Arrivata ai lavoratori ex Agile la proroga della cassa integrazione, che
durerà fino a settembre, quando dovrebbe essere attivata la cassa
integrazione per Amministrazione Straordinaria in Liquidazione.
Quest’ultima dovrebbe avere una durata di 12 mesi, prorogabile fino a 18
o anche 24.
«La nostra speranza – spiega Mariella Rapetti della
Rsu Agile – è di riuscire a superare, attraverso le varie tipologie e le
possibili proroghe di Cassa Integrazione, i tre anni durante i quali la
nuova proprietà (la Tbs It Telematic & Biomedical, Ndr), secondo
gli accordi sottoscritti, dovrebbe assumere personale, scegliendolo,
appunto, tra quello in cassa».
Attualmente la Tbs ha assunto, tra
tutte le sedi italiane, 140 persone a tempo indeterminato e 130 a tempo
determinato. Per quanto riguarda la situazione piemontese sono stati
riassorbiti una quarantina di dipendenti a tempo indeterminato e una
decina a tempo determinato.
La nuova proprietà ha unificato, in
Piemonte, le sedi di Ivrea e di Torino, chiudendo quella del Capoluogo.
In tutto si tratta di 240 addetti, di cui, appunto, una cinquantina sono
ora rientrati al lavoro.
«A metà maggio – spiega ancora Rapetti –
ci sarà al Ministero un incontro per la verifica della situazione.
Infatti, a parte le prime 140 assunzioni, le altre, secondo gli accordi,
sono legate al raggiungimento di alcuni “target” di fatturato. E sarà
proprio il raggiungimento di questi obbiettivi che si dovrà verificare a
Roma».
giovedì 26 aprile 2012
martedì 24 aprile 2012
Decreto CIGS, incontro Min. Fornero
Testo del decreto
Dopo aver presenziato i cancelli dell' Alenia di Caselle si è con riusciti ad ottenere un
incontro con il ministro Fornero.
Il ministro si ï è dimostrato accogliente e ben disposto ad ascoltare le
nostre rivendicazioni.
La nostra premessa è stata quella di ricordare la nostra storia, come si
è giunti in questo stato delle cose,di come la tenacia dei lavoratori
che si sono impegnati in prima persona, abbia permesso di sopravvivere
fino ad ora, e di come la sopravvivenza stessa sia stata resa vana
dall' operato dei commissari.
E' stato dato particolare peso, al fatto che non stiamo percependo la
cassa integrazione.
Il ministro ha chiesto del funzionario del MISE che ci segue (Castano) e
dei commissari.
Abbiamo rimarcato il fatto che è diventato problematica la collocazione
di chi non è entrato in TBS, in quanto la nostra età media, le
condizioni del mercato e la legge sul pensionamento, non hanno fatto
altro che gonfiare i numeri dei lavoratori inoccupati.
Il ministro è rimasto particolarmente colpito quando abbiamo ricordato
che arriviamo da Olivetti, delle nostre commesse compresa quella di 30
anni di assistenza sul Sanpaolo prima che arrivasse Intesa, sobbalzando
alll'alto numero di persone coinvolte, 1300, preoccupandosi sulle future
necessitïà di lavoro per molti lavoratori che a fine cigs non vedono sbocchi.
Pertanto abbiamo chiesto al ministro un intervento per meglio chiarire
il piano industriale tbs e i piani di ricollocamento con le regioni/UE
attraverso i FEG, sottolineando che e' stato detto che alcune sedi sono
gia state chiuse e che non si intravede alcuna possibilità per il
reintegro di tali lavoratori. Sede di torino in testa.
Ha promesso che al rientro a Roma avrebbe compiuto delle verifiche e si
è impegnata a darci dei riscontri tramite la segreteria.
Gli è stato inoltre consegnato il volantino che era stato distribuito
alla stampa fuori dai cancelli.
Dopo aver presenziato i cancelli dell' Alenia di Caselle si è con riusciti ad ottenere un
incontro con il ministro Fornero.
Il ministro si ï è dimostrato accogliente e ben disposto ad ascoltare le
nostre rivendicazioni.
La nostra premessa è stata quella di ricordare la nostra storia, come si
è giunti in questo stato delle cose,di come la tenacia dei lavoratori
che si sono impegnati in prima persona, abbia permesso di sopravvivere
fino ad ora, e di come la sopravvivenza stessa sia stata resa vana
dall' operato dei commissari.
