale per le strade del centro di Roma.

I lavoratori Omega, un migliaio all'incirca, si sono dati appuntamento presso p.zza Esquilino a Roma. Il percorso prestabilito era stato disegnato ad arte per tenerli lontani da P.zza Colonna sede della presidenza de consiglio.



La giornata non è cominciata nel miglio modo. L'On. Di Pietro informava tutti i manifestante che poco prima aveva parlato con G. Letta che ancora una volta gli aveva ribadito di non sapere cosa fare.



Non è stato facile per i lavoratori farsi ricevere da Gianni Letta che molto sbrigativamente, dopo quattro battutte che non hanno fatto ridere nessuno sulle insitenze che venivano da piu parti per questo incontro, ha detto che al momento non sapevano cosa poter fare e che stavano aspettando il piano industriale promesso da Omega.



A questa notizia i lavoratori hanno cominciato a lasciare a piccoli gruppi la manifestazione principale, oramai circondata da agenti antisommossa, per recarsi a palazzo Chigi, bloccando il centro di Roma
Dopo circa un ora erano tutti li con a capo San Antonino Di Pietro, che insieme ai suoi collaboratori ha seguito per tutta la giornata l'evolversi della situazione.
Si è visto anche Bersani e Ferrero ma sono stati due meteore, e tutto il quartier generale della FIOM presente anch'esso per tutta la manifestazione.
Oggi si è avuta ancora pa riprova che dietro tutta la vicenda c'è una lobby massonica che punta ad acquisire Eutelia per business e l'incontro ella settimana prossima quasi sicuramente non sarà risolutiva. Il sindacato avvierà gia da domani le pratiche per richiedere l'amministrazione controllata e verrà richiesto anche il sequestro dei beni per evitare che se li possano portare via.


domenica 15 novembre 2009

In poche parole

Pizzichi da le dimissioni come sindaco revisore del Monte Paschi di Siena (leggi post)

L'FNSI il sindacato unitario dei giornalisti italiani nella persona di Roberto Natale e il direttore di Articolo 21 Giorgio Santelli in una nota scrivono che i temi come quello dei lavoratori di Eutelia, Agile, Omega non devono essere nascosti e devono invece diventare di grande interesse per la societa'.

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno, nonchè il sindaco della capitale d'Italia, in relazione alla vicenda Eutelia, Agile, Omega e alla incursione squadrista dice: "....nulla. nada, nothing, nichts, rien". Vergognoso, honteux, shameful, vergonzoso, schandelijk

Samuele Landi ha dato le dimissioni dal CDA di Eutelia la quale ancora una volta si è dichiarata estranea all'incursione squadrista avvenuta nella sede di Roma e alle vicende Agile/Omega

In una nota la banca Monte dei Paschi di Siena si è dichiarata ancora una volta estranea ai fatti di Eutelia, Agile, Omega. E pronta a smentire ogni tipo di accusa

Lo sciopero con manifestazione che si terrà il 17/11 a Roma dell'intero gruppo Omega è a rischio infiltrazioni "bad block" e frange estremiste

Illazioni su interessi Mediaset, alias Berlusconi, sulla rete Eutelia diventano sempre piu insistenti, giustificabili anche con il completo disinteresse di Scajola e Sacconi sulla situazione esplosiva.

sabato 14 novembre 2009

INTERPELLANZA URGENTE On. Damiano

INTERPELLANZA URGENTE n. 2-00534, - EUTELIA
Giovedì 12 novembre 2009


PRESIDENTE. L’onorevole Damiano ha facoltà di illustrare l’interpellanza Soro
n. 2-00534, di cui è cofirmatario.

