lunedì 27 febbraio 2012

INTERPELLANZA URAS - CUGUSI - COCCO Daniele Secondo - SECHI sulla situazione dei lavoratori

I sottoscritti,
premesso che:
- lo scorso 2 febbraio 2012 è stato siglato un accordo tra il Ministero dello sviluppo economico,
quello del lavoro, la società Agile Srl e diverse regioni italiane tra cui la Calabria, l'Emilia Romagna,
il Lazio, la Toscana e la Puglia, concernente la tutela e il reinserimento lavorativo dei dipendenti
Agile in AS;

- in Sardegna i lavoratori interessati rappresentano una parte minima dei dipendenti della società
Agile, circa una decina, conseguentemente più facilmente ricollocabili anche secondo le modalità
individuate nel predetto accordo;
considerato che:

- ad oggi non si ha notizia di alcuna iniziativa adottata dagli Assessorati competenti, del lavoro,
formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale e dell'industria;
- i lavoratori coinvolti in questa vicenda attendono ancora di essere convocati ad un incontro unitamente alle proprie rappresentanze sindacali, al fine di conoscere quale sia l'intendimento della
Regione in relazione alla loro ricollocazione, anche in attuazione del citato protocollo d'intesa,
chiedono di interpellare l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale e l'Assessore regionale dell'industria per conoscere:

1) se la Regione abbia sottoscritto l'accordo in argomento, in caso contrario quali siano le ragioni
che l'hanno indotta a non sottoscriverlo e se intenda farlo;

2) come abbia valutato di intervenire a favore dei lavoratori sardi interessati alla vertenza Agile in
AS, se sia in atto una istruttoria specifica da parte degli uffici regionali competenti e quali siano i
tempi per la attuazione delle eventuali soluzioni individuate;

3) se, infine, intendano convocare i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali al fine di rassicurarli
sull'intervento della Regione e sulla decisione dalla stessa eventualmente adottata di non lasciarli
in condizione di disparità rispetto ai dipendenti ex Agile residenti nelle regioni firmatarie dell'accordocon i competenti Ministeri.

Cagliari, 22 febbraio 2012
f.to Uras, Cugusi, Daniele Secondo
Cocco, Sechi
per copia conforme
IL CAPO SERVIZIO ASSEMBLEA
SEGUE

venerdì 24 febbraio 2012

Agile (ex Eutelia): Fiom, la vertenza continua

L'accordo quadro assicura un posto di lavoro a pochissime persone

Nei giorni scorsi sono apparsi articoli, relativi all'accordo fatto tra l'amministrazione straordinaria di Eutelia, la Cloud computing e le organizzazioni sindacali, relativo al futuro di 359 lavoratori a livello nazionale, di cui 170 a Napoli. Rispetto ai contenuti di tali articoli, è opportuno precisare che la società Eutelia ha solamente due dipendenti in Campania e che i 170 cui si è fatto erroneamente riferimento sono i lavoratori di Agile in amministrazione straordinaria, il ramo dell'information technology ex Eutelia". Lo afferma in una nota Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom del gruppo Agile.

I lavoratori di Agile sono stati oggetto di un accordo in sede istituzionale che attualmente, in termini occupazionali, dà risposte a una piccolissima parte di essi – rileva Potetti –. Per tutti gli altri si dovranno realizzare gli impegni assunti da parte della società acquirente di Agile, la Tbs, e dalle istituzioni presenti in sede di ministero dello Sviluppo economico, relativi al loro reinserimento al lavoro. È quindi opportuno specificare che, pur in presenza di un accordo quadro che determina alcune soluzioni in prospettiva per i lavoratori di Agile, a oggi solo una parte di essi troverà occupazione presso la società acquirente e che, pertanto, l'impegno delle istituzioni e dei sindacati continuerà, in particolare per dare risposte a quei lavoratori per cui non è stata ancora definita una soluzione”.

giovedì 23 febbraio 2012

Ex Olivetti, lavoratori dimenticati

Per questa ragione è stata presentata da sinistra ecologia e libertà una interpellanza agli Assessori dell’Industria e del Lavoro nella quale si chiedono precise ed immediate risposte

CAGLIARI - I lavoratori sardi ex Olivetti, poi Eutelia, ora Agile s.a. sono circa una decina, sembra siano stati dimenticati dalla Regione che non avrebbe sottoscritto l’accordo quadro con i Ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro, la Società Agile srl e diverse Regioni italiane tra cui Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Toscana, e Puglia.

