sabato 10 luglio 2010

Scajola è un pezzo di m...

Da cominicati.net 10/lug/2010 16.50.43

............. E’ stato grazie alle intercettazioni telefoniche (ironia della sorte) che i finanzieri hanno scoperto che il gruppo stava tentando di avvicinare i custodi giudiziari. (Questa la causa che ha accelerato gli arresti?). I manager Eutelia infatti hanno cercato di avvicinare i custodi cautelari di Agile ed in particolare è stata contattata Daniela Saitta, ma il tentativo è fallito (commissari che hanno in gestione anche Eutelia da quando è stata dichiarata insolvente).

Senza intercettazioni infatti, non tutti gli arresti di ieri sarebbero stati effettuati, e non sarebbero chiari i “legami che uniscono i manager di Eutelia con quelli di Omega. Frequenti, amichevoli, che mostrano un patto, un previo accordo fra gli indagati finalizzato alla commissione dei fatti illeciti di bancarotta”.

Nelle telefonate si parlava di documenti falsi, delle manovre per svuotare la società con l'intento di avviare nuove imprese all’estero. In una intercettazione dell'aprile scorso, Antonangelo Liori racconta al fratello di aver incontrato i sindacati ai quali ha detto: “ Se anche ci fosse un fallimento, io continuerò ad avere la mia macchina, il mio autista, il mio elicottero, la mia villa....” Ma evidentemente si sbagliava.

Pizzichi è stato intercettato un mese fa mentre parlava con Andrea Grifani, pianificando incontri mai avvenuti, millantando di poter aprire loro ogni porta: con Cesare Damiano e soprattutto con Gianni Letta sul fronte politico e sul quello imprenditoriale con Matteo Colaninno.

Massa e Liori, in una telefonata del 5 maggio discutono: Massa si sfoga dicendo che “ è meglio non farsi più vedere insieme perché, se Eutelia cade, succederà qualcosa ed è meglio che se c’è da pagare paghi uno solo ”. Liori risponde che non deve pagare nessuno, deve pagare solo Scajola, perché è un ladro e un pezzo di merda…”.

E proprio nel giorno in cui la stampa scendeva in piazza per contrastare la legge sulle intercettazioni, la famiglia Landi & C., fondatrice di un impero fondato sulla telefonia, a causa proprio di queste intercettazioni, conosceva le patrie galere.

35 commenti:

Anonimo ha detto...

Italia ... brava gente !!!

Io non so cosa succederà, ma è da molti mesi che diciamo che questi farabutti, dovevano essere eliminatati da qualsiasi attività finanziaria, perché pensavano solamente a se stessi fregandosene di tutto il resto.

Mi sono seduto lungo la riva del fiume e aspetto, prima o poi vedrò passare il cadavere del mio nemico, forse è giunto il momento.

Anonimo ha detto...

Dove sono i soldi? Nell’ambito della cessione del ramo Agile al gruppo Omega, Eutelia ha provveduto alla “distrazione di 11.179.989 euro e alla sottrazione di crediti dalla società stessa, ceduti senza corrispettivo a garanzia di obbligazioni assunte da altri soggetti per un valore pari a oltre 5.529.543 euro”. Tradotto: Eutelia, prima di liberarsi di Agile, si è tenuta i soldi e pure i crediti, lasciando nel ramo d’azienda ceduto tutti i debiti e gli oneri (oltre 50 milioni di euro). Secondo la procura, i soldi intascati direttamente dai manager arrestati sono molti e non sono in Italia. Ma i pm sembrano già sapere in quale paradiso fiscale cercarli.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Anonimo ha detto...

che soddisfazione!

quando ci e' arrivata la notizia noi ex anwers omega stavamo lavorando. E' scattato l'applauso.

Era ora ...è un miracolo! grazie alle intercettazioni!

E ironia della sorte ora siete nelle mani di Berlusconi come ministro dell' economia!

In bocca a lupo! ex collega omega

Anonimo ha detto...

il modulo sr41 non deve arrivare entr o l'11 del mese??

Anonimo ha detto...

La «cricca» di Eutelia che spoliava la società
Otto arresti, azzerati i vertici della compagnia aretina, di Agile e di Omega

È un labirinto profondo, cupo, fatto di false strade, illusioni e tanta finanza tossica. È la ragnatela Eutelia, Agile e Omega, le tre società dove si incrociano i destini di oltre duemila lavoratori, da più di un anno senza stipendio e trattati come una merce da scartare.
Da ieri otto protagonisti di primo piano della vicenda, registi del gioco di specchi societari, sono agli arresti. Anzi, sette, visto che il più visibile - e decisamente arrogante - padrone della ferriera, Samuele Landi, è all'estero, esattamente a Dubai, ricercato dal nucleo speciale di polizia tributaria della Guardia di finanza, che ha eseguito le ordinanze di custodia cautelare ottenute dai pubblici ministeri di Roma Cascini, Ielo e Loy. Nomi di peso nella vicenda Eutelia/Agile anche gli altri: Pio Piccini, presidente e amministratore delegato di Omega Spa, la società che ha rilevato Agile, il contenitore dove Eutelia aveva scaricato il ramo d'azienda dell'information tecnology; Leonardo Pizzichi, presidente del Cda di Eutelia, e membro del collegio sindacale dei Monte dei Paschi di Siena fino allo scorso anno, quando si dimise dall'organo di vigilanza della banca toscana; Claudio Marcello Massa, amministratore di fatto di Agile e amministratore protempore di Omega; Marco Fenu, dirigente di Agile e tesoriere di Omega; Salvatore Riccardo Cammalleri, amministratore unico e procuratore di Agile; Antonangelo Liori, dominus del gruppo Omega e, infine, un altro componente della famiglia Landi, Isacco, in qualità di consigliere di amministrazione di Eutelia. Una vera cricca della finanza, accusata di aver fatto sparire i soldi degli stipendi di almeno duemila persone, attraverso «la distrazione di complessivi 11.179.989 dalla Agile Srl e la sottrazione di crediti della stessa società, ceduti senza corrispettivo a garanzia di obbligazioni assunte da altri soggetti, per un valore pari ad 5.529.543». Soldi passati a società e conti utilizzati per quella che gli investigatori chiamano una «spoliazione» delle società: cannibalizzarle per incamerare i fondi, a qualsiasi costo.
Sono dunque almeno tre le procure interessate alla costellazione Eutelia e a quella strana società, la Omega, che ha acquisito le quote di Agile. Oltre alla procura di Roma, che ha fatto scattare gli arresti di ieri, c'è quella di Arezzo, attiva fin dal 2007 su un'ipotesi di falso in bilancio, appropriazione indebita e emissione di fatture false per la società Eutelia. Un processo arrivato da qualche giorno davanti al Gup di Arezzo, con una richiesta di rinvio a giudizio per buona parte dei patron della società, la famiglia Landi. Esisterebbe poi un'inchiesta della procura di Forlì, che - secondo quanto riportato sul blog di Roberto Galullo de Il sole 24 ore - nei mesi scorsi ha inviato una rogatoria a San Marino per ottenere documenti su eventuali conti e società riconducibili ad Angelo Landi e alla società Eutelia.
--->continua

