venerdì 28 gennaio 2011

Ex Eutelia: lavoratori parte civile al processo

I lavoratori ex Eutelia hanno fame di giustizia. E' class action" Con queste parole affidate a un comunicato, i dipendenti dell'Ex Eutelia annunciano che si costituiranno parte civile al processo che si terrà del 31 gennaio a Roma contro i vertici aziendali. "Il 31 gennaio ha inizio il processo del "ramo Eutelia" di questa drammatica vicenda – si legge nella nota .- la cifra di criminalità dei protagonisti, i Landi di Eutelia, ha portato alla disoccupazione i lavoratori loro ex dipendenti della Agile, la Agile stessa a causa di meccanismi di fatturazione anomali non ha potuto incassare i proventi che le erano dovuti per le commesse, arrivando in questo inizio 2011 sull'orlo del fallimento".
"In questo quadro fosco di apparente fine delle chance di rientro al lavoro per i dipendenti ex Eutelia, - continuano i lavoratori - il processo contro coloro che hanno speculato sulla loro pelle, è l'occasione per avere soddisfazione di questi due anni di sofferenze, frustrazioni, occupazioni, manifestazioni, che non hanno portato ad alcuna soluzione"
"Ora dopo aver resistito un minuto più del padrone – si conclude il testo - al processo del 31 gennaio a Roma i lavoratori si costituiranno parte civile, per riavere quanto questi "signori" hanno rubato loro, ma anche per sancire il principio che chiunque si arricchisca alle spalle del lavoro e della collettività deve pagare il fio delle sue colpe".

20 commenti:

Anonimo ha detto...

Scusate, ma i salvatori della patria dove sono finiti. I landi erano incapaci, ladri ecc. ma chi e' venuto dopo, a 30 mila euro al mese, cosa ha combinato? Ce stanno a piglia' pel culo!

Anonimo ha detto...

i salvatori della patria

Più che arrivano i nostri, si può dire arrivano altri ladri!!!

Anonimo ha detto...

Ricordatevi che le somme si tirano sempre alla fine, e qui la fine non è ancora arrivata.

Anonimo ha detto...

Lobbysti schifosi!!!! Curatori della cricca,Getroniani collusi ma prima o poi farete tutti la fine che vi meritate.......Anche l'ultimo commerciale di Roma che si è dimesso nelle intercettazioni???? ci sarà da ridere e vi chiederemo anche a voi i danni materiali concreti !!!

Anonimo ha detto...

Puoi essere solo uno del sindacato per scrivere cosi'. La fine non e' arrivata? E cosa vuoi che succeda peggio di cosi'...ma tanto per voi il posticino lo trovano sempre eh eh
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Ricordatevi che le somme si tirano sempre alla fine, e qui la fine non è ancora arrivata.

Anonimo ha detto...

In Toscana i quattro gatti iscritti alla CISL hanno avuto un posto di lavoro in Regione. Che spettacolo...di merda!

Anonimo ha detto...

e ancora dobbiamo credere ai sindacati? Sono loro che hanno distrutto tutto con il loro modo di agire da lobbisti incalliti. Tutto per salvaguardare un ruolo che i lavoratori non gli riconoscono piu'.

Anonimo ha detto...

