giovedì 6 gennaio 2011

Crisi occupazionale Eutelia/Agile: l’infinita vergogna di un paese inquinato da ridicole logiche politiche. Solo l’asso nella manica del sindacato può salvare i lavoratori da questa ragnatela

) La conferma da parte del giudice dell’antisindacalità della condotta ex art. 28 Stat. Lav. Sul trasferimento Eutelia/Agile comporta il rientro in Eutelia dei dipendenti ceduti?

Le motivazioni della sentenza di secondo grado possono essere più o meno condivisibili, ciò che è invece discutibile e che merita chiarezza è la (non) conclusione del giudice circa le conseguenze dell’antisindacalità della condotta nei confronti dei lavoratori.
Come ho già affermato più volte, su quali siano gli effetti dell’accertamento della condotta antisindacale in materia di trasferimento di azienda o di un suo ramo sussistono opinioni contrastanti che, ad ogni modo, convergono sostanzialmente verso un’unica direzione, ossia l’inefficacia della cessione nei confronti dei rapporti di lavoro, con la conseguenza che i lavoratori ritornano ad essere considerati dipendenti del cedente/primo datore di lavoro. L’inefficacia è tuttavia temporanea in quanto finalizzata al successivo corretto espletamento della procedura di informazione e consultazione sindacale.
Cosa ben diversa è invece affermare che l’antisindacalità della condotta debba comportare la nullità della cessione di ramo d’azienda: è su questo punto che si hanno interpretazioni contrastanti, anche se la giurisprudenza prevalente è nel senso di ritenere che non si possa incidere sulla validità dell’atto. Si pensi ad esempio ad un trasferimento di parte di azienda avente ad oggetto la produzione di un semilavorato di una elegante poltrona in pelle di un direttore di giornale. Supponiamo che l’attività trasferita riguardi la realizzazione delle rotelle. Ragionevolmente il trasferimento dovrebbe riguardare i mezzi di produzione materiali ed immateriali, nonché il personale addetto relativo a questa particolare lavorazione.
Da questa ipotesi di trasferimento si evince chiaramente che esiste una differenza sostanziale fra la nullità dell’intera cessione e la sola inefficacia (temporanea) della stessa nei confronti dei lavoratori trasferiti: nel primo caso si interferisce sull’intera operazione, mentre nel secondo caso si agisce solamente sulla sfera che più compete al sindacato, ossia quella della tutela lavoristica riconosciuta dall’art. 28 Stat. Lav.
Si rifletta sul fatto che nei casi di trasferimenti di attività realmente imprenditoriali, dunque non finalizzati alla speculazione e ai licenziamenti illegittimi, l’eventuale accertamento della condotta antisindacale sarebbe finalizzato a ripetere la procedura di informazione e consultazione tutelata dall’art. 28 (art. 47 l. n. 428/1990), sicché si tratterebbe di annullare gli effetti della cessione nei confronti dei lavoratori fino al corretto espletamento degli obblighi sindacali da parte del cedente e del cessionario.
Il ruolo dell’accertamento della condotta antisindacale nella vertenza Eutelia/Agile è diverso per due fondamentali ragioni: in primo luogo, si tratta sostanzialmente di cessione di lavoratori, e quindi annullare gli effetti del trasferimento nei confronti dei rapporti di lavoro significa annullare praticamente il trasferimento di attività da Eutelia in Agile, specie se si considera che molte commesse relative ai servizi cui erano impiegati i dipendenti ceduti sono rimaste in mano ad Eutelia; in secondo luogo, nel corso della vertenza entrambe le società sono rimaste coinvolte in commissariamenti e gravi vicende giudiziarie con la conseguenza che non è praticabile, oltre che ad essere inutile, l’espletamento corretto della procedura che dovrebbe sanare la violazione accertata e il passaggio legale dei dipendenti in Agile.
A questo punto, l’effetto concreto dell’accertamento giudiziario della condotta antisindacale non può che essere quello che normalmente è inteso come un passaggio transitorio, ossia il riconsiderare i lavoratori come dipendenti del cedente (Eutelia). D’altronde, ripeto, poiché molte commesse sono rimaste in mano ad Eutelia che incassava i soldi senza pagare gli stipendi, non potrebbe esserci altra soluzione che possa essere considerata socialmente e politicamente giusta, oltre che giuridicamente corretta.
Quanto detto non si pone in contraddizione con le affermazioni del giudice, ma rappresenta il passaggio finale del percorso argomentativo utilizzato nella sentenza. Il giudice ha evidenziato che in caso di violazione della procedura sindacale il negozio di trasferimento resta valido e produttivo di effetti fra il cedente ed il cessionario, ma non ha concluso chiarendo che questi effetti non graverebbero sui dipendenti per cui dovrebbe essere disposta la conservazione del rapporto di lavoro con Eutelia fino al corretto espletamento della procedura.
