giovedì 29 marzo 2012

L'UNIONE SARDA - Cronache : Un sistema già usato con Eutelia nel 2010


28.03.2012
La cricca«Chiederemo il riesame». Tre-parole-tre degli avvocati Mariano e Massimo Delogu, difensori di Antonangelo Liori. Poi il silenzio. Nessuna dichiarazione ufficiale di magistrati, finanzieri e avvocati. Solo qualche indiscrezione: l'ex giornalista, prelevato in strada ieri mattina dai finanzieri, non si aspettava l'arresto. Un fulmine che lo ha colto impreparato. In cella, arrivato di notte, avrà il tempo di studiarsi l'ordinanza e programmare la strategia difensiva. I fratelli Liori e il commercialista Massa erano finiti nei guai nel luglio 2010 per il fallimento del gruppo societario Agile-Eutelia, attivo nel settore delle telecomunicazioni. Un'inchiesta che aveva portato in cella otto persone. Tra loro Antonangelo Liori e Massa. Indagato anche Sebastiano Liori. Secondo gli inquirenti la cricca acquistava aziende, incassava commesse milionarie senza pagare dipendenti, contributi previdenziali, tasse, imposte e Iva. E il metodo sarebbe stato riprodotto, è il caso di Vol 2. L'ex giornalista era ritenuto il dominus del gruppo Omega, pur non avendo una carica ufficiale. L'inchiesta dei finanzieri di Milano era iniziata dopo la cessione della società Agile srl da parte della quotata Eutelia a Omega. Una vendita sospetta che aveva attirato le attenzioni dei militari del Nucleo speciale di polizia valutaria. Poi le conferme, con i movimenti di denaro, gli accertamenti fiscali e le intercettazioni telefoniche. Come quella del 16 aprile 2010 tra i fratelli Liori: Antonangelo riferisce a Sebastiano di un incontro con i sindacalisti ai quali dice che se anche dovesse fallire Agile «io continuo ad avere la mia macchina, il mio autista, il mio elicottero, la mia villa».

mercoledì 28 marzo 2012

Crac Vol 2, arrestati i fratelli Liori

Svolta nell'inchiesta della procura per il buco da 20 milioni nella società che gestiva il call center cagliaritano. Sullo sfondo ancora i misteri di Omega, il gruppo già coinvolto nel caso Agile-Eutelia e indagato da diverse procure italiane. In carcere anche Claudio Marcello Massa

CAGLIARI - Svolta nell'inchiesta della procura della Repubblica di Cagliari sul crac del call center Video on line 2. La Guardia di finanza, su disposizione della magistratura, ha arrestato oggi Antonangelo Liori, imprenditore, ex giornalista ed ex direttore del quotidiano L'Unione Sarda, e suo fratello Sebastiano, amministratore del gruppo Omega, che aveva rilevato il call center cagliaritano poco prima del fallimento. Vol 2 aveva come unico committente la Telecom e un organico di oltre 300 operatori telefonici, rimasti quasi tutti senza lavoro dopo il crac che ha portato al fallimento dell'azienda il 23 dicembre 2010.

Oltre ai fratelli Liori, in carcere è finito anche il commercialista ligure Claudio Marcello Massa, già amministratore di Omega e della Emme & Partners (che aveva rilevato Vol2), raggiunto a Milano dagli uomini della polizia tributaria. I fatti contestati riguardano gli anni che vanno dalla fine del 2008 al 2010. Per il crac sono indagate in tutto otto persone, ma la custodia in carcere è stata disposta solo per i Liori e Massa.
La società Omega 1 è stata protagonista di numerose operazioni spregiudicate nel settore dell'information technology (IT) e dei contact center a livello nazionale - tra cui il caso Agile-Eutelia, ma anche quelli Phonemedia e Raf e

Best contact Lazio 2 - , ed è finita anche nel mirino della procura sarda in collegamento con altre procure italiane.

