lunedì 17 maggio 2010

Presto sit-in a palazzo Chigi

Si sono tenute nella giornata dei sit-in sotto le Regioni in cui vi ha sede Agile. Questo per fare in modo che le Regioni stesse facciano pressioni sulla Presidenza del Consiglio in modo da riconvocare un tavolo nazionale e parlare di piano industriale della società'.
Dal comunicato unitario delle OOSS si legge:

.....Ora si può finalmente discutere anche a partire dalle responsabilità e quindi dalle azioni che si dovranno mettere in campo. La proprietà di Eutelia, che ha gestito la cessione del ramo IT, gli istituti bancari e tutti i soggetti che hanno sostenuto l'operazione debbono essere chiamati alle loro responsabilità per il grave danno fatto ai lavoratori, all'Azienda e al Paese......

Questo stride e non poco con la realtà dei fatti. Da colloqui informali avuti tra OOSS e prime linee aziendali con i nuovi commissari, questi ultimi hanno richiesto il ritiro della causa rigurdante l'art.28, la messa in CIGS di almeno il 50% delle risorse ancora adesso a lavoro e la vendita a spezzatino di ciò che rimane.
Se i nuovi commissari dovevano essere coloro che in qualche modo avrebbero dovuto salvaguardare gli interessi dell'azienda e dei lavoratori si stanno invece rivelando i maggior nemici. Inoltre i commissari hanno un costo, notevole, ed a loro volta stanno nominando dei consulenti che gravano e graveranno ancor di piu sulle gia esauste casse aziendali.
La consegna della relazione sul fallimento o meno di Agile è stata rinviata di un altro mese.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

c'è qualcuno che, per cortesia,sa come contattare i curatori?
nomi,email,indirizzo ufficio?

Grazie

Anonimo ha detto...

voglio il FALLIMENTO!
Almeno non dovrò mettere nell'insinuazione a ottobre dei miei crediti verso Agile anche il TFR...
Avrei nello spazio di al massimo 12 mesi dall'INPS il TFR, + 3 mesi a costo CIGS, invece di PAGARE la percentuale sul netto ricavato all'avvocato, magari "consigliato" dal sindacato che mi dicono abbia chiesto il 10 per cento. Che È PROPRIO UN FURTO!

Farei l'insinuazione per tutto il resto dei crediti, si, ma almeno eviterei questo salasso di soldi miei sui quali oltre ad aver pagato le tasse dovrei pagare per averli...
Ah, il prossimo che dice che questa azienda si può salvare chiedetegli se sa chi è ZORDAN... Vedere la biografia e i rapporti con CDB per credere.

Qualcuno provi a confutare questo argomento; spero ci siano lati positivi nell'amministrazione straordinaria, ma non ne vedo.

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difficile confutare l'argomento collega, e' molto probabile che si finisca cosi come vorresti, visto anche il fallimento di Libeccio, unico problema/vincolo il tempo e le strategie dei sindacati: sono lente e la decisione di quale strada prendere sara' mediata cento volte, ma ad oggi e' la nostra unica seppur vecchia e parziale rappresentanza e forse continuera' a portare avanti lei il timone della scelta di direzione; purtroppo, nonostante la padronanza interna delle tecnologie, non siamo riusciti a costruire neanche uno strumento di raccolta del consenso alternativo a quello classico sindacale. In altre parole sono sicuro che se esistesse un modo per far votare da tutti le possibili e poche ormai opzioni di scelta, vincerebbe senza dubbio il tuo argomento, a maggioranza schiacciante

Anonimo ha detto...

prendiamo di petto i custodi e facciamogli capire che ci siamo rotti le pa....eeeeee

Anonimo ha detto...

reazione hai dimenticato di dire che i custodi hanno chiesto anche la chiusura di diverse sedi.

Anonimo ha detto...

La procura di Forlì ha chiesto la collaborazione giudiziaria del Tribunale sammarinese in merito ad Angelo Landi e la società Eutelia.

“Vale a dire l’azienda di telecomunicazione aretina, quotata in Borsa, già al centro delle cronache nazionali per le incredibili vicissitudini di migliaia dipendenti e per le peripezie di diversi rami d’azienda.”

Oddone – autore dell’articolo – avvicina questi fatti con la questione Niki Aprile Gatti, “arrestato, a Rimini, insieme ad altre diciotto persone, tra le quali il titolare della Oscorp, nell’ambito dell’inchiesta Premium per truffa telefonica e frode informatica condotta dal magistrato fiorentino Paolo Canessa riguardante quattro società sammarinesi, la Fly net di Piero Mancini presidente dell’Arezzo Calcio, e diverse società con sede a Londra. Proprio quell’asse San Marino-Londra, balzata sulle pagine di tutti i giornali per il famoso caso Eutelia-Gruppo Omega.”

