sabato 31 dicembre 2011

Eutelia: cordata guidata da Cloud Italia si aggiudica rami d'azienda

Roma, 30 dic - La cordata "Piero della Francesca" guidata dalla societa' Cloud Italia fondata da Mark De Simone, ha vinto la gara per l'acquisizione dei rami d'azienda di Eutelia. Lo comunica la societa' in una nota, spiegando che dopo 18 mesi dal commissariamento, si chiude quindi la gara per il salvataggio della societa' aretina di telecomunicazioni. Il progetto industriale della cordata prevede l'erogazione di servizi di telecomunicazione e di software basati su tecnologie di Cloud Computing integrate a quelle dei servizi di rete. "Dopo 18 mesi di lavoro siamo fieri che il progetto presentato da Piero della Francesca per la trasformazione di Eutelia nel primo operatore Telco-Cloud italiano sia risultato vincente", ha commentato Mark De Simone, promotore del progetto e amministratore delegato di Cloud Italia. 

Ex top manager di Cisco, De Simone è capofila del progetto che, oltre all'ex manager di Olivetti, Pier Giorgio Rossi, e al fondo d'investimento J.Hirsch di Mario De Benedetti, coinvolge i partner tecnologici e commerciali Finmeccanica, Italtel e Itway. Si tratta di un progetto ad ampio raggio che si avvale del sostegno finanziario di J-Hirsch e di Unicredit.
Il piano di rilancio curato da Giovanni Cusmano di Ambromobiliare prevede inizialmente un investimento di 90-100 milioni, grazie al supporto di Unicredit, per dare vita a quella che sarà la prima cloud company italiana, ovvero un'azienda specializzata nella fornitura di quelle tecnologie che permettono di memorizzare, archiviare ed elaborare dati grazie all'utilizzo di risorse (hardware/software) distribuite e virtualizzate in Rete. Il titolo Eutelia è stato sospeso a tempo indeterminato dalle contrattazioni di Borsa Italiana.

giovedì 29 dicembre 2011

Incontro con TBS romandato

L'incontro del 3 Gennaio con TBS e le Regioni è stato rimandato a far data dell'11 e/o 12 gennaio.
Il rimando è dovuto al fatto che  TBS non riusciva per la data del 3 gennaio a fare tutte le verifiche di cui si è parlato nell'untimo incontro al MiSE.
Le Regioni dal canto loro non riuscivano ad essere presenti per quella data.

mercoledì 28 dicembre 2011

Il Fondo italiano entra nel capitale di Tbs Group

Il Fondo italiano di investimento si affiancherà alle Generali come nuovo socio stabile di Tbs Group, la società triestina guidata da Diego Bravar leader nei servizi di ingegneria clinica. Il fondo di partecipazioni industriali nato nel marzo 2010 per iniziativa del ministero dell’Economia con Confindustria, Abi e le principali banche italiane, entrerà nellacompagine azionaria di Tbs Group (gruppo presente già in una dozzina di Paesi) «per sostenerne l’internazionalizzazione ». L’accordo prevede che il Fondo investa in Tbs 20 milioni di euro. In prima battuta è prevista la sottoscrizione diun aumento di capitale riservato da 10 milioni di euro al prezzo di 1,8 euro per azione. IlFondo acquisirà così il 13,17% del capitale sociale post aumento, dietro le Generali che hanno il 18,27%. Gli accordi prevedono che in seguito la società presieduta da Marco Vitale (ad è Marco Cappellini) sottoscriverà un prestito obbligazionario convertibile per un importo complessivo di circa 10 milioni di euro. La conversione, da esercitare in tutto o in parte entro il 31 dicembre 2014, avverrà in azioni ordinarie Tbs Group di nuova emissione in ragione di un’azione per ogni obbligazione convertita. Se il Fondo eserciterà in toto il diritto di conversione si ritroverà ad avere il 21,2% diventando così il primo socio stabile di Tbs Group che nel 2010 ha registrato ricavi per 190,7 milioni di euro e un utile di 5,6 milioni: «Vogliamo crescere per linee esterne e stiamo perfezionando nuove acquisizioni da perfezionarsi nei prossimi tre anni in Usa, Europa e Asia, mercato dove siamoentrati da poco. Consideriamo il Fondo italiano come un importante socio stabile che accompagnerà il nostro sviluppo», afferma l’adDiego Bravar. L’annuncio dell’accordo ha messole ali al titolo TbsGroup (quotato all’Aim, la Borsa italiana delle Pmi) che ha guadagnato subito l’11% e poi è stato sospeso in asta di volatilità. Di fatto il Fondo italiano sbarca a Trieste stabilizzando con un investimento strategico l’assetto di TbsGroupche contava su un’azionariato molto frastagliato dopo le Generali e il management e con oltre 300 investitori istituzionali. I piani di espansione sono robusti, dopo l’acquisizione di Insiel Mercato a Trieste. Il gruppo di Bravar starebbe puntando all’acquisto di Crest Imaging Solution, società attiva nel business della diagnostica per immagini, una operazione valutata in circa 35 milioni di euro per il 100% dell’azienda. Questa operazione andrebbe nella direzione di riequilibrare le quote di mercato: il fatturato è ancora troppo sbilanciato sull’Italia (vale il 65%) che per il gruppo triestino-osserva Bravar- rappresenta un problema a causa dei tempi incerti di pagamento della pubblicaamministrazione. Sul fronte delle acquisizioni Tbs sta poi valutando Agile, gruppo piemontese da tempo in difficoltà e dove è partita la procedura di vendita da parte dei commissari straordinari: «Siamo interessati alla possibile acquisizione di un ramo d’azienda attivo nella gestione dei sistemi di information technology per la pubblica amministrazione -spiega l’ad che in futuro non esclude la quotazione nel segmento Star e prepara l’espansione nei servizi di telemedicina e telesoccorsoche oggi valgono solo il 20% di un fatturato concentrato soprattutto sull’ingegneria clinica.

