martedì 16 marzo 2010

1089 X 365 = licenziamento

Perimetro massimo di 1089 dipendenti, periodo di un anno e rotazione ,ove possibile, per un massimo di 141 persone.
Questi i termini della cassa integrazione straordinaria a zero ore che Ministero del lavoro e custodi giudiziari hanno avviato ieri.
Le OOSS, chi per un motivo chi per un altro, non hanno controfirmato la procedura.

Questo il risultato di 7 mesi di occupazione, sacrifici e lotte,.
Cosi si puo sintetizzare il non-accordo raggiunto ieri.
Intanto la lotta continua con un presideo permanente a P.zza Montecitorio a Roma dove domani si terrà dalle ore 15.00 un assemblea pubblica alla quale è prevista la partecipazione di esponenti politici di rilievo, per cui si invitano tutti i dipendenti a partecipare all 'iniziativa.

AGILE:FIOM,DOMANI ASSEMBLEA LAVORATORI A PIAZZA MONTECITORIO

ROMA, 16 MAR - «La vicenda Agile ex Eutelia, non è un caso isolato, ma la punta di un iceberg che penetra fortemente il nostro Paese in profondità. È necessario discutere di tutto questo ma, poichè sembra impossibile affrontare questi temi all'interno del Parlamento, il sindacato comincia facendolo fuori. Per questo, insieme al Coordinamento delle RSU e tutti i lavoratori di Agile ex Eutelia, invita i Parlamentari di maggioranza e di opposizione, le Istituzioni locali i rappresentanti di tutti i partiti politici, locali e nazionali, i Movimenti e le Associazioni di Lotta, i lavoratori, le RSU e le RSA di tutte le aziende del territorio, in crisi e non, ad intervenire all'Assemblea pubblica che si terrà domani alle 15 in piazza Montecitorio». È quanto si legge in una nota di Fabrizio Potetti, coordinatore per la Fiom-Cgil del gruppo Eutelia/Agile, secondo il quale «la vicenda di Eutelia/Agile, e le sorti occupazionali ed economiche di oltre 2.000 lavoratori, rappresentano il più emblematico esempio della scarsissima attenzione della politica su questi temi ed in particolare di quella del Governo». (ANSA).

23 commenti:

Anonimo ha detto...

Eutelia-Agile, il silenzio della politica
«La vicenda di Eutelia/Agile, e le sorti occupazionali ed economiche di oltre 2000 lavoratori, rappresentano il piu' emblematico esempio della scarsissima attenzione della politica su questi temi ed in particolare di quella del governo». E' quanto si legge in una nota di Fabrizio Potetti, coordinatore per la Fiom-Cgil del gruppo Eutelia/Agile. «Mentre l'esecutivo rimane in silenzio, si sta lasciando morire uno dei piu' importanti patrimoni informatici nazionali. Questo silenzio- continua- diventa ancora piu' irresponsabile, visto che in Parlamento sono stati depositati due disegni di legge presentati dall'opposizione che potrebbero portare a una soluzione concreta e veloce della vicenda».
Molti sono «gli interessi e i punti oscuri che si celano dietro questa vicenda- insite Potetti- chi tenta di accaparrarsi
a buon prezzo i 13 mila chilometri di fibra ottica; importanti gruppi bancari fortemente esposti; la "strana" provenienza di ingenti capitali; frodi perpetrate negli anni ai danni della fiscalita' e della collettivita'. La vicenda Agile ex Eutelia, non e' un caso isolato, ma la punta di un iceberg che penetra fortemente il nostro Paese in profondità». Perciò insieme al Coordinamento delle Rsu e tutti i lavoratori di Agile ex Eutelia, la Fiom invita i Parlamentari di maggioranza e di opposizione, le istituzioni locali i rappresentanti di tutti i partiti politici, locali e nazionali, i Movimenti e le Associazioni di Lotta, i lavoratori, le Rsu e le Rsa di tutte le aziende del territorio, in crisi e non, ad intervenire all'Assemblea pubblica che si terrà domani alle 15 in piazza Montecitorio.

Anonimo ha detto...

Ex Eutelia, parliamone fuori

Il tema del Lavoro, dello sviluppo economico e quello delle condizioni di chi lavora, non riescono a trovare spazio e concretezza nei lavori della più importante istituzione. La generale situazione di crisi del Paese, i pesantissimi effetti che questa sta avendo da molto tempo a questa parte sui lavoratori, i pensionati e le imprese, dovrebbero a nostro avviso essere al centro della discussione parlamentare. La questione della soc. Agile ex Eutelia, gruppo Omega, e le sorti occupazionali ed economiche di oltre 2.000 lavoratori, rappresentano il più emblematico esempio della scarsissima attenzione della politica ed in particolare di quella del Governo.
Si sta lasciando morire, dissanguandolo lentamente, uno dei più importanti patrimoni informatici nazionali, aspettando, anzi “sperando” che la sola Magistratura faccia il suo corso, pronunciandosi definitivamente.
Molti sono gli interessi e i punti oscuri che si celano dietro questa vicenda: chi tenta di accaparrarsi a buon prezzo i 13 mila chilometri di fibra ottica; importanti gruppi bancari fortemente esposti; la “strana” provenienza di ingenti capitali; frodi perpetrate negli anni ai danni della fiscalità e della collettività.
La vicenda Agile ex Eutelia, non è un caso isolato ma la punta di un iceberg che penetra fortemente il nostro Paese in profondità.
Noi vorremmo discutere di tutto questo, di come un Paese che ha questi problemi e queste prospettive può e deve affrontare urgentemente una questione sociale che sta assumendo caratteristiche amplissime, registrate dalle statistiche ma non discusse e risolte dalle istituzioni.
SE NON È POSSIBILE AFFRONTARE QUESTI TEMI ALL'INTERNO DEL PARLAMENTO, FACCIAMOLO FUORI!
Le OO.SS. FIM-FIOM-UILM Nazionali, il Coordinamento delle RSU e tutti i lavoratori di Agile ex Eutelia, invitano i Parlamentari di maggioranza e opposizione, le Istituzioni locali, Regioni, Provincie e Comuni, i rappresentanti di tutti i partiti politici, locali e nazionali, i Movimenti e le Associazioni di Lotta, i lavoratori, le RSU e le RSA di tutte le aziende del territorio, in crisi e non, ad intervenire nell' ASSEMBLEA PUBBLICA che promuovono fuori dal parlamento, in PIAZZA MONTECITORIO, MERCOLEDI' 17 MARZO 2010, dalle ore 15,00