E' stato dato particolare peso, al fatto che non stiamo percependo la
cassa integrazione.
Il ministro ha chiesto del funzionario del MISE che ci segue (Castano) e
dei commissari.
Abbiamo rimarcato il fatto che è diventato problematica la collocazione
di chi non è entrato in TBS, in quanto la nostra età media, le
condizioni del mercato e la legge sul pensionamento, non hanno fatto
altro che gonfiare i numeri dei lavoratori inoccupati.
Il ministro è rimasto particolarmente colpito quando abbiamo ricordato
che arriviamo da Olivetti, delle nostre commesse compresa quella di 30
anni di assistenza sul Sanpaolo prima che arrivasse Intesa, sobbalzando
alll'alto numero di persone coinvolte, 1300, preoccupandosi sulle future
necessitïà di lavoro per molti lavoratori che a fine cigs non vedono sbocchi.
Pertanto abbiamo chiesto al ministro un intervento per meglio chiarire
il piano industriale tbs e i piani di ricollocamento con le regioni/UE
attraverso i FEG, sottolineando che e' stato detto che alcune sedi sono
gia state chiuse e che non si intravede alcuna possibilità per il
reintegro di tali lavoratori. Sede di torino in testa.
Ha promesso che al rientro a Roma avrebbe compiuto delle verifiche e si
è impegnata a darci dei riscontri tramite la segreteria.
Gli è stato inoltre consegnato il volantino che era stato distribuito
alla stampa fuori dai cancelli.
lunedì 23 aprile 2012
Alenia:presidio,arriva ministro Fornero
Circa trenta operai dell’Agile (ex Eutelia) manifestano, con al volto una maschera bianca, davanti all’ingresso di Caselle sud dello stabilimento torinese dell’Alenia, dove da poco è arrivato il ministro del lavoro, Elsa Fornero.
“Siamo qui per ricordare al ministro spiegano i lavoratori – che la cassa integrazione è scaduta a marzo e attendono il rinnovo. Siamo rimasti senza alcun sostegno al reddito, chiediamo di lavorare”. I lavoratori dell’Agile sono oggi circa un migliaio.
“Siamo qui per ricordare al ministro spiegano i lavoratori – che la cassa integrazione è scaduta a marzo e attendono il rinnovo. Siamo rimasti senza alcun sostegno al reddito, chiediamo di lavorare”. I lavoratori dell’Agile sono oggi circa un migliaio.
giovedì 19 aprile 2012
venerdì 13 aprile 2012
COMUNICATO LAVORATORI AGILE SEDE DI NAPOLI
In data 11/04/2012 presso la sede
della CGIL di Napoli si è svolta l’assemblea dei lavoratori Agile ex Eutelia di
Napoli con la partecipazione del segretario nazionale della Fiom, Maurizio Landini,
il coordinatore nazionale della Fiom, Fabrizio Potetti, il segretario regionale
della Fiom, Andrea Amendola, e il responsabile provinciale della Fiom, Franco
Bruno.
Napoli, 11/04/2012
All’assemblea hanno partecipato
anche i lavoratori della sede di Avellino e della Calabria.
I lavoratori di Napoli
ringraziano il segretario nazionale per aver accolto la loro richiesta di
partecipare all’assemblea, richiesta fatta in modo insistente sin dall’esito del
referendum relativo all’ipotesi di accordo firmato dalle OOSS il 23/01/2012 al
Ministero dello Sviluppo Economico.
Tale accordo vedeva e vede i
lavoratori di Napoli in disaccordo con il risultato in quanto, motivando punto
per punto le ragioni del loro dissenso con il comunicato datato 25/01/2012, non
trovavano e non trovano tale accordo consono ad una soluzione della vertenza
fin qui portata avanti con impegno e fatica sia dalla Fiom, ma soprattutto dai
lavoratori.
In breve le motivazioni per il
disaccordo dei lavoratori di Napoli a tale accordo possono essere riassunti nei
seguenti punti:
- la cessione verso TBS prevedeva elementi troppo
deboli a salvaguardia dei diritti dei lavoratori ceduti, un numero molto
piccolo di lavoratori trasferiti (poco più di 200) e troppa elasticità a
favore di TBS.
