lunedì 26 gennaio 2015

Tesoro dei Landi, i conti correnti in Svizzera sono 6: ci sono passati almeno sette milioni di euro

Arezzo, 25 gennaio 2015 - Il tesoro svizzero dei Landi stava non su uno ma su ben sei conti correnti: almeno in base alla ricostruzione fatta dalla Guardia di Finanza che indagava per conto del procuratore Roberto Rossi, grande protagonista dell’inchiesta contro i Landi fin dal clamoroso debutto del giugno 2008.

Quanti milioni ci siano transitati nel corso degli anni è impossibile dirlo con certezza, ma solo dal conto di Alessandro sono passati fra i sei e i sette milioni. In parte tornati in Italia, in parte stornati verso altre destinazioni bancarie, in parte girati ad altri protagonisti della famiglia.

Tutto sarebbe avvenuto nelle banche del Canton Ticino. Seguendo le tracce delle triangolazioni che partivano da via Calamandrei (la sede aretina di Eutelia) sotto forma di pagamento per traffico telefonico ritenuto fittizio verso la Romania, la Bulgaria e la Gran Bretagna, soldi che venivano poi dirottati in Svizzera, la Guardia di Finanza è giunta sulle tracce appunto di sei conti intestati ai Landi.

Perchè la rogatoria svela i misteri solo di uno? Le leggi elvetiche prevedono che il segreto bancario possa essere svelato solo se il titolare non si oppone. Nel caso specifico Alessandro Landi non ha detto no. Per tutti gli altri conti chi li aveva ha fatto opposizione e quindi serve un’udienza dinanzi al magistrato per decidere.

Il flusso bancario, per il quale avevano la delega anche i fratelli Samuele e Raimondo, quest’ultimo col figlio Sauro, è stato alimentato dal 2003 al 2010-2011 dalle rimesse che provenivano dall’avvocato Pier Francesco Campana e dalle consociate di Eutelia C3 (inglese) e Pegasus (rumena). Tutti agivano per giroconto, avevano delle posizioni proprie aperte presso la stessa banca. In parte i soldi tornavano in Italia, per le esigenze di famiglia. In quel caso era un altro dirigente di Eutelia, fiduciario dei Landi, Pasquale Pallini, a prelevare in contanti e a portare i soldi oltre il confine.

lunedì 19 gennaio 2015

Eutelia. Dal Canton Ticino ricostruiti i movimenti sui conti della famiglia Landi, indagine aperta anche in Svizzera

Un ponte tra Arezzo e Chiasso per fare luce sulla vicenda legata alla famiglia Landi. Dopo la scoperta dei conti svizzeri appartenenti agli ex patron di Eutelia,ecco che vengono alla luce altri dettagli riguardo alla loro presenza come correntisti in Svizzera.
A quanto pare, la collaborazione tra le due procure, quella elvetica e quella aretina, è partita dopo che anche in Canton Ticino è arrivata la notizia del processo in corso, per bancarotta fraudolenta, a carico della famiglia Landi. I magistrati svizzeri non hanno esitato un attimo ed hanno composto una rogatoria indirizzata direttamente al procuratore Roberto Rossi mettendosi a disposizione per un eventuale scambio di informazioni poiché anche in terra elvetica, recentemente, è stata aperta un’indagine per auto riciclaggio, sui conti degli indagati. Da qui è partito il fitto scambio di rogatorie e comunicazioni. A quanto pare, dal Canton Ticino sarebbe arrivata nelle mani di Rossi tutta la documentazione che ricostruisce i passaggi di denaro dal 2003 al 2011 avvenuti sui conti svizzeri dei Landi. Resta adesso da capire se tali nuovi atti potranno essere utilizzabili in fase processuale.

venerdì 16 gennaio 2015

Trovato in Svizzera il "tesoro" dei Landi: clamorosa sorpresa all'udienza del processo Eutelia

Un conto a disposizione della famiglia in cui sono transitati milioni di euro. Il Pm Roberto Rossi porta in aula le rogatorie appena giunte dalla Confederazione

Arezzo, 15 gennaio 2015 - Il tesoro nascosto dei Landi stava nel conto di una banca svizzera. Stava appunto, perchè i soldi nel frattempo sono spariti chissà dove, lasciando però una traccia che il procuratore capo Roberto Rossi ha portato in aula, sotto forma di rogatoria dalla Confederazione Elvetica, nell'udienza di stamani del processo Eutelia. Ed è successo il pandemonio.
Eh sì, perchè il processo pareva tranquillamento avviato alla fine. In programma c'era l'audizione dell'ultimo testimone, ma l'istruttoria dibattimentale era praticamente chiusa in attesa della discussione e della sentenza previste per primavera. Invece il Pm Rossi aveva un asso nascosto nella manica: la rogatoria appunto giunta dalla Svizzera appena una ventina di giorni fa.
Nel conto, a quanto trapela, sono transitati milioni e milioni di euro, forse decine di milioni, provenienti dalle consociate estere di Eutelia gestione Landi e dall'avvocato Pier Francesco Campana, personaggio di assoluta fiducia della famiglia, oltre il confine di Chiasso. Titolare del conto Alessandro Landi, uno degli esponenti dell'ultima generazione, figlio del patriarca Angiolo, ma avevano la delega ad operare anche i cugini Samuele e Raimondo Landi (fratelli fra loro) nonchè Sauro (figlio di Raimondo).
Gli avvocati difensori hanno ovviamente sollevato una raffica di eccezioni, tutte improntate nella sostanza al dubbio che le rogatorie sul conto svizzero siano arrivate fuori tempo massimo, quando l'istruttoria dibattimentale era più o meno chiusa. Il tribunale, presieduto da Mauro Bilancetti, ha disposto comunque l'acquisizione delle rogatorie come prova documentale, sul loro destino processuale si deciderà nella prossima udienza del 5 febbraio, quando saranno state tradotte e messe a disposizione delle difese.Il che dovrebbe succedere già nei prossimi giorni.