giovedì 28 aprile 2011

Agile: incontro in Regione. Istituzioni promettono di sollecitare Roma

Ieri Regione Piemonte, Provincia di Torino e Comuni di Torino e Ivrea si sono incontrate con i rappresentati della Fiom Cgil per valutare la vicenda Agile-Eutelia.

Durante la discussione l’organizzazione sindacale ha evidenziato come sia preoccupante la situazione relativa ai crediti che l'azienda vanta nei confronti dei vari ministeri nazionali. Se non fossero sbloccate le risorse si potrebbe arrivare al fallimento in tempi brevi.
Inoltre il sindacato, su indicazione dei lavoratori, ha anche lamentato la «Notevole stagnazione – come sui legge sul comunicato stampa diffuso dopo l’incontro - da parte del ministero dello Sviluppo economico rispetto alla presentazione del bando per la vendita del gruppo, anche a fronte di impegni precisi presi a novembre dal ministro Romani».
Le parti hanno concordato sull'estrema difficoltà in cui versa l'azienda, e sulla necessità di sbloccare la situazione con interventi mirati da parte del governo e dei ministeri competenti. Le istituzioni, alla luce della discussione, hanno preso all'unanimità un impegno formale per chiedere al ministero dello sviluppo l'emissione in tempi brevi del bando che consentirebbe l'offerta di aziende interessate al rilancio.
«Non è la prima volta – sono poi state le parole di Federico Bellono, segretario provinciale Fiom-Cgil - che le istituzioni locali e la Regione in particolare assicurano il loro interessamento presso il governo per quanto riguarda Agile: visto il silenzio assordante che accompagna questa vicenda speriamo che questa volta il loro interessamento abbia miglior fortuna».
Registrano con favore la presa di posizione delle istituzioni piemontesi per lo sblocco della vicenda Agile Fabrizio Bellino e Claudio Gonzato, anche loro della Fiom-Cgil. «Auspichiamo che tale sollecito possa essere finalmente un passo in avanti in una vicenda che è in capo al governo e al ministero. Ci auguriamo che non siano i lavoratori, che con senso di responsabilità continuano a tenere in vita una azienda che molti avevano data per morta da tempo, a dover pagare le lentezze e le incertezze altrui».

mercoledì 27 aprile 2011

Agile/Eutelia; Idv: unire le due aziende. Lavoratori hanno diritto a soluzione industriale giusta

L’Italia dei Valori ha presentato al Senato un’interpellanza per chiedere al ministro dello Sviluppo Economico di riferire sugli indirizzi di natura industriale da indicare ai commissari di Agile e Eutelia”. Lo afferma il responsabile welfare e lavoro dell’Italia dei Valori, Maurizio Zipponi, che questa mattina ha partecipato all’assemblea dei lavoratori delle aziende Agile e Eutelia, entrambe in amministrazione straordinaria. “Per l’IdV – aggiunge – è necessario unificare le due strutture per fornire al Paese una moderna azienda nel campo delle Information Technology e della banda larga. I lavoratori di Agile e Eutelia, infatti, si sono conquistati il diritto a una soluzione industriale giusta, battendosi anche contro imprenditori disonesti che hanno distrutto due realtà aziendali dignitose. L’Italia dei Valori ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica e alla Procura Antimafia, obbligando così il governo a riaffrontare questa delicata vicenda. Individuare una soluzione per Agile-Eutelia significa dare un futuro ad un settore industriale strategico del nostro Paese”.

martedì 26 aprile 2011

Rinnovato il decreto di CIGS per i lavoratori Agile, solo grazie all'impegno dei lavoratori stessi

Firmato il nuovo decreto per la CIGS

Dal blog "Lavoratori Agile in lotta"


Non è certo grazie alla cinica indifferenza e all'incapacità gestionale degli attuali Commissari, che i lavoratori e le lavoratrici della Agile lo scorso 20 aprile, hanno ottenuto il minimo indispensabile alla sopravvivenza: rinnovo per un anno, con scadenza 20 aprile 2012 della Cassa Integrazione Straordinaria.


La richiesta di rinnovo CIGS da questi Commissari-ombra era partita in ritardo, al punto che la CIGS avrebbe potuto essere interrotta, a causa delle lungaggini burocratiche che comporta l'iter delle pratiche dal Ministero del Lavoro all'INPS.