CESARE DAMIANO. Signor Presidente,
l’intervento dell’onorevole Di Pietro mi risparmia alcuni argomenti, il principale
dei quali è l’inquietante situazione della proprietà che veniva precedentemente richiamata. Insieme ai miei colleghi, nel corso di questi mesi, ho avuto modo di
entrare in molte fabbriche in crisi in tutta Italia. L’elenco sarebbe lunghissimo, compresa
la Mahle di Volvera, che è una multinazionale del settore dell’indotto dell’auto
di proprietà tedesca che continua la produzione sul mercato, ma per una decisione
di livello internazionale, che sfugge a qualsiasi controllo del territorio e delle
organizzazioni sindacali, licenzierà cento lavoratori.
Accanto a questo ci sono molte situazioni di crisi. È evidente che quello che
dichiara il Governo (« la crisi è alle nostre spalle, la crisi è un fattore psicologico ») è
totalmente destituito di qualsiasi fondamento.
Noi vorremmo invitare il Presidente del Consiglio a fare questo atto
semplice e diretto di visita delle situazioni concrete delle fabbriche dei lavoratori per
rendersi conto di quale davvero è la situazione del Paese. Non solo è esplosa la
cassa integrazione, bisogna ricordare che ci sono settori strategici fondamentali che
hanno esaurito i dodici mesi di cassa integrazione ordinaria. Quando si passa
alla cassa integrazione straordinaria vuol dire che c’è un piano di ristrutturazione,
degli esuberi, delle mobilità e dietro l’angolo i licenziamenti.
La situazione è davvero difficile, ma quello che colpisce è che quando parliamo
di Eutelia non stiamo parlando di un’azienda che ha carenza di mercato, di
commesse e di professionalità. Lo dico al Governo: siamo di fronte ad una situazione
paradossale, nella quale l’azienda dispone di commesse, di mercato e di
professionalità. Si tratta di un’azienda fortemente radicata in settori di carattere
strategico – le telecomunicazioni, l’information technology – quindi, da questo
punto di vista, con grandi capacità espansive e di tenuta di mercato.
Ciò nonostante, a causa delle scelte sbagliate e opache della proprietà, noi
siamo in una situazione nella quale c’è il rischio oggettivo che 10 mila lavoratori
perdano il posto di lavoro. La storia poi di questa azienda è molto particolare perché,
a partire dal 2003, la famiglia Landi di Arezzo, che controlla Eutelia Spa, sostenuta
da diversi istituti bancari, acquisisce diverse società nel campo delle telecomunicazioni
e dell’information technology, passando da circa 50 dipendenti a 2.700,
ma la cosa non si ferma. Attraverso acquisizioni, dismissioni e un gioco infinito
di scatole cinesi si arriva all’attuale situazione con Phonemedia (un call center
importante) a circa 10 mila dipendenti complessivamente. Tutto questo ci fa apparire nel corso di questi mesi un dato incontrovertibile:
siamo di fronte al privilegio, da parte della proprietà di azioni puramente di carattere
finanziario. Quello che succede, nel passaggio di proprietà o nella dismissione di
un’azienda, è semplicemente la possibilità di reperire delle risorse a vantaggio della
proprietà sottratte a qualsiasi disegno e prospettiva industriale.
Tutto questo mette a serio rischio un comparto strategico, perché – lo ripeto –
noi ci troviamo di fronte ad una situazione di crisi.
La domanda che ci facciamo è molto semplice: sono imprenditori che hanno
una vocazione industriale o una pura vocazione finanziaria e sulla pelle dei
lavoratori vogliono ancora una volta fare dei profitti, mettendo a rischio non solo il
reddito e l’impiego di questi lavoratori, ma una prospettiva produttiva strategica per
quanto riguarda il nostro Paese ?
Ora, nonostante il fatto che da mesi e mesi questa situazione si protragga, come
abbiamo visto, soltanto recentemente gli organi di informazione si sono occupati di
questa azienda; noi sappiamo purtroppo per esperienza che quando c’è di mezzo il
posto di lavoro e la sofferenza delle famiglie, tutto ciò interessa poco alla comunicazione. Perché è balzata agli onori della cronaca ? Noi ce ne occupiamo da mesi,
infatti come Partito Democratico già nel mese di aprile abbiamo presentato un’interrogazione al Governo e abbiamo avuto anche una risposta di rassicurazione. Ma
ormai queste risposte di rassicurazione non ci bastano più, perché quello che è
capitato dimostra non solo che il Governo non si è occupato della situazione, ma che
siamo di fronte ad una proprietà che non mantiene neanche le normali relazioni
sindacali e non si presenta agli incontri che sono stati istruiti presso il Ministero
delle attività produttive, che sono quindi andati deserti e sono stati assolutamente
infruttuosi.
Perché è balzata all’onore delle cronache Eutelia ? Perché l’altro giorno, come
sappiamo, la notte del 9 novembre c’è stata un’irruzione, capeggiata addirittura
dall’ex amministratore delegato Samuele Landi, un blitz contro il presidio dei lavoratori,
una sorta di occupazione alla rovescia per la quale sono dovute intervenire
le forze di polizia per ripristinare, come si dice, l’ordine e la legalità. Tutto
questo ci fa capire in quale situazione assurda ci stiamo trovando ed è da irresponsabili
non occuparsi a livello giusto di questa vicenda.
Vorrei anche ricordare che, quando parliamo di un’azienda come Eutelia, parliamo
di una situazione che coinvolge molti siti produttivi, molti uffici, molte
situazioni: grosso modo sono circa 15 le regioni coinvolte, per un totale di 10 mila
lavoratori, come ho già ricordato in precedenza.
Cosa chiediamo al Governo ? Noi dobbiamo assolutamente pretendere un cambio
di passo, non possiamo più tollerare questa situazione di opacità, questa situazione
obliqua nella quale non è chiaro quale sia l’intendimento industriale, occupazionale,
professionale e di prodotto di questa azienda. Se non lo si fa in termini
rapidi, possiamo ritrovarci di fronte ad una catastrofe.
Vorrei anche ricordare che le organizzazioni sindacali hanno stipulato nel corso
del 2009 un accordo di solidarietà, che ha portato risparmi per 42 milioni di euro
all’azienda al fine di evitare i licenziamenti. Nonostante questo, Eutelia ha deciso
di cedere tutto il ramo di information technology ad Agile, che a sua volta è stata
acquistata dal gruppo Omega (Massa Liori).
Come si vede questa opacità, questa obliquità, queste scatole cinesi e questa
inafferrabilità del problema mettono a rischio i lavoratori. Allora, vogliamo sapere
in primo luogo se il Governo sia informato di ogni passaggio che si è verificato
e se la vicenda degli assetti proprietari e industriali di Eutelia e Agile corrisponda
ai termini da noi delineati attraverso le nostre interpellanze urgenti, perché
questo è un punto essenziale che va assolutamente chiarito.
In secondo luogo, vorrei anche ricordare, dato il carattere della produzione –
information technology, call center – di questa azienda, che noi abbiamo degli enti
pubblici molto importanti, signor Presidente:
la Camera, il Senato, il Ministero degli interni. Siamo parte in causa e non
possiamo essere, per così dire, indifferenti. La domanda che rivolgiamo al Governo
è se il Governo non intenda intervenire con urgenza per preservare le attuali numerose
e significative commesse pubbliche che Eutelia-Agile ancora detiene, perché in
questa situazione, nella quale viene privilegiato il risvolto puramente finanziario
dell’attività dell’azienda, c’è un’indifferenza da parte della proprietà circa il
mantenimento di queste commesse, il cui venir meno priva quelle professionalità di
una possibilità di lavoro. Ecco un altro paradosso. Infine, noi, come Partito Democratico,
riteniamo che il tavolo attivato dal Governo presso il Ministero delle attività
produttive sia ormai assolutamente inutile e chiediamo che ci sia una nuova convocazione delle parti, che si costringa l’azienda a sedere a quel tavolo, a negoziare
con il sindacato e con i lavoratori, ma che questo avvenga presso la Presidenza
del Consiglio dei ministri, affinché si prospetti una diversa strategia industriale
per l’azienda. Noi, infatti, abbiamo a cuore non soltanto gli assetti occupazionali,
ma anche il futuro di un gruppo strategico per quanto riguarda il settore
delle telecomunicazioni. Non vorremmo assistere, in sostanza, ad una deriva nella quale, come è capitato in tanti esempi negativi, abbiamo il cosiddetto spezzatino: le parti buone vengono dismesse, le parti cattive abbandonate a se stesse, e quelle dismissioni corrispondono semplicemente all’obiettivo di far cassa a scapito dell’occupazione dei lavoratori e delle prospettive dell’azienda. Noi riteniamo che la situazione sia
davvero molto delicata. Vorrei ancora ricordare che nel mese di ottobre sono stati
avviati, attraverso la mobilità, licenziamenti che hanno coinvolto 1.200 lavoratori
di Agile e tutto questo avrà conclusione con la messa in mobilità già ai primi del
mese di dicembre. Questa è un’altra richiesta che rivolgiamo al Governo: interrompere
questa procedura di mobilità che mette in licenziamento questi lavoratori.
Sono questioni molto impegnative. In una situazione di grave crisi occupazionale,
di grave crisi produttiva, di mancanza di prospettiva e di percezione di
futuro dei lavoratori, essere complici della possibilità che un’azienda che ha commesse,
che ha futuro, che ha tecnologia, che ha professionalità, che ha la possibilità
di espandersi, venga messa sull’orlo del fallimento sarebbe un’ulteriore riprova
dell’insensibilità verso i destini occupazionali e produttivi di questo Paese.
Non possiamo accettare che passi semplicemente la nottata, perché lasciar passare
la nottata senza intervenire vuol dire avere molte vittime, molti morti, molti
feriti, molte persone che perderanno la visibilità del loro futuro.
La politica ha il dovere di intervenire, il Governo deve assolutamente dare delle
risposte, ci attendiamo una convocazione presso la Presidenza del Consiglio dei
ministri con l’azienda e con i sindacati per affrontare di petto questa gravissima situazione (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori).