Nulla da eccepire dunque sul fatto che la “norma non consente di pervenire alla soluzione richiesta dalle organizzazioni sindacali e comportante l’annullamento del trasferimento di azienda” (cfr. sentenza p. 10) e sui richiami giurisprudenziali effettuati dal giudice relativi a tale questione.
Il fatto poi che la situazione aziendale attuale del cedente e del cessionario non consenta di ripetere la procedura è un contesto esterno e successivo rispetto all’oggetto della vertenza sindacale che a quanto pare ha spinto il giudice ad arrivare ad una decisione non conclusiva: rigettare (giustamente) la richiesta di nullità del trasferimento e limitare la pronuncia alla mera antisindacalità della condotta stessa senza dichiarare esplicitamente se gli effetti della cessione, validi fra cedente e cessionario, incidano o non incidano sui rapporti di lavoro, anche se temporaneamente. A mio parere la grande questione da affrontare è che la temporaneità della non applicazione degli effetti della cessione nei confronti dei dipendenti trasferiti si è tradotta in un limbo, o meglio in una specie di ragnatela in cui sono rimasti incastrati i lavoratori e le organizzazioni sindacali.
Questo aspetto non è stato comunque totalmente trascurato dal giudice, il quale afferma che la dichiarazione di antisindacalità della condotta non rimane priva di effetti, ma che “tali effetti siano limitati entro un ambito temporale circoscritto, in quanto il giudice potrebbe ordinare al datore di lavoro di fornire le prescritte informazioni prima della definizione del trasferimento di azienda ed eventualmente inibire la cessione fino tanto che le procedure non siano state debitamente rispettate”.
La domanda cui bisogna rispondere è: una volta accertata l’antisindacalità della condotta, la cui conseguenza è la inefficacia momentanea della cessione nei confronti dei lavoratori, questi sono da considerarsi dipendenti di Eutelia? La risposta è si, dato che la temporaneità è legata al corretto espletamento della procedura sindacale che non è stata effettuata.
Altra domanda: la non esplicita presa d’atto da parte del giudice di quanto appena affermato significa che i lavoratori restano alle dipendenze di Agile? A mio parere no e i lavoratori sono da considerarsi comunque dipendenti Eutelia dato che una soluzione in tal senso non contraddice il percorso argomentativo utilizzato del giudice che, tra l’altro, non si è espresso in senso contrario.
Si consideri infatti che l’accertamento della condotta antisindacale ai sensi dell’art. 28 dello Statuto dei Lavoratori può influire sulla regolazione dei contratti di lavoro qualora il datore di lavoro attui comportamenti “plurioffensivi”, anche se legittimati a farli valere sono esclusivamente i sindacati. Ciò, si ripete, non si pone in contraddizione con la validità dell’accordo negoziale fra cedente e cessionario, e dunque con la decisione del giudice di non dichiarare la nullità del trasferimento.
2) Cosa dovrebbe fare il sindacato a questo punto per salvare i posti di lavoro ed avere forti armi di contrattazione con le istituzioni?
La situazione è molto complicata ed imbarazzante, visto che non vi è alcun dubbio sulla strumentalizzazione a scopo speculativo del trasferimento da parte di chi lo ha posto in essere. E’ certo comunque che questa sentenza esiste ed il sindacato deve utilizzarla per salvaguardare in un modo o nell’altro i posti di lavoro, magari inviando una lettera ai commissari di Eutelia per rivendicarne l’esito.
Per Agile è stato presentato un piano industriale che prevede il taglio di centinaia di lavoratori trasferiti, ed è per questo che essi vedono questa sentenza come una possibile soluzione con il loro rientro in Eutelia, anche se, come ho già spiegato in un precedente intervento (v. ultimo video con commento sui possibili risvolti della sentenza), nessuna delle due aziende è in grado di garantire la stabilità occupazionale se non attraverso il mantenimento delle commesse, soprattutto da parte delle pubbliche amministrazioni che hanno di fatto usufruito delle prestazioni di lavoro e che a mio parere, come scritto più volte, hanno delle responsabilità politiche importanti in questa vicenda.
Il sindacato, qualora non riesca ad ottenere da parte dei commissari il mantenimento dei posti di lavoro nei piani industriali di Eutelia e di Agile, dovrebbe opporsi con forza e determinazione contro queste logiche speculative e mettere a disposizione dei lavoratori tutti gli strumenti per promuovere centinaia di ricorsi per far valere l’interposizione illecita di manodopera, nonché l’ottenimento del risarcimento del danno come conseguenza della pronuncia riguardante l’antisindacalità della condotta.