L'interruzione della CIGS per la Agile
sarebbe stata prima di tutto una loro responsabilità

Infatti i Commissari Straordinari Agile: Dott.ssa Stefania Chiaruttini, Avv. Francesco Di Mundo, Dott. Oreste Fasano si sono dimostrati talmente sensibili alle esigenze dei lavoratori, da "dimenticare" l'avvio delle pratiche di richiesta CIGS in tempo utile, per poi prontamente "ricordarsi" di avvertire i lavoratori che a un anno dal loro insediamento un po' alla "Gattopardo" del Di Lampedusa "tutto era cambiato perchè tutto rimanesse uguale", loro a incassare lauti compensi per il loro servizio di Commissari, tutti noi ancora sospesi dal servizio e poi, se qualche lavoratore monoreddito avesse visto interrotta l'unica fonte di sostentamento:


Poco male, in fondo solo...un "effetto collaterale"
 
L' "effetto collaterale" dell'interruzione CIGS è stato evitato solo grazie all'impegno dei lavoratori stessi, in particolare di Terry e Mario della sede romana, più altri che si sono impegnati in una sfibrante azione di sollecitazione e pressione, presso i compassati funzionari al Ministero del Lavoro e dell'INPS.

Da notare che i sopra nominati commissari, hanno prodigiosamente recuperato lucidità e prontezza, per evitare che i lavoratori si ripresentassero regolarmente al posto di lavoro, avvertendo che per tutti i sospesi dal servizio nulla era cambiato.
Era previsto da più di un mese che il Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con questi Commissari, disponesse un fondo di garanzia per la sopravvivenza dell'azienda, che fosse aperta una discussione sui possibili acquirenti, che si trovasse soluzione ai crediti per svariati milioni di Euro oggi nelle casse di Eutelia, ma dovuti alla Agile per le commesse ancora attive. Perchè è bene che tutti sappiano:



Mentre i Commissari Agile dormono sonni tranquilli

i Commissari Eutelia trattengono milioni di Euro
per commesse incassate dalla Eutelia tenute in
piedi da lavoratori Agile senza stipendio...!

Noi della Agile non sappiamo cosa farcene di questi Commissari e di questo Ministero dello Sviluppo Economico...!


In questi giorni, i lavoratori e le lavoratrici della Agile "festeggiano" un anno di amministrazione straordinaria, con la triste consapevolezza che un anno fa si brindava per aver tolto l'azienda ai truffatori-falsi imprenditori di Omega Eutelia, ma che oggi c'è poco o nulla da festeggiare. Cassintegrati"

venerdì 22 aprile 2011

Eutelia/Agile: l’offerta di acquisto proteggerà tutti o alcuni?

Firmato il nuovo decreto per la CIGS

Secondo alcune fonti, pare che sul piatto ci siano cento milioni di euro da parte del gruppo estero “Piero della Francesca” interessato ad acquisire Eutelia. La domanda verte però su quello che sarebbe l’eventuale destino di altri dipendenti, quelli appunto di Agile, alla fine non direttamente coinvolti in un piano industriale che ancora una volta cancellerebbe sul nascere una integrazione Tlc/It che nei fatti in Italia non si è mai avuta.



Non è recente ma vale sempre la pena di essere ricordato: alcuni dipendenti di Agile da mesi si stanno dedicando all’agricoltura allo scopo di tenersi allenati in vista di un probabile rientro a pieno titolo nel mondo del lavoro dal quale sono stati espulsi.

Meritorio il loro volersi tenere a ogni costo a galla: eppure la vicenda che si lega al nome di Eutelia/Agile identifica un pezzo di storia industriale e sociale italiana che fa a pugni con il clima da 150° anniversario dell’Unità. E più che una vicenda legata alle tematiche del lavoro appare una storia di genere spionistico, con personaggi a tinte fosche e momenti di ordinaria follia.

In estrema sintesi, va rammentato che siamo davanti alla via crucis di lavoratori che le hanno tentate tutte per restare in sella: come raccontano sul sito web da loro allestito, “Dopo l'accoglimento del Tribunale della nostra istanza di insolvenza, è stata confermata la manovra fraudolenta della nostra cessione da parte di Eutelia (di cui eravamo dipendenti fino al giugno 2009) ad Agile srl (società 100% di Eutelia) venduta un minuto dopo alla fantomatica Omega SpA, capitanata da esperti in fallimenti societari (ora in galera o ai domiciliari)… Ci sono i verbali, immancabilmente disattesi, con cui i vari ministri dello Sviluppo Economico assicuravano la presa in carico e la ’soluzione’ della vicenda di un'azienda informatica con un portafoglio di 250 milioni di commesse mandata deliberatamente allo sbaraglio tanto da far sparire perfino i 54 milioni di euro di TFR… Ci sono infine i comunicati che raccontano le varie iniziative sindacali: dal presidio della sede di Roma durato sei mesi a quello davanti Montecitorio per tre mesi, alle varie iniziative davanti alle sedi di Province e Regioni, ecc.”.

