martedì 2 ottobre 2012

Collini (Fiom-Cgil): "Su impegni per Agile ancora tutto fermo"


"Bisogna rimettere al centro il tema di più di mille lavoratori in Italia e 60 in Toscana che sono ancora a casa senza lavoro"

Ancora tutto fermo o quasi nella vertenza di Agile (ex Eutelia) che riguarda oltre mille lavoratori: secondo quanto affermato oggi da Daniele Collini (Fiom-Cgil) in una conferenza stampa, alcuni degli impegni presi col ministero dalle parti non sarebbero stati ancora onorati.

"Bisogna rimettere al centro - ha detto - il tema di più di mille lavoratori in Italia e 60 in Toscana che sono ancora a casa senza lavoro". Fra gli impegni presi, la concessione di ammortizzatori sociali per tre anni allo scopo di accompagnare la durata del piano industriale di Tbs It, la società che ha ha rilevato il ramo d'azienda, e l'impegno di Tbs It a riassumere circa 200 lavoratori quest'anno, e altri nei prossimi 3 anni fino a un massimo di 450 dipendenti, oltre all'impegno di riassumere lavoratori dal bacino Agile ex Eutelia.

"Fatte salve le prime assunzioni di Tbs e la Cig per un periodo, il resto è tutto fermo", ha lamentato Collini. 


Lavoro, il Purgatorio dell’attesa. A partire dal caso Agile ex Eutelia


Ancora storie di “ordinaria amministrazione”, ancora storie di un Paese Reale che “stenta ad identificarsi con l’attuale classe politica”. Alcuni operai impiegati  presso l’Outlet di Molfetta, in provincia di Bari, sono venuti a conoscenza della decisione della dirigenza di affidare l’incarico delle pulizie ad un’altra impresa di pulizia. La nuova impresa avrebbe garantito loro continuità lavorativa ma a delle condizioni contrattuali differenti, tagliando così gli stipendi dei lavoratori stessi.  Immediata la protesta degli operai: alcuni dei manifestanti hanno deciso d’incatenarsi al cancello d’ingresso principale della struttura, nella speranza di poter essere almeno ascoltati. 
Una giornata ricca di confronto non sempre biunivoco, che ha visto consumarsi ad alcuni chilometri di distanza un’altra significativa protesta. A Bari, infatti, nei pressi di Palazzo Prefettura, le lavoratrici ed i lavoratori di Agile ex Eutelia hanno portato in piazza diverse voci per un’unica denuncia:  “Dopo due anni di cassa integrazione e dopo 9 mesi dalla firma dell'accordo fra Mise, Ministero del Lavoro e Regioni circa 100 lavoratori a Bari ed oltre 1000 in tutta Italia continuano a non avere prospettive”. E proseguono:  “Dopo la firma dell'accordo, come se la nostra condizione non fosse già sufficientemente drammatica, lo stesso governo firmatario ha modificato le norme di legge in vigore al momento della firma, relative agli ammortizzatori sociali ed alle pensioni, lasciando peraltro ancora in sospeso il problema degli esodati”.
Stando alle dichiarazioni dei manifestanti, inoltre, “le altre iniziative più importanti previste dall'accordo non sono state messe in pratica o sono ancora in forte ritardo”. Nessuna risposta da parte dei Ministri Passera e Forneroalle diverse richieste di un confronto diretto e vis a vis da parte dei Segretari Generali di Fiom e Uilm. Maggiore richiesta di concretezza i lavoratori la vorrebbero dalla Regione Puglia, tra i firmatari dell’accordo, colpevole di non aver “prodotto alcun risultato concreto. Cosa che deve ed è certamente all'altezza della nostra regione vista la drammatica fase economica”. Ed in tal senso, la proposta di soluzione da parte dei dipendenti Agile ex Eutelia di Bari sarebbe di dar seguito a quanto previsto dal Piano Regionale “riguardo l'impiego di lavoratori in CIGS nella Pubblica Amministrazione (Comuni, Provincia, Municipalizzate, Tribunali etc)”.
In attesa di risposte anche i lavoratori della OM Carrelli Elevatori di Bari, nonostante l’incontro tenutosi a Roma presso il Ministero dello Sviluppo economico. Dopo la manifestazione d’interesse a rilevare l’azienda da parte di una nuova società, la QBell di Udine, i dipendenti confidano nella presentazione di un piano industriale della società che possa incontrare l’approvazione della Kion. L’azienda tedesca, che fino ad ora ha già rifiutato altre due proposte dell’imprenditore Marco Saltalamacchia e della società Calvi Holding, starebbe secondo alcuni lavoratori tenendo un “profilo ambiguo”: “Dicono di incentivare la reindustrializzazione – lamentano gli operai – ma poi non si presentano agli incontri ministeriali e continuano a fare false promesse agli imprenditori”. E precisano, pensando al futuro: “Non faremo l'errore di fare tutto ciò che ci chiederà l'azienda senza un accordo scritto tra azienda ed rsu, per la messa in sicurezza dello stabilimento”.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche i nostri ex colleghi assunti in TBS li vedo in difficoltà,visto che commesse nuove non arrivano e i contratti a tempo determinato non vengono rinnovati....

Anonimo ha detto...

certo gli operativi e quelli che portano soldi "costano troppo" mentre i papponi criccaioli,parenti e lecchini aoltee che puppare lo stipendio non portano nulla ne contratti ne relazioni buone con i clienti...la fine si avvicina