L’accordo è finalizzato alla attivazione delle necessarie misure di tutela e inserimento lavorativo. I lavoratori manifestano preoccupazione per il rischio di essere esclusi dalla iniziative adottate per tutti i dipendenti della società Agile, anche a livello nazionale.

Tale preoccupazione trova fondamento in relazione al numero ridotto degli interessati in Sardegna. Per questa ragione è stata presentata da sinistra ecologia e libertà (primo firmatario Luciano Uras, tra gli altri l'algherese Carlo Sechi) una interpellanza agli Assessori dell’Industria e del Lavoro nella quale si chiedono precise ed immediate risposte sulla grave situazione.

lunedì 20 febbraio 2012

Lavoro: Fornero, riforma ammortizzatori dopo 2013 con riordino cig

20 Febbraio 2012 - 13:11
(ASCA) - Roma, 20 feb - ''Dopo il 2013 partira' la riforma degli ammortizzatori sociali con il riordino della cassa integrazione, l'assicurazione per la disoccupazione involontaria, il rafforzamento degli strumenti per il sostegno al reddito e il riordino degli incentivi''. Il ministro del Welfare, Elsa Fornero, avrebbe cosi' indicato i passi della riforma del mercato del lavoro quando questa entrera' a regime dopo l'autunno del 2013. Nel suo intervento all'incontro attualmente in corso, secondo quanto si apprende, il ministro avrebbe indicato che ''il nuovo sistema si fondera' su due pilastri: la tutela del posto di lavoro con la cassa integrazione riportata alla sua funzione originaria, ricomprendendo in essa i sistemi del credito, delle assicurazioni e del commercio sotto i 50 dipendenti, e l'indennita' per la disoccupazione involontaria''. glr/sam/

venerdì 17 febbraio 2012

Eutelia annuncia 60 milioni di investimenti, restano superminimi e scatti

I nuovi proprietari c'è anche l'obiettivo di riprendere i 135 lavoratori in cassa integrazione

L'accordo firmato la notte scorsa tra proprietà di Eutelia e sindacati segna una tappa importante per l'azienda aretina di telecomunicazioni, commissariata dal giugno 2010 e che la cordata "Piero della Francesca" capitanata da "Cloud Italy" ha vinto la gara di vendita lo scorso 30 dicembre.
Nell'accordo con i nuovi proprietari, secondo quanto appreso ad Arezzo, anche l'obiettivo di riprendere i 135 collocati in cassa integrazione entro il 2014, svincolando quest'ultimo passaggio dalla realizzazione di un certo fatturato.
Nell'accordo proprietà-sindacati resterebbero i superminimi e gli scatti di anzianità. L'impegno da parte di "Cloud Italy" è di investire 60 milioni di euro in quattro anni per dare impulso alla ripresa dell'azienda. In queste ore l'accordo viene sottoposto ai lavoratori ai quali spetterà il compito di ratificarlo oppure no.