venerdì 23 dicembre 2011

COMUNICATO SINDACALE FIOM

Lunedì 19 dicembre 2011, si è tenuto l'incontro ministeriale per la presentazione del piano
industriale della società TBS, così come da offerta fatta nel bando per la vendita di Agile in
Amministrazione Straordinaria. Il Ministero dello Sviluppo Economico presente all’incontro haaperto la discussione giudicando positivamente il piano industriale, così come già fatto dall’Advisore dagli Organi della procedura.
Il piano pur contenente una sua logica industriale è secondo noi carente su alcuni aspetti che dovranno essere chiariti e superati nei prossimi incontri che si terranno a partire dal 3 gennaio 2012 (e a cui su nostra richiesta parteciperanno anche le Regioni per avere un quadro completo della situazione).
In particolare pur comprendendo la difficilissima situazione economica e finanziaria del nostro
paese e della stragrande maggioranza delle aziende ed in particolare quelle dell’IT, le assunzioni
iniziali appaiono difficilmente accettabili sia per numero che per dislocazione territoriale.
Oggi diverse attività sono ancora in corso in azienda e molti lavoratori sono impegnati in progetti e attività su cliente. Pur valutando che un’azienda “in bonis” si muove su criteri diversi rispetto ad una in amministrazione straordinaria, se davvero si dovesse procedere con 102 assunzioni iniziali come previsto dall’offerta vincolante, molte attività andrebbero perse e con esse anche molti progetti che hanno ancora marginalità e/o attinenza con clienti molto importanti. Per questo abbiamo chiesto un incontro di verifica, da attuare dopo un confronto diretto tra gruppo TBS e amministrazione straordinaria (per chiarire l’incoerenza dei dati sul backlog tra i due soggetti), per valutare concretamente e più realisticamente il numero di assunzioni della prima fase del progetto che per noi devono essere significativamente elevate (con effetti che dovranno ripercuotersi sul numero finale di assunzioni). Su questo, che sarà uno dei punti dirimenti della procedura, saremo in grado di esprimere una valutazione al prossimo incontro.
Rispetto ai criteri di assunzione abbiamo dichiarato che, pur non essendo nostra volontà decidere chi sarà assunto, riteniamo necessario individuare una griglia di criteri oggettivi che impediscano  elementi di discrezionalità e clientelismo che purtroppo pur in una situazione gravissima come quella attuale hanno continuato ad esserci come se nulla fosse (stiamo elaborando una proposta in tal senso a partire da un criterio di età anagrafica e carichi familiari). Ciò anche per chiarire che la selezione per le assunzioni deve esser fatta sulla platea più ampia possibile di lavoratrici e lavoratori e non esclusivamente su quelli visibili ad oggi nel ramo di attività.
Considerata poi la richiesta di riduzione del costo del lavoro, abbiamo già comunicato alla TBS la nostra volontà di salvaguardare la contrattazione collettiva.
Come Organizzazione sindacale nel valutare come assolutamente utile ma interlocutorio
l’incontro, abbiamo ribadito che per noi è necessario raggiungere un accordo che risponda ai
bisogni e alle esigenze di tutti i lavoratori di Agile e che, senza misure concrete per il reinserimento
al lavoro e l’accompagnamento alla pensione, nessuna ipotesi di accordo è possibile.
Per questo abbiamo richiesto la Cassa integrazione legata almeno al piano industriale (tre anni, altrimenti a poco vale la garanzia dell’assunzione dalla Cigs se prima della scadenza del piano i lavoratori non ci saranno più) e i FEG (fondi europei globalizzazione), chiarito che non impediscono l’assunzione in TBS, devono contenere progetti e formazione legata alle occasioni concrete di reimpiego dei territori da cui sono elaborati.
Solo valutando nell’insieme le risposte date sarà per noi possibile esprimere un giudizio definitivo e complessivo sulla vertenza. Il prossimo incontro, alla presenza delle aziende, del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero del Lavoro e alla presenza di tutte le regioni interessate, sarà l’occasione per una prima concreta valutazione.

