martedì 25 gennaio 2011

Il Caso Delta e Il Misterioso Omega.


Lo scorso 11 Gennaio, su alcuni giornali italiani arrivava l'ennesima notizia sulla vicenda "Punto Shop", sulle prime pagine dopo l'ipotesi accusatoria di bancarotta che vede oggi coinvolti quattro imprenditori; due italiani e due sammarinesi.

L'indagine è ancora in corso, e a questo punto del procedimento l'intenzione del magistrato inquirente Rita Vannucci è capire se ci sia stata omissione di controllo da parte del Collegio formato interamente da commercialisti sammarinesi. Un nodo questo, che il Tribunale di San Marino ha necessità di sciogliere al più presto, e per il quale ha già predisposto le rogatorie necessarie.
Perché parliamo di questa vicenda?
Ne parliamo per il semplice motivo che questo triste e confusionario epilogo, forse era già scritto.
Il 17 Maggio del 2010, su queste stesse pagine scrissi dell'oscura vicenda Agile-Eutelia-Omega, che riguardava da vicino il tutt'ora irrisolto caso della morte di Niki Aprile Gatti. Una vicenda, quella narrata in quelle righe, che ad oggi ancora non ha risposte.

Erano quelli, i giorni in cui il Tribunale di San Marino dava il suo placido consenso al concordato che permetteva alla società Omega di acquisire l'azienda "Punto Shop", con l'obiettivo di farla funzionare regolarmente e far fronte ai debiti. Un tragico abbaglio.
Da quel momento in poi infatti, di buone nuove neanche l'ombra, mentre si sono accavallate senza soluzione di continuità notizie sempre più buie sull'andamento della società Punto Shop, fino alla situazione attuale. Un film visto ormai troppe volte, con sempre lo stesso protagonista. Omega.
Nelle ultime settimane però, il nome "Omega" non viene accostata solo alla vicenda Punto Shop. Questo nome, spunta anche in un articolo del bravissimo Roberto Galullo, che il 10 Novembre scorso, scrive sul suo blog "Guardie o Ladri", un interessante post intitolato "I pm di Forlì, Carifin e il misterioso Omega".
"Il misterioso Omega", scrive Galullo, sarebbe il protagonista di una incredibile vicenda scritta nero su bianco nella coda della rogatoria internazionale avanzata dalla procura di Forlì sul caso Sopaf-Delta-Carisp San Marino, che il commissario Rita Vannucci (lo stesso che si sta occupando della vicenda Punto Shop) ha firmato l'8 Maggio.

Fra queste righe (che riguardano l'arco temporale fra il 1° Novembre 2004 e il 5 Maggio 2009) si parla della storia di questo personaggio, tale "Omega", che telefonando da un telefono fisso di Lamezia Terme (come confermano i tabulati), chiamava la finanziaria Carifin (Società Anonima) di San Marino, prenotando dei prelievi di denaro per i quali -leggete bene- sarebbero stati necessari "più automezzi".
Fermiamoci un attimo, perché -come sottolinea magistralmente Galullo- qua la storia si fa strana. Per quale tipo di prelievo, possono servire degli "automezzi"? E più d'uno per giunta!
La prima cosa che si può pensare è che si tratti di cifre assolutamente enormi, oppure che gli automezzi servivano per mascherare qualcosa. O entrambe le cose.

In ogni caso, quello che troviamo in questo documento -spiega Galullo- ci riporta ad un vecchio memoriale di un pentito di 'ndrangheta, tale Francesco Fonti (salito alla "ribalta" su L'Espresso per i suoi racconti sullo smaltimento di rifiuti tossici da parte delle cosche), il quale raccontò che negli anni novanta, quella di utilizzare grossi automezzi per trasportare denaro da San Marino all'Italia era pratica diffusa. Che è un po' come dire che da quel periodo al 2009, le cose cambiarono poco.

L'immagine è quasi comica. Ma ve li immaginate questi camion, che per le stradine di montagna che circondano il Titano sfrecciano nella notte verso la finanziaria, per poi caricare -chissà- monete d'oro!? Sacchi con il dollaro? Lingotti? Pacchi di banconote da 50 Euro!? E' incredibile.

