mercoledì 10 novembre 2010

Samuele Landi ancora in Dubai? I legali della moglie nominati da lì

Udienza del riesame per il castello di Policiano (nella foto): la signora ha firmato al consolato


Arezzo, 10 novembre 2010 - Che Samuele Landi, sul cui capo pende da luglio un’ordinanza di custodia cautelare per il filone romano dell’inchiesta Eutelia, fosse nell’emirato arabo di Dubai è un indiscrezione che rimbalza da luglio, da quando la guardia di finanza non riuscì a rintracciarlo al momento di eseguire l’arresto. Le voci, anzi, si rincorrevano già da prima e si parlavano di un trasferimento per motivi di affari, dopo che l’ex uomo forte di Eutelia si era defilato dalle vicende aziendali e anche dal resto della famiglia.


Adesso, tuttavia, arriva non la prova provata dell’esilio dorato in medio oriente, ma almeno un indizio consistente, cioè una nomina di avvocati che viene direttamente da Dubai. Arriva nel corso dell’udienza del tribunale del riesame sul sequestro del castello di Policiano, formalmente appartenente alla moglie Laura Gallorini, ma che secondo il Pm Roberto Rossi e il Gip Simone Salcerini era di fatto nella disponibilità di Samuele.


Il caso è noto. Il 10 luglio il giudice Salcerini, su richiesta del Pm Rossi, ordina l’apposizione dei sigili alla splendida dimora, 46 stanze immerse in un parco di 11 ettari. Il castello è in vendita da qualche settimana per una cifra da record, otto milioni di euro, e i magistrati temono che la cessione possa tradursi in un danno alle parti lese dell’inchiesta Eutelia, dove si ipotizzano distrazioni di fondi per quasi cento milioni di euro. L’immobile, dicono, deve rimanere come un pegno per eventuali risarcimenti.

Siamo nel pieno della tempesta scatenata dalle otto ordinanze di custodia cautelare disposte dal Gip della capitale su richiesta della procura romana. L’ex amministratore delegato sfugge alla cattura, ma non il fratello Isacco (sarà messo ai domiciliari dopo qualche settimana) e l’ex presidente di Eutelia Leonardo Pizzichi, che in carcere resterà fino alle soglie dell’autunno. Il sequestro del castello appare come un elemento accessorio in tanta buriana, ma la moglie di Samuele ricorre comunque contro il provvedimento. Il Gip le dà torto e lei si rivolge al tribunale del riesame, dinanzi al quale la questione approda una decina di giorni fa.

Ed ecco il particolare che fa discutere. Perchè la signora ha sì firmato una delega ai suoi avvocati perchè discutano il caso in udienza, ma lo ha fatto appunto con autentica apposta dinanzi a un funzionario del consolato italiano a Dubai. Non è ancora la prova certa che il marito sia nello staterello confinante con l’Arabia Saudita, ma certo qualche deduzione si può cominciare a tentarla. Nell’emirato la moglie c’è sicuramente, visto che si è presentata di persona nella nostra sede diplomatica. E viene da pensare che dove è lei ci sia anche il marito. Al sicuro, se così è, da ogni rischio di arresto, perchè non esiste trattato di estradizione fra Italia e Dubai.

Il pm Rossi aveva eccepito la nullità della firma e dunque della nomina dei legali, ma i giudici del riesame (presidente Mauro Bilancetti con Gianni Fruganti e Piergiorgio Ponticelli) hanno respinto l’eccezione preliminare. Ieri dunque l’udienza di merito, nel corso della quale gli avvocati hanno ribadito la richiesta di dissequestro: il castello è della signora e non del marito, non può dunque essere considerato parte del patrimonio Landi e preso a garanzia di ipotetici risarcimenti. Inutile dire che Rossi si è opposto. Come sempre capita in questi casi, il tribunale si è riservato la decisione, che arriverà nel giro di qualche giorno.