23 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido appieno l'analisi
Promuovere centinaia di ricorsi per far valere l’interposizione illecita di manodopera, nonché l’ottenimento del risarcimento del danno come conseguenza della pronuncia riguardante l’antisindacalità della condotta.Contro i Custodi di Eutelia che conoscono bene la nostra disgrazia...........
Ma salvaguardano SOLO interessi ancora speculativi Industriali
Dove i nuovi acquirenti a fine mese x 80 Milioni circa dovrebbero acquistare e dove confluirebbero i Soldi dei Landi & Co x stare meno possibile in Galera.

Ora + che mai dobbiamo tenere duro e non farsi prendere dallo sconforto + totale...

Anonimo ha detto...

MA siamo così sicuri che il sindacato l'abbia l'asso nella manica?

Anonimo ha detto...

AVEVO SCRITTO NEL POST DEL 22 dicembre 2010 10:43

..si è svegliato Landini...è chiaro che se la politica no fà una benamata mazza (ed è certo che non farà nulla), la questione si potrebbe sbloccare solo se massacriamo Eutelia.

E come?

Alla luce di tutto quello che è successo (arresti e articolo 28 vinto), soprattutto chi come me ha contestato con una lettera, da subito, la cessione di ramo d' azienda, ha il dovere di intentare un giudizio individuale contro Eutelia (si potrebbe anche configurare l' ipotesi di licenziamento collettivo: c'erano o no gli esuberi alla data della cessione?)

Se saremo in mille a fare questo creeremo problemi ad Eutelia e forse anche alla politica che sonnecchia tranquillamente perchè nessuno gli rompe le palle, compreso i sindacati.

Quindi anzichè rassegnarci, chi vuole può prendere questa via.
________________________________

ORMAI MI SEMBRA L'ULTIMA VIA PRATICABILE.

SE NON ALTRO CON CENTINAIA DI GIUDIZI IN CORSO, METTIAMO IN DIFFICOLTA' EUTELIA.

NON TUTTI I GIUDICI LA PENSANO ALLA STESSA MANIERA, PER CUI SE VINCIAMO, ANCHE SE NON CI DARANNO IL POSTO DI LAVORO, DOVRANNO PAGARE UN INDENNIZZO (OLTRE AL TFR E LE MENSILITA' NON PAGATE), CHE SAREBBE GRAVOSO, VISTO IL NUMERO DELLE PERSONE COINVOLTE.