PRESIDENTE. Il Viceministro dello sviluppo economico, Paolo Romani, ha facoltà
di rispondere.

PAOLO ROMANI, Viceministro dello sviluppo economico. Signor Presidente, rispondiamo
alle interpellanze congiuntamente in quanto le stesse vertono sostanzialmente
sul medesimo argomento. Il Ministero dello sviluppo economico è
a conoscenza e ha seguito con grande attenzione le vicende della società in questione,
che attualmente sta affrontando un periodo di grave criticità. La società Eutelia
è stata costituita nel 1999 e ha come oggetto sociale la fornitura di servizi per lo
sviluppo, la realizzazione, la prestazione e la distribuzione di servizi via Internet ed
altri mezzi informatici e di telecomunicazione. Il presidente del consiglio di amministrazione della società Eutelia ha rappresentato le difficoltà produttive e gestionali, con particolare riferimento al settore IT (information technology) nell’ambito di interlocuzioni con il Ministero dello sviluppo Economico.
L’Azienda, dopo aver dichiarato la volontà di dismissione del ramo IT, nono-
stante l’invito del nostro Ministero a ricercare soluzioni alternative, contestualmente
ha dato luogo al passaggio di proprietà del ramo denominato Agile.
Peraltro, la citata cessione con la quale veniva previsto il trasferimento dei lavoratori
da Eutelia ad Agile, fu valutata positivamente anche dalle organizzazioni
sindacali di categoria.
Tale operazione, pertanto, è avvenuta al di fuori delle sedi governative e senza
che fosse data alcuna comunicazione alle istituzioni.
Le conseguenze di queste azioni sono evidenti: non sono stati pagati gli stipendi
dei lavoratori, le commesse stanno scemando e vi è una notevole tensione sociale
in tutto il territorio nazionale, che in alcuni punti è sfociato in fatti gravi.
Il Ministero dello sviluppo economico ha, in più occasioni, tentato di avviare un
confronto sulle prospettive industriali, purtroppo con scarsi risultati, sia per il
continuo mutamento degli interlocutori imprenditoriali, sia per la tensione generata
dal mancato pagamento delle retribuzioni.
Il nostro Ministero condivide, pertanto, le preoccupazioni degli onorevoli
interpellanti e sta facendo e farà il possibile per sviluppare tutte le iniziative più
adeguate, finalizzate a risolvere positivamente la vicenda, pur nella consapevolezza
di non avere adeguati mezzi per poter incidere su politiche che rientrano nelle scelte di autonomia aziendale.
Si fa presente, inoltre, che gli uffici competenti del Ministero dello sviluppo
economico sono pronti ad attivare con la massima rapidità, ove ne ricorrano i requisiti,
la procedura di amministrazione straordinaria. In queste ultime ore, il Governo
si sta attivando per riportare il confronto ad un livello accettabile, evitando
che le tensioni, oggettivamente generate da comportamenti gravi della direzione
aziendale, creino situazioni non più controllabili.
Relativamente, invece, alla situazione dell’azienda Mahle, si comunica che il
management ha avviato lo scorso 24 settembre la procedura di mobilità per tutti
i dipendenti del sito di Volvera. In tale impianto si producevano valvole per la
Aftermarket. La capacità produttiva era di due milioni di pezzi all’anno, ma nell’ultimo
anno si è ridotta del 50 per cento.
Il Ministero dello sviluppo economico è a conoscenza degli incontri tenutisi presso
l’assessorato al lavoro della regione Piemonte.
In tale sede, l’azienda ha confermato la disponibilità a ricorrere a strumenti
di ammortizzazione sociale alternativi alla mobilità e a valutare la possibilità
di ricollocare i lavoratori presso altre unità produttive del gruppo in Italia. Il
Ministero dello sviluppo economico conferma la propria disponibilità a convocare
un tavolo qualora le parti lo richiedano.