L'indagine cagliaritana ipotizza un buco da 20 milioni di euro, realizzato anche attraverso una serie di passaggi di società ed alle scatole cinesi coinvolte nell'operazione di rilevamento di Vol2. Sul totale dei fondi distratti, 7 milioni sarebbero di stipendi non pagati ai dipendenti, 4 milioni di Iva evasa e 9 rivendicati da Equitalia. Ai tre principali indagati ed altri cinque "minori", il giudice delle indagini preliminari Giorgio Altieri e il pm Andrea Massidda contestano il reato di bancarotta per distrazione e documentale. A inchiodare i titolari di Vol2 vi sarebbero dei documenti sequestrati dalla Guardia di finanza durante una verifica fiscale. Nelle mani degli inquirenti, a differenza di quanto accadde nell'indagine Agile-Eutelia sarebbero dunque rimaste le prove documentali dell'azione di svuotamento della società imputata ai fratelli Liori e a Massa.

A convincere i magistrati ad emettere le ordinanze di custodia cautelare in carcere è stato il rischio della reiterazione del reato. Secondo il pm c'era la possibilità che gli indagati ripetessero l'operazione fatta con Vol 2 ai danni di altre società, mettendo in atto procedure ben collaudate mediante le quali trasferivano i fondi della società "vittima" ad altre aziende di loro proprietà. Antonangelo e Sebastiano Liori sono stati rinchiusi nel carcere "Buoncammino" di Cagliari, Massa a Milano.

Massa e Liori erano anche tra gli
arrestati nel blitz del luglio 2010 3, disposto dalla procura di Roma per il crac Agile-Eutelia. Al processo, iniziato a Roma, si sono costituiti parte civile circa 800 ex dipendenti. La Libeccio, holding di controllo di Omega, è stata tra l'altro dichiarata fallita dal tribunale di Milano.
(27 marzo 2012)

sabato 24 marzo 2012

Mps: Fiom-Cgil, sorpresi per designazione ex sindaco di Eutelia

Roma, 23 mar - ''Sorpresi per il fatto che la Fondazione Mps abbia proposto per il Collegio Sindacale della Banca Mps un ex componente degli organi di controllo di Eutelia''. Cosi' Fabrizio Potetti coordinatore nazionale Fiom Cgil del gruppo Agile/Eutelia.

Tra i sindaci revisori designati dalla Fondazione Mps in vista dell'assemblea di Mps in programa il prossimo 27 aprile, figura Claudio Gasperini Signorini. Dai file di Eutelia presso Borsa Italiana, risulta che Gasperini Signorini era stato eletto sindaco effettivo di Eutelia per il triennio 2009-2011.

L'11 febbraio 2010 la Consob, per la prima volta in virtu' delle nuove norme sul Testo unico di finanzaa, intervenne sulla semestrale consolidata '2009 del Gruppo Eutelia chiedendo 'informazioni supplementari'' poiche' la non conformita' della semestrale risiedeva ''nelle modalita' di contabilizzazione della cessione del ramo It di Eutelia alla controllata Agile'' e, poi, nello stesso giorno, ceduta al Gruppo Omega.

L'operazione era stata gia' attenzionata dai revisori contabili della PricewaterhouseCoopers che, in occazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato (al 30 giugno 2009) scrivevano di non aver ''ottenuto adeguati elementi ed evidenze a supporto della soddisfazione dei requisiti previsti dai principi contabili di riferimento per la cancellazione di attivita' e passivita' in relazione alla cessione'' di Agile. ''La perdita del periodo ed il patrimonio netto di gruppo risultano rispettivamente sottostimata e sovrastimato per euro 4,5 milioni'' concludevano i revisori che il 29 agosto del 2009 bocciarono i conti semestrali.