Facciamo ora un piccolo passo indietro, e torniamo al nostro "misterioso Omega", perché c'è qualcosa che non torna. Omega infatti, non è un nome di fantasia. Ne parla il 2 Giugno Lionello Mancini, sulle pagine del Sole-24Ore, con un servizio nel quale scrive del verbale di Gianluca Ghini, direttore di Carifin (la società anonima a cui telefonava il nostro uomo del mistero). Ghini nella sua deposizione fa intendere che quello di farsi chiamare con il nome della società di appartenenza è una vecchia usanza e, di conseguenza,"quello è certamente un vecchio cliente".
Quindi non c'è nessun "Signor Omega". Nelle pagine della rogatoria, si parla semplicemente della -società- Omega, che - a conferma di questo - ha proprio una delle sue sedi a Lamezia Terme (da dove arrivavano le telefonate). Era perciò la stessa azienda che commissionava a Carifin questi ingenti prelevamenti sul Titano, mandando appositi "automezzi".

Ma cosa c'è dietro Omega?

Sicuramente non è un'organizzazione filantropica. Si tratta di una società (Omega), in mano all'impresa inglese Restform, un'azienda fantasma, la cui sede di comodo era in un "sottoscala" di una modesta palazzina a Londra.

A scoprirlo, fu il quotidiano Il Manifesto in un'indagine dello scorso Novembre, nella quale venne a galla un pacchetto di azioni della Restform in mano a Daniele D'Apote, imprenditore edile indagato per collusione con la 'ndrangheta.

I legami con la mafia calabrese vennero in seguito confermati dall'indagine Varano, condotta dalla procura di Forlì, che sospetta che San Marino venga usata per riciclare decine di milioni di euro dalla 'ndrangheta nel settore della telefonia con il sistema delle fatture false.

Omega infatti, fa le cose in grande.
Negli ultimi otto mesi rileva alcuni rami d'azienda -in forte perdita- di Eutelia (attraverso la controllata Agile), e un'altra quindicina di società in rosso tra cui quelle del gruppo Phonomedia (12 call center in Italia ed altri in Argentina e Albania), la Videoline/2 e la Punto Shop.
Niente male, considerando che in ognuna di queste società l'arrivo della gestione Omega ha avuto effetti micidiali per i lavoratori, con licenziamenti e sospensione di stipendi.
Il bello però, deve ancora venire. Perché c'è rimasta da chiarire la posizione di questa società anonima finanziaria, la Carifin, che accoglieva amorevolmente gli "automezzi" del "signor Omega", per poi rimandarli indietro ben farciti di denaro contante, manco fossero tacchini il giorno del ringraziamento.
Sembra di essere in una di quelle storie alla James Bond. C'è Londra sullo sfondo, il "misterioso Omega", la criminalità organizzata che scorrazza con camion zeppi di soldi, ed ora si aggiunge un'altra società che si chiama come un'altra lettera dell'alfabeto Greco.

E' a questo punto della storia, che spunta fuori il Gruppo Delta.
Carifin infatti (la società anonima verso cui il "misterioso Omega" mandava gli automezzi), è la finanziaria controllata al 99.98% dalla Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino, la banca finita nell'occhio del ciclone dopo che alcuni mesi fa, la procura di Forlì ordinò l'arresto dei suoi vertici e di quelli di alcune società controllate. La Carifin e, appunto, il Gruppo Delta.
Le ipotesi di reato avanzate dai PM pesano come macigni. "Associazione per delinquere per realizzare un'abusiva attività bancaria e finanziaria in Italia, riciclaggio ai fini dell'occultamento di reati come l'appropriazione indebita, la distrazione di fondi, il falso in scritture private, l'evasione fiscale, l'emissione di fatture per operazioni inesistenti e la truffa ai danni dello stato".

Tutti in manette e Gruppo Delta commissariato dalla Banca d'Italia in seguito alle "gravi irregolarità".
Dobbiamo fare una piccola digressione a questo punto. Perché quella del commissariamento di Delta, è una storia tutt'altro che limpida.