Anonimo ha detto...

---->
Al centro del labirinto c'è una sorta di Minotauro, quella società Omega richiamata da tante inchieste. Tra gli arresti di ieri c'e anche Pio Piccini, fondatore di Omega e ancora oggi proprietario della controllante Matrix srl. Accanto a Piccini in Matrix c'è la Fin project SA, società finanziaria di San Marino, che solo due giorni prima degli arresti è stata messa in liquidazione coatta amministrativa dal congresso di Stato della Repubblica di San Marino. È quasi impossibile andare oltre. Dalla banca centrale della repubblica del Titano spiegano che i motivi della messa in liquidazione e i soci della finanziaria sono «dati che non possiamo divulgare». Come avvolto nel più fitto mistero è il progetto di fusione per incorporazione di Omega con la società Libeccio, il cui progetto è stato annunciato e depositato in camera di commercio il 24 settembre dello scorso anno.
Su Libeccio, su Omega e su altre società tecnologiche controllate dal gruppo di Piccini indaga anche la Procura di Milano, portando a quattro i Tribunali coinvolti nel labirinto di Omega. Per ora i Pm Spataro e Greco hanno chiesto il fallimento della società interessata ad incorporare Omega, ma l'estremo riserbo che avvolge l'intera vicenda sembra essere preliminare ad ulteriori sviluppi. La stessa Guardia di finanza ha spiegato ieri che gli arresti sono solo la punta di un iceberg e che non manca molto a sviluppi ancora più importanti. Sono almeno due le vicende simili e collegate a quella di Eutelia e Agile, dove si riconosce una sorta di marchio di fabbrica della finanza spericolata: l'affare Omnia Network e la Phonemedia, nomi collegati ad altri lavoratori oggi senza stipendio. Phonemedia - nome che racchiude decine di contact center sparsi in Italia - è un'altra azienda acquistata dalla stessa Omega, oggi al centro dell'inchiesta della Procura di Roma.

Anonimo ha detto...

da La Nuova Sardegna, 10 luglio 2010

Bancarotta, Liori a Buoncammino L’ex direttore dell’Unione accusato di essere la mente di un crac da 11 milioni. Con il giornalista sette in manette dopo un’inchiesta su alcune società di telecomunicazioni. Roberto Paracchini

CAGLIARI. Antonangelo Liori, ex direttore de L’Unione Sarda, è finito a Buoncammino. L’imprenditore giornalista è stato prelevato ieri mattina alle .ella Procura della Repubblica di Roma.
L’accusa. Liori è stato arrestato con l’accusa di bancarotta fraudolenta perchè imputato, assieme ad altre sette persone, di aver provocato il fallimento della società Agile «al fine di spogliarla», affermano gli inquirenti, dei suoi valori materiali e immateriali («asset») e «di sottrarre la garanzia ai creditori più importanti, i circa duemila dipendenti». L’indagine, iniziata a novembre del 2009, ha ricostruito un articolato sistema di frode che ha coinvolto il gruppo Agile-Eutelia, che comprende un insieme di società (collegate tra loro col sistema delle scatole cinesi) che operano nel settore delle telecomunicazioni e dei call center: Libeccio, Omega, Agile ed Eutelia. Vol-2, pur essendo un’emanazione di questo intreccio, non è coinvolta nell’operazione di ieri.
Gli arrestati. Liori è finito in manette in quanto considerato «dominus» del gruppo Omega. Il termine, ha spiegato il colonello Gavino Orecchioni (comandante del gruppo di Cagliari della Guardia di Finanza), «è stato scritto nel documento della Procura di Roma e indica il vero proprietario della società». Assieme a Liori sono stati arrestati anche Samuele Landi (presidente del comitato d’amministrazione di Agile, nonchè amministratore di Eutelia), Pio Piccini (presidente e amministratore delegato di Omega, nonchè amministatore unico di Agile), Leonardo Pizzichi (presidente del Cda di Eutelia), Claudio Marcello Massa (in quanto amministratore di fatto di Agile e pro tempore di Omega), Marco Fenu (dirigente di Agile e tesoriere del gruppo Omega), Salavatore Riccardo Cammalleri (ad unico e procuratore di Agile) e Isacco Landi (consigliere d’amministrazione di Eutelia).
--->continua.

Anonimo ha detto...

