giovedì 29 gennaio 2009

GOVERNO ASSENTE INGIUSTIFICATO

Tra qualche giorno Euteia presenterà il piano industriale che dovrà essere discusso in ambito ministeriale assieme ai sindacati.
Non siappiamo cosa conterrà, ma si spera (speranza vana) che non sia il solito piano che contiene i modi di svolgimento con cui i Landi si sbarazzaranno di 2300 persone, ma che invece descriva un piano di rilancio, o meglio ancora, annunci la vendita nella sua totalità dell'intero comparto IT ad un'azienda di veri imprenditori e non i soliti affaristi che stanno impestamdo lo scenerario economico/finaziario italiano.

Nel fratttempo dobbiamo ringraziare tutte quelle forze politiche a livello provinciale, comunale e regionale che si stanno spendendo per mettere all'attenzione del governo la situazione, non solo di Eutelia, ma di tutto il mondo ITC italiano.

Per ora solo le forze di centrosinistra hanno risposto alle grida d'aiuto dei lavoratori di Eutelia che sperano che alle parole seguano i fatti e che la "marcia su Arezzo" non rimanga semplicemnte un evento storico ma che porti ad una soluzione adeguata della vicenda.

Il centrodestra sembra sordo, non attento a ciò che si sta per attuare. Ma non è una novità, questo governo è piu vicino agli inprenditori che ai lavoratori, basta vedere la quantitò massiccia di denaro pubblico speso per salvaguardare le banche ed i banchieri, adesso anche la Fiat senza parlare del pasticciaccio di Alitalia.

Invece di aumentare il budget a disposizione per mobilità e CIGS, questi soldi dovrebbero essere spesi per la ricerca e la formazione, l'innovazone, rilanci dei vari settori industriali.
Al prossimo appuntamento al ministero bisogna sperare solo che lo stesso e i sindacati non barattino la mobilità e la cassa integrazione per una "socialcard" .
Si invitano i sindacati ad accompagnare questo incontro con una manifestazione piu massiccia di quella Aretina. I lavoratori che rischiano sono 2300 , ben di piu rispetto ai mille visti ad Arezzo.

sabato 24 gennaio 2009

Qui si danno i numeri....

Riuscita la manifestazione del 23 gennaio, adesso bisogna pensare ai prossimi passi da fare per la salvaguardia del posto di lavoro.
Da piu parti si dice di stare attenti ai sindacati TLC.....bhè si è la verità.
Sia chiaro non sono dei venduti, ma sono abituati a ragionare in altro modo, avendo a che fare con un contratto nazionale basato su regole ben diverse da quelle dei metalmeccanici sicuramente piu tutelati.

Il passaggio dal CCNL metalmeccanico a quello TLC è servito alla proprietà a questo, e cioè a diminuire le tutele ed i diritti acquisiti dagli ex Getronics e Bull


Da una settimana a questa parte stanno venendo fuori, su testate giornalistiche e nei vari blog e siti internet, i numeri sui quali si baserebbe il piano di ristrutturazione di Eutelia.

Non è ben chiaro da dove siano usciti fuori, visto che Eutelia ha sempre parlato di dismissione dell'intero comparto IT e il sindacato si è sempre tenuto ben lontano dal fare numeri, cosa che avrebbe in un certo qualmodo dato ad intendere all'azienda di aver gia metabolizzato l'idea di mettere per strada del personale.
Ma coincidenza delle coincidenze questi numeri sono sempre gli stessi
In breve, partendo da una base di 2700 dipendenti (in realtà sono di più):
  • 400 rimarrebbero in eutelia

  • 300 in "prepensionamento" (aggancio alla pensione con CIGS e mobilità)

  • 400 in mobilità (licenziati)

  • 1600 da vendere sul mercato ad aziende acquisitrici (spezzatino)

I sindacati sappiano bene che tutti i posti di lavoro devono essere salvaguardati e che mai i dipendenti avalleranno la scelta di mobilità e spezzatino.
Ben venga la vendita se si prospetta, ma nella totalità del comparto IT e senza un solo giorno di mobilità.




venerdì 23 gennaio 2009

il direttore generale di Eutelia.... STRAPARLA

Sta scivolando rapidamente verso il muro contro muro la vertenza che vede contrapposti Eutelia Spa, quarto gruppo telefonico italiano, e i dipendenti del settore IT dell'azienda: sul piatto ci sono i quasi 2mila posti di lavoro del comparto che l'operatore ha deciso di cedere. Decisione che ha messo sull'allerta sindacati e lavoratori, e che oggi vedrà questi ultimi scendere in piazza in un corteo organizzato ad Arezzo dalle principali sigle sindacali delle categorie metalmeccanica e telecomunicazioni.

Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale FIOM-CGIL del gruppo Eutelia, ha spiegato che la sua sigla nutre molte speranze nella riuscita della manifestazione: "Abbiamo ottime sensazioni rispetto ai risultati - ha detto - Abbiamo pullman pieni in partenza da tutte le province: a Eutelia chiederemo una ricapitalizzazione forte della società o, in assenza di quest'ultima, diremo no allo spezzatino. Piuttosto si proceda ad una vendita unica ad un soggetto che sia in grado di dare una risposta seria all'intera azienda".Secondo Potetti, i numeri degli esuberi annunciati da Eutelia non trovano un riscontro materiale nella realtà: "Abbiamo fatto un accordo a giugno 2008 per un contratto di solidarietà, nel quale accettavamo spontaneamente una riduzione del tempo di lavoro pari al 37,5 per cento. Quello che è successo è che durante la gestione di questo contratto in alcune province si è riusciti a ridurre l'orario solo del 4 per cento: le attività da portare avanti ci sono".


In una nota, il direttore generale di Eutelia Spa Andrea Iorio ha voluto chiarire i motivi della decisione di mettere in vendita il comparto IT: "Il Cda ha compiuto un atto doveroso nei confronti degli azionisti - spiega - Alla luce dei risultati 2008 che indicano al 30 settembre una perdita del settore IT Eutelia di 40 milioni di euro di Ebitda (con un costo del lavoro che incide per oltre il 78% sul fatturato dello stesso settore) la dismissione è certamente la via da seguire per il rilancio delle attività"."Eutelia Spa - prosegue Iorio - con il recente Cda ha deliberato l'uscita dal settore It. Le motivazioni che sottendono tale decisione non possono prescindere dall'intersezione derivante da una attenta valutazione di carattere economico-finanziario unita alle prospettive del segmento di mercato da una parte, dagli alti costi gestionali calati in una realtà imprenditoriale quale quella di Eutelia dall'altra".


Di diverso parere Potetti: "Al di là dei bilanci dell'azienda, questa operazione ha portato alla proprietà dei soldi: la famiglia Landi non ha perso, ha guadagnato, ed è stato per via della loro mancanza di cultura dei servizi, e della centralizzazione ad Arezzo, che le attività delle società acquisite si sono inaridite: il portafoglio Getronics (azienda acquisita assieme alla Bull, ndr) ne è risultato impoverito".Potetti parla di una cultura aziendale ancora legata a quella di una piccola impresa, cresciuta molto in poco tempo: "I commerciali di una azienda di queste dimensioni sarebbe importante che fossero sempre a contatto con il cliente per raccoglierne le richieste e comprenderne i bisogni: invece, sostiene, si tratta di un'attività che in azienda ad Arezzo veniva vista male, venendo applicato un rigidissimo controllo centralizzato su tutto quanto doveva accadere".Secondo il rappresentante sindacale, sul piatto ci sarebbero anche delle questioni più pratiche: molte delle commesse al momento gestite dal comparto IT di Eutelia sono pubbliche, e pertanto sarebbe urgente un intervento del Governo per scongiurare ogni ipotesi di interruzione di un pubblico servizio.


In questo senso, tuttavia, è ancora Iorio a chiarire quali siano le intenzioni di Eutelia: "La dismissione prevede in quest'ottica (ove vadano a buon fine) la cessione di rami d'azienda con contestuale riallocazione del personale addetto. Eutelia si orienta contestualmente a garantire il mantenimento dell'efficienza e dell'alto livello qualitativo dei servizi ed evidenzia l'imprescindibile necessità e la ferma determinazione ad onorare i contratti in essere".C'è anche un'altra precisazione che l'azienda tiene a fare: "Colgo l'occasione - scrive sempre Iorio - per ricordare che le acquisizioni fatte nel tempo da Eutelia (tra cui molte concluse brillantemente) hanno portato valore aggiunto effettivo alla società e non sono state fatte, come si vorrebbe far trasparire attraverso vari articoli, per meri fini speculativi. Tra gli altri effetti hanno prodotto una ricaduta occupazionale importante nel corso di questi ultimi anni".