E' CHISSA' CHE LA POLITICA (GRANDE ASSENTE IN QUESTA VICENDA), POSSA FARE UN PASSO IN AVANTI IN QUESTA VICENDA (E NON DUE INDIETRO COME HA FATTO SINORA).

Anonimo ha detto...

CONCORDO PIENAMENTE !!! ADESSO CHE SONO PASSATE LE FESTE E' ORA DI TORNARE A ROMPERE LE BALLE ALLA GRANDE SENZA NESSUNA PIETA' E CON TUTTI I MEZZI E MODI DISPONIBILI COSI' COME HANNO FATTO FINORA CON NOI......... LI DOBBIAMO SCHIANTARE!! E' ORA CHE IL SINDACATO CON GLI AVVOCATI SI FACCIANO SENTIRE E DIRCI COSA DOBBIAMO FARE COSII' COME CHIARAMENTE CI DEVONO DIRE SE NON INTENDONO PROCEDERE LORO E DOBBIAMO FARLO NOI INDIVIDUALMENTE CON I NOSTRI AVVOCATI PRIVATI. MI SONO ROTTO I CO...NI E' ORA DI FAR TREMARE ANCHE QUESTI LECCHINI CHE SONO RIMASTI A CONDURRE QUESTO SFASCIO TOTALE!!

Anonimo ha detto...

come le foibe....per non dimenticare...chi vuole la può usare come documento per causa di discriminazione!!:
Questo è quello che scrive il responsabile del personale ad un commissario in merito ad un dipendente che chiedeva lumi sulla sua non rotazione (che schifo!!!):
Francesco (Dimundo),
XXXXXXXXX e' un tema noto già ai tempi della custodia. Credo che l'ing. Schirone a suo tempo gli abbia spiegato il perchè lo abbia dovuto sacrificare .
Peraltro parla di xxxxxxxxxx il cui team e' decisamente blindato. Le persone oggi presenti in xxxxxx sono condivise col cliente e qualcuno addirittura espressamente richiesto.
per quanto riguarda l'inserimento in un processo di rotazione più ampio anche XXXXXXXXX viene tenuto in considerazione come tutti gli altri e come tutti gli altri deve attendere il suo momento.
Mi permetto di evidenziare, e sono sicuro che tu condivida, che la rotazione per la nostra azienda e' un grande problema che rischia di mettere in crisi processo,equilibrio e costi.Per mantenere tale equilibrio le scelte hanno dovuto cadere necessariamente sui migliori, con competenze allargate e decisamente più duttili ed i numeri delle persone coinvolte nella rotazione purtroppo piuttosto ridotti .
In ogni caso chiedo a stefano (Spersi), che ci legge in copia, di dare comunque una risposta anche se capisco che per lui, ma anche per me, il rispondere a chiunque scriva diventa un terzo lavoro .
buona giornata
luciano (Paganini)

Anonimo ha detto...

Omega, nuovo ordine di custodia
stavolta per il caso Phonemedia

L'inchiesta sul fallimento del colosso piemontese dei call center: finisce in carcere l'ex amministratore della società-spazzino, agli arresti domiciliari da luglio a Roma per l'operazione su Agile-Eutelia

Omega, nuovo ordine di custodia stavolta per il caso Phonemedia Una delle tante manifestazioni dei lavoratori Phonemedia promosse fra il 2009 e il 2010

NOVARA - Svolta nell'inchiesta penale sul caso Phonemedia. Il gip del tribunale di Novara, su richiesta della procura, ha disposto la custodia cautelare in carcere per Claudio Marcello Massa, uno degli amministratori formali del gruppo Omega, società-spazzino che rilevava aziende decotte 1 o in difficoltà e poi coinvolta nei fallimenti e "ristrutturazioni" - da Eutelia-Agile a Raf-Phonemedia, da Best contact Lazio alla sarda Vol 2.O - che hanno lasciato senza lavoro migliaia di persone.