- Relativamente al capitoli di ammortizzatori sociali
(36 mesi in linea con il piano industriale di TBS) e ricollocazione al
lavoro tramite il concorso delle Regioni poco o nulla si stava facendo per
sensibilizzare sia il MISE e ancor di più le Istituzioni locali per
trovare soluzioni adeguate alla risoluzione degli oltre 1000 lavoratori
non ricollocati..
- Relativamente al discorso di accompagnamento al
pensionamento per quelle risorse che avrebbero potuto maturare a breve,
secondo i requisiti previsti prima dell’entrata in vigore della legge
Fornero sui pensionamenti, troppo debole e poco efficace la parola
“sensibilizzare”.
Infatti con le recenti norme che
modificano le regole delle pensioni e degli ammortizzatori sociali, i
lavoratori interessati al pensionamento vedono svanire la possibilità di
agganciarsi alla pensione con le vecchie norme, mentre i lavoratori non
coinvolti del passaggio in TBS, grazie all’abolizione della cassa integrazione
straordinaria per cessazione di attività, vedono svanire la possibilità di
avere 36 mesi (il tempo indicato dall’accordo per il piano industriale TBS alla
cui tempistica doveva essere agganciata la durata della CIGS) di cassa
integrazione durante i quali si sarebbero dovute studiare nuove soluzioni
LAVORATIVE per l’assorbimento di tutti.
Maurizio Landini, dopo aver
attentamente seguito i vari interventi, ha ribadito il suo personale impegno a
seguire la vertenza e la sua presenza ai tavoli di verifica dell’attuazione
dell’accordo, nonché ai tavoli istituzionali che, nell’eventualità non remota
di mancanza di attuazione degli accordi presi, dovessero essere istituiti.
Inoltre ha ribadito che senza
l’accordo sarebbe stato molto più complesso e difficoltoso appoggiare la
vertenza, invece in questo modo ci sono tutti gli elementi per operare le
opportune pressioni sui responsabili dei singoli ministeri, e che seguirà personalmente la vertenza e che
tutta la struttura della FIOM si adopererà affinché l’accordo venga rispettato
in tutti i suoi punti.
Il Segretario Nazionale ha
confermato e sottolineato il carattere NAZIONALE della vertenza che non può e
non deve essere scaricata sui territori che, come ben a conoscenza di tutti,
sono variegati in termini di impegno e di possibilità economiche e
occupazionali. A tal proposito è stata data la notizia che il 12/04/2012 ci
sarà un incontro con tutte le regioni per coordinare il loro intervento
indipendentemente dagli strumenti che ogni regione vorrà adottare (FEG, FSE,
ecc).
Preso atto della situazione
attuale e della status quo della vertenza (l’accordo è stato firmato), e con la
consapevolezza che l’intervento di Maurizio Landini in prima persona è foriera
di un rinnovato impegno sulla vertenza e soprattutto di un innalzamento del
livello di visibilità e controllo dell’andamento della vertenza stessa, i
lavoratori di Napoli sono convinti che possano essere fatti passi avanti sul
controllo dell’andamento dell’attuazione dell’accordo, che ad oggi non risulta
rispettato in alcuna parte, e soprattutto sul miglioramento di tutti quei punti
che ad oggi risultano lacunosi.
Come sempre è stato, i lavoratori
di Napoli rinnovano il loro impegno e la loro tenacia a seguire la vertenza e assicurano
alla FIOM la loro continua ad assidua presenza a sostegno di tutte le
iniziative necessarie per mettere in atto quanto detto e concordato, per
trovare nuovi sbocchi occupazionali e parallelamente far riaprire il tavolo
presso il MISE con il pieno coinvolgimento delle istituzioni locali.
In ultimo si ricorda che ad oggi
i lavoratori di tutte le sedi di Agile ex Eutelia posti in CIGS sono da 2 mesi
senza neanche il sostegno della cassa integrazione in quanto il decreto è
scaduto il 7/3/2012 e il suo rinnovo non è stato ancora approvato ad oggi dal
Ministero del Lavoro. Questa è l’ultima, solo in termini di tempo, beffa nei
confronti di lavoratori che sono, si ricorda a tutti, in CIGS da due anni.