La passivita' piu' rilevante cancellata dal bilancio di Eutelia grazie alla cessione di Agile risultava essere il Tfr dei dipendenti per 45,4 milioni. Le attivita' cedute piu' rilevanti erano quelle correnti pari a 49,4 milioni. La cessione di Agile comporto' il passaggio a Omega di circa 2 mila dipendenti di cui 1.200 ricevettero poco dopo altrettante le lettere di licenziamento. Successivamente, nel 2010, il Tribunale del lavoro di Roma annullo' ''gli effetti della cessione di Agile ad Omega'' per comportamento antisindacale di Eutelia.

La vicenda Eutelia ebbe anche strascichi giudiziari quando, nel luglio del 2010, il gip di Roma Elvira Tamburelli dispose la custodia cautelare per 8 manager e azionisti di Eutelia per bancarotta fraudolenta. Tra loro Samuele Landi, presidente di Eutelia, rifugiaotosi a Dubai, e Leonardo Pizzichi, prima presidente del collegio sindacale della societa' e poi presidente del Cda fino alla primavera del 2010, nel novembre 2009 si era dimesso da sindaco di Mps).

Pizzichi ha gia' patteggiato.

L'inchiesta della magistratura ha due filoni, che forse potranno essere unificati, l'udienza preliminare e' stata fissata al Tribunale di Arezzo, provincia in cui ha sede Eutelia, il prossimo 3 maggio. Eutelia fu commisariata e lo scorso 21 marzo il ramo Tlc della societa' e' stato ceduto alla cordata formata da Cloud Italia e dal Fondo Ilp III.

venerdì 23 marzo 2012

Eutelia: preliminari di contratto Accordo con il gruppo Cloud

Primo attto ufficiale d'acquisto
Mancano ancora il semaforo verde del Garante per le Comunicazioni e dell'Antitrust

Arezzo, 22 marzo 2012 - E’ stato firmato, a Milano davanti al notaio, il contratto preliminare per l’acquisto di Eutelia. Per la cordata Cloud Italia ha sottoscritto l’atto Mark De Simone e per la controparte i tre commissari straordinari, Daniela Saitta, Francesca Pace e Gianluca Vidal. Il documento è il primo atto in vista della conclusione dell’intera vicenda, che necessita ancora del disco verde del Garante delle comunicazioni e dell’Antitrast, che si dovranno esprimere in tempi estremamente ravvicinati, ma la cui decisione non dovrebbe ostacolata da alcun elemento ostastivo.

Subito dopo avrà luogo la firma del contratto definitivo e il passaggio della proprietà. Per effetto della decisione assunta davanti al notaio, i vertici di Cloud Italia saranno oggi ad Arezzo nella sede della società, in via Calamandrei, per prendere i primi contatti con i dipendenti del gruppo.

Sarà la prima iniziativa operativa dopo un lungo percorso che finalmente si avvia alla conclusione. Si tratterà, a quanto è dato sapere, di un incontro per illustrare i propositi della nuova proprietà, ma soprattutto per prendere atto dell’organizzazione interna all’azienda e conoscere i minimi dettagli di una struttura, che dovrà essere «ristrutturata» secondo i contenuti del piano industriale presentato ai commissari e ai sindacati. La conclusione dell’iter procedurale apre una speranza in più sulla possibilità di ripresa dell’economia locale, che in questa fase deve fare i conti con un lungo elenco di aziende in difficoltà.

In questo senso, del resto, si sono sempre espresse anche le organizzazioni sindacali, che ripetutamente si erano dichiarate favorevoli ad una soluzione in grado di garantire il massimo livello di occupazione possibile e il rilancio del gruppo tecnologico, che opera nel settore della telefonia.

lunedì 19 marzo 2012

Agile-Eutelia: è arrivata la TBS IT

Sono partite ad inizio marzo le assunzioni (poche) dei lavoratori Agile in TBS IT