FIOM‐CGIL NAZIONALE
Roma, 22 dicembre 2011

mercoledì 21 dicembre 2011

Agile-Eutelia: la Tbs It Telematic & Biomedical s.r.l. rileva le attività

PIANO INDUSTRIALE TBS

Dopo tre mesi dalla chiusura del bando è finalmente noto e ufficiale il nome dell’azienda che si è proposta per rilevare le attività di Agile – Eutelia: si tratta della Tbs It Telematic & Biomedical Services s.r.l. di Trieste.
Lunedì scorso si è tenuto a Roma il primo incontro tra l’azienda e i Sindacati.
Tbs Group è tra i principali referenti europei della sanità pubblica e privata in due grandi aree di attività: ingegneria clinica (con servizi in outsourcing di gestione e manutenzione integrata di tutti gli impianti e le tecnologie presenti in ambito sanitario) ed e-Health & e-Government (con servizi e prodotti di informatica medica, teleassistenza e telemedicina nonché soluzioni It per la Pa).
Rispetto alle previsioni di luglio, sulle quali si era basata la Tbs per proporre il proprio piano, i dati economici esposti sono risultati migliori delle attese. «Abbiamo tenuto meglio delle previsioni – ha evidenziato Mariella Rapetti della Rsu Agile di Ivrea, presente a Roma -. La Tbs procederà quindi a una nuova “due diligence” ed è possibile che, rispetto al piano originario, sia possibile un maggior numero di inserimenti dei vecchi dipendenti Agile nella nuova società».

Al momento i numeri prevedrebbero, in tutta Italia, un primo blocco di riassorbimento di 102 unità, ma che, visti i dati positivi, potrebbero aumentare fino a 150. Sempre secondo il piano originario in tre anni dovrebbero essere 500 le persone che verrebbero integrate nella nuova azienda.
Numeri plausibili, ma che , forzatamente, lascerebbero fuori quasi i due terzi degli attuali 1350 dipendenti.

Per quanto riguarda la sede eporediese, che attualmente conta 140 addetti (sono 250 nel Piemonte) potrebbero rientrare al lavoro da un minimo di 38 fino a una cinquantina. Nessuno, invece, dei dipendenti della sede di Torino, dovrebbe rientrare nel primo nucleo di lavoratori richiamati in attività.
Ancora non ben definito il discorso sedi «Anche se in rete sono già comparse delle liste date per definitive – ha evidenziato Rapetti – nulla di certo vi è ancora. Sicuramente alcune sedi verranno chiuse, ma questo non vuol dire che in quella determinata città pur chiudendo la sede, solitamente grande e dispendiosa, non possa venir aperto un ufficio di rappresentanza. Per fare un esempio a Ivrea abbiamo in affitto tre piani della palazzina dove abbiamo la sede, ma solo uno di questi è realmente occupato, cosa che economicamente non ha ovviamente senso».
Il prossimo incontro tra Tbs e sindacati avverrà il 3 gennaio ed entro la fine del mese, almeno secondo quanto previsto dal bando di cessione, tutto dovrà essere stabilito e definito.
«Il grosso problema – conclude Rapetti – sono le persone che rimarranno fuori. Dal Ministero prevedono piani con le Regioni, ma è stato detto esplicitamente che dallo Stato centrale soldi non ne arriveranno»:

martedì 20 dicembre 2011

Arezzo: inchiesta Eutelia, 22 avvisi garanzia per bancarotta fraudolenta

Arezzo, 19 dic. (Adnkronos) - Ventidue avvisi di garanzia sono stati recapitati oggi ad altrettante persone, con l'accusa di bancarotta fraudolenta nell'ambito del secondo filone d'inchiesta della Procura di Arezzo sull'azienda di telecomunicazioni Eutelia. Il pm Roberto Rossi ha chiuso le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza, e secondo l'accusa si configura un'ulteriore bancarotta fraudolenta per alcune decine di milioni di euro.
Tra i destinatari gli ex proprietari dell'Eutelia, Samuele, Angiolo, Raimondo e Isacco Landi. La bancarotta sarebbe stata realizzata attraverso acquisti, mancati pagamenti e cessioni con relative distrazioni di somme di denaro. L'accusa e' la stessa che ha caratterizzato il primo filone dell'inchiesta, condotta sempre dal pm Rossi.

la nazione Arezzo

lunedì 19 dicembre 2011

Agile, ex Eutelia: il disastro continua, la chiusura della sede torinese

A distanza di mesi dalla chiusura del bando di vendita, i lavoratori Agile ex-Eutelia di Torino hanno potuto conoscere il nome dell’acquirente di una parte di Agile: la TBS Telematic & Biomedical Service Spa, di Trieste, che fa parte della britannica TBS Group. Nel documento presentato al Ministero viene chiarito che: “La sostenibilità del Piano Industriale si basa sulla condizione che il costo medio per il personale assunto sia del 20% circa inferiore al costo medio del personale attualmente alle dipendenze di Agile s.r.l. in A.S. sia nel Ramo IT sia nel Ramo Call Center, e che tale costo resti costante in corso di piano salvi i minimi tabellare”. Tutte le assunzioni saranno considerate ex-novo e verrano realizzate solamente a condizione che i clienti paghino puntualmente gli importi dovuti.  Sembra quindi essere prossimo il licenziamento di 1300 lavoratori. Lunedì sarà sancita la chiusura della sede di Torino per la quale nel piano presentato al Ministero dello Sviluppo Economico non è prevista alcuna attività.
Nel manifestare il proprio sdegno, i 98 lavoratori della sede di Torino intendono ricordare a istituzioni e opinione pubblica che la loro situazione è frutto di un disegno d’imprenditoria criminale estranea alle vicissitudini attraversate dall’attuale contesto economico. Prima di essere ”scaricati” nella scatola vuota Agile, i lavoratori torinesi erano impiegati in varie attività presso numerosi clienti tra cui l’Istituto San Paolo, la sede Rai regionale, il Comune di Torino, l’editrice La Stampa, la Fiat e diverse Asl della regione. Una folta delegazione di lavoratori della sede torinese partirà domenica sera alla volta di Roma per essere presente all’incontro convocato al Ministero.

giovedì 15 dicembre 2011

Agile ex Eutelia, lunedì incontro al ministero. A Torino i lavoratori chiedono un nuovo bando

Ennesimo appuntamento al ministero per i lavoratori Agile ex Eutelia, in una vicenda che continua a trascinarsi negli anni e che sembra non avere mai fine per i quasi 2mila dipendenti: lunedì 19 dicembre (ore 10) ci sarà infatti un incontro a Roma tra i sindacati e i commissari straordinari, per la procedura del trasferimento d’azienda tra Agile e la TBS Group, realtà attiva nella sanità e specializzata in progetti di “ingegneria clinica, e-health ed e-government”. Martedì i lavoratori di Torino hanno nel frattempo rilasciato un comunicato dove ribadiscono la loro contrarietà al percorso sin qui seguito, chiedendo la “riemissione del bando di vendita”:
Premesso che
la vicenda Agile Ex-Eutelia non scaturisce dalla crisi economica  ma bensì dall’opera truffaldina operata da individui, ora sotto processo. Questo elemento costituisce e rende  unica  la nostra vicenda . 
Rigettano
quello che, al momento, si è prospettato come un unico percorso che determina e sancisce la fuoriuscita di personale dal mondo del lavoro. Siamo convinti, proprio per la unicità della nostra vicenda, che le soluzioni da intraprendere siano e debbano essere altre a cominciare dalla riemissione del bando di vendita , atto a riunificare quello che era l’Azienda nel suo perimetro precedente alla costituzione di Agile ( Eutelia).
Siamo convinti che il MiSe nella sua doppia funzione di rilancio dello sviluppo e delle infrastrutture sia nelle condizioni di poter intraprendere misure atte alla soluzione della nostra vertenza che permettano un progetto di collocazione del personale in carico al perimetro dell’Amministrazione Straordinaria.
Esprimiamo
oltre modo sconcerto sul grave ritardo da parte del MiSE nel rendere noti i contenuti del bando di gara ma soprattutto il piano industriale in esso contenuto e, a tal riguardo temiamo, che ulteriori ritardi siano voluti e non giustificati al solo scopo di arrivare a Natale  …“o mangi questa minestra o salti la finestra ..” . Si ribadisce in ogni caso la necessità, a valle della presentazione del “piano industriale” di consultare i lavoratori per renderli partecipi e autori del loro futuro.