Ma neppure su questo Potetti sembra concordare: "Quella a cui stiamo assistendo è la fine di un percorso: Eutelia è entrata in questa avventura non per gestire una operazione di carattere industriale, bensì di altra natura". Grossa parte dei lavoratori coinvolti, secondo le stime del sindacato, proverrebbero addirittura dalla ex-Olivetti: "Il 60-70 per cento di loro ha una età media abbastanza alta, superiore ai 40 anni. Fanno parte di un'azienda che ha cambiato nome parecchie volte. Questo - continua Potetti - è l'epilogo di una storia tutta italiana, e della capacità incredibile che abbiamo di distruggere un patrimonio tecnologico, umano e professionale".Il sindacato lamenta anche un'assenza trasversale delle istituzioni: "Parliamo della quarta compagnia del settore, di un'azienda con 14mila chilometri di rete e di 2mila lavoratori che rischiano il posto: eppure - prosegue - al ministero per lo Sviluppo non c'è il ministro a seguire la vicenda".

Questo, conclude, è il risultato di una mancanza di una politica di indirizzo per l'industria, dell'assenza dello Stato e dei soldi pubblici in questi settori: "Una carenza resasi palese da quando si è abolita l'industria pubblica. Altrove, in altri paesi, certe operazioni si fanno diversamente".

giovedì 22 gennaio 2009

Questo è solo l'inizio

Lo sciopero di domani, 23 gennaio, non deve essere un punto di arrivo, ma il punto di partenza dal quale far partire tutte quelle iniziative per far ripartire gli investimenti nel comparto dell'information tecnology.
Approfittando quindi della mobilitazione e della presenza di diversi rappresentanti delle amministrazioni provinciali e regionali bisogna strappar loro non solo promesse di impegno per la vicenda Eutelia, ma atti fattivi che possano portare il governo l'azienda ed il sindacato a riaprire un tavolo di sviluppo e non un tavolo per la dismissione.

Insomma, ognuno deve prendersi le proprie responsabilità, governo sindacati ed azienda.

I lavoratori hanno gia dato e stanno dando , sia con i contratti di solidarietà ma specialmente con il lavoro che ogni giorno, se pur in una situazione di incertezza, portano avanti con professionalità. e dedizione.

Il governo si sta adoperando per adottare un piano di salvataggio dell'auto italiana.
Il concetto è proprio questo, aiuti all'auto, alle banche e perchè non all'IT che rappresenta una buona fetta dei lavoratori del mercato italiano?
Senza contare che oramai la maggior parte dei nuovi contratti stipuòati ai lavoratori in questo settore sono tutti precari e di conseguenza teoricamente (ben presto praticamente) gia tutti disoccupati.

Fermo restando le responsabilità che la famiglia Landi ha in questa crisi (?) , responsabilità che vanno tutte verificate non solo in sede ministariale ma anche giudiziaria, i sindacati devono porsi come parte attiva e propositiva e far da raccordo per poter portare la vicenda eutelia ad una soluzione. per i lavoraoti .

mercoledì 21 gennaio 2009

Eutelia e FINMEK...quante analogie...