I lavoratori hanno concordato che,
se il decreto CIGS non si dovesse sbloccare entro la prossima settimana, promuoveranno
a breve iniziative di lotta presso il ministero del Welfare, chiedendo al
coordinatore nazionale di indire per quella giornata una giornata di
mobilitazione nazionale.
Napoli, 11/04/2012
I lavoratori Agile ex Eutelia
Sede di Napoli
giovedì 12 aprile 2012
Romano: 'I 27 milioni ad Eutelia, un mistero ancora tutto da chiarire
Progetto Mef e farmaceutica, Massimo Romano rilancia: “Anche i 27 Milioni a
Eutelia restano un mistero ancora tutto da chiarire”.
“Oltre al progetto Mef tornato alla ribalta delle cronache per i riflettori dei media nazionali, nell’ambito dei progetti farmaceutici costati ai contribuenti molisani un occhio della testa non vorrei che ci si dimenticasse di quello relativa alla cd. “gestione unica del farmaco”, costato oltre 27 Milioni di euro e finito nel mirino dell’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici per clamorose anomalie ed irregolarità nelle procedure di appalto” – spiega Massimo Romano, consigliere regionale di Costruire Democrazia che si è occupato approfonditamente della vicenda, rivolgendosi anche ad altri organi per accertare le modalità di affidamento e la corretta gestione del denaro pubblico.
“Ormai più di un anno fa, nel marzo 2011, l’Autorità di Vigilanza di Roma, in seguito ad un mio dettagliato esposto, aveva reso la deliberazione n. 30/2011 evidenziando una serie di clamorose irregolarità nella gara d’appalto gestita dalla Molise Dati spa, in particolare rispetto all’affidamento del servizio per 27 Milioni di euro con una procedura illegittima e oltretutto in favore di Eutelia che era in procinto di fallire” – ricorda Massimo Romano.
“E oltre il danno la beffa! Perché nessuno ha mai risposto a questa semplice domanda: quanto hanno risparmiato i contribuenti molisani grazie a quel servizio? In effetti, l’applicazione del progetto avrebbe dovuto determinare dei consistenti risparmi sulla spesa farmaceutica, ma allo stato sembra che si sia trattato soltanto dell’ennesimo sperpero di denaro pubblico.”
Sulla questione Romano aveva presentato esposti anche alle magistrature penali ed erariali.
“Ho ritenuto, stante la quantità di denaro pubblico e la rilevanza degli interessi in gioco, che le irregolarità di quell’appalto dovessero essere portate all’attenzione degli organi competenti. Non è pensabile che un servizio di 27 Milioni venga affidato con una procedura ristretta che ha compromesso qualsiasi forma di concorrenzialità nell’aggiudicazione, senza alcun ribasso d’asta, per giunta da parte di una società illegittimamente qualificata come in house (Molise Dati spa) e senza che neppure la garanzia del corretto funzionamento del servizio, oltretutto in favore di una società in procinto di fallire quale Eutelia che risultava peraltro già inadempiente come risulta dagli accertamenti dell’Autorità”.(u.s.)
“Oltre al progetto Mef tornato alla ribalta delle cronache per i riflettori dei media nazionali, nell’ambito dei progetti farmaceutici costati ai contribuenti molisani un occhio della testa non vorrei che ci si dimenticasse di quello relativa alla cd. “gestione unica del farmaco”, costato oltre 27 Milioni di euro e finito nel mirino dell’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici per clamorose anomalie ed irregolarità nelle procedure di appalto” – spiega Massimo Romano, consigliere regionale di Costruire Democrazia che si è occupato approfonditamente della vicenda, rivolgendosi anche ad altri organi per accertare le modalità di affidamento e la corretta gestione del denaro pubblico.
“Ormai più di un anno fa, nel marzo 2011, l’Autorità di Vigilanza di Roma, in seguito ad un mio dettagliato esposto, aveva reso la deliberazione n. 30/2011 evidenziando una serie di clamorose irregolarità nella gara d’appalto gestita dalla Molise Dati spa, in particolare rispetto all’affidamento del servizio per 27 Milioni di euro con una procedura illegittima e oltretutto in favore di Eutelia che era in procinto di fallire” – ricorda Massimo Romano.