Il provvedimento è stato adottato nell'ambito dell'inchiesta penale sul fallimento di Raf-Phonemedia deciso lo scorso 11 novembre dal tribunale novarese; un'indagine nata dagli esposti dei circa mille dipendenti delle sedi piemontesi (oltre Novara anche Biella, Ivrea, Trino Vercellese) della Phonemedia, ex colosso del settore call center che attraverso una serie di controllate possedeva una dozzina di contact center in tutta Italia; i circa 8mila dipendenti si ritrovarono senza stipendio né ammortizzatori sociali da un giorno all'altro appena le aziende furono rilevate da Omega.

L'ordinanza - si è appreso oggi a Novara - è stata notificata nei giorni scorsi a Claudio Marcello Massa a Roma, dove si trovava agli arresti domiciliari per l'inchiesta gemella relativa all'operazione che aveva portato all'acquisizione, da parte di Omega, del ramo it di Eutelia attraverso la società
Agile-Eutelia e per la quale era stato arrestato, il 10 luglio scorso, insieme ad altre sette persone.

Massa ora è accusato dalla Procura di Novara di una serie di reati collegati al fallimento di Raf-Phonemedia che - secondo le contestazioni dei pm - sarebbero stati compiuti prima della dichiarazione fallimentare. In particolare, gli investigatori della guardia di finanza, che hanno condotto le indagini, sono convinti che il passaggio delle quote di Raf-Phonemedia dal precedente proprietario Fabrizio Cazzago (indagato dalla procura di Novara per bancarotta) a Omega, attraverso società di diritto lussemburghese, abbia avuto come unico scopo quello di alleggerire la società di partenza da lasciar poi fallire.

Novara è una delle tante procure d'Italia che si è interessata alle attività del gruppo Omega. Un'altra inchiesta sulle controllate meridionali dell'ex Phonemedia, avviata dalla procura di Catania, aveva avuto sviluppi clamorosi 2nel maggio scorso. Altri magistrati se ne sono occupati per gli incroci con le vicende Eutelia 3, in particolare per la cessione a Omega del settore information technology attraverso la controllata Agile, per la quale sono scattati gli arresti nel luglio scorso 4.

(repubblica.it)

Anonimo ha detto...

Omega, nuovo ordine di custodia stavolta per il caso Phonemedia

NOVARA - Svolta nell'inchiesta penale sul caso Phonemedia. Il gip del tribunale di Novara, su richiesta della procura, ha disposto la custodia cautelare in carcere per Claudio Marcello Massa, uno degli amministratori formali del gruppo Omega, società-spazzino che rilevava aziende decotte 1 o in difficoltà e poi coinvolta nei fallimenti e "ristrutturazioni" - da Eutelia-Agile a Raf-Phonemedia, da Best contact Lazio alla sarda Vol 2.O - che hanno lasciato senza lavoro migliaia di persone.

Il provvedimento è stato adottato nell'ambito dell'inchiesta penale sul fallimento di Raf-Phonemedia deciso lo scorso 11 novembre dal tribunale novarese; un'indagine nata dagli esposti dei circa mille dipendenti delle sedi piemontesi (oltre Novara anche Biella, Ivrea, Trino Vercellese) della Phonemedia, ex colosso del settore call center che attraverso una serie di controllate possedeva una dozzina di contact center in tutta Italia; i circa 8mila dipendenti si ritrovarono senza stipendio né ammortizzatori sociali da un giorno all'altro appena le aziende furono rilevate da Omega.

L'ordinanza - si è appreso oggi a Novara - è stata notificata nei giorni scorsi a Claudio Marcello Massa a Roma, dove si trovava agli arresti domiciliari per l'inchiesta gemella relativa all'operazione che aveva portato all'acquisizione, da parte di Omega, del ramo it di Eutelia attraverso la società
Agile-Eutelia e per la quale era stato arrestato, il 10 luglio scorso, insieme ad altre sette persone.