Marco Giovanrosa, lei è delegato sindacale della RSU Fiom: può dirci qual è lo stato dell’arte di Agile? “Siamo reduci da una conferenza nazionale organizzata da noi della Fiom e ospitata presso la Cgil, qui a Roma. Va dato atto che pure l’Ugl, peraltro non rappresentata in azienda, si è impegnata a darci una mano e a combattere con noi per un unico obiettivo: il nostro diritto al lavoro e non all’assistenzialismo. Ne siamo così convinti che addirittura abbiamo presentato noi un Piano industriale per riunire Tlc e It sotto un unico tetto. Inoltre siamo reduci da un’audizione alla Camera dei deputati davanti alla Commissione Lavoro che all’epoca era guidata dal ‘fliniano’ Moffa (oggi ritornato al Pdl - N.d.R.)… Quello che non capiamo è perché altri sindacati vedano con favore la Cassa integrazione che, in concreto, serve da incremento del lavoro nero. Quanti lavoratori che vivono con poche centinaia di euro al mese sono costretti a farne altri per arrotondare? Intanto registriamo la presenza di tre ulteriori Commissari che stanno gestendo le sorti del gruppo: Di Mondo, Chiaruttini e Fasano… mentre i tre precedenti adesso sono divenuti amministratori straordinari di Eutelia. Parlo di Pace, Saitta e Schirone: ma quest’ultimo a un certo punto decise di dimettersi”.

Perché sottolinea ciò? Che importanza ha nel contesto della vicenda? “Perché è una storia pazzesca! Pensi: Eutelia ha 120 milioni di debito con l’Erario che a sua volta ne ha decretato il fermo amministrativo. Agile invece non ha tutte le certificazioni in regola per poter operare - ad esempio è deficitaria in tema di sicurezza; questo ha reso inaffidabile l’azienda agli occhi di alcuni committenti che hanno dirottato altrove le commesse. Ma non solo questo: il fermo amministrativo impedisce ad Agile di presentare fideiussioni alle eventuali gare di appalto a cui vorrebbe partecipare. In cassa non c’è liquidità, a quali che potremmo partecipare?”.
Ci si dovrebbe impegnare a ridare vita a una realtà industriale che è al momento ferma… “Bè, in Agile c’erano 1.450 dipendenti, oggi ve sono in servizio 420 e i rimanenti sono in Cassa integrazione, che durerà finché dura l’Amministrazione straordinaria. Poi si vedrà. Ma intanto ci sono le otto Questure attorno a cui l’azienda sta lavorando per implementarle… speriamo che il lavoro non ci venga tolto. Per la parte che ci riguarda cerchiamo l’impossibile pur di rientrare al lavoro, quello che posso dire è che si era parlato di un interessamento di Tiscali e di Almaviva ma nulla si è concretizzato… noi speriamo negli amministratori straordinari ma lo in chi sperano?”.

Alcuni di voi si stanno impegnando in questa iniziativa di carattere agricolo. Ne parliamo? “Volentieri. Il progetto si chiama ‘Eu-torto’ e credo che sia lampante il senso… siamo ospiti presso l’azienda agricola dell'Istituto Agrario 'Garibaldi', all'Ardeatina, e prendiamo parte all’iniziativa Orti Urbani della Provincia di Roma. Lavoriamo su tremila mq, alcuni di noi hanno deciso di non gettare la spugna e di essere attivi e reattivi, Si tratta di coloro che non pensano ai 54 milioni di euro di TFR di cui, ad oggi, non si conoscono le sorti!”.

Nonostante tutto, siete ancora orgogliosi di fare parte di un team. “Perché si sorprende? Noi non siamo lavoratori improvvisati: nell’ambito del nostro settore abbiamo competenze e skill che ci avevano portato ad avere come clienti Poste Italiane, la Camera dei Deputati, il Comune di Roma, tanto per citarne un paio… Ed è la nostra azienda che tiene in vita il progetto “Schengen” per conto del ministero dell’Interno. Se il nuovo management di cui si parla volesse puntare su di noi troverebbe persone preparate che hanno bisogno solo di una minima formazione e poi sarebbero pronte a ripartire. Speriamo davvero che si verifichino le risorse che si hanno già, prima di rivolgersi all’esterno”.