giovedì 16 febbraio 2012

Sulle riforme si teme la piazza alla Syntagma

Non passa settimana senza la conta dei nuovi disoccupati nell'industria. Non si vuole certo fare torto all'attuale governo nel dire che, la media nazionale è ormai intorno ai tremila licenziamenti settimanali. Nel solo Lazio, regione dove insiste la Capitale, negli ultimi giorni sono andati in cassa integrazione ben 345 lavoratori della Hydro Slim di Latina (multinazionale svedese del tubo d'alluminio).
Tra chiusure e casse integrazioni nell'ultima settimana sono evaporati 1000 posti di lavoro nel Lazio. Situazione tragica, specie se si considera che entro giugno 2012 la disoccupazione dovrebbe sfiorare il 20%, con punte del 50% per la fascia compresa tra i 20 ed i 30 anni. Le fasce con reddito basso ora non comprendono più i sacrifici propinati dal Governo, soprattutto si chiedono quando i sindacati battezzeranno una lunga e dura stagione di lotte.
La scintilla, per innestare anche in Italia una resa dei conti alla greca, potrebbe essere la modifica all'articolo 18: voluta fortemente da Mario Monti, bandiera del ministro Fornero, ma fortemente avversata da sinistre radicali, Cobas e Fiom. Il leader della Fiom, Maurizio Landini, ha proposto lo sciopero generale dei metalmeccanici per il 9 marzo, e con grande manifestazione a Roma.
Landini si augura la sua protesta, contro la riforma del lavoro e i tentativi di modifica all'articolo 18, non rimanga isolata. Tra lavoratori e sindacati regna la certezza che, dopo le modifiche al 18, nessun nuovo assunto potrà più considerarsi con contratto a tempo indeterminato. Il timore d'una forte espansione del precariato sarebbe comoda per l'impresa, ma non per chi vive di salario.
Ma per molti industriali solo una maggiore flessibilità potrebbe garantire più occupazione. E marzo potrebbe davvero scatenare sul governo Monti una “tempesta perfetta”. Infatti tra il 9 ed il 15 marzo potrebbero inscenare manifestazioni anche i leghisti, non disponibili ad accettare il versamento delle tesorerie comunali nelle casse dello stato centrale.
“Chiunque deve ribellarsi. E' un principio scritto nella Costituzione materiale del nostro paese”, afferma Roberto Maroni commentando l'art. 35 del decreto liberalizzazioni, che prescrive l'accentramento delle Tesorerie Comunali. “E' una lesione dei principi del federalismo, da contrastare - continua Maroni - anche con la disobbedienza civile, che va bene perché sono soldi che il Governo si prende con una legge.
La prossima volta sarà un prelievo forzoso sui conti correnti dei cittadini”. E se leghisti, Fiom, disobbedienti, Cobas, No-Tav, disoccupati e precari s'avventassero tutti insieme su Roma? Questo timore starebbe spingendo il ministro Cancellieri a blindare tutti i palazzi del governo, soprattutto quelli del Welfare.
“Gli esodati restano i dimenticati dal governo e il ministro del Welfare fa finta che non esistano - esclama Giuliana Carlino (capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione lavoro del Senato) -. Ma le persone sono reali, in carne e ossa, sono circa 70 mila donne e uomini che restano senza lavoro e senza pensione, quindi senza alcun reddito a causa della recente riforma Fornero”.
Il documento elaborato dalla senatrice Carlino dimostra che entro primavera rimarranno per strada 70 mila operai tra Agile ex Eutelia, Fiat Irisbus, Termini Imerese, Alitalia, Fincantieri e Poste Italiane. Poi c'è il dubbio sul pacchetto Fiat: l'Ad di Fiat (Marchionne) ha promesso al presidente Usa (Obama) il trasferimento di testa e corpo del colosso torinese a Detroit.
Le promesse di Marchione a Obama certamente saranno state sottolineate durante la recente visita di Monti negli Usa: tanto enfatizzata dai giornali e priva d'alcun risultato pratico. Davvero una “tempesta perfetta”, che potrebbe salutare oltre 100 mila disoccupati in più. “Lo sciopero generale - spiega Landini - si è reso necessario, si tratta di una decisione discussa con la Cgil e che ha il consenso della Confederazione.
Situazione economica, Fiat e art.18 sono tra i punti chiave della protesta”. Il leader della Fiom punta il dito contro le politiche del governo Monti convinto che “dal governo c'è la volontà precisa di una stretta applicazione della lettera della Bce e inoltre siamo in presenza di voler mettere mano ai diritti per una licenziabilità”.
Di fatto Monti ha fatto ritorno dagli Usa senza alcuna apertura di credito, solo tanta enfasi sui giornali. E ora i poteri forti europei (amici di grandi imprese e banche) chiedono sacrifici ai lavoratori dell'industria, quindi tagli, licenziamenti. Del resto Monti non taglierebbe mai i posti pubblici, e per scongiurare l'ira dei partiti.
In questo clima s'innesta la “tempesta perfetta”, il dilagare in Italia della guerriglia alla greca