Massa ora è accusato dalla Procura di Novara di una serie di reati collegati al fallimento di Raf-Phonemedia che - secondo le contestazioni dei pm - sarebbero stati compiuti prima della dichiarazione fallimentare. In particolare, gli investigatori della guardia di finanza, che hanno condotto le indagini, sono convinti che il passaggio delle quote di Raf-Phonemedia dal precedente proprietario Fabrizio Cazzago (indagato dalla procura di Novara per bancarotta) a Omega, attraverso società di diritto lussemburghese, abbia avuto come unico scopo quello di alleggerire la società di partenza da lasciar poi fallire.

Novara è una delle tante procure d'Italia che si è interessata alle attività del gruppo Omega. Un'altra inchiesta sulle controllate meridionali dell'ex Phonemedia, avviata dalla procura di Catania, aveva avuto sviluppi clamorosi 2nel maggio scorso. Altri magistrati se ne sono occupati per gli incroci con le vicende Eutelia 3, in particolare per la cessione a Omega del settore information technology attraverso la controllata Agile, per la quale sono scattati gli arresti nel luglio scorso 4.

(repubblica.it)

Anonimo ha detto...

La "lobby" continua a fare solo i propri interessi.....vendita macchine aziendali e naturalmente la notizia è diventata ufficiale solo quando sono stati "scoperti" e naturalmente dopo che erano rimasti disponibili solo i rottami....con la complicità di tutti commissari compresi...ma è possibile che non riusciamo a far finire questo schifo????
continua a censurare....

Anonimo ha detto...

la gdf,in marzo,ha sequestrato tutta eutelia!
ci sara' stato un motivo???
forse per impedire che si portassero via tutto??

Fresh_Cigs ha detto...

Al 10 di gennaio ancora Zero Euro da Inps per chi e' in cassa da ottobre!!!! Qualcuno ha percepito qsa?

Anonimo ha detto...

Anonimo Anonimo ha detto...

La "lobby" continua a fare solo i propri interessi.....vendita macchine aziendali e naturalmente la notizia è diventata ufficiale solo quando sono stati "scoperti" e naturalmente dopo che erano rimasti disponibili solo i rottami....con la complicità di tutti commissari compresi...ma è possibile che non riusciamo a far finire questo schifo????
continua a censurare....

09 gennaio 2011 12:14
=========
alcune macchine sono a roma,
chiedete al patron di roma S.S.

Anonimo ha detto...

Perche' Spersi, Paganini, Graso
e tutti i loro subalterni non sono ancors in galera???
Complici di Massa e Liori. Bastardi perche' nostri ex colleghi. Vergognatevi!

Anonimo ha detto...

INSINUAZIONE AL PASSIVO: assegni famigliari, non deve essere
insinuato al passivo ma richiesto direttamente all'INPS entro dicembre.


Volevo sapere se alcuni di voi hanno ricevuto gli assegni familiari richiesti tramite Sindacato all'Inps nei periodi Non versati..

Grazie..

Anonimo ha detto...

Perche' Spersi, Paganini, Graso
e tutti i loro subalterni non sono ancors in galera???
Complici di Massa e Liori. Bastardi perche' nostri ex colleghi. Vergognatevi!
---------------------------
Ma perchè tu hai le prove di qualche reato

Anonimo ha detto...

Perche' Spersi, Paganini, Graso
e tutti i loro subalterni non sono ancors in galera???
Complici di Massa e Liori. Bastardi perche' nostri ex colleghi. Vergognatevi!
---------------------------
Ma perchè tu hai le prove di qualche reato
-------------------------------
La prova sono io e tutti gli onesti lavoratori finiti sul lastrico. Per questo Massa e' nuovamente in carcere, perche' i nostri cari colleghi "venduti " che sono peggio di lui ancora stanno fuori???? Almeno qualche mese di galera per "riflettere".