Sarebbe una lieta conclusione e una felice ripartenza per un’azienda che, a Napoli, ha rischiato il pignoramento dei mobili per morosità dei canoni di locazione. E uno smacco per quanti pensavano che fare impresa a sbafo fosse possibile: coloro che sul sito web dei lavoratori sono stati - magnificamente! - definiti “IM-prenditori”!

martedì 19 aprile 2011

Agile-Eutelia: Un anno di amministrazione straordinaria

E’ trascorso un anno dalla dichiarazione di insolvenza e conseguente amministrazione straordinaria di Agile, era difatti il 19 aprile 2010 quando il tribunale fallimentare rigettò il concordato presentato da Massa & Co per riprendersi l’azienda e deliberò l’amministrazione straordinaria. Sembrava allora ai lavoratori la fine di un incubo, aver tolto l’azienda dalle mani di chi l’aveva portata vicina al fallimento. Un grande risultato ottenuto dalle lavoratrici e dai lavoratori grazie alle loro denunce. “Togliere l’azienda a questi falsi imprenditori era il primo obiettivo della nostra lotta. Non è finita per noi, il commissariamento arriva tardi, il futuro rimane incerto, gli stipendi arretrati sono sempre tanti, ma non possiamo non regalarci, qualche ora lieta dopo mesi di lotte dure ed estenuanti. Insomma abbiamo bisogno di ricaricarci un po’ in previsione dei giorni a venire, che non saranno certo facili, e vogliamo farlo con tutti quelli che ci hanno sostenuto in questi mesi”, dicevano un anno fa i lavoratori che anche consci del fatto che si trattava di una piccola vittoria, vollero brindare con chi li aveva sostenuti in quei lunghi mesi.

Ma qual è la situazione oggi ad un anno di distanza? Diciamo subito che i lavoratori e le lavoratrici fecero bene a brindare quel giorno, perché nei giorni e mesi a seguire non hanno avuto più alcuna occasione per festeggiare.
Oggi i 1200 lavoratori in Cigs aspettano il rinnovo della cassa, che non si è ancora perfezionato per ritardi dei commissari e del Ministero dello Sviluppo Economico, e rischiano lo slittamento dei pagamenti. I commissari non hanno invece tardato a comunicare a tutti i lavoratori attualmente collocati in Cigs, che nonostante il rinnovo non sia ancora operativo continuano ad essere sospesi dal lavoro. Hai visto mai che a qualcuno venisse in mente di presentarsi al lavoro.
A un anno di distanza, però, le cose non sono cambiate
Non va meglio agli attuali circa 300 lavoratori ancora in servizio, difatti non ricevono lo stipendio da tre mesi. Ricordiamo che Agile vanta più di 20 milioni di crediti esigibili dalla pubblica amministrazione e da Eutelia, ma sia i primi, per l’annoso malcostume della PA di pagare in ritardo, sia i secondi, a causa del blocco amministrativo di Eutelia che Tremonti non ha voluto superare, sono solo soldi sulla carta. Così anche chi lavora non vive certo sereno questo anniversario dell’amministrazione straordinaria.
Sulle prospettive generali di Agile di andare avanti grazie ad una acquisizione, meglio non parlarne. Il ministro Romani si era impegnato a sollecitare i commissari a far uscire contestualmente il bando di Agile e quello di Eutelia “con l’obiettivo di favorire ogni possibile sinergia nella ricollocazione dei lavoratori e degli asset industriali delle due aziende che operano nel settore delle telecomunicazioni (TLC) e dell’information technology (IT)” e per “consentire la formulazione di proposte di acquisto per il complesso di attività”. Ebbene il bando di Eutelia è uscito già da un paio di settimane, mentre di quello di Agile non c’è traccia. Altro che sinergia! Qui si buttano a mare 1500 vittime di furto aggravato di lavoro per tenere a galla un’azienda che si porta dietro 13 Km di rete in fibra ottica che fan gola a molti.
E’ dunque facile fare il bilancio di questo anno di amministrazione straordinaria in Agile, decisamente negativo: sempre più poveri, i lavoratori in Cigs stanno ricevendo in questi giorni i CUD dall’Inps con “redditi” di poco più di 9000 euro per il 2010 (lordi naturalmente!), e sempre meno, se non nulle, le prospettive di lavoro.