da il messaggero:
Domenica 30 Gennaio 2011

di MARTINA DI BERARDINO

Ci saranno più di mille lavoratori disoccupati, domani a piazzale
Clodio per la prima udienza del processo per la bancarotta di Agile-
Eutelia, il gruppo che opera nel settore delle telecomunicazioni i cui
vertici sono finiti alla sbarra con l’accusa di bancarotta
fraudolenta. Sono Pio Piccini, amministratore delegato della Omega,
Leonardo Pizzichi, presidente del cda di Eutelia, Marco Fenu
responsabile della tesoreria del gruppo Omega, Salvatore Camalleri
procuratore di Agile, Isacco Landi e Samuele Landi, già presidente del
cda di Agile e amministratore di Eutelia. I pm Paolo Ielo e Giuseppe
Cascini contestano a tutti la distrazione di oltre 11 milioni dalla
Agile a favore di soggetti fisici e giuridici riconducibili al gruppo
Omega spa, oltre alla sottrazione di crediti della stessa società
ceduti ad altri soggetti, per oltre 5 milioni e mezzo.
Ma andiamo con ordine. La famiglia Landi proprietaria di Eutelia, nel
giugno del 2009 cede il ramo di azienda Agile a Omega per un valore di
96 mila euro. Alcuni mesi dopo Omega avvia la procedura di
licenziamento collettivo per i 1.192 lavoratori di Agile. Lo scopo dei
soci era quello di spogliare Agile dei suo asset, svuotando la cassa,
caricandola di debiti e sottraendo garanzie ai creditori, soprattutto
ai 1.992 lavoratori messi in strada. Una colossale operazione dolosa
messa in piedi per svalutare Eutelia e renderla più accessibile a un
compratore interessato ai suoi 14 mila chilometri di rete a fibra
ottica. Le indagini sono scattate nel febbraio scorso, dopo le
segnalazioni dei custodi giudiziari nominati dal Tribunale
fallimentare di Roma. I rappresentanti di Agile avevano chiesto un
concordato ma le fideiussioni che offrivano erano false e a garantirle
era stata la Cofiar, un’altra società sotto inchiesta. Dalle
intercettazioni sono emerse telefonate tra i vertici d’azienda in cui
si parla di documenti falsi, emissioni di fatture per operazioni
inesistenti e manovre per svuotare la società con l’intento di avviare
nuove imprese in Italia, ma anche all’estero. Tutto questo ai danni
dei dipendenti che ora si trovano senza lavoro e si sono costituiti
parte civile con l’assistenza degli avvocati Pierluigi Mariarosaria
Galella.

Anonimo ha detto...

Scusate, ma Massa e Liori, i veri delinquenti, quelli che hanno davvero rubato i soldi, non li processano? Ah misteri della procura di Roma.

Anonimo ha detto...

eccone un'altro che vive ai tropici...li processano il 25 marzo se non sbaglio!!

Anonimo ha detto...

Be' allora ti sbagli, mi sa che tu vivi ai tropici. Infatti entrambi sono stati stralciati dal processo per direttissima e chissa' se e quando li processeranno. Eppoi...guarda caso spunta un sardo cme acquirente... lo conosci un certo Soru? Ma che strano, vero?

Anonimo ha detto...

Anonimo ha detto...
Be' allora ti sbagli, mi sa che tu vivi ai tropici. Infatti entrambi sono stati stralciati dal processo per direttissima e chissa' se e quando li processeranno. Eppoi...guarda caso spunta un sardo cme acquirente... lo conosci un certo Soru? Ma che strano, vero?

30 gennaio 2011 16:08

Già,e guardacaso il nome di TISCALI era venuto fuori sull'inchiesta che parlava dei fondi di diritto inglese che erano a capo di LIBECCIO & C.
Mi piacerebbe tanto sapere che porcata ci stà sotto.

Anonimo ha detto...

Anche a me...ma perche' nessuno ne parla, e perche' i pm hanno stralciato le posizioni? perche' nessuno indaga su Libeccio e i legami con Tiscali? Non e' mica che avra' ragione il berlusca...

Anonimo ha detto...

Be' allora ti sbagli, mi sa che tu vivi ai tropici. Infatti entrambi sono stati stralciati dal processo per direttissima e chissa' se e quando li processeranno. Eppoi...guarda caso spunta un sardo cme acquirente... lo conosci un certo Soru? Ma che strano, vero?

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udienza fissata per il giorno 23.05.2011 dinanzi al Tribunale di Roma, sezione IV collegiale, e le rilascia altresì procura speciale affinché, in sua rappresentanza, si costituisca parte civile nei confronti degli imputati Massa Claudio Marcello, nato Chiavari (Ge) il 30.09.1947 e Liori Antonangelo, nato ad Desulo (Nu) il 01.04.1964, chiedendo che ne sia affermata la penale responsabilità, nonché la condanna al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali, oltre rimborso spese, competenze ed onorari della difesa di parte civile.
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dalla procura firmata agli avvocati risulta che il processo sarà il 23/05/2011 .

Anonimo ha detto...

appunto....per quello che vive nella repubblica delle banane.
Adesso quando si inizierà a poter pubblicare le intercettazioni ci faremo della grosse risate con quei pezzi di m.....e speriamo che ci siano anche qualche schifoso lobbista ancora rimasto a navigare nel torbido

Anonimo ha detto...