PRESIDENTE. L’onorevole Damiano ha facoltà di replicare per l’interpellanza
Soro n. 2-00534.
CESARE DAMIANO. Signor Presidente,
devo dire che sono profondamente insoddisfatto della risposta. Intanto non si coglie
un punto fondamentale: credo che il Governo stia compiendo una grave sottovalutazione, perché ripropone di continuare gli incontri presso il Ministero delle
attività produttive, quando essi si sono susseguiti per mesi senza portare ad alcun
risultato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Devo anche dire che
a quel tavolo, se ci fosse stato un impegno del Governo, almeno una volta, per cinque
minuti, il Ministro – ma che dico ? Anche un sottosegretario – si sarebbe fatto vedere;
ma neanche questo c’è stato il piacere di verificare (Applausi dei deputati del
gruppo Partito Democratico) !
E allora non si può da una parte affermare « ci siamo impegnati », e dall’altra
lasciar andare la situazione in questo stato di gravissima crisi. Ribadisco allora
un punto fondamentale: se il Governo dichiara di volersi occupare di questa
situazione, bisogna, è assolutamente necessario che il tavolo sia presso la Presidenza
del Consiglio dei ministri.
È un passaggio fondamentale che ci sia la segnalazione di un intervento diretto al
livello giusto, perché quello che viene proposto sembra una risposta al ciclostile, la
abbiamo già sentita nel mese di maggio, è la stessa risposta che mi ha dato in sede
di Commissione lavoro il sottosegretario Viespoli, « ci occuperemo del problema »,
ma non è avvenuto assolutamente niente. Questo è il punto sul quale dobbiamo
interrogarci anche perché è vero che si pone – come è stato detto – persino il
tema dell’amministrazione controllata.
Parliamoci chiaramente: questa dirigenza, questa proprietà non è all’altezza della
situazione, non può condurre questa impresa (Applausi dei deputati del gruppo
Partito Democratico) e la porta al disastro.
Noi non possiamo accettare una cosa di questo genere. Se queste sono le affermazioni,
se questo è il quadro di riferimento, bisogna agire di conseguenza. Ci sono,
secondo i nostri rilievi, circa cento milioni di euro di debiti pendenti tra TFR, INPS,
fisco e fornitori. Abbiamo una situazione nella quale da mesi i lavoratori non ricevono
gli stipendi, abbiamo gli stabilimenti occupati o presidiati. E occupare uno
stabilimento non è mai una situazione facile. Stiamo parlando di tecnici, ingegneri,
impiegati, persone che hanno un rapporto con il lavoro di carattere professionale
altissimo, che hanno occupato.
Siamo stati nei giorni scorsi con i deputati piemontesi ad Ivrea, in quello stabilimento,
a parlare con quei lavoratori e il punto che balza agli occhi è quell’enorme
capacità di professionalità e di tecnologia che viene messa in mora da un comportamento assolutamente inconcepibile di questa proprietà che, lo si capisce, ha
semplicemente l’obiettivo di realizzare dei profitti a breve termine.
È vero, bisogna che il Governo batta un colpo non solo per questa ma per tutte le
situazioni di crisi. Abbiamo bisogno di una scelta di Governo che decida di investire
risorse per sostenere la situazione. È illusorio pensare che tutto si sia risolto.
Quando dico investire risorse intendo dire che occorre anche compiere degli atti che,
in fondo, al Governo non dovrebbero costare un grande sforzo. Ad esempio esiste
una proposta di legge dell’onorevole Bellanova su un punto che ritengo fondamentale,
quello della cassa integrazione. Ma come non possiamo non vedere che è in
esaurimento la cassa integrazione ordinaria per i settori fondamentali ? Raddoppiamone la durata portandola da un anno a due, in modo tale che per l’intero arco di tempo di durata della crisi si abbia uno strumento di protezione che va bene ai
lavoratori e all’impresa. Quando mi si dice che ciò costa io replico che sono soldi dei
lavoratori e delle imprese che giacciono presso l’INPS (Applausi dei deputati del
gruppo Partito Democratico) e che ci sono dei saldi attivi di bilancio su queste partite.
Se il Governo pensa di tenere queste partite sotto sequestro perché il problema
è quello semplicemente di utilizzarle per ripianare altri debiti, noi non siamo d’accordo,
perché si tratta di risorse dei lavoratori e delle imprese e quindi non c’è neanche il problema di mettere delle poste di bilancio da giustificare in Europa.
Questo è il primo punto. Il secondo è il seguente: di fronte alla disoccupazione
come non possiamo vedere il fatto che ci sono, secondo le stime di Bankitalia, due
milioni di lavoratori che non hanno alcuna copertura in caso di disoccupazione ? Allora
portiamo – questa è la proposta che ho avanzato e che giace come tutte le nostre proposte, perché qui siamo vicini a un livello di ascolto pari allo zero, come sappiamo – l’assegno di disoccupazione in modo universale per tutti al 60 per cento dell’ultima retribuzione. Infatti, i nostri figli che perdono il lavoro a progetto hanno il 20 per cento una tantum, il che vuol dire su uno stipendio annuo di 10 mila euro una somma pari a 170 euro al mese di indennità di disoccupazione. E poi ci lamentiamo se c’è una sorta di welfare familiare che vede i nonni e i padri in pensione foraggiare i propri figli in cassa
integrazione a 750 euro al mese o i nipoti che, perdendo il lavoro a progetto, percepiscono delle somme una tantum che non consentono loro di vivere se non un mese
su dodici (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Di questo ci lamentiamo e riguardo a questo diciamo che manca un futuro ai nostri figli.
Vi sono poi altre misure che vanno messe rapidamente in atto. Pensiamo al fatto di sospendere il pagamento dei mutui:
se ne è parlato molto, ma si faccia, si faccia immediatamente, perché chi passa
da 1.200 a 750 euro al mese non può sopportare quel carico, soprattutto se c’è
una sola voce familiare di stipendio (e ci sono molti casi di questo genere) !
Allora, si intervenga su questi elementi e poi si risolva anche un piccolo problema
pratico per queste famiglie, perché le banche – si sa – poi si rivalgono anche per
i periodi di non pagamento degli interessi, cumulando successivamente pesi insopportabili per le famiglie: vogliamo o non vogliamo occuparci dei deboli e degli ultimi? Vogliamo riportare queste tematiche sociali del lavoro al centro di una discussione politica ? Ha ragione, l’onorevole Di Pietro: parliamo di giustizia e dei problemi del Presidente del Consiglio, ma vogliamo parlare dei problemi delle famiglie italiane, dei problemi che stanno loro a cuore (Applausi dei deputati dei gruppi Partito
Democratico e Italia dei Valori) ? Se non ci sarà l’autunno caldo, sicuramente per milioni
di famiglie ci sarà un inverno moltoma molto freddo, di disagio, di impossibilità
di arrivare alla fine del mese (esappiamo che le spese per le famiglie sono
molte). Quindi, e concludo, noi insistiamo: la nostra richiesta è secca e netta e continueremo la nostra battaglia, non ci fermeremo, perché le risposte di oggi sono le
risposte di cinque mesi fa, non sono cambiate di una virgola, sono al ciclostile e
non ci soddisfano assolutamente. Vogliamo la convocazione presso la
Presidenza del Consiglio, vogliamo i Ministri presenti, vogliamo che venga convocata
la proprietà insieme al sindacato. La prossima settimana, il 17, questi lavoratori
manifesteranno e si terrà a Roma, appunto, una manifestazione nazionale:
spero che vi sia una grande partecipazione, che siano presenti molti parlamentari
e che si realizzi un incontro tra la politica e le esigenze delle persone, le
esigenze del lavoro, perché questo tema deve diventare un tema nazionale. Partiamo
da Eutelia ma non dimentichiamo le centinaia e le migliaia di situazioni di
difficoltà. Partiamo da Eutelia perché qui c’è un paradosso: c’è una situazione produttiva e occupazionale caratterizzata da professionalità e grandi prospettive e, se
non viene affrontata rapidamente e tolta dalle mani di una proprietà che utilizza i
lavoratori per il proprio tornaconto, compromettiamo un pezzo di tecnologia e di
futuro di questo Paese. È un appello forte: ripeto, noi non ci fermeremo finché non
avremo le risposte adatte e necessarie alle esigenze di questi lavoratori (Applausi dei
deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori) !