--->continua

Sono state anche eseguite 22 perquisizioni tra Milano, Torino, Siena, Arezzo, Roma, Terni, Cagliari e Nuoro (queste ultime riguardano le abitazioni di Liori).
L’indagine. Gli incarichi degli otto personaggi convolti mostrano l’intreccio e il particolare coinvolgimento di Liori come – secondo gli inquirenti – «dominus» del gruppo Omega. Gli avvenimenti che hanno fatto scattare l’indagine, esposti ieri mattina a Roma dai pm della Procura Giuseppe Cascini, Paolo Ielo e Francesca Maria Loy, sono iniziati a seguito della cessione della società Agile Srl da parte della Eutelia Spa (quotata in borsa). L’esame di questo passaggio ha «consentito di accertare» che gli acquirenti «erano riconducibili» a una serie di persone (raggiunte ieri dai provvedimenti restrittivi della libertà personale), che nello stesso periodo in cui avvenivano le cessioni accennate, hanno operato con dolo ai danni di Agile.
L’ammanco. In particolare afferma la Guardia di Finanza, «hanno avviato numerose trattative finalizzate ad acquisire altre società in situazione di grave crisi, operanti nei settori delle telecomunicazioni, dell’It (Information technology), della logistica e dell’immobiliare». Ma non si sarebbe trattato di operazioni neutre, bensì di una «colossale operazione» volta, come accennato, a provocare il fallimento di Agile. In questo quadro c’è stata una «distrazione complessiva» di 11 milioni e 179mila euro da Agile e la sottrazione di crediti dalla stessa società, «ceduti senza corrispettivo a garanzia di obbligazioni assunte da altri soggetti», per altri cinque milioni e 529mila euro.
I sindacati. «Vogliamo ringraziare la magistratura per il lavoro che sta facendo per l’accertamento dei fatti», afferma in un comunicato la direzione nazionale della Fiom-Cgil, che su tutta la storia aveva presentato un esposto alla magistratura. In questa vicenda, continua il sindacato, i lavoratori sono stati «danneggiati pesantemente da comportamenti e azioni». Mentre l’operato della magistratura, «presidio democratico, rende evidente il tempo trascorso in assenza di un intervento istituzionale». La Fiom-Cgil, costituitasi come parte civile dei lavoratori, precisa anche che gli «arresti ci danno ragione». E chiede alla Confindustria di prendere posizione contro questi comportamenti

Anonimo ha detto...

Speriamo che i comitati di accoglienza delle carceri dove sono stati portati questi "galantuomini", dia loro un appropriato benvenuto, soprattutto da tergo.

Anonimo ha detto...

Bancarotta, arrestati i vertici dell’Eutelia
Sono più di sessanta i finanzieri impegnati, dalle prime ore di ieri, nel caso "Agile-Eutelia", dal nome del grosso gruppo di società di telecomunicazioni: 22 perquisizioni in case e uffici in tutta Italia, mentre otto indagati sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Secondo la Guardia di Finanza, nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Roma, avrebbero organizzato «un articolato sistema di frode che ha portato l’importante gruppo societario ad una situazione di gravissimo dissesto economico-finanziario» e di «insolvenza per milioni di euro anche nei confronti di migliaia di lavoratori».

In pratica, gli arrestati avrebbero acquistato numerose società con migliaia di dipendenti, finendo con il provocare una «colossale operazione dolosa» volta tra l’altro a «cagionare il fallimento della società Agile per spogliarla dei suoi asset e sottrarre la garanzia ai creditori più importanti, i circa 2.000 dipendenti». L’inchiesta ha coinvolto i vertici di tre società: Samuele Landi e Leonardo Pizzichi, presidenti dei consigli di amministrazione di Agile ed Eutelia, Pio Piccini, presidente e amministratore delegato di Omega e amministratore unico di Eutelia, Claudio Marcello Massa, amministratore di Agile, Marco Fenu, dirigente di Agile e tesoriere del gruppo Omega, Salvatore Riccardo Cammalleri, procuratore di Agile, Antonangelo Liori, dominus del gruppo Omega e Isacco Landi, consigliere di amministrazione di Eutelia. Avrebbero provveduto alla sottrazione di oltre 11 milioni di euro dalla Agile S.r.l. e crediti della stessa società, «ceduti senza corrispettivo a garanzia di obbligazioni assunte da altri soggetti, per un valore pari a oltre 5 milioni e mezzo di euro».

L’attività investigativa, iniziata dopo la cessione di Agile da parte dell’Eutelia, ha accertato che le società acquirenti erano riconducibili ad alcuni soggetti che, nello stesso periodo «avevano avviato numerose trattative finalizzate ad acquisire altri gruppi societari in situazione di grave crisi», sempre operanti nei settori delle telecomunicazioni, dell’information technology, della logistica e dell’immobiliare. Gli arrestati dovranno ora rispondere del reato di bancarotta fraudolenta in concorso.

Ieri, intanto, è stato convocato il tavolo al ministero dello Sviluppo economico per discutere la vertenza: al termine, al termine del quale è stato annunciata l’ammissione di Eutelia alla procedura di amministrazione straordinaria ex legge Prodi. Soddisfatto il capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, soprattutto in previsione di un nuovo incontro alla presidenza del Consiglio. «L’attenzione all’evoluzione della vertenza - ha dichiarato - va mantenuta, dopo questo primo passo in avanti, fino al raggiungimento dell’obiettivo della garanzia di un futuro industriale e di certezza occupazionale per i lavoratori».

Anonimo ha detto...

Fallimento Agile-ex Eutelia: otto arresti per bancarotta fraudolenta



ROMA (10 luglio) - Otto persone sono state arrestate per il fallimento del call center Agile-Eutelia, un crac di oltre 11 milioni di euro. In carcere anche Antonangelo Liori, ex direttore del quotidiano L'Unione Sarda, accusato di bancarotta fraudolenta. Liori è accusato dalla procura di Roma, con gli altri sette indagati, di aver portato al fallimento la società Agile (ex Eutelia) attraverso operazioni finanziarie tramite il Gruppo Omega.