Anonimo ha detto...

Eutelia, c’è il rischio
della bancarotta fraudolenta
Se il tribunale dichiara l’insolvenza, diventano più gravi le accuse ai Landi. "Debiti per 120 milioni"



Arezzo 18 maggio 2010 - Rischia Eutelia, ma rischiano anche i protagonisti dell’inchiesta penale aperta sulla società telefonica di via Calamandrei da un paio di anni nella bufera, in primo luogo sei appartenenti alla famiglia Landi, gli azionisti di maggioranza. L’appuntamento per tutti è quello del 26 maggio (fra una settimana) dinanzi al collegio del tribunale civile. Se i giudici dicono sì alla richiesta di amministrazione controllata messa nero su bianco dal Pm Roberto Rossi, non solo l’azienda finisce nelle mani di uno o più commissari, ma gli accusati del procedimento giudiziario vedono automaticamente aggravarsi la loro posizione. I reati di appropriazione indebita e falso in bilancio fanno un salto di qualità e vengono rubricati come bancarotta fraudolenta. Per distrazione o altri capitoli previsti dal codice penale.



E’ una conseguenza per così dire inevitabile. Ai fini della legge penale, l’amministrazione controllata è equiparata in tutto e per tutto a un’insolvenza, a un fallimento per dirla in termini volgari ma forse più comprensibili per il grande pubblico. Di qui l’eventuale appesantimento delle accuse contestate dal Pm Rossi ad Angiolo Landi, il capostipite, già presidente di Eutelia, ai nipoti Raimondo, Samuele, ex amministratore delegato, e Isacco, ad Alessandro, figlio di Angiolo, e a Sauro, figlio di Raimondo. Con loro nel mirino della procura ci sono anche l’avvocato svizzero Pierfrancesco Campana, che sarebbe il regista dei trasferimenti di fondi oltre il confine di Chiasso, e una miriade di amministratori e dirigenti di società satellite coinvolti nelle triangolazioni che si sarebbero concluse con l’esportazione di capitali per decine di milioni di euro. Il buco aperto nelle casse di Eutelia sarebbe, sempre secondo l’avviso di chiusura delle indagini, di circa 100 milioni, 62 dei quali derivanti da un’ipotesi di falso in bilancio su una cessione fittizia del ramo d’azienda "Voiceplus", e 33 (più 3 milioni di sterline) originati invece da uno scenario di appropriazione indebita, somme stornate dai conti della società madre, dirottate in Romania, Bulgaria, Isole del Canale e Inghilterra, con destinazione finale in Svizzera.



Ma quante possibilità ha Eutelia di evitare l’amministrazione straordinaria chiesta dal Pm Rossi? Gli amministratori attuali, a cominciare dal presidente Leonardo Pizzichi, ci sperano ancora, anzi sono convinti che la società di via Calamandrei abbia le potenzialità per salvarsi con le proprie gambe. Certo, i conti non inducono all’ottimismo, nemmeno quelli ufficiali che registrano una perdita di bilancio di 59 milioni di euro, coperti con un abbattimento del capitale sociale da 34 a 7 milioni e un ricorso alle riserve per un’altra trentina di milioni.
Ci sono tuttavia anche altre cifre e sono quelle della relazione che accompagna la proposta di amministrazione straordinaria, procedura prevista dalla legge Prodi del 1979, più garantista nei confronti dei dipendenti di un fallimento classico perchè punta al risanamento dell’azienda e non alla sua liquidazione. Ebbene, in quei numeri si parla di debiti col fisco iscritti a ruolo per 34 milioni, più altri accertamenti tributari, ancora passibili di ricorso per una novantina di milioni.



Assai rilevante sarebbe anche l’indebitamento ordinario, mentre fortemente passivo continuerebbe ad essere il flusso di cassa mensile. Situazione difficilissima insomma. Tale da giustificare una dichiarazione di insolvenza, sia pure col paracadute dell’amministrazione controllata? Oppure Eutelia può ancora farcela da sola, magari con una ricapitalizzazione frutto dell’intervento di nuovi soci? L’ultima parola tocca ai giudici.

Anonimo ha detto...

ALCOA NIENTE ESUBERI....LE MOBILITA' SOLO A CHI VOLONTARIAMENTE LO DECIDESSE.....

FA PIACERE CHE SIAMO SEMPRE I PRIMI NELLA LISTA DEGLI SFIGATI.....

Anonimo ha detto...