giovedì 12 novembre 2009

Il manager con il pugnale: fondo un partito

Corriere Fiorentino sezione: Cronache data: 12/11/2009 - pag: 25

Dopo il blitz in azienda Il manager con il pugnale: fondo un partito ROMA — Ora la sua foto col ghigno idiota, il coltello tra i denti e il teschio corsaro sul cappellino da baseball, campeggia nei manifesti dei lavoratori in presidio, lì, sulla Tiburtina. Come un segno dei tempi, un fermo immagine di questi giorni cupi di tagli, squali e recessione.Uno passa davanti all’Eutelia, alza gli occhi e si domanda: chi è quello? Risposta: l’ex amministratore delegato, Capitan Uncino. Chi altri, se no? L’altra notte, Capitan Uncino e quindici suoi pirati («addetti di portineria» dice lui; forse vigilantes in divisa; comunque tipetti decisi, scambiati per poliziotti), dando un’interpretazione un po’ estensiva dei famosi animal spirits del capitalismo, hanno fatto irruzione nell’azienda di servizi informatici di famiglia, occupata da lavoratori e militanti dei centri sociali. Spinte, strilli, parapiglia, finché i poliziotti (veri) non hanno portato tutti in questura. Il giorno dopo, apriti cielo, ecco il caso: dentro cui, come un topo nel formaggio, se ne sta sornione lui, Samuele Landi, questo aretino di 44 anni che ridacchia leggendo le accuse tracimate da siti, blog, agenzie: «Fascista», «squadrista», «mazziere».«E dai! Non sono nemmeno di destra... Giuro. Sono di centro. Anzi, da cinque anni non voto neppure». E perché?«Perché secondo me in Italia c’è un problema: nessuno, né un partito né un movimento, che tuteli gli imprenditori. 'Mi stanno facendo un esproprio proletario in azienda' ho detto a un viceprefetto; mi ha risposto che ce n’erano 50 di aziende occupate a Roma e non poteva farci nulla. Allora, mi sono detto, ci penso io. E magari lo faccio davvero un movimento così, sì, ci sto pensando». E li tutela menando, gli imprenditori?«Macché, sono bonissimo ! Mai neanche uno schiaffo, nemmeno l’altra notte. Erano i comunisti che volevano menare me». Ma se è campione di kickboxing... «Appunto, le arti marziali aumentano l’autocontrollo, si sa».L’uomo ha una certa tendenza all’ipertrofia dell’io: ultimo indirizzo di posta elettronica, numberone@ kryptomail . Il nomignolo di Capitan Uncino nasce nel gruppo di 23 parà che comanda ad Arezzo, gli Sky Dive Tortuga. Perché il pirata delle favole? « Hook, l’uncino, è una manovra d’atterraggio del paracadutismo. L’idea m’è venuta da lì». D’accordo, ma allora perché quella foto da guitto diffusa online? «E dai, era una foto goliardica! Andata in rete per sbaglio. Poi i comunisti ne hanno approfittato». I comunisti sono la sua vera ossessione. Li chiama anche «i signori della sinistra», come Berlusconi. Per contendere i suoi dipendenti e le loro anime ai «signori della sinistra», tre anni fa, da nuovo amministratore delegato, s’è infiltrato nel loro blog, inaugurando uno stile tutto suo di relazioni sindacali: lì ha scaricato il piano industriale e il codice antimobbing, poi, ha cominciato il dialogo diretto. All’inizio i sindacati, tra qualche perplessità, hanno apprezzato il «segnale di discontinuità».Lui è andato oltre. A gennaio 2008 ha scritto ai lavoratori: «L’azienda va bene... decidete di credere a chi vi ha sempre detto bugie o a chi non è mai stato smentito». I sindacati hanno capito l’antifona e cominciato a storcere il naso. Qualche mese dopo, in mezzo a scricchiolii e cessioni di parti aziendali (da Agile a Omega in un complicato domino societario), ha regalato ai dipendenti il Metodo antistronzi di Robert Sutton e ha scritto nel blog: «State tranquilli, non rallentate e applicate il 'Metodo'!». Ora che si è finiti alle denunce incrociate e che della faccenda dell’altra sera s’è occupata perfino la Digos, la famiglia gli ha chiesto le dimissioni anche dal cda Eutelia: «Le darò, ma qualcuno dei miei tira il sasso e nasconde la mano» dice lui, col tono dell’incompreso eroe eponimo di questi anni di ferro. Farà proseliti? C’è da scommetterci. Nel fondo di ogni anima balugina un uncino e Peter Pan è diventato vecchio da un pezzo. G. B.

E' utile sapere che e capirne un pochino di piu

Dietro l'Eutelia fantasmi e mafie
di Paolo Gerbaudo (dal Manifesto)

Numero 27 di Holywell Row, strada breve e stretta, a mezzo miglio dalla City di Londra nei pressi di Old Street. Paesaggio urbano decadente ma alla moda, vecchi magazzini e palazzi commerciali trasformati in abitazioni, uffici, «studios» per designer e artisti, a pochi passi dai club della movida londinese di Shoreditch. La sede della Restform, uno dei due fondi di investimento che controllano Omega, impresa che ha acquisito il ramo information technology di Eutelia è all'angolo, in un modesto palazzo a tre piani. All'entrata una porticina blu e quattro nomi sul citofono. Non esattamente quello che ci si attende dalla sede legale di un fondo finanziario che controlla imprese con migliaia di lavoratori e beni ingenti. Il manifesto è andato a fare visita alla Restform, fondo di investimento inglese che insieme ad Anglo Corporate, controlla Omega. Ma non l'ha trovata. In compenso allo stesso indirizzo ha scovato la Ashcroft Cameron, piccola impresa specializzata nella registrazione di compagnie, che offre il servizio di nominee. Ovvero messa a disposizione di prestanome, direttori d'azienda e azionisti fittizi, quelli che nel gergo finanziario chiamano gli straw men: gli «uomini di paglia». Suoniamo al campanello della Ashcroft Cameron. «Salve. Sono interessato ai servizi che offrite». Un signore inglese sulla cinquantina ci apre la porta e fa strada verso lo scantinato. Dentro un ufficio angusto, mobilio modesto, quattro computer e due altri uomini di mezz'età in jeans e felpa impegnati al lavoro su alcuni documenti. Diciamo che vogliamo aprire una compagnia, ci danno un modulo per la registrazione e un tariffario. Creazione compagnia: 95 sterline. Servizio sede legale: 150 sterline l'anno. Direttore e azionisti nominali: a partire da 150 sterline all'anno. Proviamo a chiamare il numero di telefono sul biglietto da visita e chiediamo della Restform. La persona che ha risposto passa la cornetta a qualcuno al suo fianco. «Pronto? Vorrei parlare con il direttore della Restform». La prima volta buttano giù il telefono. La seconda volta rispondono. Dall'altro capo del telefono la voce incespica, «sì... qui ci prendiamo cura della Restform». «Ci potrebbe mettere in contatto con il direttore?». «Salve, il direttore sono io». Dice di chiamarsi Stuart Baxter, la voce sembra quella della persona che poco prima ci aveva aperto la porta. Ma poi il «direttore», o meglio il prestanome della Resform limited, si rifiuta di rispondere alle domande e spiegare chi sia il «direttore reale». Tutto lecito, per carità. «È un sistema perfettamente legale, che serve a preservare la privacy delle imprese», spiega il sito di una delle tante compagnie che nel Regno offre il servizio di prestanome. «È pensato per quelle persone che preferirebbero evitare che il proprio nome venga associato ad una certa compagnia». Una pratica legale sì, ma infame. Ideale per mettere al riparo chi vuole fare operazioni poco chiare da occhi indiscreti.Spulciando tra i documenti ufficiali di Restform messi a disposizione dal registro britannico delle imprese si scopre che l'impresa fu creata nel 2000, ma i bilanci 2008 e 2009 sono fermi ad una sterlina, la cifra che viene messa di default quando si apre un'impresa. Una società fittizia insomma, che esiste solo sulla carta e sui database informatici. Chi la controlla? Stando ai documenti esaminati, a partire dal giugno 2009 il direttore è un'altra compagnia. Si tratta della Cdf Formations Limited, la cui sede legale è ancora una volta il 27 di Holywell Row. Un'altra scatola cinese? Probabile. Ma cosa si nasconde allora dietro la Restform Ltd, dietro la Cdf Formations Ltd, e dietro altre eventuali scatole cinesi? Su siti e blog rimbalza la voce che di mezzo ci sia nientemeno che la 'ndrangheta. Un'accusa pesante il cui solo indizio al momento è contenuto in un articolo apparso il 28 aprile scorso sul Giorno di Lodi, dove si riferisce come Daniele D'Apote, imprenditore accusato di ricettazione e legami con la mafia calabrese. Tra le azioni di compagnie chiacchierate trovate in suo possesso, c'era pure una piccola quota della Revincta srl, azienda di costruzioni con sede a Milano, controllata proprio dalla fantomatica Restform.