Il Nucleo regionale di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Venezia ha eseguito dalle prime ore di oggi 8 ordinanze di custodia cautelare e 15 perquisizioni nell'ambito dell'inchiesta della magistratura di Padova sul crack Finmek da un miliardo di euro. Tra gli indagati figura Carlo Fulchir, 45 anni, e Roberto Tronchetti Provera, fratello del presidente della Pirelli. I militari delle fiamme gialle stanno operando tra le province di Padova, Venezia, Milano, Udine e Roma. I provvedimenti sono stati emessi dal gip Cristina Cavaggion su richiesta del pm Paola De Franceschi. Le accuse sono, a vario titolo, bancarotta fraudolenta, falso in bilancio, riciclaggio, truffa ai danni dello Stato, aggiotaggio, e malversazione ai danni dello Stato. L'operazione è la conclusione di due anni di indagini svolte tra 8 stati esteri, che hanno coinvolto 100 società, vagliato 11 mila istanze di creditori, controllatO 700 conti correnti bancari e attraverso anche 18 mila ore di intercettazioni telefoniche. Lo scorso aprile i finanzieri avevano sequestrato beni per 15 milioni di euro. Il crack mise sulla strada quasi 6 mila dipendenti. Le società coinvolte nel crack, e tutte parti del gruppo, sono dislocate tra Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Abruzzo, Lombardia, Sardegna e Campania. Tra le più note Telit, ex Olivetti, Italtel, Magneti Marelli, Ixtant e Ixfin. I particolari dell'operazione saranno resi noti alle 15 al Comando del Nucleo regionale di polizia tributaria, a Mestre. La Finmek, azienda di ingegneria elettronica delle telecomunicazioni con sede a Padova, era stata dichiarata insolvente il 12 maggio 2004 e ha potuto beneficiare del decreto del ministro Antonio Marzano. Il gruppo, presieduto all'epoca da Roberto Tronchetti Provera (e per questo indagato nell'inchiesta), avrebbe acquistato e ceduto aziende, disperdendo capitali che hanno portato la società al fallimento. Manovre societarie che, nell'ipotesi dell'accusa, avrebbero fatto diventare carta straccia i bond emessi dalla Finmek nel 2001 per un valore di quasi 150 milioni di euro. Nell'inchiesta furono indagate 14 persone, e tra queste appunto Fulchir. I finanzieri hanno potuto accertare che il Gruppo Finmek aveva nel tempo fatto una serie di acquisizioni societarie, finalizzate allo sviluppo di grossi progetti imprenditoriali, usufruendo anche di consistenti contributi pubblici, senza provvedere al ripianamento delle situazioni di crisi esistenti. Inoltre sarebbe stata creata una ragnatela di società, tra l' Italia e l'estero, con l'obiettivo di svuotare le risorse, e quindi portando di fatto all'inevitabile fallimento del gruppo. La Finmek aveva usufruito, e usufruisce tuttora, dei benefici finalizzati al salvataggio delle grandi aziende in crisi, già applicati alla Parmalat

domenica 18 gennaio 2009

Due NO per un SI

Gli incontri di questi tra Eutelia e sindacati hanno fin'ora portato ad un nulla di fatto.
E' bene che si sappia, che sia chiaro ciò che i lavoratori Eutelia vogliono.

NO ALLA MOBILITA'
NO ALLA CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA
SI AL RILANCIO DELL'INFORMATION TECNOLOGY

Esiste un dossier che i sindacati hanno preparato sulle malefatte della dirigenza, perchè non viene presentato in sede ministeriale?
Il sindacato deve adottare misure meno morbide.
Il suo modo di fare in questi ultimi anni hanno fatto perdere potere di contrattazione ai lavoratori.
E' ora di finirla con questi imprenditori che svaligiano e depredano aziende per poi mandare per strada migliaia di lavoratori.

Il 23 Gennaio si richiede l 'intervento di tutti i dipendenti Eutelia per dare piu forza ai sindacati in fase di contrattazione.
Tutti uniti compatti ed incazzati ad Arezzo, altrimenti si corre il rischi che anche stavolta vincano "loro"

lunedì 12 gennaio 2009

Sciopero del 12/01/2008

Si è tenuto oggi il previsto incontro tra azienda, parti sociali e ministero dello sviluppo.
La partecipazione alla manifestazione è stata numericamente insufficente, sembra che ai dipendenti Eutelia non interessi il proprio futuro di lavoratori, ma interessi di piu il sempre piu probabile futuro da disoccupati.
Si lamenta in special modo l'assenza quasi totale dei lavoratori di Ivrea e di Milano, senza parlare dei dipendenti della sede di Roma che pur dovendo muoversi di poco e non fare centinaia di chilometri hanno preferito non partecipare.

In questo modo i dipendenti fanno il gioco dei Landi che avendo di fronte un contradditorio diviso hanno piu spazio per le loro mosse

La rappresentanza aziendale recatasi all'incontro non ha avuto potere decisionale, per cui dopo la richiesta al ministero di mobilità e dopo che quest'ultimo glielà negata per l'inconsistenza delle motivazioni e una inesistente relazione e concertazione sindacale, ha chiesto dalle 24 alle 48 per prendere una decisione sul da farsi (alias devono chiedere al padrone Landi cosa fare e dire).