lunedì 13 febbraio 2012

Nota FIOM nazionale

Care compagne e cari compagni,
in attesa del prossimo coordinamento che si terrà dopo il 18 febbraio p.v., in considerazione dei
tempi strettissimi che abbiamo per lavorare sulle questioni che a noi interessano di più, volevo
segnalarvi alcuni elementi che ritengo molto importanti da sviluppare sui territori.
In primo luogo credo sia necessario lavorare in contatto con i deputati e i senatori di ogni
territorio (e anche con le forze politiche), per indirizzarli con interrogazioni urgenti, lavoro
parlamentare etc., affinché prenda forma una lettura costruttiva ed inclusiva in riferimento ai
possibili pensionamenti con requisiti ante riforma. Ciò vale anche per i governatori/consigli
regionali e i sindaci/consiglieri dei comuni nei quali insiste una sede di Agile. Ciò in riferimento a
quanto convenuto nell’accordo quadro da parte di tutti i livelli istituzionali.
Abbiamo due possibili momenti di intervento: la discussione in Parlamento sul mille proroghe e
il decreto che deve essere emesso dal Ministero del Welfare (sentito il Ministero
dell’Economia), sull’applicazione delle norme relative ai requisiti pensionistici (come Fiom‐Cgil
nazionale abbiamo già incontrato alcuni deputati).
Anche i progetti formativi debbono essere accompagnati fortemente (ricordo a tutti che per
quanto riguarda le regioni che utilizzeranno i FEG i progetti debbono essere presentati in sede
europea entro il 10 marzo p.v.) nel rapporto con le regioni. Inoltre, una parte delle attività
formative debbono essere orientate al programma industriale in essere con TBS. Ciò assume
ancora più importanza in relazione ai bandi che usciranno a breve (annunciati dal ministro
Profumo) su alcune attività di sviluppo di servizi on line delle città (il bando annunciato
dovrebbe prevedere finanziamenti per il sud per 200 milioni di €).
Nello specifico il bando sarà sulle seguenti attività:
emobility;
ehealth (punto contenuto nel piano industriale di TBS);
eeducation;
le tecnologie del cloud computing per l'egovernment (punto contenuto nell’accordo
istituzionale direttamente come Agile e/o anche come filiera industriale con Eutelia, così
come previsto nell’accordo istituzionale).
Sviluppo sostenibile
produzione energia da fonti rinnovabili, smart grid;
efficienza e risparmio energetico;
mobilità e logistica;
risorse naturali (rifiuti, risorse idriche e verde urbano).
Nei prossimi giorni all’uscita ufficiale del bando potremo coordinare e valutare meglio tutte le
opportunità ma possiamo intanto cominciare a “sensibilizzare” e indirizzare le regioni sulle
modalità per raccordare tutti gli impegni assunti, da subito, con opportunità concrete e
finanziate.
Dopo il bando per le regioni del sud uscirà quello dedicato al centro‐nord (i tempi non sono
Ancora noti).
Al prossimo coordinamento, come Fiom‐Cgil, penso sia utile uscire formalmente con un
progetto complessivo su tutti i punti di cui sopra.
Un abbraccio
Il Coordinatore Nazionale FiomFabrizio Potetti