Intanto, va avanti la trattativa fra il resto della famiglia Landi e la società di cui restano i maggiori azionisti su un maxi-risarcimento (alcune decine di milioni) che dovrebbe preludere allo scenario di un patteggiamento. Samuele non si è mai pronunciato, la sua posizione resta incerta. Che farà da Dubai, ammesso che lì sia stato o ci sia ancora?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

.....castello di Policiano, formalmente appartenente alla moglie Laura Gallorini, .....

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...e come se lo è comperato??????

8 ml di euro sono tanti per essere frutto dei suoi risparmi !!!!!
Secondo la legge dei comuni mortali
è ladro chi ruba ma anche chi tiene il sacco.....

Anonimo ha detto...

Dipendenti Eutelia
assunti
negli uffici
del Tribunale
Misura salva-reddito: la Provincia assume 25 cassintegrati. La soluzione è temporanea, ma garantirà comunque ai lavoratori circa 400 euro lorde mensili

Pregana Milanese, 10 novembre 2010 - Riparte il progetto della Provincia di Milano che prevede l’impiego di lavoratori negli uffici del Tribunale milanese e consentirà a 25 dipendenti di Agile-Eutelia di Pregnana Milanese una ricollocazione temporanea. La scorsa settimana la giunta provinciale ha stanziato i fondi necessari, ora si è aperta la nuova fase di reclutamento di lavoratori in cassa integrazione: 25 posti sono riservati ai dipendenti dell’ex cittadella dell’informatica senza posto e senza stipendio da dodici mesi. Pur trattandosi di una soluzione temporanea (6 mesi) garantisce un’integrazione di circa 400 euro lorde mensili e per chi da tempo è costretto a vivere con l’indennità di cassa integrazione rappresenta una boccata d’ossigeno. I cassintegrati che intendono accedere a questa opportunità devono inviare un curriculum, sostenere un colloquio e poi verranno impiegati a Palazzo di giustizia.

La buona notizia è arrivata proprio nei giorno in cui in via Ai Laboratori Olivetti si "ricorda" il primo anno di lotta e di presidio, "questa opportunità, i voucher di 350 euro al mese messi a disposizione dalla Regione Lombardia, l’avvio di una prima rotazione tra i dipendenti in cassa integrazione, sono tutti strumenti che aiutano a superare le difficoltà economiche dei cassintegrati, ma non bastano - spiega Angelo Pagaria, delegato sindacale della Fiom Cgil - dobbiamo avviare anche percorsi di riqualificazione e formazione professionale, dobbiamo ripristinare le condizioni per la ripresa dell’attività lavorativa. Per queste ragioni chiediamo alle istituzioni e alla magistratura di prendere decisioni in tempi brevi, visto che i proprietari di Agile-Eutelia sono in galera o latitanti. Abbiamo bisogno di un imprenditore che rimetta insieme il ramo delle telecomunicazioni, che è quello senza debiti e con un mercato, con il ramo informatico".

E mentre il Tribunale di Roma che doveva decidere se confermare la sentenza di primo grado sulla riunificazione di Agile con Eutelia ha rinviato l’udienza al 15 dicembre, il ministero dello Sviluppo Economico, dopo alcune sollecitazioni da parte delle organizzazioni sindacali, ha convocato le parti per giovedì 11 novembre.

Anonimo ha detto...

...e come se lo è comperato??????

CON LA VENDITA DI AZIONI PERSONALI ACQUISTATE MOLTI ANNI PRIMA E VENDUTE IN BORSA.

8 ml di euro sono tanti per essere frutto dei suoi risparmi !!!!!

INFATTI NON E' STATO PAGATO 8 MILIONI MA MOLTO MOLTO MOLTO MENO...

Secondo la legge dei comuni mortali
è ladro chi ruba ma anche chi tiene il sacco.....

E' SACROSANTO NEL CASO IN CUI SI PARLI DI FURTO MA NON E' QUESTO IL CASO EVIDENTEMENTE.