mercoledì 11 novembre 2009

EUTELIA: CURSI “GOVERNO RIFERIRÀ LA PROSSIMA SETTIMANA”

ROMA (ITALPRESS) - “Il Governo riferira’ alla Commissione Industria del Senato, nella seduta di martedi’ della prossima settima, sulla situazione relativa alla societa’ di informatica Eutelia SpA”. Lo ha annunciato il presidente della Commissione Industria del Senato, senatore Cesare Cursi, che ha confermato come, a seguito di contatti con il ministero dello Sviluppo economico, “il Governo riferira’ prontamente sulla situazione che sta coinvolgendo Eutelia SpA, societa’ operante nel settore delle telecomunicazioni e informatica, e che occupa attualmente circa 2500 lavoratori”.Il presidente ha quindi confermato che “il Governo, nella stessa seduta, rispondera’ anche ad altri atti di sindacato ispettivo presentati sulla situazione della societa’ Merloni. Tutto questo - ha concluso Cursi - ha come obiettivo quello di tenere costantemente aggiornata la Commissione Industria, e quindi il Parlamento, sulle iniziative che il Governo intende assumere con riguardo alla situazione di imprese con un elevato numero di occupati”.

Carissimi presto di nuovo colleghi di Eutelia.

Imprimetevi bene in mente questa faccia.
Questa è la persona che dovrete ringraziare
per il vostro licenziamento



martedì 10 novembre 2009

Meglio tardi che mai

OKKUPARE LA SEDE DI AREZZO
Grazie per l'aiuto Samuele
senza di te non saremmo mai riusciti ad andare sulle prime pagine
dei maggiori quotidiani italiani, Corriere,Repubblica, La Stampa, Il Giornale





http://www.youtube.com/watch?v=pJaZWwXLwfM

EUTELIA: FIOM, 17 NOVEMBRE SCIOPERO E MANIFESTAZIONE A ROMA

Roma, 10 nov. - (Adnkronos) - Sciopero di tutto il gruppo Omega e manifestazione a Roma il 17 novembre prossimo. Non si fa attendere la risposta della Fiom alla "gravissima aggressione" subita questa mattina nello stabilimento romano che servira' a denunciare anche la grave situazione in cui versa l'intero gruppo informatico. Una situazione che per i metalmeccanici della Cgil dovra' ora rapidamente approdare ad un tavolo a Palazzo Chigi concretizzando cosi' una richiesta che il sindacato avanza da tempo.

Grazie sIg. Samuele


Eutelia, un blitz di vigilantes tenta lo sgombero della sede al Tiburtino
Alle cinque del mattino hanno forzato i cancelli
ROMA - Un gruppo di lavoratori dell'ex Eutelia, circa una ventina, che avevano occupato per protesta alcuni locali della sede al Tiburtino intorno alle 5 di martedì mattina sono stati raggiunti da dieci vigilantes che, dopo aver forzato il cancello, hanno cercato di mandarli via. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia di stato del commissariato San Basilio. I vigilantes, in divisa, avrebbero raccontato di essere stati chiamati dall'ex amministratore delegato, ascoltato successivamente dalla polizia che sta ricostruendo la vicenda.
«GRAVISSIMA AGGRESSIONE» - Di «gravissima aggressione contro il presidio sindacale alla sede romana del gruppo da parte dell'ex ad della Eutelia», parla la segreteria nazionale della Fiom. «Questa mattina alle 5.20 - rende noto la Fiom in un comunicato - una squadraccia di una quindicina di uomini capitanata dall'ex amministratore delegato di Eutelia, Samuele Landi, ha fatto irruzione nella sede romana di Eutelia presidiata all'interno dai lavoratori. Con piedi di porco hanno divelto le porte degli uffici, hanno svegliato i lavoratori che presidiavano la sede puntando loro negli occhi le torce elettriche, spacciandosi per poliziotti, chiedendo i documenti, minacciando gli stessi lavoratori e impedendo loro di muoversi». «L'immediato arrivo delle forze dell'ordine - prosegue la nota - chiamate dai lavoratori, ha evitato il peggio visto l'atteggiamento violento e arrogante di questi loschi personaggi». Secondo quanto si è appreso la polizia sta ora ascoltando l'ex amministratore delegato di Eutelia, accusato di aver fatto l'irruzione nella sede dell'azienda.

domenica 8 novembre 2009

Questo incontro non sa da fare

E' ora di alzare il tiro.
E' passata più di una settimana da quando i dipendenti di Roma hanno occupato la sede di via Bona seguiti poi da Milano, Ivrea, Torino e Bari.
Sono state inviate tante lettere alla segreteria della Presidenza del Consiglio dei Ministri da parte di personaggi di rilievo della politica italia.
Ma l'On. Gianni Letta non ritiene ancora opportuno convocare le parti ad un tavolo di crisi.
Perchè tutto questo aspettare?
Ci sono, forse, interessi imprendiotiale che si intrecciano con l'affarismo politico?
La situazione è cosi tanto decaduta da dover far venir fuori situazioni troppo scottanti e nomi troppo eccellenti?

Di sicuro c'è che per studiare la documentazione passata alla segreteria della Presidenza del Consoglio dei Ministri non ci vogliono settimane intere.
Tanto per cambiare, in troppi stanno prendento tempo, per cosa non è dato saperlo.
Per questo bisogna chiedere ai sindacati di alzare il livello della lotta, unire le proteste di tutto il gruppo ed osare ancora di piu per stringere i tempi che sono oramai gia scaduti.