Dopo l’accordo del 24 gennaio scorso, ratificato nelle assemblee dalla maggioranza dei lavoratori, il 7 febbraio si è perfezionato l’atto di cessione di circa 220 lavoratori (su 1350…) da Agile in amministrazione straordinaria alla triestina TBS IT.
L’impressione è che dietro all’acquisizione questa volta ci sia un progetto industriale, anche se i lavoratori ancora non hanno visto un piano industriale vero e proprio, ma la nuova azienda appare anche molto cauta e non si è presa grandi rischi d’impresa, tanto che ha assunto a tempo determinato i lavoratori impegnati su commesse in scadenza nell’anno. Se TBS non gli rinnoverà il contratto, torneranno nella cassa integrazione Agile. Mentre i lavoratori assunti a tempo indeterminato sono definitivamente fuori dal bacino Agile ed inizia per loro una nuova avventura tra i timori della solidità del progetto che sta dietro all’acquisizione e la preoccupazione per la riduzione delle retribuzioni.
Tutte le assunzioni difatti sono ex novo, nella nuova azienda non trovano applicazione gli accordi aziendali già in vigore in Agile né le condizioni economiche. Così tutte le retribuzioni sono state ridotte del 20% (riduzioni minori solo per gli stipendi più bassi) per adeguare il costo del lavoro al mercato, dice TBS. Ormai va così, il lavoro si svende.
Però, se i lavoratori passati in TBS IT penseranno alla situazione dei loro più di 1000 colleghi rimasti in cassa integrazione a 8-900 euro al mese e con scarse prospettive di lavoro futuro, la pillola forse sarà più facile da mandare giù. Anche se l’amarezza è comprensibile.
Ma che ne sarà dei più di 1000 rimasti fuori da TBS? Circa 300 potrebbero rientrare fra gli “esodati” (una delle più orrende parole coniate dalla politica negli ultimi anni) e andare in pensione. Si tratta di quei lavoratori in cassa o mobilità che hanno visto sparire il traguardo della pensione alla fine degli ammortizzatori sociali per colpa della nuova riforma Monti. Questi lavoratori rischiano di rimanere lunghi periodi senza reddito (cassa/mobilità finita pensione non ancora raggiunta). La situazione non riguarda solo i lavoratori Agile, ma circa 80.000 lavoratori in tutta Italia, la Ministra Fornero, ha sfilato la questione dal decreto milleproroghe dicendo che andrà affrontata “in un altro provvedimento e con un altro strumento”, pensava di sicuro alla riforma del lavoro, quella opzione potrebbe essere merce di scambio per ottenere approvazioni su altre questioni.
Tutti gli altri lavoratori Agile, troppo giovani per la pensione, rimangono in cassa integrazione, anche se in realtà in questo momento si trovano in un “limbo”. Difatti il 7 marzo scorso è scaduto il decreto di cassa e i ministeri dello sviluppo economico e del lavoro non si sono messi d’accordo su come procedere al rinnovo e si sono palleggiati le responsabilità sulla pelle dei lavoratori. Vi è perciò il rischio di “buchi” nel pagamento dell’indennità di cassa. Oggi, martedì 13, finalmente il MiSE, pressato dalla Fiom, ha convocato le parti per definire la proroga. Se si accordano, bisognerà comunque aspettare i tempi tecnici, meglio dire biblici, prima che l’Inps riprenda a pagare. Insomma si creeranno di nuovo situazioni di massima criticità per molte famiglie.
Intanto nei prossimi mesi i commissari dovranno procedere alla vendita degli ultimi beni di Agile (gli immobili non sono stati ceduti a TBS) e passare dall’amministrazione straordinaria alla liquidazione. Gli accordi di gennaio prevedono ammortizzatori sociali fino alla fine del piano industriale TBS, cioè fino a fine 2014, ma la cassa integrazione è solo una rete di protezione, perché in Agile le persone vogliono tornare a lavorare e non essere mantenute dallo Stato per stare a casa.
Su questo fronte si collocano i programmi di ricollocamento che il governo ha delegato alle Regioni con il supporto economico del fondo europeo denominato FEG. Nessuno si illude che il progetto FEG porterà lavoro a tutti, perché il lavoro non c’è, le aziende non assumono se non a tempo determinato, l’economia stagna e le lavoratrici e i lavoratori Agile non hanno più un’età appetibile per le aziende, … ma ci devono credere, ci devono provare, perché non è ancora tempo, se mai esiste questo tempo, per arrendersi.