Comuncato PD sulla Vertenza Agile ex Eutelia

Dopo la decisione del Tribunale Fallimentare di Roma del 20 aprile 2010, che ha rigettato la proposta di concordato presentata dal Gruppo Omega e decretato lo stato di insolvenza di Agile a tutt’oggi non è stata ancora convocato, come da accordo con il Sottosegretario On. Gianni Letta, il tavolo di confronto presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Diventa urgentissimo l’attivazione di tale Tavolo.

Lo spostamento di tale tavolo di nuovo al Ministero per lo Sviluppo Economico farebbe regredire il confronto ad un livello che è già risultato inconcludente nelle precedenti fasi della vertenza.

La preoccupazione su come i commissari giudiziali stanno conducendo le attività, cresce ogni giorno di più per cui si richiede la massima vigilanza sulle iniziative che stanno intraprendendo.
Corre voce che si stia selezionando le commesse da vendere. Se fosse vero che si sta operando in questa direzione, ci sono tutte le ragioni di legittimità, oltre che di merito, per contestare l'iniziativa e chiederne il ritiro/blocco immediato.

Sul piano giuridico, i commissari giudiziali hanno trenta giorni di tempo per depositare la loro relazione, dopo di che il Tribunale convoca l'udienza per decidere sull'apertura della procedura, acquisendo il parere di merito del Ministero. E’ una fase di natura sostanzialmente diagnostica, durante la quale i commissari, mentre accertano le possibilità di recupero della redditività, hanno il dovere di conservare l'integrità aziendale, proprio per non pregiudicare l'azione di risanamento che dovrà svolgersi una volta aperta l'amministrazione straordinaria.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri deve intervenire per agire rapidamente sul sostegno al reddito dei lavoratori, il mantenimento e ripristino delle commesse pubbliche e nella ricerca di eventuali soggetti industriali interessati al fine di dare finalmente una risposta concreta alle lavoratrici e ai lavoratori della società, a partire dal ritorno al lavoro dei 1.089 lavoratori in Cigs.

Intanto si richiede immediatamente una informativa dei commissari giudiziali, approssimandosi il termine del deposito della loro relazione.

Il Partito Democratico sostiene i lavoratori e sindacato che stanno operando per contrastare questo disegno e si attiva per lanciare una "forte" iniziativa politica delle forze di opposizione a fianco di sindacato e lavoratori.
Chiede al Governo di convocare urgentemente il tavolo Agile ex Eutelia. La sede della Presidenza è praticamente obbligata, oltretutto ora che il Presidente del Consiglio è anche Ministro dello Sviluppo Economico,

Dipartimento nazionale Economia e lavoro PD
14 maggio 2010

Anonimo ha detto...

Eutelia: voucher di 350 euro al mese a lavoratoriMilano, 18 mag. (Adnkronos) - Un voucher di 350 euro al mese per aiutare i 400 lavoratori di Agile Eutelia. La decisione e' stata presa da Regione Lombardia a seguito dell'incontro con le rappresentanze sindacali dell'azienda di Pregnana, in provicia di Milano.

"Il voucher - assicura l'assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Rosson verra' assegnato in modo differenziato ai 400 lavoratori dell'azienda". Il contributo sara' garantito per due mesi ai 230 lavoratori che sono rimasti senza stipendio per tre mesi, e che dal 15 febbraio percepiscono la cassa integrazione. Per gli altri 170 invece, rimasti senza stipendio per un mese in piu e che ora hanno ripreso a lavorare, la Regione garantira' il voucher per tre mesi".

Anonimo ha detto...

Vesco su crisi Agile-ex Eutelia: "Il Governo decida prima del tribunale, a tutela dei lavoratori"

Liguria. Una lettera al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta per convocare al più presto un tavolo nazionale e trovare una soluzione alla vertenza Agile ex Eutelia.
E’ stata inviata oggi dall’assessore al Lavoro della Regione Liguria, Enrico Vesco a seguito dell’incontro con i lavoratori e i rappresentanti sindacali avvenuto a margine del consiglio regionale. I lavoratori di Agile, azienda informatica che produce software gestionali a cui è stato ceduto il ramo ‘Information tecnology’ di Eutelia, ammontano a circa 2000 in tutta Italia e a 12 in Liguria sulle sedi di Genova, Savona e La Spezia. Si tratta di persone che da mesi non percepiscono gli stipendi. “L’obiettivo – ha spiegato Vesco – è quello di dare una speranza a questi lavoratori che sono altamente qualificati e rappresentano, anche se in numeri ridotti, una risorsa per il nostro territorio”.
“Riteniamo – conclude l’assessore al Lavoro – che il Governo debba decidere di fare subito qualcosa senza aspettare la decisione del tribunale che entro la fine di ottobre dovrà esprimersi sulla procedura fallimentare o amministrazione straordinaria ”.