venerdì 20 marzo 2015

Eutelia, gli avvocati chiedono assoluzioni

Eutelia, piovono le richieste di assoluzione dagli avvocati: giovedì il turno di Samuele e Angiolo Landi


Arezzo, 20 marzo 2015 - Nel crac Eutelia siamo al redde rationem, col processo che vola via veloce verso il gran finale. Cui mancano soltanto due udienze, quelle di giovedì prossimo e del 14 aprile, che sarà probabilmente anche il giorno della sentenza. Intanto, in aula la fanno da padroni gli avvocati degli imputati, che ieri hanno vissuto la prima delle loro due grandi giornate.
Quella degli accusati di contorno, in attesa che giovedì tocchi invece al convitato di pietra, Samuele Landi, da anni latitante a Dubai, e allo zio Angiolo, il patriarca della famiglia che ha condotto Eutelia fino ai fasti della Borsa e poi allo sprofondo del commissariamento. E' per l’ex amministratore delegato, da tutti considerato come il vero protagonista dell’avventura di via Calamandrei, nel bene e nel male, che il procuratore capo Roberto Rossi ha chiesto la pena più pesante, otto anni, ma anche sul conto dell’ultimo rappresentante della prima generazione dei Landi, il Pm non è andato con la mano leggera: quattro anni e mezzo, come per il nipote Isacco, fratello di Samuele.
Si può scommettere che giovedì gli avvocati Antonio Bonacci per Samuele e Alessandra Cacioli per Angiolo chiederanno l’assoluzione dei loro clienti, esattamente come ieri pomeriggio Stefano Lepri ha fatto per Isacco Landi, che ha già sulle spalle, insieme al fratello rifugiatosi negli Emirati la condanna a sei anni per il filone Agile.
Era consigliere d’amministrazione ma non aveva cariche operative, ha detto il legale del suo assistito, non ha responsabilità in quanto è successo. Più o meno lo stesso refrain che ancora Bonacci ha adoperato ieri mattina per l’altro suo cliente, Giuseppe Maranghi, l’uomo di collegamento dei Landi con la finanza milanese. E assoluzione è stata chiesta anche per Sauro Landi, figlio di Raimondo, l’altro fratello di Samuele, da Roberto e Simone De Fraja. I due avvocati hanno spiegato che nelle perquisizioni niente di rilevante è stato scoperto a carico di uno dei giovani della famiglia. Per Sauro il Pm Rossi aveva chiesto due anni. Più o meno la pena della requisitoria a carico di due consiglieri d’amministrazione come Maurizio Bartolomei Corsi e Roberto Rondoni. Inevitabile la replica del loro avvocato Luca Fanfani: innocenti, assolveteli.

lunedì 9 marzo 2015

Eutelia: le parti civili chiedono 150 milioni di euro

Arezzo, 5 marzo 2015 - Dopo la richiesta di stangata del Pm Roberto Rossi (otto anni a Samuele, da 4 e mezzo a due anni per gli altri Landi) arriva al processo Eutelia la zampata delle parti civili, che chiedono danni per 150 milioni di euro. Li chiede, anzi, per essere precisi, l'avvocato Renato Borzone, che in aula rappresenta la gestione commissariale dell'azienda, quella di cui faceva parte Daniela Saitta, che già era stata lucidissima quando era toccato a lei, dal banco dei testimoni, di accusare la vecchia guardia di Eutelia, quella che è attualmente sotto processo.
I 150 milioni con cui l'avvocato Borzone si guadagna la parte del protagonista nell'udienza di oggi sul crac sono il risultato dei calcoli sui capi di imputazione contestati ai Landi e agli altri coimputati. Ne resta fuori solo quella parte della famiglia (ad esempio Raimondo, fratello di Samuele) che aveva patteggiato e risarcito i danni a suo tempo. Parlano al processo anche gli avvocati parti civili per conto dei piccoli azionisti, fra cui Alessandro Liberatori,che chiedono come provvisionale il 25 per cento sul prezzo al quale furono acquistate le azioni.
Si torna in aula il 19 marzo, giorno di San Giuseppe, e stavolta tocca alle difese, cui toccherà di provare ad arginare l'offensiva nei confronti degli imputati che rischiano non soltanto pesanti condanne penali ma anche forti risarcimenti in sede civile.