martedì 5 febbraio 2013

Vecchia gestione di Eutelia, riparte il processo ai Landi



Due i procedimenti confluiti in uno solo

Torna in aula la vicenda legata alla vecchia gestione di Eutelia. L’ultimo step quello del giugno dello scorso anno quando dopo due anni si era chiusa l’udienza preliminare per il filone aretino dell’inchiesta sulla bancarotta fraudolenta che aveva visto il patteggiamento di Raimondo Landi, del nipote Alessandro  e di alcuni imputati minori. A processo, in quell’occasione, erano andati il patriarca della famiglia Angelo Landi  e il nipote Isacco, quest’ultimo a giudizio a Roma per il filone capitolino dell’inchiesta e l’ex presidente del Cda di Eutelia, il senese Leonardo Pizzichi destinatario in questi giorni di un avviso di garanzia per la vicenda Mps.  Il processo per bancarotta fraudolenta è confluito in un primo procedimento già in corso dal settembre 2011 davanti al collegio del Tribunale di Arezzo nei confronti di Samuele Landi, attualmente a Dubai. Nell’udienza del 5 febbraio è prevista l’audizione della Finanza che ha condotto le indagini.  


Torino: protesta lavoratori ex Agile-Eutelia davanti a Tribunale

Torino, 4 feb. - (Adnkronos) - Proteste di alcune decine di lavoratori dell'ex Agile-Eutelia, azienda informatica poi fallita, davanti al Palazzo di giustizia di Torino dove si e' svolta l'udienza preliminare nei confronti di quattro ex lavoratori accusati di furto e minacce a una collega rimasta in Eutelia durante le manifestazioni di protesta contro lo scorporo dell'azienda nel giugno 2009. Durante l'udienza il pm Andrea Padalino ha chiesto l'archiviazione delle accuse. Il gip, Alessandra Pfiffner, ha rinviato al prossimo 4 marzo per approfondimenti.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Elezioni: Vendola, in primo Cdm "esodati e ammortizzatori"
22:48 04 FEB 2013

(AGI) - Roma, 4 feb. - "Rifinanziamento degli ammortizzatori sociali e esodati: questi i primi punti all'ordine del giorno di un eventuale Consiglio dei ministri di un governo di centrosinistra". Lo dice Nichi Vendola, intervenendo a 'Lo Spoglio' su Sky. Il leader Sel commenta poi l'ultima proposta choc di Berlusconi: "La parola condono suona dolce agli orecchi dell'evasori, siamo il Paese che ha sempre strizzato l'occhio agli evasori. Di tombale c'e' il rischio che ci sia solo la legalita', che la legalita' vada sottoterra". Secondo Vendola "Bisogna costruire un rapporto di amicizia tra Stato e fisco e quindi chi piu' ha piu' deve dare. E' stupefacente che Berlusconi si presenti come Alice nel Paese delle meraviglie, non dico il mago Otelma che si e' offeso. Ma e' dal '94 che promette 'meno tasse per tutti', ma e' stato lui ad averle alzate", ha aggiunto Vendola. fonte:http://www.agi.it

Anonimo ha detto...

http://www.arezzonotizie.it/gnews-24/item/92000-crack-eutelia-in-aula-le-ricostruzioni-dei-finanzieri

http://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/2013/02/05/841078-processo_eutelia_aula.shtml

Anonimo ha detto...

http://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/2013/02/05/841078-processo_eutelia_aula.shtml