mercoledì 7 dicembre 2011

Verbale dell'incontro presso il MiSEdel 24/11

In data 24 Novembre 2011 si è tenuto presso il MSE un incontro riguardante la situazione della Agile in procedura di A.S.. Alla riunione, presieduta dal Dr. Castano, erano presenti la Dr.ssa Gatta e la dr.ssa Brunetti del MSE, la Dr.ssa Tomai per il Ministero del Lavoro, la Dr.ssa Mirenna e la Dr.ssa Maffei di Italialavoro, i Rappresentanti delle Regioni Lombardia (Dr.ssa Dorati), della Regione Piemonte (Dr. Romano), della Regione Toscana (Dr. Beudò), della Regione Lazio (Ing. Anglisani), della Regione Veneto (Dr.ssa Fusetti), della Regione Calabria (Dr. Franco), della Regione Puglia (Dr. Lella), Regione Emilia Romagna (Dr. De Leo) le OOSS Federmanager Quadri, CGIL, CISL, UIL, FIOM-CGIL, FIM-CISL, UILM-UIL e UGL Nazionale. Il Dr. Castano ha fatto il punto della situazione chiarendo che nell’arco di circa due settimane si potrà fissare l’incontro per procedere al passaggio ex art. 47 finalizzato alla cessione di agile al nuovo imprenditore, nell’arco di breve tempo, infatti, il Comitato di Sorveglianza e lo stesso MSE dovranno dare il loro parere sulla relazione della Procedura Commissariale. In quella sede si conosceranno i numeri delle persone che saranno trasferite con il nuovo acquirente, e conseguentemente i dati relativi ai lavoratori che rimarranno in carico alla procedura e che quindi
potranno, qualora le Regioni fossero interessate, usufruire dello strumento FEG. Tutto dipenderà comunque dall’accordo tra le Organizzazioni sindacali e l’azienda acquirente che è il presupposto per evitare il fallimento di Agile. Con riferimento all’accordo, secondo il Dr. Castano non dovrebbe necessitare di tempi troppo lunghi per la sua conclusione, anche per permettere l’utilizzo dello strumento FEG (Fondo Europeo di Adeguamento alla Globalizzazione). Dopo il 30 Dicembre 2011, se non interverranno cambiamenti normativi, il cofinanziamento si ridurrebbe al 50% -invece dell’attuale 65%- e i criteri di ammissibilità del fondo sarebbero modificati in modo da rendere più restrittiva l’applicabilità del Fondo medesimo. Il Dr. Castano ha poi dato la parola ai Rappresentati
del Ministero del Lavoro e di Italia Lavoro per chiarire gli aspetti tecnici riguardanti lo strumento. Il Rappresentante del Ministero del Lavoro (Dr.ssa Tomai) ha chiarito diversi aspetti operativi del FEG come richiesto dalle Regioni. Ha inizialmente comunicato che i requisiti di accessibilità sono un esubero di almeno 500 persone e il fatto che il dipendente non possa più trovare ricollocazione in quell’azienda. Ha comunicato che esiste un criterio di complementarietà tra i fondi europei e quindi che non è possibile finanziare contemporaneamente il progetto con il FEG e il Fondo Sociale
europeo Ha esortato le Regioni a fare una previsione quanto più possibile realistica dei dipendenti che presumibilmente avranno accesso al FEG; l’intervento può realizzarsi in un arco temporale di 24 mesi al massimo. Le Regioni si dovranno far carico del cofinanziamento del progetto e riceveranno la quota comunitaria a rimborso; infatti la procedura della Commissione europea per lo sblocco dei finanziamenti è piuttosto lunga e quindi le Regioni non riceveranno anticipi; saranno le Regioni stesse a dover anticipare le somme oggetto di rimborso; tuttavia è probabile che i rimborsi comunitari intervengano nel corso dell’attuazione e quindi almeno in pare le regioni potranno contare su somme disponibili. La Dr.ssa Tomai ha chiarito che il requisito necessario al fine
dell’approvazione del Piano è che i lavoratori che potranno usufruire del FEG non dovranno essere riassorbibili in Azienda. La tipologia dell’ammortizzatore utilizzato alla Commissione non interessa, purchè la causale sia chiaramente connessa alla situazione di esubero (cessazione di azienda, procedure concorsuali,ecc.). Rispetto ad alcune osservazioni fatte dalle Regioni (Piemonte in particolare) in merito ad alcuni errori manifestati nell’applicazione del FEG in precedenza, la Dr.ssa Tomai ha chiarito che essi potranno essere evitati con la presentazione di un budget il più