Mercoliedi 11 novembre Omega ha convocato le parti per proseguire nell'esame congiuto per il licenziamento collettivo di circa 1200 dipendenti.
E' stato scelto come sede per l'incontro, l'hotel Hilton a Roma in via Alberto Cadiolo, 101.
Questo è un ulteriore tentativo di questi pseudo_imprenditori di sfuggire non solo alle loro responsabilità sociali, ma specialmente ad un faccia faccia con le istituzioni governative.
La situazione oltre ad essere tragica sta assumendo contorni sempre piu grotteschi.
Le sedi opportune per questo tipo di incontri sono e devono rimanere le sedi istituzionali quali quelle del ministero o della presidenza del consiglio.
Su questo punto i sindacati devono essere chiari e netti boicottando l'incontro, organizzando forme di protesta presso l'Hilton anche con una occupazione pacifica della hall.
Questa redazione continua a sostenere che il sindacato, senza distinzione di sigle, ha assunto un comportamento poco aggressivo nei confronti della vertenza.

venerdì 6 novembre 2009

Fatti e misfatti

(Giugno 2003) Dalla fusione tra Plug-it e Edisontel nasce Eutelia.

(Settembre 2004) Aem Torino cede il 40,185% di Noicom a Eutelia.

(Maggio 2006) La multinazionale olandese Getronics, cede la sua filiale italiana, a Eutelia, per la simbolica cifra di 1 €. Nasce Eunics. Getronics Italia porta in dote diversi milioni di euro di TFR (non meno di 54 ml€) ed un significativo volume di commesse di circa 180 ml €.

(Dicembre 2006) Eutelia annuncia che la partecipata Eunics acquisisce il 100% di Bull Italia con 450 dipendenti. Bull Italia porta in dote contratti con clienti importanti (commesse per oltre 80 mln €), un capitale enorme in proprietà immobiliari tra cui quella sul sito di Pregnana Milanese ricadente sul territorio della futura EXPO di Milano e circa 7 milioni di euro per incentivazioni all’esodo a cui la società non ha voluto dar seguito.

(Agosto 2007) Il Consiglio di amministrazione di Eutelia, delibera la fusione che prevede l’incorporazione di Eunics in Eutelia, determinando la nascita del più grande gruppo italiano di Information e Comunication Technology.

(Settembre 2007) Eutelia annuncia l’accordo per l’aquisizione, attraverso l’affitto di un ramo di azienda, le attività di Enterprise Digital Architects.

(Novembre 2007) Il Curatore fallimentare di Enterprise Digital Architects (EDA), revoca il contratto di affitto relativo al ramo di azienda stipulato con Eutelia.

(Gennaio 2008) Eutelia sceglie di non partecipare all’asta WI-MAX e destina le risorse finanziarie allo sviluppo di Mobyland, il nuovo Operatore mobile in Polonia (che poi in seguito venderà non essendo mai partita).

(Aprile 2008) Eutelia richiede la Cassa Integrazione Straordinaria per 772 dipendenti, di tutte le sedi tranne Arezzo e Bari.

(Maggio 2008) L’AD di Eutelia Samuele Landi, sostiene che la strategia dell’azienda è di abbandonare il settore della Pubblica Amministrazione, caratterizzato da commesse difficili da gestire e lente nel ritorno economico, per dedicarsi alla fornitura di software di proprietà Eutelia alle PMI.

(Giugno 2008) Viene approvata, dopo un mese di trattative,la proposta sindacale di trasformare le 772 CIGS a 0 ore in Contratti di Solidarietà per 2200 dipendenti su un monte ore equivalente.

(Luglio 2008) Partono i Contratti di Solidarietà che consentono, con un sacrificio economico per i dipendenti diffuso ma limitato, di allargare a personale altrimenti sottooccupato il presidio di attività a forte ritorno economico. Eutelia risparmia all'incirca 40 milioni di euro.

(Settembre 2008) Un comunicato rende noto alla Consob che la relazione semestrale Eutelia non è stata certificata dalla società di revisione Price Waterhouse Coopers, che non si può esprimere a causa della mancata adesione del bilancio ai principi contabili Europei.

(Ottobre 2008) L’azienda ritarda il pagamento dei rimborsi ai dipendenti.

(Novembre 2008) Eutelia chiude la sede di Volpiano (TO) e trasferisce i lavoratori su Ivrea.

(Gennaio 2009) In un Comunicato stampa di Eutelia si apprende che il Consiglio di Amministrazione di Eutelia, ha deliberato la dismissione delle attività IT del gruppo dando mandato all’Amministratore Delegato, Samuele Landi di procedere agli adempimenti necessari. La dismissione del comparto IT coinvolge 1987 dipendenti.

(Aprile 2009) viene rivoluzionato il CDA Eutelia con l’inserimento di nuovi membri probabilmente imposti dalla maggiore banca creditrice, il Monte Paschi di Siena, Pizzichi e Pisaneschi.

(Maggio 2009) Eutelia convoca sindacati ed RSU per una procedura art.47 (cessione di ramo d’azienda). L’AD di Eutelia scrive che il settore IT sta “trainando Eutelia al baratro”. anche se l’IT perde il 15% su base trimestrale, le TLC perdono il 27%! Eutelia comunica alle OO.SS. di voler far confluire tutte le attività IT, in attesa della dismissione, nella società Agile Srl con sede legale a Potenza, e partecipata al 100% da Eutelia.

(Giugno 2009) Eutelia cede tutte le attività dell’area IT al gruppo Omega S.p.A. “Il perimetro IT ceduto rappresenta un volume di affari annuo (dati di bilancio 2008) di circa 120 milioni di euro, presenta un portafoglio ordini di 130 milioni di euro e impiega circa 2.160 risorse su tutto il territorio nazionale.
Il prezzo della compravendita è stato pari a 96.000 euro, corrispondente al valore nominale delle quote di Agile trasferite ad Omega. Il perimetro ceduto comprende circa 6 milioni di debito finanziario, accollato dall’acquirente.”

(Luglio 2009) Le OO.SS., in una lettera a Eutelia e ad Agile, denunciano unitariamente una serie di anomalie inerenti la cessione del ramo IT di Eutelia ad Agile e si riservano di adire eventuali azioni legali a tutela dei lavoratori. Solamente una parte del lavoratori riceve le spettanze dovute da Agile, mentre nessuno le spettanze dovute da Eutelia.

(Settembre 2009) La situazione dei lavoratori di Agile (gruppo Omega) ex Eutelia è ormai diventata insostenibile. L’ultimo stipendio risale al mese di Giugno, non vengono pagati i rimborsi ed i ticket pasto non sono più erogati. Le retribuzioni di luglio ed agosto, tranne pochi casi, non sono ancora state pagate. I lavoratori e le OO.SS. si stanno attivando per impugnare la cessione Eutelia-Agile e per intraprendere tutte le altre azioni legali necessarie per recuperare: stipendi arretrati, mancati versamenti fondi (integrativi e sanitari), spese non rimborsate, ecc. ecc. L’azienda spedisce una lettera al Ministero dello Sviluppo Economico e alle OO.SS., in cui afferma che tutti gli stipendi sono stati pagati ad eccezione dei 500 lavoratori che hanno impugnato il trasferimento da Eutelia ad Agile, e che è stata individuata una sacca di personale improduttivo di circa 1300 persone.