Secondo la Guardia di Finanza una serie di società "scatole cinesi", avrebbero rilevato aziende in grave crisi operanti nel settore delle telecomunicazioni, logistica e immobiliare, per poi lucrare crediti (commesse) e scaricare i debiti su altre società avviate verso il fallimento. Le principali vittime oltre allo Stato, sono i circa 2.000 dipendenti. Gli arrestati hanno provveduto alla distrazione di complessivi 11.179.989 euro dalla Agile S.r.l. ed alla sottrazione di crediti della stessa società, ceduti senza corrispettivo a garanzia di obbligazioni assunte da altri soggetti, per un valore pari a 5.529.543 euro.

Liori è stato fermato nella sua abitazione cagliaritana mentre le altre sette misure richieste dai magistrati di Roma Cascini, Ielo e Loy sono state eseguite dai finanzieri in diverse città. Il presidente e amministratore di Omega e Agile, Pio Piccini, e il dirigente di Agile e tesoriere del gruppo Omega, Marco Fenu, sono stati arrestati a Terni; a Siena fermato il presidente del Cda Eutelia Leonardo Pizzicchi; l'amministratore di Agile Claudio Marcello Massa a Milano; il procuratore di Agile Salvatore Cammalleri a Torino; ad Arezzo il consigliere di amministrazione di Eutelia Isacco Landi. Ricercato, invece, il presidente e amministratore di Eutelia Samuele Landi.

«Pio Piccini non ha minimamente concorso nelle condotte volte a provocare il fallimento di Agile, ma ha a sua volta subito la gestione di questa società da parte del gruppo che doveva risanarla - dice l'avvocato Fabrizio Lemme che insieme alla collega Anna Palazzi difende l'imprenditore ternano - Piccini aveva ceduto la partecipazione ad un gruppo di imprenditori che ne avevano assicurato il risanamento integrale, con la liberazione dalle fidejussioni da lui prestate a favore del ceto bancario e con il pagamento di una somma che avrebbe consentito un minimo recupero di quanto da lui immesso nelle casse sociali. Non avendo i cessionari adempiuto né all'una né all'altra obbligazione, Piccini aveva dato mandato allo studio Lemme di agire nei confronti dei cessionari. Confidiamo quindi in un provvedimento positivo da parte del Tribunale della libertà di Roma al quale ci rivolgeremo lunedì prossimo». I difensori sottolineano che Piccini è stato amministratore dell'azienda solo dal 16 giugno al 28 luglio del 2009
---> continua

Anonimo ha detto...

--->continua

«Arezzo è molto preoccupata dell'evolversi dei fatti su Eutelia. Noi non pensiamo alle questioni giudiziarie bensì ai 400 lavoratori ai quali dobbiamo dare garanzie - dice il sindaco Giuseppe Fanfani - Il Comune e la Provincia di Arezzo hanno sempre dialogato con chiunque abbia chiesto di essere ascoltato, compresi gli amministratore precedenti ai commissari straordinari oggi incarica». Il riferimento è a Leonardo Pizzichi, anch'egli arrestato, che fino ad un mese fa è stato presidente del Cda di Eutelia Spa. «Oggi - conclude Fanfani - dobbiamo guadare avanti e fare passi concreti. Stiamo dialogando con i commissari. Ma anche con cordate di nuovi imprenditori che si mettono sulla scena e si dichiarano interessati a rilevare l'azienda e a garantire i posti di lavoro».

La notizia degli arresti per il crac Agile-Eutelia «non è inattesa», ora «il governo si svegli» per risolvere la situazione, commenta Samuele Falossi (Slc-Cgil). «Che ci fossero degli arresti vicini ce lo aspettavamo - ha affermato - non sapevamo solo chi li avrebbe disposti, se Arezzo, Roma o Milano». Secondo Falossi, l'operazione «formalmente non dovrebbe influire» sulla vertenza che interessa tremila dipendenti dell'ex ramo It di Eutelia, perchè «Agile è commissariata e in amministrazione straordinaria, ed Eutelia ha dei commissari che devono essere nominati: l'unica cosa positiva che può succedere è che il governo si svegli e decida di occuparsi della vicenda, visto che finora non ha fatto assolutamente niente».

Anonimo ha detto...

Sono contento che al Sig. LIORI, gli rimanga tutto, soldi, auto, elicottero, etc.
Ma se fossi in lui farei bene attenzione a usarli, potrebbero sempre avere qualche guasto, e allora .......

Per il momento spero che gli stiano spazzando il c...... in carcere.

Complimenti a tutta la cricca, ma prima o poi in giro vi troveremo, e allora non avrete più tanta voglia di ridere.

BASTARDI FARABUTTI !!!

Anonimo ha detto...