sabato 10 marzo 2012

Eutelia, il 23 marzo il piano di rilancio

Cloud Italia presenterà il nuovo brand in occasione del Cloud Computing Summit. Previsti investimenti per oltre 100 milioni di euro. Nel mirino le Pmi

Il nuovo brand di Eutelia sarà presentato il 23 marzo, in occasione del Cloud Computing Summit 2012 presso la sede di Assolombarda. Lo scrive il Sole 24 Ore, aggiungendo che il nuovo piano industriale di Cloud Italia Eutelia Communications potrà contare su più di 100 milioni di euro di investimenti, allo scopo di triplicare il fatturato nel prossimo quinquennio. L’obiettivo è raggiungere la leadership nazionale nel settore del cloud computing, ovvero la migrazione online di software e servizi che un tempo risiedevano nei computer degli utenti.
Dopo la crisi aziendale che portò, nel 2009, alla cessione del ramo informatica e al commissariamento del ramo telecomunicazioni, il salvataggio di Eutelia è arrivato dal progetto Piero della Francesca. Che riparte, continua il quotidiano, dall’attuale fatturato, di poco inferiore a 100 milioni di euro. Nel mirino di Mark De Simone, nuovo ceo dell’azienda, manager di lungo corso nel settore con un passato in Cisco e Cordy's, la galassia delle pmi cui si rivolgerà l’offerta della nuova Eutelia con servizi Tlc e particolare attenzione al cloud. Un settore, il cloud, che oggi in Italia vale poco più di 100 milioni di euro, ma che in prospettiva potrebbe arrivare a 600/700 milioni entro il 2016.
"Quando abbiamo varato il progetto Piero della Francesca - spiega Mark De Simone, il Ceo della nuova società - abbiamo puntato sulla rete di telecomunicazioni e sulla professionalità che l'azienda ha fatto crescere in questi anni". L'offerta cloud della nuova entità sarà quindi forte di una rete proprietaria.
Dopo l'investimento inziale per l'acquisto dell'azienda, ricapitola il Sole, la nuova società - controllata al 90% dal fondo di private equity J Hirsch & co, che fa capo a Mario De Benedetti e Jean Francois Aron e per il 10% a Cloud Italia - è pronta a mettere in campo 20 milioni di capitale circolante, per rilanciare e sostenere l'attività, mentre circa 60 milioni saranno investiti nei prossimi anni soprattutto in infrastrutture e piattaforme informatiche, in partnership con Cordy's, Italtel, Cisco.
Con l'accordo siglato il 16 febbraio fra sindacati e vertici aziendali è stato scongiurato il licenziamento di 359 lavoratori distribuiti tra le sedi di Roma, Milano, Arezzo, Torino e Avellino.
“Il punto cardine - spiegano i sindacati - è l'assunzione immediata di 240 lavoratori delle sedi di Milano, Arezzo, Roma e Napoli. I restanti 119 verranno reintegrati a scaglioni in azienda entro luglio 2014; per quest'ultimi, nel periodo è prevista la cassa integrazione e corsi di formazione mirati alla riqualificazione professionale”.

giovedì 8 marzo 2012

Vertenza Eutelia, per il lieto fine bisogna ancora spettare

Il caso della società di telecomunicazioni sembra avviarsi verso una soluzione, ma sono ancora tante le incertezze per il futuro dei lavoratori