giovedì 14 aprile 2011

Agile-Eutelia: i lavoratori alla ghigliottina…

Ore di attesa per i dodici lavoratori Agile di Roma e Napoli condannati per il presidio della sede romana. Da fine ottobre 2009 per più di quattro mesi i lavoratori e le lavoratrici di Agile presidiarono giorno e notte le proprie sedi per tentare di fermare il piano criminale di distruzione dell’azienda che dopo quattro mesi di mancati stipendi apriva una procedura di licenziamento collettivo per 1192 lavoratori. A dicembre 2009 la sede di Napoli venne chiusa per morosità e i lavoratori messi in mezzo alla strada, ma questi anziché ritirarsi si unirono alla lotta dei colleghi romani, per questo fra i condannati ci sono anche dei lavoratori di Napoli.

Nei giorni scorsi, il primo aprile, i legali FIOM difensori dei lavoratori hanno depositato in procura l’opposizione alla condanna ed ora si aspetta la data della prima convocazione. I lavoratori hanno chiesto il rito ordinario rifiutando qualsiasi formula compromissoria di patteggiamento. “Dobbiamo andare all’assoluzione piena in quanto eravamo lì dentro per esercitare un diritto legittimo!”, dichiarano.

Ed hanno ragione i lavoratori. Perché presidiare una fabbrica non costituisce un reato e guai se passasse questo principio aberrante. A sostegno di questa affermazione è la dichiarazione del procuratore aggiunto Nello Rossi, responsabile dell’inchiesta per la bancarotta fraudolenta di Eutelia, “I lavoratori non sono estranei rispetto all’azienda nella quale lavorano giacché possono fare assemblee e utilizzare i locali per fare sindacato e quindi il fatto che in un momento di gravissima crisi aziendale stanno all’interno della fabbrica in una sorta di assemblea permanente dovrebbe escludere di considerarli come invasori della fabbrica stessa”.



Ma allora qual è il problema? Il problema, come dicono in Agile, è che i loschi interessi ed i relativi intrecci finanziari-politico-istituzionali che sono stati, almeno in parte smascherati, grazie alla tenacia, perseveranza e determinazione messa in campo sino ad oggi dai lavoratori, continuano, purtroppo, a determinare iniziative di accanimento contro i lavoratori.

Ed ora dunque i lavoratori aspettano l’udienza. E non solo i dodici condannati, ma tutti i lavoratori e le lavoratrici di Agile di tutte le sedi, da Ivrea a Roma, da Torino a Bari, Milano, Firenze, Padova, Napoli, Avellino, Cosenza… E sono tutti pronti alla reazione! Se la condanna sarà confermata aspettiamoci azioni forti, non ultima l’autodenuncia, perché i dodici lavoratori colpiti non sono isolati, ma parte di un insieme coeso che da quasi due anni lotta e sacrifica la propria vita per proteggere quel bene essenziale riconosciuto dalla Costituzione che è il lavoro.

domenica 10 aprile 2011

Vol 2, 'buco' da venti milioni di euro. Scatta l'accusa di bancarotta fraudolenta

A una svolta l'inchiesta sul crac di Vol2, la società che ha messo a rischio 550 posti di lavoro e creato un buco da venti milioni di euro. Il curatore fallimentare ha consegnato al Tribunale la perizia. LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SU L'UNIONE SARDA OGGI IN EDICOLA.


Il curatore fallimentare ha depositato la relazione: il crac di Vol2, che ha messo a rischio 550 posti di lavoro, si aggira attorno ai venti milioni di euro. E siccome la società di via Monte Cassino che gestiva call center è stata amministrata in violazione della legge, ecco che è scattata l'accusa di bancarotta fraudolenta.

Il pubblico ministero Andrea Massidda ha iscritto nel registro degli indagati Claudio Marcello Massa, già coinvolto nell'inchiesta romana sul fallimento di Agile-Eutelia. Massa è indagato anche per evasione fiscale: la Guardia di Finanza ha accertato una serie di irregolarità nei versamenti e un buco di due milioni di euro.
Col deposito della relazione del curatore fallimentare l'inchiesta è destinata a subire una decisa accelerazione: il pm Massidda aspetta ora i documenti raccolti dal nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza di Milano che ha seguito le vicende di società lombarde in qualche modo collegate a Vol2. Quando il magistrato avrà anche quegli atti potrà tirare le somme e chiudere il caso a tempo di record.

venerdì 1 aprile 2011

Samuele al processo in video a Dubai? Così il risarcimento

E' l'idea del suo avvocato dopo il rinvio a giudizio per bancarotta. Il legale dei Landi ufficializza: "danni per 10 - 14 milioni"