Anonimo ha detto...

Le voci sono sempre piu' insistenti, a me non danno credito le banche perche' per loro Agile e' fallita,io lavoro.
Sindacato indaga e fatti sentire.

Anonimo ha detto...

Per chi va ancora a lavorare, nonostante tutto, grazie, io sono in CIGS e favorevole a darvi parte di quello che ricevo dallo stato per aiutarvi. Prego le RSU di muoversi a questo riguardo.










nza stipendio, io sono in CIGS

Anonimo ha detto...

fate una class action

Anonimo ha detto...

Italtel stava x fallire: Se politica e sindacato lo vogliono, i problemi li risolvono ....

LA VERTENZA
Italtel, il 2011 si apre all'insegna del rilancio
Accordo fatto tra i sindacati e l'azienda: tutelati 1.850 posti di lavoro. Il ministro Romani: "Un tassello importante per la tutela del sistema produttivo italiano"
Si è conclusa con un accordo la vertenza Italtel. Lo scorso 5 gennaio, presso il ministero dello Sviluppo economico, è stata firmata l’intesa tra la società e tutte le sigle sindacali che tutela i livelli occupazionali dei 1850 lavoratori dislocati nelle sedi di Milano, Palermo e Roma.
L’accordo prevede un piano d’investimenti da parte della proprietà e del sistema creditizio per consentire la crescita del business di Italtel sui fronti dei mercati internazionali, nella ricerca industriale e nella realizzazione di alleanze strategiche con altre realtà imprenditoriali.

In vista del rientro a regime dei livelli produttivi, per i prossimi due anni, è previsto l’impiego della cassa integrazione straordinaria per un massimo di 170 lavoratori e l’utilizzo del contratto di solidarietà, che coinvolge 700-800 dipendenti, con una riduzione orario settimanale minima.

Anche le organizzazioni sindacali hanno ritenuto di dover contribuire ai costi del piano di riorganizzazione dell’azienda con contributi di solidarietà a beneficio economico più elevato di quello stabilito per legge.
“La chiusura positiva della vertenza Italtel – spiega il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani – è un altro tassello importante sul fronte della tutela del sistema produttivo e industriale del nostro Paese. Grazie all’impegno della proprietà e al concorso di tutte le forze sindacali è stato possibile salvaguardare il posto di 1850 lavoratori, puntando ad un rilancio strategico dell’azienda. Dopo gli accordi delle scorse settimane di Indesit e di Bat ed i fondamentali passi in avanti compiuti per i casi Vinyls e Termini Imerese, continuiamo dunque nella nostra azione di messa in sicurezza e valorizzazione delle più importanti realtà imprenditoriali italiane.”

10 gennaio 2011
di Federica Meta

Anonimo ha detto...

Avanti con le cause indiviuali. Unico modo per essere risarciti di tutti i danni materiali e morali.

Anonimo ha detto...

Almeno non lotteremo solo per far godere "i migliori" rimasti a lavorare!! Che questa volta se lo smazzino da soli il fallimento!!!!

Anonimo ha detto...


Avanti con le cause indiviuali. Unico modo per essere risarciti di tutti i danni materiali e morali.




Ma smettila con ste fanfaronate!

Hai parlato con un avvocato?
Quante probabilita' pensi ci siano di vincere la causa?
Credi che i tribunali siano pieni di giudici che non vedono l'ora di darci ragione?
Eppure la recente sentenza sull'art. 28 ora mai dovrebbe essere nota.

Anonimo ha detto...

Hai parlato con un avvocato?
Ho parlato con 7 avvocati.

Quante probabilita' pensi ci siano di vincere la causa?
99% ad essere conservativi.

Credi che i tribunali siano pieni di giudici che non vedono l'ora di darci ragione?
Si facendo rispettare la legge.

Eppure la recente sentenza sull'art. 28 ora mai dovrebbe essere nota.
Non c'entra con la causa individuale.