Arezzo, 5 febbraio 2013 - STAVOLTA È stata partenza vera, dopo tanti spari a vuoto della pistola dello starter, ma i velocisti si sono arenati dopo i primi dieci metri, su una questione di sostanza, il rigetto del patteggiamento di Isacco Landi, e sulla raffica di questioni giuridiche che ne sono nate. Il processo Eutelia dunque non è entrato nel vivo come pareva, col suo plotoncino di Vip sotto accusa per bancarotta fraudolenta, ovvero per il colossale crack della società di via Calamandrei che ora si chiama Cloud Italia, nel quale sarebbero spariti, secondo stime approssimative, più di 100 milioni di euro.
No, è arrivato un altro rinvio, di due mesi, al 9 aprile, con le stesse schermaglie procedurali che si erano susseguite finora, nelle udienze svoltesi a distanza di mesi l’una dall’altra. Rinviato anche stamani il debutto in aula della Finanza, ossia al pool investigativo che ha pazientemente ricostruito le triangolazioni e il destino dei soldi spariti dai bilanci di Eutelia. Il maresciallo incaricato di spiegare il meccanismo generale del colossale ammanco, a cominciare da quelle che in gergo si chiamano le frodi carosello, ossia le attività fittizie finalizzate a ottenere crediti fiscali, ha mestamente ripiegato la sua sua attrezzatura. Se ne riparla fra 60 giorni.

Anonimo ha detto...


ISACCO LANDI Il tribunale, composto in questa fase da un collegio presiediuto dal civilista Antonio Picardi, ha rigettato la richiesta di patteggiamento di Isacco Landi, fratello di Samuele, che stamani si era presentato patteggiando 2 anni e 10 mesi. Niente da fare, il tribunale ha valutato la pena troppo lieve. Isacco, dunque, torna a confluire fra gli imputati del processo principale, ma la riunificazione fra il suo filone e l'altro si è portata via l'intera udienza e non è bastata. Per la riunione formale dei due procedimenti si dovrà aspettare la prossima udienza
Ma questa è tecnica finanziaria e giuridica, persino un po’ noiosa se non fosse per le cifre che sono in ballo. Quel che conta è il nome degli imputati e le situazioni che vengono loro contestate. Inutile dire allora che il protagonista principale resta il fantasma di Samuele Landi, l’ex amministratore delegato che da solo si trova accusato di una serie di ipotesi di bancarotta fraudolenta che riguardano praticamente l’intero crack. Lui ovviamente non ci sarà. Sono anni che ha preso il largo e che si è stabilito a Dubai, dove trascorre un esilio ultradorato. Aveva provato a partecipare in spirito anche se non in corpo, con l’istanza del suo avvocato Amedeo Di Segni perchè venisse sentito in videoconferenza dall’emirato. Respinto con perdite a ottobre: se vuole parlare, hanno detto i giudici presieduti da Mauro Bilancetti, si presenti in aula come un qualsiasi imputato. Il guaio è che come mette piede in Italia, Samuele, inseguito da due ordini di custodia cautelare spiccati ad Arezzo e Roma, finisce subito in galera.
CI SONO POI gli altri Landi che non hanno patteggiato in udienza preliminare, rifondendo i danni con il conferimento dell’Immopregnana (proprietaria di alcuni terreni dell’Expo milanese) alla gestione commissariale di Eutelia, quella che gestì l’insolvenza. C’è dunque il patriarca Angiolo Landi, già presidente onorario, ultimo rappresentante della prima generazione. Lui in udienza preliminare ha respinto tutte le accuse («il mio era un ruolo solo formale») e gettato un’ombra sul nipote Samuele, con cui tutta la famiglia è in freddo: aveva l’ultima parola su tutto. Ma su alcune delle operazioni considerate fraudolente c’è anche la firma del patriarca. La sua è una posizione in bilico, gli avvocati (fra cui il principe del foro milanese Ennio Amodio) dovranno lavorare molto.
TRA I COMPRIMARI, il più noto è sicuramente Leonardo Pizzichi, il commercialista senese che fu il primo manager dell’era post-Landi e che adesso è finito in pieno nella bufera Monte dei Paschi. Anche per lui l’accusa è di bancarotta fraudolenta ma limitata a un episodio da 765 mila euro per l’acquisto di un aereo. Completano il quadro Giuseppe Maranghi, fratello di Vincenzo, già delfino di Enrico Cuccia come uomo forte di Mediobanca, che era il collegamento dei Landi con la finanza milanese, e il commercialista Maurizio Bartolomei Corsi. Più le comparse. Dal 9 aprile si va dritti fino alla sentenza, attesa nel giro di un anno. E sarà un verdetto che lascia il segno