Il ministero ha chiesto ad Eutelia di concordare con le parti sociali le modalità per risolvere la crisi, attraverso incontri ed accordi, cosa a cui la dirigenza Eutelia sembra (come sempre) molto poco propensa a fare,
Di contro i sindacati hanno chiesto un piano industriale per la parte IT dell'azienda e una concertazione che poerti alla risoluzione della crisi. Inoltre, sempre i sindacati, si stanno attivando per portare la situazione di Eutelia in discussione alla camera del Senato tramite alcuni parlamentari del PD (http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/68580/Crisi:_incontro_deputati_Pd_%E2%80%93_sindacati_su_caso_Eutelia.)

Ancora, si sta organizzando per il 23 gennaio una giornata di sciopero, con manifestazione, che vedrà lavoratori e sindacati in pompa magna ad Arezzo.

E' inutile ricordare a tutti i dipendenti, ancora una volta, che la partecipazione agli scioperi ed alle manifestazioni è indispensabile, perchè solo in questo modo è possibile rendere maggiormente visibile ai media ed al governo la disastrosa situazione di Eutelia

sabato 10 gennaio 2009

MOBILITA' PER TUTTI

Si fà un appello a tutti i dipendenti del gruppo Eutelia.


E' IL MOMENTO DI ESSERE UNITI

Per chi non se ne accorto ancora la situazione è gravissima.

IL 12 GENNAIO E' SCIOPERO (uno dei primi)

Tutti coloro che possono dare un aiuto, lo facciano.
Di seguito una serie di link per reperire informazioni sulla situazione.

<http://wpop13.libero.it/cgi-bin/vlink.cgi?Id=st5lVfgGGqVgj7lvyTXz7gAmDEoLGHKUfqIqeGh1gTz0hRqqVMqFWShyi8uQnaJP&Link=http%3A//mytech.it/flash/2009/01/09/tlc%2Deutelia%2Dcede%2Dattivita%2Dit%2Dfiom%2Ddecisione%2Dgrave%2D/>


<http://wpop13.libero.it/cgi-bin/vlink.cgi?Id=st5lVfgGGqVgj7lvyTXz7gAmDEoLGHKUfqIqeGh1gTz0hRqqVMqFWShyi8uQnaJP&Link=http%3A//www.asca.it/news%2DTLC__EUTELIA_CEDE_ATTIVITA%27_IT__FIOM__DECISIONE_GRAVE%2D801022%2DORA%2D.html>


<http://wpop13.libero.it/cgi-bin/vlink.cgi?Id=st5lVfgGGqVgj7lvyTXz7gAmDEoLGHKUfqIqeGh1gTz0hRqqVMqFWShyi8uQnaJP&Link=http%3A//economia.alice.it/news/foglia.html%3FcodNotizia%3D17498667%26pmk%3Drss>


<http://wpop13.libero.it/cgi-bin/vlink.cgi?Id=st5lVfgGGqVgj7lvyTXz7gAmDEoLGHKUfqIqeGh1gTz0hRqqVMqFWShyi8uQnaJP&Link=http%3A//www.newsmobile.it/notizia/eutelia%2Dvendite%2Din%2Dvista%2De%2Dnuovo%2Dpiano%2Dindustriale_1.html>


<http://wpop13.libero.it/cgi-bin/vlink.cgi?Id=st5lVfgGGqVgj7lvyTXz7gAmDEoLGHKUfqIqeGh1gTz0hRqqVMqFWShyi8uQnaJP&Link=http%3A//www.techblogs.it/adsl/2009/01/eutelia%2Dtlc%2Dbye%2Dbye.html>


<http://wpop13.libero.it/cgi-bin/vlink.cgi?Id=st5lVfgGGqVgj7lvyTXz7gAmDEoLGHKUfqIqeGh1gTz0hRqqVMqFWShyi8uQnaJP&Link=http%3A//news.google.com/news%3Fhl%3Dit%26ncl%3Dhttp%3A//www.intoscana.it/intoscana/vivere_in_toscana.jsp%253Fid_categoria%253D2%2526id%253D205555%2526id_sottocategoria%253D710%2526language%253Dit>

venerdì 9 gennaio 2009

L'incontro di ieri tra azienda e parti sociali è stato a dir poco tragico e desolante. Di seguito il comunicato delle sigle sindacali http://www.eulav.net/2009_01_08_UNITARIO.doc .

L'azienda intede, come gia annunciato, dismettere tutta la parte IT di Eutelia compresa quella integrata nelle TLC, mettendo tutti i lavoratori in mobilità (alias licenziamento) per poi gestire con calma e tranquillità eventuali occasioni di vendita, semprechè si presentino.