giovedì 9 febbraio 2012

Pensioni: Lamonica (Cgil), Senato intervenga per cambiare le norme

(ASCA) - Roma, 4 feb - ''Si deve trovare subito una soluzione per tutti i lavoratori in mobilita', per tutti gli esodi, per tutti gli accordi individuali e collettivi, insomma per tutti quei lavoratori che per diversi motivi rischiano di rimanere senza lavoro, quindi senza stipendio, ma anche senza pensione''. L'allarme viene lanciato da Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil con delega ai problemi previdenziali e del welfare. Secondo la Cgil, ''non e' dato sapere quanti siano effettivamente i lavoratori coinvolti perche' le fattispecie interessate sono tantissime (accordi collettivi, accordi individuali, piccole e piccolissime aziende, uscite senza ammortizzatori, ecc.)''. ''Comunque si tratta di un numero molto superiore a quello che il Governo lascia intendere e di quel bacino coperto dalle risorse stanziate finora - spiega Lamonica - ma in questo momento e' sicuro che vengono rimessi in discussione anche accordi di aziende grandi e importanti, o perche' sono stati sottoscritti nel lasso di tempo tra il 4 e il 31 dicembre 2011,o perche' prevedono la risoluzione effettiva del rapporto di lavoro successivamente al dicembre 2011''. La ''drammaticita''' della situazione per migliaia di lavoratori e lavoratrici e' resa evidente dai primi elenchi parziali delle aziende interessate. Per il settore metalmeccanico, Agile/Eutelia (Xetra: 936950 - notizie) (386 esuberi), Alenia (747), Fiat Irisbus (653), Fiat Termini Imerese (640), Fincantieri (1240), Selex Elsag (230), Wirpool (495). Per il settore edile: Rdb (Milano: RDB.MI - notizie) (137), Unical (50). Per il farmaceutico, Sanofi (Parigi: FR0000120578 - notizie) (460), Sigma Tau (569). Nel settore deiservizi: Poste italiane (2000), Defendini (400), Telepost (125). Per il trasporto aereo: Alitalia/Meridiana e altre (5000, 4 anni di Cig piu' 3 di mobilita' dal 2008). Poi ci sono tante altre procedure ancora aperte, tanto per citarne una, l'Alcoa (NYSE: AA - notizie) con 1000 lavoratori coinvolti. ''Ma tutti questi casi - spiega Vera Lamonica - sono purtroppo solo la punta di un iceberg molto consistente. Si tratta di un drammatico limbo, di migliaia di storie individuali di persone a cui non si da' ancora nessuna risposta certa''. ''Come e' evidente - conclude la dirigente della Cgil - i guasti provocati al mercato del lavoro da una riforma violenta quanto immotivata, sono molto pesanti e vanno immediatamente affrontati e risolti. E ora il Senato puo' farlo''.

Perdere il lavoro e reagire La terapia di gruppo degli ex Eutelia

C'è chi passa l'intera giornata su Facebook e si sfoga nelle lezioni di ballo, chi si butta sul volontariato e chi è costretto a ricorrere agli psicofarmaci. Per loro, ex dipendenti del gruppo finito in bancarotta, la Cgil ha organizzato un gruppo di auto-aiuto e un corso di scrittura in collaborazione con la scuola Holden di Torino. Lo scopo: combattere la depressione seguita alla perdita del posto PREGNANA MILANESE (MI) - "Dovrei timbrare ed andarmene a casa, scappando a gambe levate da questo posto che negli ultimi anni mi ha tolto così tanto: capacità, fiducia, dignità, soldi e il mio futuro. 17.35 ... sono ancora qui, dovrei timbrare, andarmene, come tutte le altre sere ... no, stasera no! Stasera si occupa!"

Nitro, glicerina, il baffo, Vissani, sono compagni di viaggio. Dentro l'azienda. Storie come tante che tentano di bucare il muro dell'assuefazione e dell'indifferenza. Perché ci si abitua a tutto. In tempo di crisi. Anche alle vicende di ditte che chiudono, di lavoratori che finiscono in strada. Non fa più notizia.

Il gruppo di aiuto e il corso di scrittura.Storie, quelle degli ex dipendenti dell'Eutelia di Pregnana Milanese in cassa integrazione dal 2009 dopo la bancarotta fraudolenta della società, che diventeranno un libro. Per loro la Cgil di Milano, ha organizzato prima un gruppo di auto-aiuto seguito da Massimo Cirri, psicologo e conduttore di Caterpillar e poi, insieme alla scuola Holden di Torino, un corso di scrittura. Finalità: combattere la depressione.

"Il bisogno dei partecipanti - spiega la scrittrice Elena Varvello che ha tenuto il corso - era di essere ascoltati, ma l'obiettivo è stato anche far acquisire loro una forma di chiarezza con se stessi. Un tentativo di trasformare sensazioni dirette in comunicazione che arrivi a chi non è interessato perché ha già sentito mille storie simili al telegiornale".