(22 Ottobre 2009) L’azienda comunica l’inizio della procedura di “riduzione del personale” per un totale di 1192 in tutta Italia. Nessun preavviso alle organizzazioni sindacali, nessun altra ipotesi, l’azienda scrive “non sono ipotizzabili soluzioni alternative al licenziamento, non è praticabile il ricorso alla cassa integrazione guadagni, né a quello dei contratti di solidarietà,” questo nonostante nel maggio 2009 la stessa azienda avesse rifiutato un proseguimento del Contratto di Solidarietà”.

Attualmente i dipendenti hanno attuato l'occupazione delle sedi di Roma, Milano, Torino, Ivrea, Bari, in attesa di un incontro alla Presidenza del Cconsiglio visto che i reiterati incontri presso il MiSE hanno portato ad un nulla di fatto

giovedì 5 novembre 2009

Da evidenziare

Il segretario provinciale della Nidil di Catanzaro, Daniele Carchidi, ha ricevuto delle minacce da due persone che con fare "intimidatorio lo hanno invitato a non occuparsi della vertenza phonemedia". A renderlo noto sono il segretario generale della Cgil della Calabria, Sergio Genco, il segretario provinciale di Catanzaro-Lamezia, Giuseppe Valentino, ed il segretario generale della Slc della Calabria, Franco Arena. "Il nostro sindacalista - è scritto in una nota - è stato avvicinato a conclusione di un'assemblea con i lavoratori ed è stato invitato con atteggiamento intimidatorio da due persone, non riconosciute, a non occuparsi della vertenza Phonemedia. La Cgil Calabria, la Camera del Lavoro Cgil di Catanzaro, la Slc-Cgil Calabria, esprimono la propria vicinanza a Daniele Carchidi. Non è pensabile che sindacalisti che difendono i lavoratori in una giustissima azione di lotta, vengano minacciati con gesti ed azioni criminali". La Cgil Calabria e la Camera del Lavoro Cgil di Catanzaro hanno scritto una nota al Prefetto di Catanzaro per richiedere un incontro sulla vicenda. Sulla vertenza Phonemedia e sulle minacce a Daniele Carchidi la Cgil Calabria, la Camera del Lavoro Cgil di Catanzaro, la Slc-Cgil Calabria, terranno nella prossima settimana un'iniziativa pubblica nel comune di Catanzaro. Per domani è stata convocata una conferenza stampa che si svolgerà in mattinata nella sede della Camera del Lavoro provinciale di Catanzaro.

mercoledì 4 novembre 2009

Si sono decisi.... finalmente

Con un po di ritardo anche Milano, Ivrea e Torino stanno presidiando (occupando) le sedi.
ERA ORA!
Intanto la denuncia alla procura della repubblica fatta dai sindacati dovrebbe partire entro domani. La firma mancante sembra che non fosse quella della FIM ma quella di una sigla del sindacato delle TLC, ma a questo punto non interessa molto, l'importante è che venga depositata al piu presto.

Stamane c'è stato un incontro tra l'On. Antonio Di Pietro e l'On. Gianni Letta.
In un comunicato rilasciato dall'IDV si evince che i vertici aziendali si sono impegnati a corrispondere entro questa settimana gli stipendi arretrati.
Inoltre la Presidenza del Consiglio ha voluto sottolineare che dall'adepienza del pagamento delle spettanza si potrà verificare l'affidabilitità o meno dei vari Massa e Liori.

I dipendenti rimangono molto scettici, e temono che se avvenisse realmente il pagamento la presidenza del Consiglio potrebbe decidere di non convocare il tavolo.

Quello a cui i lavoratori e i sindacati mirano e fare in modo che l'azienda venga commissariata fin quando non venga trovata una controparte imprenditoriale seria.

Stasera ad Annozero non ci sarà nessun intervento per Agile, la redazione ci ha comunicato che darà spazio ad altre notizie.
Mentre nella puntata di Ballarò di ieri sono state dette molte inesattezze in piu per chi non l'avesse notato il segretario nazionale del CGIL, Epifani, si è lasciato scappare che nel gruppo Omega sono previsti corca 3000 esuberi.

martedì 3 novembre 2009

La lotta continua

http://www.youreporter.it/video_Di_Pietro_per_la_crisi_AGILE_-_TORINO_1

http://www.comunicati.net/comunicati/aziende/varie/97026.html


Cominciamo col fare un plauso ai dipendenti della sede di Roma che mantengono le posizioni occupando la sede di via Bona.
Stamane il segretario generale della Fiom Rinaldini era prorpio in via Bona a dare man forte ai colleghi romani e a dire che si sta facendo di tutto per stringere i tempi nel fissare una data d'incontro alla Presidenza del Consiglio che sta studiando i documenti per valutare la situazione ed il relativo intervento, anche se non c'è nulla di certo.
Al presidio delle sede di Roma sono intervenuti i colleghi della sede di Napoli, Bari e Sicilia. Ancora si deve notare la completa assenza dei colleghi del Nord che sembra lavorino in una azienda a parte.

Intanto cattive notizie dalla Puglia, dove la regione è intenzionata a scindere il CdP, ed ha gia avviato le pratiche, nessuna risposta per adesso da parte di questa pseudo_azienda.
Cosi come si è perso la commessa Poste.

Tre appuntamenti, stasera con Ballarò e giovedi con Annozero.
La redazione di Ballarò ha visitato per 2 volte la sede degli occupanti di via Bona, ieri sera ed oggi pomeriggio, quindi si può prevedere che diano piu spazio rispetto ad Annozero dove sono previsti solo 3 minuti.
I lavoratori Agile di Napoli parteciperanno alla trasmissione "Racconti di vita" su RAI3 alle ore 12.55.

Situazione stipendi: Sono stati pagati alcune spetanze di agosto, mentre ad altri dipendenti sono stati addirittura saldate le spettanze di setttembre.
Ma la maggior parte dei colleghi non ha ancora ricevuto quello di agosto.
La pseudo_azienda tace.

Entro domani partirà la denuncia penale alla Procura della Repubblica firmata dalle sigle sindacali.
C'è stato non poco ritardo sull'invio di questa denuncia a causa della FIM che non ancora ha deciso se fimare o meno, magari qualche tessera stracciata potrebbe essere di incoraggiamento alla firma.
FIM o non FIM la lettera partirà comunque domani.

Oggi ci si aspettava l'occupazione anche della sede di Milano che purtroppo non è arrivata, cosi come quella di Ivrea e Bari.

Per dare maggior forza alla protesta e per velocizzare i tempi che oramai sono scaduti, l'occupazione delle sedi sarebbe servita molto per spingere la Presidenza del Consiglio ad una piu veloce decisione.