Landi, l'autore del raid contro gli operai

di Giuseppe Vespotutti
Sostiene Samuele Landi: «Oggi siamo accusati di essere ladri quando ladri non siamo, di essere sprezzanti per le persone quando mettiamo le persone al primo posto (...) Per me il disegno è chiaro. Alcuni Landi sono ancora gli azionisti di maggioranza (di Eutelia) e siccome qualcuno vuole prendersi la rete dal fallimento, facciamo passare che è tutta colpa loro, che loro sono i ladri, in modo che non possano fare ricorsi al commissariamento, li mettiamo tutti dentro così si arrenderanno no?». La tesi dell’ex ad di Eutelia, raggiunto da un mandato d’arresto ma latitante - fino a venerdì notte era a Dubai - è chiara: il complotto. Un progetto messo su ad arte dai magistrati al fine di favorire qualche «“cricca” affaristica» che punta a scippare quei 13mila chilometri di rete Eutelia che valgono 400milioni di euro. Per l’ex “Capitano”, come era solito firmarsi quando scriveva sul blog aziendale, ben cinque procure della Repubblica sarebbero in combutta contro di lui e i suoi collaboratori: Arezzo, Milano, Novara, Pistoia e Roma. Una squadra di pm al servizio di qualche potere forte. Ma d’altra parte l’imprenditore con la passione per il paracadutismo - “Capitan Uncino” per i suoi compagni di lancio - non è il primo a gridare alla congiura quando viene pizzicato della magistratura. Abbiamo buoni esempi in politica, dove Landi si è creato uno spazio come fondatore del movimento “Imprenditori d’Italia”. Ed è da lì, dal sito del suo partito (http://arezzo.imprenditoriditalia.org/) che dà sfogo alle sue ragioni e difende alcuni dei sette ex manager che la procura di Roma ha arrestato venerdì con l’accusa di bancarotta fraudolenta. L’ultimo post è di ieri. S’intitola “La verità su Agile” e comincia così: «Apprendo solo dalla stampa i presunti capi di accusa in quanto ancora nessuna notifica né a me né al mio avvocato è stata fatta». Alle accuse dei pm romani, secondo cui gli arrestati avrebbero distratto 11 milioni e 770 mila euro nell’operazione di passaggio di Agile da Eutelia al gruppo Omega, l’ex manager aretino risponde: «Non ho mai avuto contatti, né telefonato o ricevuto telefonate dai soggetti di Omega». Li avrebbe invece incontrati «una sola volta in occasione della firma della cessione di Agile ad Omega, cessione deliberata dal Cda di Eutelia». Lui, insomma, non c’entra nulla con quella squadra di killer d’impresa che - secondo i magistrati - avrebbe agito alle spalle dei duemila dipendenti, «cagionando il fallimento dell’azienda». Invenzioni. «Assurde ricostruzioni», «soprusi della magistratura», «deliranti rapporti della Guardia di Finanza», che lo hanno portato a denunciare - lo scrive lui stesso - il pm aretino Roberto Rossi e il capitano della polizia tributaria di Arezzo. Che la rete Eutelia sia guardata con attenzione è un fatto. ---> continua

Anonimo ha detto...

--->continua

Secondo i sindacati, che sottolineano di non voler dare adito alle tesi di Landi e che vedono nella magistratura l’unica istituzione realmente impegnata nel caso, circa un anno fa si è tenuto un incontro tra Eutelia e Mediaset con oggetto proprio la rete. Un abboccamento, nulla di più, che poi è sfumato. «È possibile - sostiene Fabrizio Potetti della Fiom - che qualcuno al di fuori della magistratura non abbia voluto vedere quello che stavano facendo in Eutelia. Noi - aggiunge il sindacalista - siamo stati gli unici a presentare gli esposti alle procure di Roma, Milano e Arezzo. E abbiamo sempre denunciato la disattenzione delle istituzioni sulle operazioni societarie. Ma ai tavoli col governo e allo Sviluppo economico - conclude Potetti - l’unica preoccupazione è sempre stata la cig dei lavoratori, accompagnata all’ostilità con cui si è guardato alle nostre azioni (art 28 su cessione di ramo d’azienda) contro il passaggio di Agile da Eutelia a Omega». Alle sue «verità» Landi consegna anche il blitz di novembre nella sede romana di Eutelia quando, cappellino col teschio in testa e 15 vigilantes alle spalle, ha cercato di cacciare i lavoratori che presidiavano l’azienda. «Ho ritenuto opportuno tentare di liberare la sede dagli occupanti - scrive - (membri dei centri sociali) che da oltre 2 mesi la occupavano impedendo ai lavoratori di entrare e svolgere la propria attività».
11 luglio 2010

Anonimo ha detto...

La missione criminale del duo Massa-Liori


Il commercialista si attrezzava per ottenere i domiciliari in caso di arresto

Siccome farò i domiciliari, vorrei evitare di farli in compagnia di tutti gli altri soggetti di questa vicenda perché poi mi creano il problema della reiterazione del reato. Io ho bisogno che questo ufficio che c'è lì non abbia niente a che vedere con le attività aziendali. Sono stato chiaro?

Così il commercialista ligure Claudio Marcello Massa, lo scorso 4 maggio, istruisce in una telefonata una sua collaboratrice (una certa Silvana). L'intento è chiaro: attrezzarsi perché non ci siano ostacoli alla concessione dei domiciliari in caso di arresto.

Massa: ci sono dei problemi. Chi li ignora o è cretino o è superficiale. Da domani non voglio più nessuno che venga lì.

Silvana: devo portare fuori ogni carta che ci sia nell'ufficio?

Massa: ma non esiste perché a casa mia io posso fare qualunque cosa. Tu devi portare solo le cose che riguardano il lavoro tuo...

Non solo. In un'altra telefonata (22 aprile 2010) con Antonangelo Liori, Massa nonostante la situazione di crisi, anche di liquidità, conclamata, continua a costituire disponibilità extracontabili (definite “fondino”).

Massa: c'è un fondino...abbiamo ritirato quel coso, lo tengo di riserva, però te li puoi prendere senza problemi.

Per i magistrati laziali Cascini, Ielo e Loy che hanno richiesto le misure cautelari, e secondo il gip Tamburelli che le ha firmate, Massa e Antonangelo Liori «sono gli autori dei più gravi illeciti di bancarotta». Non solo. Spicca anche l'insensibilità e l'arroganza, come nella telefonata tra Antonangelo Liori e il fratello Sebastiano.

Antonangelo: siamo l'unica azienda italiana ad avere eliminato i sindacati con le mani dei sindacati. In un incontro con i sindacalisti Cgil, Cisl e Uil ho detto: se fallisce Agile io continuo ad avere la mia macchina, il mio autista, il mio elicottero, la mia villa...tutto uguale e loro non ce l'hanno un lavoro...punto...questa è la storia.
--->continua

Anonimo ha detto...

continua-->
Per il giudice gli indagati (riconducibili all'area operativa delle società appartenenti al gruppo Omega) hanno interessi comuni e svolgono azioni studiate e concordate, muovendosi «secondo una regia unica». Vengono definiti spregiudicati, tanto da arrivare a contattare uno dei custodi nominati dal giudice fallimentare nella procedura Agile o a produrre documenti falsi. Nonostante la crisi di Omega, sia Antonangelo Liori che Massa hanno avviato nuove trattative. Liori, è spiegato nell'ordinanza, arriva a intraprendere «nuove attività imprenditoriali in Romania e con diversi soggetti con precedenti per bancarotta, truffa, falso». La coppia Liori-Massa il 22 marzo 2010 ha costituito la società Italcontact group, con sede a Roma, intestando le quote del capitale a un personaggio già denunciato per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio. Insomma, il fallimento di Agile non sarebbe stato un episodio eccezionale dovuto all'incapacità imprenditoriale, ma una vera e propria « mission di natura criminale perseguita dal gruppo Massa-Liori».