Arezzo, 30 marzo 2011 - Il dado è tratto: un Landi va a processo, gli altri patteggiano o sperano di spuntare in extremis il proscioglimento. Anche per il risarcimento alla gestione commissariale di Eutelia, che è il preludio inevitabile del patteggiamento, è quasi fatta. Nel senso che ormai la cifra è ufficiale, annunciata ieri nell’aula del Gip Anna Maria Lo Prete: tra i 10 e i 14 milioni di euro, dipenderà tutto dal vero valore di un immobile. Il che non toglie che la gestione giudiziaria del più grosso scandalo finanziario che Arezzo ricordi vada incontro a una frammentazione in schegge. Una è quella che approderà davanti al collegio del tribunale il 20 settembre, accusa principale la bancarotta fraudolenta. Prima si svolgeranno le ulteriori puntate dell’udienza preliminare riservate ai Landi che patteggiano: il 23 maggio e poi il 4 luglio, quando finalmente si dovrebbe arrivare all’uscita di scena di gran parte della famiglia.


Resta lui, quello che per anni e anni è stato il numero uno della dinastia nonchè il motore dell’ascesa e poi del declino di Eutelia, Samuele Landi. L’ex amministratore delegato ha rifiutato ostinatamente fino all’ultimo di ammettere ogni responsabilità, se non morale nei confronti dei piccoli azionisti, e si è dissociato dai parenti che provavano a tentare l’accordo con l’accusa. Sono innocente, ribadisce da Dubai, il suo esilio dorato da più di due anni, l’emirato nel quale si è rifatto una vita di lusso nonostante lo insegua ancora un ordine di custodia cautelare della procura di Roma per il versante Agile delle indagini. In Italia appunto non può tornare, se non a prezzo di finire in carcere appena scende dall’aereo, ma il suo avvocato Amedeo Di Segni proverà lo stesso a farlo partecipare, sia pure simbolicamente, al processo aretino.

"Sto esplorando la possibilità - spiega - di chiedere che Samuele venga sentito in videoconferenza da Dubai. Bisogna vedere se è una strada percorribile dal punto di vista procedurale". In effetti, finora, in videoconferenza hanno parlato solo i grandi pentiti di mafia, che lo faccia l’imputato di una bancarotta da 96 milioni di euro sarebbe uno scenario inedito.

L’avvocato, del resto, ha provato inutilmente ieri a sottrarlo al processo, chiedendone un proscioglimento che in questa fase sarebbe stato clamoroso. In tutti gli atti relativi alla vendita di Voiceplus (fittizia secondo il Pm Roberto Rossi) e alle triangolazioni con la Romania e la Bulgaria, ha ricordato l’avvocato, non c’è una sola volta la firma di Samuele. Così come la sua voce non è mai tra quelle delle intercettazioni telefoniche che sono una delle prove principali. Tutto inutile, così come sono state inutili le richieste di proscioglimento degli altri avvocati difensori.

In quattro, dunque, accompagneranno l’ex uomo forte di Eutelia a processo. Sono Daniele Bonarini, Alessandro Iaboni, Fabio Rossi e Roberto Zambrenti, ex amministratori e dirigenti delle società del gruppo coinvolte nelle triangolazioni con l’estero. Sono accusati però solo di reati relativamente minori come le false fatturazioni, oltretutto alla soglia della prescrizione. Difficile che per loro si arrivi a una sentenza definitiva prima che la giustizia dica che non c’è più tempo per andare avanti.

Sull’altro binario, quello dei patteggiamenti, si riprende il 23 aprile con in aula Raimondo Landi, fratello di Samuele, il figlio Sauro e il nipote Alessandro, figlio di Angiolo, il patriarca della famiglia, già presidente onorario. All’udienza di ieri c’era anche la commissaria di Eutelia Daniela Saitta e dinanzi a lei Ennio Amodio, il grande avvocato milanese che è il regista della difesa, ha ribadito l’intenzione di andare a un accordo extragiudiziale, specificando per la prima volta anche i partticolari: metà del risarcimento sarà pagato in liquidi e metà con il conferimento di un immobile. Totale variabile da 10 a 14 milioni, a seconda delle valutazioni. Angiolo e il nipote Isacco, altro fratello di Samuele, faranno dichiarazioni spontanee. Lo scopo è quello di dimostrarne il ruolo marginale per ottenere il proscioglimento. Le vie di Eutelia sono ancora disseminate di ostacoli.

di SALVATORE MANNINO