Le testimonianze. Quello venuto fuori è uno spaccato doloroso e a tratti paradossale. Fatto di psicofarmaci per tirare avanti e di coniugi che colpevolizzano. C'è chi, vittima dell'angoscia, sente la casa tremare sotto i piedi e chi finge di recarsi in ufficio ogni mattina perché non ha rivelato a moglie e figli di aver perso il lavoro.
Così Carmen, sola con un ragazzo sedicenne, dopo 25 anni di carriera, passa tutta la giornata a chattare su Facebook trovando l'unico sfogo nelle lezioni di ballo che frequenta tre sere a settimana. "A volte mi sentivo in colpa perché lasciavo a casa mio figlio, ma pensavo anche che se non mi fossi salvata io per prima sarebbe crollato tutto il resto". Per lei negli ultimi anni non esistono più vacanze e la pizza al ristorante è diventata un lusso. Ad Angelo, 57 anni 30 dei quali trascorsi in azienda, tutto quel tempo libero piomba addosso come una mannaia. Per un paio di mesi soffre di crisi depressive, non ha più voglia di far nulla e passa dal divano alla poltrona. "Diventare precario alla mia età - sospira- è molto pesante. Sei troppo anziano per cercare un altro lavoro e troppo giovane per andare in pensione, senza contare che vivi in un limbo con questi annunci continui per spostare l'età pensionabile".

Il volontariato che diventa lavoro. Paola invece, dopo un primo momento passato a fare la casalinga, decide di dedicarsi agli altri in una comunità di recupero per tossicodipendenti. Volontariato che forse diventerà una professione dopo un corso di perfezionamento in Economia del no-profit a cui ha deciso di iscriversi. "Ero disgustata da quello che avevo vissuto, non ho più provato a cercare occupazione nel mio settore". Racconto e condivisione dunque come momento terapeutico per abbassare il livello di sofferenza ed eliminare il senso di colpa.

mercoledì 8 febbraio 2012

Agile/Eutelia: accordo con luci e ombre

È stato sottoscritto definitivamente con il ministero dello sviluppo economico l'accordo quadro approvato anche dall'assemblea dei lavoratori Agile di Roma con 122 voti a favore, 14 contrari e 3 astenuti. Un accordo sicuramente complicato e con molte incognite, secondo il giudizio della Fiom Cgil di Roma Sud.

“L'accordo con l'acquirente – si legge in un comunicato dei metalmeccanici della Cgil –, la Tbs Group, prevede lo sviluppo di un piano industriale che porterà all'assunzione di 220 lavoratori nel primo anno rispondendo a una parte dei problemi occupazionali dei lavoratori. Il secondo accordo, definito in sede di ministero dello Sviluppo economico con la partecipazione del ministero del Lavoro e delle regioni interessate, prevede invece il sostegno degli ammortizzatori sociali per la durata del piano industriale di Tbs e misure per rendere più concrete le possibilità di reimpiego dei lavoratori”. Tra queste significative quelle relative all'utilizzo dei fondi europei per la formazione, mentre altre opportunità potrebbero concretizzarsi dal ripristino della filiera industriale di information technology di Agile/Eutelia. Ci sono infine gli aspetti relativi alla possibilità dei pensionamenti dei lavoratori più anziani sui quali le parti si sono impegnate a effettuare un’opera di sensibilizzazione, a tutti i livelli, per la gestione degli accordi già fatti.“Uno degli aspetti più duri dell'accordo – si legge ancora nel documento – è il fatto che la cessione da Agile in A.S. a Tbs preveda la rivisitazione al ribasso degli stipendi qualora superiori alla media del settore. A questo si aggiunge il fatto che le ulteriori assunzioni previste dal piano triennale prevedono il raggiungimento di obiettivi economici di Tbs che non sarà facile perseguire, ma sia le Rsu che le organizzazioni sindacali lavoreranno per il pieno rispetto degli accordi sottoscritti. Globalmente questo accordo può essere quindi visto come un punto di ri-partenza in cui nulla è scontato, con tanti obiettivi ancora da raggiungere. Ora si apre un nuovo capitolo, soprattutto con il Mise, il ministero del Lavoro e la Regione Lazio”.

“La Fiom Cgil di Roma Sud – conclude la nota – si impegna a dare il massimo supporto alla Rsu e ai lavoratori di Agile per trovare una soluzione ai problemi ancora aperti”.

mercoledì 1 febbraio 2012

Ricevuto & Pubblicato

Da: agilenapoli........Inviato: lunedì 30 gennaio 2012 18.43
A: f.pote.........
Cc: agilenapoli........
Oggetto: [AGILENAPOLI:3274] Vertenza Agile/Eutelia.