“E oltre il danno la beffa! Perché nessuno ha mai risposto a questa semplice domanda: quanto hanno risparmiato i contribuenti molisani grazie a quel servizio? In effetti, l’applicazione del progetto avrebbe dovuto determinare dei consistenti risparmi sulla spesa farmaceutica, ma allo stato sembra che si sia trattato soltanto dell’ennesimo sperpero di denaro pubblico.”
Sulla questione Romano aveva presentato esposti anche alle magistrature penali ed erariali.
“Ho ritenuto, stante la quantità di denaro pubblico e la rilevanza degli interessi in gioco, che le irregolarità di quell’appalto dovessero essere portate all’attenzione degli organi competenti. Non è pensabile che un servizio di 27 Milioni venga affidato con una procedura ristretta che ha compromesso qualsiasi forma di concorrenzialità nell’aggiudicazione, senza alcun ribasso d’asta, per giunta da parte di una società illegittimamente qualificata come in house (Molise Dati spa) e senza che neppure la garanzia del corretto funzionamento del servizio, oltretutto in favore di una società in procinto di fallire quale Eutelia che risultava peraltro già inadempiente come risulta dagli accertamenti dell’Autorità”.(u.s.)
domenica 8 aprile 2012
La riforma di Monti, l’art. 18 e le reazioni a Bari
Striscioni contro la ‘’cura Monti’’ e la riforma dell’articolo 18, ‘’che punta a ridurre i lavoratori in schiavitù’’
sono comparsi la scorsa notte in una cinquantina di città italiane. A
Bari gli striscioni han fatto la propria comparsa davanti allo
stabilimento della OM Carrelli alla zona industriale di Bari-Modugno
dove circa 280 lavoratori sono sul filo del baratro con rischio
licenziamento e presso la sede della Agile-Eutelia, sulla strada prov.le
Modugno-Bari alla zona industriale nelle vicinanze del Nuovo Pignone,
tutti in cassa integrazione straordinaria da tempo.
A
rivendicare la protesta Blu, Blocco lavoratori unitario, il sindacato
nato in seno a CasaPound Italia, che aveva già messo a segno azioni
contro i licenziamenti dell’azienda di autotrasporto trentina Arcese e
della Omfesa, le Officine meccaniche ferroviarie del Salento.
‘’Art.
18: lavoratori licenziati, mercati deliziati’’, ‘’Art. 18: lavoratori
pezzenti, mercati contenti’’, ‘’Art. 18: lavoratore disperato, mercato
rassicurato’’, ‘’Art. 18: lavoratore schiavo, spread in calo’’ sono
i messaggi lanciati dagli striscioni, comparsi su muri, cavalcavia e
davanti alle sedi di partiti, istituzioni e sindacati di città e piccoli
centri dal nord al sud del paese per protestare contro una riforma che,
si legge sul volantino diffuso dal sindacato, ‘’vuole avvicinare le condizioni dei lavoratori italiani a quelle dei lavoratori del terzo mondo’’.
Ma, secondo Blu, ‘’peggiorare
la condizione dei lavoratori non porterà nuovi investimenti in Italia e
certamente non impedirà alle imprese di delocalizzare alla ricerca di
lavoratori low cost’’.
‘’Non
saremo mai competitivi con i lavoratori del terzo mondo che lavorano
per pochi euro, senza sicurezza, senza orari, senza tutele – spiega il volantino - finché non saremo schiavi anche noi’’. Per questo, si legge, ‘’non
crediamo alla riforma del lavoro, non crediamo che rendere più facili i
licenziamenti porterà sviluppo per il paese e di conseguenza più
lavoro. Il lavoro in sé non è indice di benessere: la qualità del
lavoro, la sicurezza sul lavoro, la giusta retribuzione per il proprio
lavoro sono benessere’’.
Secondo il sindacato di CasaPound Italia, ‘’nessuna
fabbrica verrà aperta in Italia grazie a questa riforma il cui unico
obiettivo è rendere appetibili agli speculatori internazionali i Buoni
del Tesoro italiani’’.
‘’E gli speculatori – sottolinea Blu - comprano
Bot solo se vengono convinti che qui in Italia il mercato ha campo
libero e i lavoratori la testa china e la coda tra le gambe’’. Soprattutto, evidenzia il Blocco unitario lavoratori, ‘’vendere
Bot agli speculatori non vuol dire sviluppo ma solo altro debito
pubblico e consegnare la Nazione agli strozzini internazionali’’
Iscriviti a:
Post (Atom)