Dietro a questa operazione infatti, sembrerebbero profilarsi una serie di speculazioni messe in atto partendo dall'estenuante protrarsi della gestione liquidatoria che oggi, dopo 17 mesi, ha messo in ginocchio il gruppo.

Sul caso Delta, e più precisamente sulle speculazioni che sarebbero in atto, è tornato nei giorni scorsi anche Andrea Di Biase, di Milano Finanza.
"...a partire da giugno 2009 su Cassa di Risparmio furono esercitate forti pressioni affinché acquistasse l’intera proprietà di Delta e cioè il famoso 15 e rotti per cento di pacchetto azionario ancora detenuto da Sopaf.
...Una sorta di ricatto a cui il 31 luglio 2009, si è dovuti cedere...una farsa giocata contro la Repubblica di San Marino e la sua possibilità di fare banca in un paese ‘amico’.

Nessuna accusa di riciclaggio si è più manifestata, nessuna banca è intervenuta per il salvataggio, e solo la forza di Delta, fiaccata da una gestione liquidatoria, è riuscita fino ad oggi a reggere il peso di un attacco in grande stile al capitale e alle persone che formavano il gruppo bolognese. A questo punto sarebbe chiarificatorio capire chi sono fisicamente le persone che hanno esercitato le pressioni."

Chiudiamo il cerchio.
Una circonferenza che parte dalla società Omega, passa dall'anonima Carifin, attraversa la Cassa di Risparmio di San Marino e arriva al Gruppo Delta. Con uno sfondo fatto di speculazioni finanziarie e rapporti oscuri.

Ma la storia non finisce qui. Non finisce affatto.
Ogni settimana si aggiungono pezzi ad un puzzle che sembra non voler mai svelare il suo disegno ma, al contrario, diventa sempre più grande.
Un disegno che coinvolge, purtroppo, anche le migliaia di dipendenti che inconsapevolmente si trovano intrappolati in questi ingranaggi, e che da troppo tempo aspettano risposte.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Vi informiamo che, per problemi di cassa, al momento non siamo in grado di pagare gli stipendi arretrati.
Nelle prossime settimane dovremo incassare alcuni crediti che dovrebbero consentirci di pagare un acconto almeno sulle tredicesime.
La grave situazione di liquidità deriva dal blocco amministrativo imposto dall'Agenzia delle Entrate di Firenze ad Eutelia per debiti tributari e questo impatta anche sui crediti di nostra competenza in capo ad Eutelia.
Agile ha fatto e continua a fare tutto il possibile per poter sbloccare i nostri crediti, ha già presentato due istanze e contattato i più alti vertici del Ministero dell'Economia. Senza questo sblocco difficilmente si riuscirà a sanare tutto il regresso in tempo brevi.
Sarà comunque cura dei commissari utilizzare ogni incasso per riconoscere il dovuto ai dipendenti fatto salvo il minimo indispensabile per la gestione quotidiana.

La Direzione

Anonimo ha detto...

mandiamoli a casa!!! Amministrazione unica fra le due società!!!!!

Anonimo ha detto...

mandiamoli a casa!!! Amministrazione unica fra le due società!!!!!
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Sì:chiamiamo un amministratore di condominio...

Anonimo ha detto...

Gent.ma Dott.sa
ODELLO LUCIA CATERINA
Tribunale Ordinario di Roma
Sezione Fallimentare

Gentilissimi Commissari di Agile in A.S.

Avv. Stefania Chiaruttini
commissari_agile@prof.it

Avv. Oreste Michele Fasano
o.m.fasano@eulex.it

Avv. Francesco Dimundo
francesco.dimundo@stcristiani.it

C.C.
Avv. Adelio Riva
ariva@jonesday.com

Ing. Luigi Pescarmona
luigi.pescarmona@alice.it

Dott. Luciano Paganini
luciano.paganini@agileservizi.com

Dott. Truant Giovanni
gio.trua@gmail.com

A Fim, Fiom e Uilm Nazionali

Al Coordinamento Sindacale AGILE



Oggetto: Comunicazione delle Rsu Agile di Bari

Salutiamo con speranza l’acquisizione di una parte della commessa Poste, risultato perseguito grazie alla determinazione dei lavoratori. Tutti si augurano che la commessa venga, al più presto, estesa, ad altri territori a partire dalla Campania e dalla Calabria che per motivi ignoti, ma che ci piacerebbe conoscere, sono rimaste fuori dalla commessa.