La lotta per il diritto al lavoro dei dipendenti della società di telecomunicazioni Eutelia ebbe inizio nel 2008, quando l’azienda impose ai suoi dipendenti un contratto di solidarietà che prevedeva una riduzione degli stipendi del 37%, con l’integrazione da parte dell’INPS sulla base di un accordo sindacale.
La scadenza del contratto di solidarietà era fissata per la fine di giugno del 2009, ma poche settimane prima Eutelia cedette il suo ramo di azienda, che comprendeva circa 2000 dipendenti, alla Agile srl. Non si trattava però dell’unica cessione compiuta da Eutelia in quel periodo, infatti un altro ramo dell’azienda veniva ceduto al gruppo Omega.
Nel giro di pochi mesi, quando gli stipendi cessarono di essere erogati ai dipendenti, fu chiaro a tutti quale fosse il vero scopo del nuovo assetto societario: la proprietà si stava liberando tramite queste “cessioni” di tutti i suoi lavoratori, per poter poi piazzare più agevolmente sul mercato quello che era il suo grande patrimonio infrastrutturale, consistente in una rete di quasi 13 km di fibra ottica, certamente molto appetibile alle grandi imprese di telecomunicazioni.
La reazione dei dipendenti, dopo mesi di lavoro non retribuito, non si fece attendere: dopo l'organizzazione di manifestazioni in molte piazze italiane, venne occupata simbolicamente la sede aziendale di via Bona, in zona Tiburtina. Proprio in quel periodo si verificava uno dei fatti più gravi dell’intera vicenda, ovvero l’irruzione dell’allora ad Samuele Landi, oggi latitante a Dubai, che si presentava nella sede occupata con al seguito 17 vigilantes, spacciandosi per la Polizia di Stato e cercando di identificare tutti i presenti con l'intento di sgomberare il presidio.
L’irruzione delle guardie private non riuscì nei suoi intenti, e la fortuna volle che quella notte fosse presente nella sede una giornalista della RAI, impegnata nella realizzazione di un servizio sulla vertenza degli ex informatici Eutelia, che poté filmare e poi denunciare tutto l’accaduto.
A rendere ancor più paradossale la triste vicenda è arrivata la condanna, pronunciata dal Tribunale penale di Roma nel marzo 2011, nei confronti dei lavoratori in lotta a cui sono stati inflitti tre mesi di reclusione convertiti in 7.600 euro a testa per l’occupazione della sede, una pena superiore di 100 euro a quella inflitta alla “squadraccia” di vigilantes camuffata da forze dell’ordine.
Il fatto che il Tribunale abbia emesso le condanne più pesanti sulla base di una denuncia avanzata dallo stesso Landi, rinviato a giudizio per bancarotta fraudolenta e tuttora sottrattosi alla giustizia italiana, appare inspiegabile alla luce della clemenza con cui sono stati trattati individui che si sono finti poliziotti.
Gli avvocati della Fiom-Cgil hanno aiutato i lavoratori a presentare ricorso (gli informatici in Italia sono inquadrati come metalmeccanici), anche perché nel corso dell’occupazione non è mai stato impedito di lavorare a chi lo volesse, al punto che la stessa Polizia (quella vera) non ritenne necessario rimuovere il presidio.
La pena inflitta, se confermata, sarebbe pari a quanto percepito dai dipendenti in quasi un anno di cassa integrazione, e tutto questo solo per aver cercato d'impedire che la loro azienda venisse spolpata mentre c'era chi intascava milioni di euro di commesse.
La vertenza degli ex lavoratori Eutelia è tornata, nel corso delle ultime settimane, ad onor di cronaca per via dell’accordo raggiunto tra le sigle sindacali e la società rilevante Cloud Italia, che prevede l’assunzione dei dipendenti della società di telecomunicazione.
La notizia, così come è stata diffusa da quegli stessi media che tanto hanno trascurato questa vicenda anche nei suoi passaggi più tragici, sembra però sorvolare completamente su di un particolare non trascurabile: le annunciate assunzioni non riguarderanno tutti i 359 lavoratori in cassa integrazione, ma solo una piccola parte di essi.
E’ lo stesso Fabrizio Protetti, coordinatore Fiom-Cgil del gruppo Agile, a chiarire la vicenda: “I lavoratori di Agile sono stati oggetto di un accordo in sede istituzionale che attualmente, in termini occupazionali, dà risposte ad una piccolissima parte di essi – conclude - Per tutti gli altri si dovranno realizzare gli impegni assunti da parte della società acquirente di Agile, e dalle Istituzioni presenti in sede di Ministero dello Sviluppo Economico; impegni relativi al loro reinserimento al lavoro”.
Il dato omesso da gran parte dei giornali è che quello raggiunto in questi giorni è un "accordo quadro", che dovrebbe determinare in prospettiva alcune soluzioni per i lavoratori, prevedendo solo per una parte di essi l'assunzione presso la società acquirente. E' lo stesso sindacato Fiom infatti a puntualizzare che l'impegno dei sindacati e dei lavoratori dovrà continuare, nella speranza che questa travagliata vicenda possa avviarsi finalmente verso un lieto fine.