La ricerca spasmodica di affari poco chiari emerge in un'altra telefonata del 5 maggio tra Silvana (la collaboratrice di Massa) e Salvatore Riccardo Cammalleri, amministratore unico e procuratore di Agile, anche lui in carcere.

Silvana: avete una società che non sia riconducibile a noi per Massa?

Cammalleri: se è per oggi, no.

Silvana: mando un contratto che sto facendo a Massa con Liori così può capire. L'importante è che non sia riconducibile con le altre

Cammalleri: per farlo ci vogliono tanti soldi. Chi devo far arrivare per far firmare il contratto?

Silvana: non deve essere riconducibile e non deve avere il codice fiscale italiano.

Cammalleri: per questa operazione ci vuole un po' di tempo.

Sull'argomento interviene direttamente Antonangelo Liori.

Liori: mi servono due società di capitali inglesi.

Cammalleri: per versare ci vogliono i conti correnti aperti e questo mi blocca.

Liori: le società devono essere inglesi, società pulite, da finanziare.

Anonimo ha detto...

“ Sotto choc ma sereno”.

Domani è previsto l’interrogatorio di garanzia a Roma. P arla l’avvocato di Leonardo Pizzichi.

Eutelia e Agile La Finanza ha arrestato otto persone per concorso in bancarotta fraudolenta

“E’ arrabbiato ma determinato, ha un carattere giusto, reattivo, perchè in questi casi una persona può facilmente cadere in depressione”. Enrico De Martino, avvocato di Leonardo Pizzichi, il presidente del cda di Eutelia arrestato per concorso in bancarotta fraudolenta, è stato a trovare il suo assistito venerdì, poche ore dopo l’arresto avvenuto a metà mattinata. Lo rivedrà questa mattina, per concordare la linea da tenere nell’interrogatorio di garanzia che si svolgerà lunedì a mezzogiorno a Roma. “E’ stato un grande choc - prosegue l’avvocato del commercialista senese - e non si aspettava che la vicenda potesse evolvere in questo modo, anche perchè Pizzichi non ha nulla a che vedere con i signori che hanno effettuato l’acquisto di Agile - Omega”. Nelle intenzioni dell’avvocato c’è la volontà di dimostrare la completa estraneità del proprio assistito alla bancarotta fraudolenta. “Non ho ancora potuto studiare le carte - prosegue l’avvocato - perchè l’arresto è avvenuto quasi nell’orario della chiusura dei tribunali e quindi è impossibile acquisire il fascicolo. I particolari li studierò lunedì mattina. La richiesta che farò è della revoca della misura cautelare, o in alternativa la concessione dei domiciliari. Se ciò non dovesse essere accettato, abbiamo dieci giorni per presentare ricorso al tribunale della libertà, ma la speranza è di ottenere il provvedimento subito”. Nel frattempo Pizzichi resterà nel carcere di Siena, dove tornerà dopo l’interrogatorio in attesa del pronunciamento del giudice. L’arresto ha suscitato grande sconcerto a Siena, dove Pizzichi è molto conosciuto per la sua professione e per il suo impegno politico. Fino a qualche settimana fa era stato anche sindaco revisore del Monte dei Paschi, ma aveva rassegnato le dimissioni per dedicarsi completamente al salvataggio di Eutelia, nel quale aveva sempre fermamente creduto

Susanna Guarino

Anonimo ha detto...

Eutelia, scattano le manette
Il sogno finisce in carcere
Le intercettazioni e le ipotesi d’accusa che hanno portato 7 in carcere, fra cui Isacco Landi e Pizzichi. Samuele è fuori

Arezzo, 10 luglio 2010 - La filosofia di una parte almeno dei 7 arrestati (l’ottavo, Samuele Landi, è fuori, lontano dalle attenzioni della Finanza) per l’affaire Eutelia-Agile-Omega la illustra bene Antonangelo Liori, che di Omega era è il deus-ex machina: "Sono l’unica azienda - dice al fratello Sebastiano in una delle telefonate intercettate nel corso dell’inchiesta - ad aver eliminato i sindacati con le mani dei sindacati". Si è appena incontrato, spiega l’ex giornalista (è stato anche direttore dell’"Unione Sarda"), con Cgil, Cisl e Uil a cui ha chiarito il suo programma: se fallisce Agile, "io continuo ad avere la mia macchina, il mio autista, la mia villa..tutto uguale e loro non ce l’hanno un lavoro...punto...questa è la storia". Non siamo ancora ai livelli di cinismo degli imprenditori della "Cricca", che si fregano le mani per il terremoto all’Aquila, ma siamo già un bel pezzo in là".



Agile, infatti, l’ex ramo It di Eutelia, 3 mila dipendenti ex Olivetti-Getronics ed ex Bull, è già insolvente, è già stata dichiarata dal tribunale di Roma l’amministrazione controllata ed è da lì, dalla relazione dei commissari giudiziali (due dei quali, Daniela Saitta e Francesca Pace sono gli stessi ora insediati in via Calamandrei) che nasce l’inchiesta condotta dai Pm romani Giuseppe Cascini (segretario dell’Anm, così come Roberto Rossi, che conduce il filone aretino, sta nel direttivo dell’associazione magistrati, quando si dicono le coincidenze), Paolo Ielo, già uomo di punta del pool Mani Pulite di Milano, e Francesca Loy. Saamuele e Isacco Landi, Leonardo Pizzichi, presidente di Eutelia fino a un mese fa, Pio Piccini, Claudio Marcello Massa, Marco Fenu e Antonangelo Liori, è la tesi della procura romana, hanno distratto nell’operazione di passaggio di Agile da Eutelia a Omega, 11 milioni e 700mila euro "in favore di soggetti rincoducibili al gruppo Omega Spa", e hanno distratto anche "crediti della società, cedendoli a garanzia di obbligazioni assunte da soggetti riconducibili al gruppo Omega, senza corrispettivo, per un valore pari a 5 milioni e 529mila euro".