Infatti, perche' non pubblicano le intercettazioni, sarebbe interessante leggere quello che si dicevano queste persone. Voglio proprio sentire quello che organizzavano al telefono. Qualcuno di voi ha queste intercettazioni?

Anonimo ha detto...

Ma sull'affaire Tiscali/Omega qualcuno puo' dirci di piu', e' una pista interessante...per fare chiarezza.

Anonimo ha detto...

Leggendo questo articolo di Brunacci pubblicato su Arezzo Notizie, si rafforza l'ipotesi che i Landi siano stati truffati e depredati delle loro aziende da questi soggetti e si rafforza anche il legame con Tiscali...giudici meditate. Inoltre perche' tutti hanno pateggiato la pensa escluso solo i Landi che non a caso affrontano il processo?
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Gianni Brunaci per Arezzo Notizie:
La storia di Omega, che acquisisce (a pochi spiccioli) migliaia di dipendenti per alleggerire Eutelia del fardello e poi non pagarli, non è isolata. Omega sembra essere una società specializzata in questo sport poco edificante che è la raccolta e lo smaltimento dei dipendenti considerati in esubero. Non sappiamo se l’operazione, recentemente revocata, diventerà definitiva, ma di certo sappiamo che lo stesso tipo di cessione ha riguardato Phonemedia, il principale operatore nel settore dei call center in Italia con i suoi 5200 dipendenti. Anche in questo caso è avvenuto un travaso a pochi spiccioli e senza alcun piano industriale. Anche in questo caso Omega ha smesso di pagare gli stipendi e migliaia di famiglie si trovano nel caos. L’unica dichiarazione firmata Omega parla di un generico piano per un polo italiano dell’Information Tecnology. Un po’ poco, ci pare, anche e soprattutto perché gli stipendi non vengono pagati.

La questione sta diventando veramente scottante e qualcuno dovrebbe occuparsi di Omega in modo approfondito, capire se sia una cloaca o un’azienda vera, ma anche chi ci sia dietro.

Omega è una società fondata nel 2001 da Pio Piccini, un imprenditore di Sansepolcro che quando la sua azienda (la Seldat) se la passava male, pensò bene di dislocare i propri interessi a Roma e farsi amici i potenti che lì risiedono o operano. Fondò appunto Omega con lo scopo di sfruttare al meglio queste amicizie e infatti le commesse per la nuova realtà sono arrivate per lo più da enti pubblici, Parlamento compreso.

Nel tempo Omega è divenuta una SpA (era nata srl) ed è finita sotto il controllo di una multinazionale inglese denominata Restform Limited.

Sul blog di Casalieri (ottobre 2009) si legge tra l’altro quanto segue:

“Cosa si nasconde dietro la “multinazionale” inglese Restform Limited che controlla il gruppo Omega che controlla AGILE? Probabilmente la criminalità organizzata calabrese. Restform, che pur essendo a tutti nota come multinazionale non è nemmeno rintracciabile tramite un sito internet ufficiale, è sicuramente una delle tante “scatole cinesi” piene solo di fuffa imbastite per dare al gruppo Omega un’ombra di credibilità.
Una notizia pubblicata sul quotidiano “Il Foglio” di Lodi il 28/04/09 solleva inquietanti interrogativi: si legge di un imprenditore edile, Daniele D’Apote, accusato di ricettazione e legami con la ‘ndrangheta calabrese. Il D’Apote possiede fra le altre cose una quota di un’azienda di costruzioni milanese controllata dalla fantomatica Restform Limited, e detiene 4000 euro di capitale dell’azienda Matrix Srl. Quest’ultima, di proprietà di Pio Piccini ha fornito il capitale sociale di Omega congiuntamente con la società Condursio (sempre di proprietà di Piccini), entrambe estinte per sequestro giudiziario. Fra l’altro Matrix Srl ha sede in viale Liegi 44 a Roma dove si trova anche la sede legale di Omega.”

Navigando qua e là si può anche leggere, su “Disinformazione.it”, un pezzo molto interessante datato 2005, nel quale tra le attività di Raffaello Gelli, figlio del più noto Licio, si cita una non meglio precisata partecipazione in Omega srl.