LAZIO: PERAZZOLO (LP), CON ACCESSO AL FEG RISPOSTE CONCRETE A LAVORATORI AGILE EX EUTELIA

Roma, 07 mar - “Con l’elaborazione del progetto per l’accesso al FEG (Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione) diamo risposte concrete ai lavoratori Agile ex Eutelia, ricevuti stamani alla Pisana dal sottoscritto e dall’assessore Zezza, oltre che a tutti quei lavoratori che hanno perso il posto a causa dei cambiamenti attuati dall’azienda in cui erano impiegati. Il FEG infatti sostiene il reinserimento dei lavoratori europei colpiti da licenziamenti derivanti direttamente da trasformazioni profonde negli scambi commerciali internazionali. Con l’elaborazione del progetto si conclude quindi la prima parte dell’iter per il FEG e si aprono nuove possibilità per i lavoratori Agile ex Eutelia, anche grazie ad altri strumenti di politica attiva che la Regione metterà a disposizione dei lavoratori svantaggiati. Come sempre abbiamo dimostrato che la Regione Lazio è al fianco dei lavoratori del nostro territorio ed è competente, attenta e concreta nel mettere in campo i giusti strumenti per la salvaguardia dell’occupazione, rientrando nei tempi di attuazione dovuti”. Lo ha dichiarato, in una nota, l’on. Maurizio Perazzolo, presidente della commissione Lavoro, Politiche sociali, giovanili e pari opportunità della Regione Lazio, a margine del tavolo di confronto con i rappresentanti dei lavoratori Agile ex Eutelia che si è svolto oggi alla Pisana.

lunedì 5 marzo 2012

Comunicato sinfacale

Il 1° marzo si è svolto il primo incontro tra le OOSS, la RSU Agile e la Regione Lazio al fine di individuare le iniziative più idonee per favorire l'inserimento in attività lavorativa dei dipendenti di Agile in A.S. che rimangono in capo alla procedura di amministrazione straordinaria a seguito della cessione dei rami d'azienda alla società TBS, ovvero tutti quei lavoratori che al momento non sono stati assunti a tempo indeterminato dalla stessa TBS. Per realizzare questo obiettivo verranno utilizzate le risorse del Fondo Europeo Globalizzazione (FEG) e il progetto dovrà essere presentato alla CE entro il 15 marzo.