--> continua

Anonimo ha detto...

continua --->

In più "hanno concorso a cagionare il dissesto della società con una pluralità di operazioni dolose tra loro coordinate e teleologicamente orientate alla spoliazione di Agile". In sostanza, è ancora lo scenario delineato dai Pm e ora anche dal Gip nell’ordinanza, nelle cessione del ramo It di Eutelia ad Agile, primo passo della dismissione, sono stati sovrastimati gli attivi e sottostimati i passivi. Il portafogli commesse, ad esempio, è stato valutato 21 milioni e 900 mila contro una stima reale di 7 milioni e spiccioli. E ancora: la bancarotta è consistita anche "nel rinunciare ad esigere la somma di 1 milione e 400 mila euro, pari al 40 per cento della restituzione del capitale sociale di Eunics lab...e nel consentire che tale somma venisse restituita ad Eutelia".



Il Gip sottolinea come Samuele Landi, all’epoca della cessione (estate 2009) presidente di Agile, e Leonardo Pizzichi siano "invero stati gli autori diretti della cessione del ramo di azienda It, caratterizzato da una sovrastima del backlog (il portafogli commesse ndr) e della partecipazione Eunics lab". Società quest’ultima socia di Agile e di cui era presidente Isacco. In sostanza, ad Agile sarebbero stati caricati gli oneri, mentre gli altri si sarebbero presi benefici. Lo dimostrerebbero le intercettazioni telefoniche a carico di Pizzichi, protrattesi fino al maggio 2010, e anche l’irruzione di Samuele nella sede romana di Eutelia occupata dai lavoratori, "tenendo un comportamento uti dominus che non sarebbe altrimenti giustificabile". Di Pizzichi il giudice scrive anche che "mostra di avere delle talpe prossime agli uffici di procura di Arezzo".

Salvatore Mannino
In più "hanno concorso a cagionare il dissesto della società con una pluralità di operazioni dolose tra loro coordinate e teleologicamente orientate alla spoliazione di Agile". In sostanza, è ancora lo scenario delineato dai Pm e ora anche dal Gip nell’ordinanza, nelle cessione del ramo It di Eutelia ad Agile, primo passo della dismissione, sono stati sovrastimati gli attivi e sottostimati i passivi. Il portafogli commesse, ad esempio, è stato valutato 21 milioni e 900 mila contro una stima reale di 7 milioni e spiccioli. E ancora: la bancarotta è consistita anche "nel rinunciare ad esigere la somma di 1 milione e 400 mila euro, pari al 40 per cento della restituzione del capitale sociale di Eunics lab...e nel consentire che tale somma venisse restituita ad Eutelia".



Il Gip sottolinea come Samuele Landi, all’epoca della cessione (estate 2009) presidente di Agile, e Leonardo Pizzichi siano "invero stati gli autori diretti della cessione del ramo di azienda It, caratterizzato da una sovrastima del backlog (il portafogli commesse ndr) e della partecipazione Eunics lab". Società quest’ultima socia di Agile e di cui era presidente Isacco. In sostanza, ad Agile sarebbero stati caricati gli oneri, mentre gli altri si sarebbero presi benefici. Lo dimostrerebbero le intercettazioni telefoniche a carico di Pizzichi, protrattesi fino al maggio 2010, e anche l’irruzione di Samuele nella sede romana di Eutelia occupata dai lavoratori, "tenendo un comportamento uti dominus che non sarebbe altrimenti giustificabile". Di Pizzichi il giudice scrive anche che "mostra di avere delle talpe prossime agli uffici di procura di Arezzo".

Salvatore Mannino

QUALCUNO DICA A QUESTO TIZIO CHE IL SUO AMICO E' LATITANTE

Anonimo ha detto...

Come a Norimberga adesso si passi ai dirigenti esecutori di Eutelia ed Agile: tutti!

Anonimo ha detto...

Come a Norimberga adesso si passi ai dirigenti esecutori di Eutelia ed Agile: tutti!

================================

Infatti, non potevano non sapere, nel concreto hanno appoggiato ed eseguito il piano criminale.

Anonimo ha detto...

“ Sotto choc ma sereno”.

Domani è previsto l’interrogatorio di garanzia a Roma. P arla l’avvocato di Leonardo Pizzichi.

-------------------------

Povero Pizzichi, è sotto choc, ma se non avesse ricevuto lo stipendio da mesi, e se si fosse trovato senza lavoro dopo anni, come si sentirebbe ??

Ma spero che in galera ci sia qualcuno che lo "consoli".

Bastardo Tu e tutti gli altri tuoi amici di merende, e anche i nostri dirigenti che ancora oggi sono sulle scrivanie di Agile !!!

Anonimo ha detto...

“ Sotto choc ma sereno”.

Domani è previsto l’interrogatorio di garanzia a Roma. P arla l’avvocato di Leonardo Pizzichi.

-------------------------

Povero Pizzichi, è sotto choc, ma se non avesse ricevuto lo stipendio da mesi, e se si fosse trovato senza lavoro dopo anni, come si sentirebbe ??

Ma spero che in galera ci sia qualcuno che lo "consoli".

Bastardo Tu e tutti gli altri tuoi amici di merende, e anche i nostri dirigenti che ancora oggi sono sulle scrivanie di Agile !!!

Anonimo ha detto...