Fabrizio,

a proposito dell’accordo siglato e propinato quale minor male possibile per
la sorte di 1.300 famiglie, avevo in animo di porre alcuni quesiti, ma non
teorici in quanto chiedo che sia dato, a me e agli altri lavoratori,
opportuno chiarimento.

La prima domanda attiene alla tanto decantata task force/intervento Regioni.
Davvero credete che essa produrrà gli effetti pronosticati? Io non penso che
voi siate tanto ingenui da credere al “ lieto fine lavorativo” nell’attuale
scenario economico/occupazionale, dove a parlare in termini apocalittici si
è ancora ottimisti. Intanto noi creduloni non possiamo più permetterci di
esserlo, visto che ci misuriamo sistematicamente con le difficoltà di
offrire, anche a condizioni precarie, la nostra esperienza sul mercato del
lavoro. Sarebbe il caso di parlare chiaro ed essere realisti: la task force
non produrrà alcuna riconversione.

In seconda battuta, poi, mi chiedo e vi chiedo, che fine ha fatto
l’impugnativa tesa ad invalidare la barzelletta della cessione truffaldina
del ramo d’azienda? Non era banalmente ovvio che trattavasi di operazione
fraudolentemente eseguita per snellire Eutelia, presentandola funzionale,
efficiente ed appetibile mentre si traghettava verso il fallimento la
cenerentola “Agile”? Perché il sindacato non ha perseguito, come strategia,
la via maestra, logica e giusta, di pretendere il sacrosanto reintegro in
EUTELIA, dato che, sia penalmente che civilmente, tutti i tribunali hanno
abbondantemente dimostrato il disegno assolutamente delinquenziale dei
Landi, con arresti, gravissime imputazioni, commissariamenti e latitanze
dorate a DUBAI?

Obbiettivamente, mi sfugge qualcosa: gli imprenditori progettano un raggiro
illegale e criminoso; la legge fa il suo corso e li smaschera; ma l’epilogo
è proprio quello che essi volevano realizzare: “Eutelia” oggi è snellita e
allettante per le sue potenzialità produttive, mentre io e il resto dei
lavoratori, buttati a calci in culo in “Agile”, mi trovo fuori da tutti i
circuiti lavorativi, senza alcun futuro. E il sindacato? E il sindacato,
inspiegabilmente e contro ogni logica, nonché giustizia, abbandona la
strategia del reintegro (nonostante le infinite scartoffie legali firmate
per realizzare l’impugnativa) per seguire deliranti accordi al peggior
offerente, quasi a tutela massima del progetto LANDI. Penso che con un
minimo di coerenza strategica si sarebbe potuto ottenere, sia a livello di
interlocutori istituzionali che a livello di percorsi giudiziali, esiti
migliori dal punto di vista e dell’equità e della giustezza delle dinamiche
economiche.

E sempre a proposito di strategie contraddittorie, ha ancora senso gridare e
sgomitare per difendere, a chiacchiere, l’articolo 18 se, poi, nella pratica
si avalla così agevolmente la morte professionale di lavoratori defraudati,
reputandola quasi naturalmente inevitabile? I valori del lavoro e i diritti
dei lavoratori si tutelano sul campo e non solo sulla carta. E da questa
onestà intellettuale e credibilità che passa la civiltà, altrimenti è solo
un ulteriore inganno demagogico.

Alfine, penso che il sindacato abbia degli obblighi verso tutti noi
lavoratori che, l’hanno sostenuto e creduto: obblighi di verità, di lealtà e
di concreta progettualità. La task forse è percorribile ma poco credibile.
Quello che serve davvero è utilizzare tutta la forza sindacale possibile per
richiamare le istituzioni agli impegni già presi e per spingerle a prenderne
ancora, in modo da garantire il pieno ripristino della legalità. Non può
essere una valida scusante la difficile situazione contingente, anzi la
stessa situazione può essere utile fermento per riscrivere (SUL SERIO)
nuove regole di imprenscindibile e trasversale onestà, quale unica garanzia
di sicura crescita sociale ed economica.

Un lavoratore Agile di Napoli.