L'incontro in via Fornovo di ieri, è andata esattamente cosi come sono da tempo hanno dettato le linee guida che le OOSS hanno deciso di portare avanti.
Non ci sarà, per adesso, nessuna accordo per la cassa integrazione straordinaria a zero ore che la custodia giudiziaria si è affrettata a richiedere per minimizzare al massimo in questo frangente i debiti aziendali verso i dipendenti,
I sindacati vogliono meglio analizzare le realtà territoriali per capire se il numero dei dipendenti che sono interessati alla CIGS è realle oppure esagerato.
Per questo si è deciso di rinviare qualsiasi decisione al 16/03, anche se gia da ora i sindacati hanno dichiarato di continuare a non firmare nessuna cassa integrazione previo accordo con la Presidenza del Consiglio.
SI VUOL SOTTOLINEARE CHE LA RICHIESTA E LA MESSA IN ATTO DELLA CASSA INTEGRAZIONE PUO ESSERE EFFETTUATA COMUNQUE ANCHE SENZA ACCORDI CON LE OOSS.
SARA' QUINDI SOLO UNA SCELTA DEI CUSTODI GIUDIZIARI SE DARE SEGUITO ALLA RICHIESTA O ASPETTARE L'ACCORDO CON I SINDACATI
Ed è proprio qui che la situazione si è bloccata.
Il sttosegratario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta, ha piu voltre dichiarato nei diversi incontri tenuti a palazzo Chigi , che non puo prendere decisioni politiche sulla vertenza, cosi come è stato per la ISPRA, ALCOA e la FIAT di Termini Imerese, finchè al tribunale è aperto il contenzioso.
Al tribunale di Roma la prossima udienza è stata fissata per il 31 marzo e non è detto che sarà quella definitiva per avere una sentenza sull'insolvenza oppure sul fallimento di Agile.
Nel frattempo circa 1200 dipendenti hanno ricevuto le lettere di sospensione dal lavoro.
Periodo che sarà sanato alla fine della vertenza con la cassa integrazione o con lo stipendio pieno, dipenderà dagli accordi.
Gli animi cominciano quindi ad essere a dir poco esagitati, anche perchè di soldi ne arrivano veramente pochi.
In Agile ci sono molti dipendenti vicini all'età pensionabile a cui farebbe comodo uno sciovolo tra CIGS e mobilità verso la pensione e quindi spingono per quest'ultima, ci sono poi tanti altri dipendenti molto lontani dalla pensione che invece vogliono tornare nel circolo produttivo aziendale, anche con una cassa integrazione ma all'interno di una disegno industriale che ne preveda il rietro in tempi medio/brevi, e cicli formativi.
A giorni verrà emanato un comunicato sindacale in cui si proclama una manifestazione nazionale con presidio delle lavoratrici e dei lavoratori la Presidenza del Consiglio per il 10 marzo, che a questo punto deve prendersi le responsabilità che gli spettano