Al di la' della cessione del ramo IT di Eutelia ad Agile, putroppo ho l'impressione che le responsabilità siano piu' lontane ed articolate. Per fare un esempio:

IPSE DIXIT (Il CdA Eutelia approva il progetto di bilancio dell’esercizio 2007)

"Business Unit IT
Il fatturato proforma 2007 del Business IT è pari a circa 175 milioni di euro, con un peso della
componente dei servizi (a più alta marginalità) superiore al 75%.
Gli ordini in portafoglio ammontano al 31 dicembre a 150 milioni di euro, mentre, sul fronte delle trattative
in corso, Eutelia è impegnata in bandi di gara per un importo complessivo di oltre 280 milioni di euro."
ecc. ecc. ecc.
E i Dirigenti?

Insomma, questi dati erano veri o falsi?
E tutti le altre comunicazioni al Mercato?

E se erano falsi?
E il mercato borsistico come ha reagito?
Qualcuno ne ha tratto indebito vantaggio (aggiottaggio)?
E se erano veri? Che fine hanno fatto i soldi? (In fantomatiche operazioni tipo Mobyland?)


Mi auguro che chi di dovere ricostruisca certi interventi in Borsa.
Visto che esiste un certo numero di azionisti che in buona fede hanno creduto a certi sedicenti imprenditori e che il rischio e' che la patrie galere rimangano orfane di chi cosi' tanto operosamente si e' adoperato per il bene di tutti (a suo dire), con abnegazione, soprattutto per i lavoratori.

Si parla di trasparenza e controllo nei meccanismi della Finanza:
possibile che 60.000.000 di azioni ridotte a carta straccia non interessino a nessuno? (magari e' il contrario...spero, comunque sia, che un sincero apprezzamento vada ai reponsabili)

Anonimo ha detto...

Speriamo che questa mattina i manager collusi di Agile, alcuni fatti dirigenti da Massa al suo arrivo, altri portati da Liori, altri ancora passati a capo del personale,abbiano il buon senso di non presentarsi in ufficio. Speriamo che a breve ci sia la galera anche per loro.
Se ci sara' l'Amministrstrazione Straordinaria saranno questi i manager? Che beffa sarebbe!!!!

Anonimo ha detto...

Come a Norimberga adesso si passi ai dirigenti esecutori di Eutelia ed Agile: tutti!

================================

Infatti, non potevano non sapere, nel concreto hanno appoggiato ed eseguito il piano criminale.

-----

I dirigenti o sono colpevoli perché erano consapevoli del piano criminale o sono incapaci perché non avevano capito la mission. In entrambi i casi dovrebbero essere licenziati tutti con ignominia.
Direttori Generali di Eutelia e di Agile. Direttori del Personale di Eutelia e di Agile. Direttori Amministrativi di Eutelia e di Agile. Dimettetevi o licenziateli!
Poi prendere i nomi dei 'segati' negli ultimi 2-3 anni e metterli al posto dei 'promossi'! Semplice.

Anonimo ha detto...

E' meglio che neanche i 'segati' degli ultimi 2-3 anni rientrino in azienda.
Mettiamo persone completamente nuove e che siano sotto il controllo della magistratura, l'unico ente di cui ho ancora fiducia.
Non voglio nomi fatti dal Ministero dello Sviluppo Economico o dalla Presidenza del Consiglio o da chiunque altro.

Anonimo ha detto...

Gli unici modo per mandare via i dirigenti attualmenti in Agile ed Eutelia sono:
- spingere sui commissari tramite sindacati

- beccarli fuori l'ufficio e riempirli di mazzate

- isolarli in azienda

- avvicinarli e chiedergli gentilmente di lasciare l'azienda vista la loro complicità e incapacità

- lettera aperta dei dipendenti a tutti i dirigenti

poi chi piu ne ha piu ne metta, i modi per mandarli via ci sono.

Anonimo ha detto...

Truffa ai call center, oggi
l'interrogatorio di Liori Antonangelo Liori

Antonangelo Liori verrà interrogato oggi nel carcere di Buoncammino da un magistrato cagliaritano delegato dalla Procura di Roma che si sta occupando dell'inchiesta sul fallimento Agile-Eutelia.

Insieme all'ex direttore de L'Unione Sarda ed ex giornalista ci saranno i suoi legali, Mariano e Massimo Delogu. L'interrogatorio dovrebbe durare pochi minuti: gli avvocati di Liori hanno fatto sapere che il loro assistito si avvarrà della facoltà di non rispondere sulla vicenda che lo vede coinvolto insieme ad altre sette persone colpite dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Intanto si cerca di capire dove possano essere finiti i soldi che si sarebbero intascati gli indagati. I tre procuratori capitolini saprebbero anche in quale paradiso fiscale sarebbe conservato il cospicuo bottino. Probabilmente in qualche banca di San Marino.

Nell'operazione delle Fiamme gialle di Milano sono state eseguite numerose perquisizioni. In Sardegna oltre all'abitazione di Antonangelo Liori, sono stati visitati altri appartamenti e uffici (tra il Cagliaritano e il Nuorese) di quattro persone coinvolte in maniera marginale nell'inchiesta. Una di queste è il fratello di Antonangelo Liori, Sebastiano, iscritto nel registro degli indagati. I finanzieri hanno sequestrato diversi documenti e file di computer che potrebbero essere utili per il proseguo delle indagini. (m. v.)

Anonimo ha detto...

godooooooooo !!!!!

Anonimo ha detto...

concordo tutti i dirigenti fuori dai cogli..i !!!
E' lampante che erano solo mer...e esecutori

Anonimo ha detto...

qualcuno sa della cigs
a giugno arriverà ??

Anonimo ha detto...

Come a Norimberga adesso si passi ai dirigenti esecutori di Eutelia ed Agile: tutti!
----------
sottoscrivo

Anonimo ha detto...

SCHIFO .... NON ESISTONO ALTRE PAROLE PER DARE UNA CLASSIFICA SU CERTI STEREOTIPI DI MALA GESTIONE ECONOMICA,MI AUGURO PER I MIEI FIGLI CHE L'ITALIA NON SIA SOLO QUESTO....