possibile accurato e un preventivo accordo tra Ministero del Lavoro e Regioni, che definisca gli impegni di ognuno. Le OOSS hanno evidenziato che si tratterà di una discussione non semplice ed hanno nuovamente apprezzato l’esistenza di una “task force” finalizzata alla ricerca di strumenti che aiutino i lavoratori che rimarranno in capo alla procedura Agile nella loro ricollocazione. Hanno inoltre evidenziato la
necessità di creare un bacino unico di lavoratori di Agile da cui Eutelia (per tutte le proprie attività IT) potrà attingere quando dovesse aumentare il proprio organico. Su questo punto il Rappresentante del MSE, Dr. Castano, si è dimostrato favorevole. Hanno anche chiesto di chiarire se l’affitto di Azienda in questo caso possa essere elemento applicabile per favorire sia la possibilità di prolungare gli ammortizzatori che anche per favorire l’attività industriale. Hanno condiviso la possibilità di utilizzare questo tavolo, con la presenza delle Regioni, per favorire il flusso di informazioni e per meglio cogliere eventuali opportunità di “business” che possano derivare per Agile. Hanno inoltre chiesto al MSE di attivarsi attraverso la “moral suasion” per fare si che i contratti e le commesse in essere non vengano persi. Le OOSS hanno inoltre sollecitato la tutela per quelle persone che dovessero essere accompagnate alla pensione. Il Dr. Castano ha ribadito che dall’accordo dipenderà il fatto Agile fallisca o meno e comunque esso potrà essere svolto in Sede Ministeriale, pur essendo un contratto tra Azienda ed Organizzazioni Sindacali, sarà salva la possibilità di effettuare degli addendum tra i quali includere quello relativo alla possibilità di utilizzare il bacino di risorse di Agile nel caso in cui Eutelia (per tutte le proprie attività IT) decidesse di incrementare il personale.
Le Regioni hanno reputato molto utile l’incontro da cui sono scaturiti molti chiarimenti per
l’utilizzo del FEG, in particolare le Regioni Calabria e Puglia necessiteranno di ulteriori
approfondimenti con il Ministero del Lavoro per verificare la possibilità di conciliare questo con altri strumenti già da loro utilizzati. Il Dr. Castano, in conclusione, ha chiarito che durante la riunione per il passaggio ex art. 47, emergeranno i dati riguardanti i lavoratori che rimarranno in carico alla procedura e a quel punto si potranno svolgere gli approfondimenti necessari tra Regione e Ministero del Lavoro per riuscire a presentare il Piano alla Comunità Europea entro il 30 dicembre 2011.

martedì 6 dicembre 2011

COMUNICATO FIOM

COMUNICATO FIOM
  
Agile ex Eutelia. Potetti (Fiom): “Il Ministero dello Sviluppo Economico renda finalmente noto il nome del vincitore della gara di acquisto”
Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom-Cgil del settore Ict, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

 

“A nostro avviso è assolutamente urgente che il Ministero dello Sviluppo economico renda noto il nome del vincitore del bando di gara relativo all’acquisto di Agile ex Eutelia, e quindi il piano industriale collegato all’offerta di acquisto stessa.”
“Ogni ulteriore rinvio rischia di compromettere definitivamente le sorti dell’Azienda con i residui posti di lavoro e le possibilità di nuovo sviluppo che ad essa sono legati. Ciò è insopportabile perché vanificherebbe non solo i sacrifici caparbiamente sopportati per mesi e mesi da questi lavoratori, ma tutto ciò che i lavoratori stessi, i sindacati e le pubbliche Autorità, tra cui lo stesso Ministero, hanno sin qui fatto per salvaguardare l’operatività e il possibile futuro di un prezioso tassello del tessuto produttivo del nostro Paese.”

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

Roma, 5 dicembre 2011