Incredibile, invece, appare la notizia, confermata da autorevoli voci aziendali di varie sedi, che si intenda gestire la commessa attraverso l’utilizzo di personale esterno (cocopro) invece di puntare al naturale reintegro dei lavoratori in CIGS.

Giudichiamo questa soluzione illegittima, scandalosa e offensiva per tutti i lavoratori di Agile e le loro famiglie. Tralasciamo gli aspetti etici e morali calpestati da chiunque abbia concepito una ipotesi di questa natura.

Perché sia chiaro a tutti, il Sindacato, le Rsu e i lavoratori non permetteranno assolutamente che questo avvenga.
Verificheremo tutti gli aspetti legali della vicenda, protesteremo in tutti i luoghi e in tutti i modi possibili a partire da quelli istituzionali ad arrivare agli uffici delle Poste Italiane ed alla sedi di Italia Logistica.

Non ci sono motivazioni tecniche né economiche per ipotizzare l’uso di risorse esterne. C’è, invece, il tentativo, che qui denunciamo, di una casta che si è formata nelle more della procedura, di autoriprodursi sulla pelle dei colleghi, delle loro famiglie e della procedura stessa.

Pensiamo che l’impiego a rotazione di tutte le risorse in CIGS della S.E. possa pienamente rispondere a tutte le esigenze tecnico-organizzative della commessa. Comprendendo nella rotazione anche le risorse gestionali, che sono le più costose e sicuramente superflue a tempo pieno.

In ogni commessa e in ogni sede, il solo uso più razionale delle risorse gestionali sarebbe un concreto aiuto non solo per i problemi, veri o presunti, di marginalità ma anche per una maggiore e razionale organizzazione del business.

Con la presente chiediamo un incontro urgente ai Commissari in modo che si possa gestire questa commessa in modo responsabile, condiviso e utile per azienda e lavoratori.

Bari, 24 Gennaio 2011

Le RSU Agile di Bari

Anonimo ha detto...

Non possono pagare...ma se prendono 30 mila euro al mese (ciascuno) i commissari! Allora i soldi ci sono.

Anonimo ha detto...

Non possono pagare...ma se prendono 30 mila euro al mese (ciascuno) i commissari! Allora i soldi ci sono.
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Già.E per la costituzione in parte civile la fiom vuole anche i soldi da noi!E' uno sciacallaggio!

Anonimo ha detto...

Per quelli che fanno gli spiritosi...: chiamalo tu l'amministratore di condominio,ma fai il comico?? E per il fatto che la FIOM vuole i soldi di certo fà veramente molto bene visto che oggi si sono visti per la consegna dei documenti volti mai apparsi sulle scene!!!!

Anonimo ha detto...

La fiom? Ma chi e'? E che c'entra questo articolo con noi? Mah!

Anonimo ha detto...

Per quelli che fanno gli spiritosi...: chiamalo tu l'amministratore di condominio,ma fai il comico?? E per il fatto che la FIOM vuole i soldi di certo fà veramente molto bene visto che oggi si sono visti per la consegna dei documenti volti mai apparsi sulle scene!!!!

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Ma falla finita, piagnone

Anonimo ha detto...

Mi sembra di aver capito che i commissari non hanno soldi per pagare gli stipendi e sento in giro ed anche sui blog che chi sta lavorando si lamenta. BENE allora quale miglior motivo per dare anche tutti voi eletti a "migliori",non si sa bene ancora il perchè, di dare un bel segnale??? FERMATEVI !!! Altrimenti frà poco comincerete a dire e scrivere che anche questo è colpa dei sindacati ma siete solo voi che avete ancora modo di dare preoccupazione ai commissari "sordi" fermate le attività su quei clienti pochi ed importanti che sono rimasti. SVEGLIATEVI e tirate fuori gli attributi!!!
Tanto non lo pubblicano...anche questo blog è asservito alla lobby