Sarebbe bello capire come stanno realmente le cose, visto che stiamo parlando del destino di parecchie migliaia di dipendenti e delle loro famiglie.

Anonimo ha detto...

In Toscana i quattro gatti iscritti alla CISL hanno avuto un posto di lavoro in Regione. Che spettacolo...di merda!
===
Che dire? Beati loro.....
Si vede che in toscana la cisl è più potente della cgil.

Anonimo ha detto...

Bella la giustizia italiana: Massa e Liori, quelli che hanno rubato la cassa patteggiano e i Landi che hanno rimesso l'azienda vanno a processo. Perfetto!
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Gianni Brunaci per Arezzo Notizie:
La storia di Omega, che acquisisce (a pochi spiccioli) migliaia di dipendenti per alleggerire Eutelia del fardello e poi non pagarli, non è isolata. Omega sembra essere una società specializzata in questo sport poco edificante che è la raccolta e lo smaltimento dei dipendenti considerati in esubero. Non sappiamo se l’operazione, recentemente revocata, diventerà definitiva, ma di certo sappiamo che lo stesso tipo di cessione ha riguardato Phonemedia, il principale operatore nel settore dei call center in Italia con i suoi 5200 dipendenti. Anche in questo caso è avvenuto un travaso a pochi spiccioli e senza alcun piano industriale. Anche in questo caso Omega ha smesso di pagare gli stipendi e migliaia di famiglie si trovano nel caos. L’unica dichiarazione firmata Omega parla di un generico piano per un polo italiano dell’Information Tecnology. Un po’ poco, ci pare, anche e soprattutto perché gli stipendi non vengono pagati.

La questione sta diventando veramente scottante e qualcuno dovrebbe occuparsi di Omega in modo approfondito, capire se sia una cloaca o un’azienda vera, ma anche chi ci sia dietro.

Omega è una società fondata nel 2001 da Pio Piccini, un imprenditore di Sansepolcro che quando la sua azienda (la Seldat) se la passava male, pensò bene di dislocare i propri interessi a Roma e farsi amici i potenti che lì risiedono o operano. Fondò appunto Omega con lo scopo di sfruttare al meglio queste amicizie e infatti le commesse per la nuova realtà sono arrivate per lo più da enti pubblici, Parlamento compreso.

Nel tempo Omega è divenuta una SpA (era nata srl) ed è finita sotto il controllo di una multinazionale inglese denominata Restform Limited.

Sul blog di Casalieri (ottobre 2009) si legge tra l’altro quanto segue:

“Cosa si nasconde dietro la “multinazionale” inglese Restform Limited che controlla il gruppo Omega che controlla AGILE? Probabilmente la criminalità organizzata calabrese. Restform, che pur essendo a tutti nota come multinazionale non è nemmeno rintracciabile tramite un sito internet ufficiale, è sicuramente una delle tante “scatole cinesi” piene solo di fuffa imbastite per dare al gruppo Omega un’ombra di credibilità.
Una notizia pubblicata sul quotidiano “Il Foglio” di Lodi il 28/04/09 solleva inquietanti interrogativi: si legge di un imprenditore edile, Daniele D’Apote, accusato di ricettazione e legami con la ‘ndrangheta calabrese. Il D’Apote possiede fra le altre cose una quota di un’azienda di costruzioni milanese controllata dalla fantomatica Restform Limited, e detiene 4000 euro di capitale dell’azienda Matrix Srl. Quest’ultima, di proprietà di Pio Piccini ha fornito il capitale sociale di Omega congiuntamente con la società Condursio (sempre di proprietà di Piccini), entrambe estinte per sequestro giudiziario. Fra l’altro Matrix Srl ha sede in viale Liegi 44 a Roma dove si trova anche la sede legale di Omega.”

Navigando qua e là si può anche leggere, su “Disinformazione.it”, un pezzo molto interessante datato 2005, nel quale tra le attività di Raffaello Gelli, figlio del più noto Licio, si cita una non meglio precisata partecipazione in Omega srl.

Sarebbe bello capire come stanno realmente le cose, visto che stiamo parlando del destino di parecchie migliaia di dipendenti e delle loro famiglie.

31 gennaio 2011 07:39