Per realizzare il progetto è necessario avere il maggior numero di informazioni possibili sui lavoratori/lavoratrici interessati, in particolare abbiamo la necessità di conoscere con esattezza alcuni dati rispetto ai dipendenti del Lazio, ovvero:

1)     Gli skill professionali dei lavoratori

2)     Il numero esatto e i dati dei dipendenti che con l'ultima riforma pensionistica hanno perso la possibilità di accedere al trattamento pensionistico entro i termini di utilizzo degli ammortizzatori sociali, sulla base delle norme vigenti alla data della sottoscrizione dell'accordo al Ministero del Lavoro il 20 settembre 2010

3)     L'eventuale interesse da parte di alcuni lavoratori rispetto a iniziative di autoimprenditorialità

Avendo l'esigenza di avere al più presto tutte le informazioni necessarie a sviluppare il progetto la RSU di Agile ha deciso di organizzare tre giorni di colloqui con tutti i lavoratori di Agile in A.S. per raccogliere tutti i dati necessari alla corretta implementazione di un piano di intervento complessivo.

Siete quindi tutti invitati a recarvi presso i locali della Cgil in via Acqua Donzella 32 in base a questo programma:

lunedì 5 marzo, dalle 15 alle 18 tutti lavoratori con l'iniziale del cognome dalla A alla D

martedì 6 marzo, dalle 9,30 alle 13 tutti lavoratori con l'iniziale del cognome dalla E alla I

martedì 6 marzo, dalle 14,00 alle 17,30 tutti lavoratori con l'iniziale del cognome dalla L alla O

mercoledì 7 marzo, dalle 9,30 alle 13 tutti lavoratori con l'iniziale del cognome dalla P alla S

mercoledì 7 marzo, dalle 14 alle 17,30 tutti lavoratori con l'iniziale del cognome dalla T alla Z

E' della massima importanza che vengano forniti alla RSU tutti i dati necessari a sviluppare il progetto, aiutateci a raccogliere tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno.

Fiom Cgil Roma Sud

giovedì 1 marzo 2012

Lavoro. IdV sostiene lavoratori Agile ex Eutelia, spiragli in Veneto

I lavoratori della Filiale Triveneto della Agile ex Eutelia, con sede a Padova, in una lettera chiedono ai consiglieri veneti di Italia dei Valori di portare la loro situazione all?attenzione del Consiglio Regionale: «Qualche passo avanti ? spiega Antonino Pipitone ? c'è stato. Ieri una delegazione di lavoratori, che hanno ed avranno il nostro fattivo sostegno, ha avuto un incontro alla Direzione regionale Lavoro. Sembra ci siano buone prospettive per tradurre in un progetto pratico le prerogative della Regione. Infatti il governo ha delegato a palazzo Balbi di realizzare percorsi di formazione, finanziati con fondi europei, per riqualificare i lavoratori veneti rimasti a spasso dopo l'accordo di vendita della società».
Il 23 gennaio, al Ministero dello Sviluppo Economico, è stato raggiunto l'accordo per la cessione di Agile ex Eutelia alla TBS di Trieste. Le clausole sono dure: nella nuova azienda verranno assorbiti, nella migliore delle ipotesi, il 30% degli attuali lavoratori di Agile ex Eutelia, sempre che si raggiungano determinati obiettivi commerciali. Inoltre la busta paga verrà tagliata, perdendo anche alcune migliorie contrattuali ottenute negli ultimi anni.
A mitigare il peso di queste onerose imposizioni, però, c'era l'impegno di prolungare i termini per l?accesso al pensionamento,  secondo i parametri precedenti al decreto Monti. «Se la cosa non andasse in porto ? ricorda Pipitone ? ed è l'altro grosso problema sul tappeto, sarebbero più di mille, a livello nazionale, i lavoratori Agile ex Eutelia lasciati a loro stessi, dopo il passaggio a TBS.
Riguardo alla situazione veneta, ci impegneremo al massimo per sensibilizzare le istituzioni ai massimi livelli, per trovare uno spiraglio di luce in un caso che, a partire dalla disgregazione della più importante azienda italiana di Information and communications technology, ora al vaglio della magistratura, sembra davvero paradossale».