E' UNA SITUAZIONE INACETTABILE!

Il 12 gennaio è stato proclamato uno sciopero in concomitanza con l'incontro azienda/sindacato/ministero dello sviluppo economico presso quest'ultimo in via Molise 2 dalle ore 10,00 alle ore 13,00.

Tutti i dipendenti, nessun escluso, devono rendersi conto della gravità della situazione e partecipare in massa sia allo sciopero che alla manifestazione, solo rimanendo uniti sarà possibile arrivare a qualche risultato....Napoli docet...

giovedì 8 gennaio 2009

Parola d'ordine "DISMETTERE"


Come ci si aspettava il CDA Eutelia,riunitosi il 7/01/2009 ha deliberato la dismissione delle attività IT http://www.finanza.com/inc/go.asp?Actionnum=245503&Type=N.
Oggi l'incontro con le parti sociali ed il 12/01 l'incontro al Ministero..

giovedì 1 gennaio 2009

Come è cominciata......In affanno il titolo Eutelia 'Getronics non ci frenerà'

Repubblica — 28 maggio 2006 pagina 12 sezione: FIRENZE
Le mani di Eutelia, l' operatore aretino di telecomunicazioni, su un pezzo di storia dell' industria tecnologica italiana: ciò che rimane di Olivetti sistemi-reti e OliRicerca, che nel frattempo erano finiti in proprietà olandese sotto le insegne di Getronics Solution Italia spa. Un gruppo di 630 dipendenti e 478 milioni di ricavi, quello aretino, che fagocita al prezzo simbolico di un euro un ramo d' azienda che di dipendenti ne ha quasi il triplo, è sotto la spada di Damocle di un piano di ristrutturazione che prevede altri tagli di personale, è gravato da difficoltà e debiti. Una sfida titanica. Eutelia - che è il quarto operatore italiano per ricavi e già si colloca terzo dietro Telecom e Wind per estensione di rete propria (8.000 chilometri) - affronta l' impegno con l' obiettivo di integrare a 360 gradi la propria offerta alla clientela, mettendoci dentro dalla semplice connettività alla progettazione ad alta complessità, grazie all' acquisto di Getronics Italia, che è indicato come uno dei principali player sul mercato italiano nella fornitura di servizi di outsourcing e soluzioni di system integration per grandi aziende e pubblica amministrazione. Ma i primi contraccolpi sono stati pesantissimi: i sindacati di Getronics Italia si sono ribellati e in Borsa il titolo Eutelia ha perso in tre giorni il 25% del suo valore. La società aretina, guidata dal dg Giovanni Umberto De Stefano, per ora tira dritto: «Le nuove attività cominceranno a produrre utili già dalla seconda metà del 2007». I fratelli aretini Landi, famiglia di assicuratori che controlla Eutelia, ci hanno messo anche l' orgoglio nazionale nell' annunciare il 22 maggio la «presa» di Getronics: «Dopo un decennio ritorna in mani italiane un' azienda che per anni ha rappresentato una delle aree più avanzate della ricerca e dell' innovazione all' interno dell' ex gruppo Olivetti e per la prima volta un operatore nazionale attivo nel settore delle telecomunicazioni espande in maniera così decisa la propria presenza verso il settore It». Ma i sindacati, che negli ultimi anni avevano visto il personale di Getronics assottigliarsi da 3.000 a 1.800 unità e che temono altri tagli, si sono ribellati: richiesta di intervento del governo italiano e manifestazione di protesta ad Amsterdam, dove ha sede il cervello di Getronics. Peggio, se possibile, l' hanno presa gli investitori di Borsa, che per Eutelia paventano contraccolpi pesanti dall' acquisto di un' azienda in difficoltà. Il titolo Eutelia ha continuato la sua discesa anche dopo le rassicurazioni della proprietà: «Getronics sarà inglobata da una nuova società partecipata al 35% da Eutelia e al 65% dalla propria azionista Finanziaria italiana spa e il suo bilancio non verrà quindi consolidato da Eutelia - ha in sostanza spiegato il gruppo aretino - La liquidità a disposizione di Getronics, 47 milioni di euro, consentirà di impostare un piano di ristrutturazione in grado di far raggiungere entro 12 mesi alla nuova società sia il pareggio operativo che l' equilibrio di cassa». Per Eutelia si apre domani una settimana delicatissima.