Anonimo ha detto...

Eutelia: Il Parlamento li ignora, lavoratori in assemblea a piazza Montecitorio

E’ paradossale come i temi del lavoro, dei pesantissimi effetti della crisi sull’occupazione e sulla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori, dei pensionati e delle imprese non trovino spazio nei lavori della più importante istituzione: il Parlamento.

La vicenda di Eutelia/Agile, e le sorti occupazionali ed economiche di oltre 2000 lavoratori, rappresentano il più emblematico esempio della scarsissima attenzione della politica su questi temi ed in particolare di quella del Governo. Mentre l’Esecutivo rimane in silenzio, con la scusa di aspettare le decisioni della magistratura, si sta lasciando morire uno dei più importanti patrimoni informatici nazionali.


Questo silenzio diventa ancora più irresponsabile, visto che in Parlamento sono stati depositati due disegni di legge presentati dall’opposizione - uno sulla possibilità che il Governo disponga l’amministrazione straordinaria per Eutelia e l’altro sul sostegno al reddito dei lavoratori - che potrebbero portare a una soluzione concreta e veloce della vicenda.


Molti sono gli interessi e i punti oscuri che si celano dietro questa vicenda: chi tenta di accaparrarsi a buon prezzo i 13 mila chilometri di fibra ottica; importanti gruppi bancari fortemente esposti; la “strana” provenienza di ingenti capitali; frodi perpetrate negli anni ai danni della fiscalità e della collettività.


La vicenda Agile ex Eutelia, non è un caso isolato, ma la punta di un iceberg che penetra fortemente il nostro Paese in profondità.


E’ necessario discutere di tutto questo. Ma, poiché sembra impossibile affrontare questi temi all’interno del Parlamento, il sindacato comincia facendolo fuori. Insieme al Coordinamento delle RSU e tutti i lavoratori di Agile ex Eutelia, invita i Parlamentari di maggioranza e di opposizione, le Istituzioni locali i rappresentanti di tutti i partiti politici, locali e nazionali, i Movimenti e le Associazioni di Lotta, i lavoratori, le RSU e le RSA di tutte le aziende del territorio, in crisi e non, ad intervenire all’Assemblea pubblica che si terrà domani, mercoledì, alle 15 in piazza Montecitorio.

Anonimo ha detto...

Ieri sera ho mangiato pesante, due piatti di fagioli con le cotiche, così la notte ho avuto una visione. Mi è apparso Knazseratstag che mi detto: "Abbi fede, non vedi che le cose stanno cambiando?"
Poichè non riuscivo a capire, ha continuato: "Perchè il Berlusca ha messo un suo uomo a capo di Omega proprio mentre il casino su questa vicenda sta aumentando?"
Vedendo che non sapevo cosa rispondere, ha proseguito:"Ma allora sei proprio gnocco!!! Cerca di ragionare, tra due settimane l'azienda deve farsi approvare il concordato preventivo e quindi deve fornire le garanzie richieste. Qualcuno deve cacciare fuori i piccioli e i piccioli chi li ha? Si lui, d'accordo, ma anche i suoi amici e gli amici degli amici....
Se il giudice vede i piccioli, e anche i nuovi finanziatori, che ovviamente sono tutte persone rispettabili (?!?!?!) non può negare l'ammissione al concordato preventivo.
Omega si riprende Agile spolpata delle eccedenze e a quel punto, colpo di scena!!!
Il governo (cioè Lui) affida a questa nuova realtà ed agli imprenditori che ne fanno o faranno parte una cospicua torta di attività tipo l'informatizzazione totale delle sedi periferiche dello stato, oppure la partnership con aziende parastatali di grossa dimensione.
Morale: la nuova Agile torna produttiva e gli amici intascano i profitti.
Nel frattempo Eutelia si è liberata definitivamente della sua zavorra, ma viene scalata da una cordata di amici degli amici.....e visto che le sue azioni valgono meno della carta igienica, con quattro piccioli e due carrube la incartano per bene e se la portano a casa con tutte le sue preziose fibre ottiche. Hai capito testone?"

C.A.Z.Z.O. vuoi vedere che Knazseratstag ha ragione?
Tra pochi giorni lo sapremo.

Anonimo ha detto...

Mi sa' che questo Knazseratstag e'
meglio di Shopenauer.


Vuoi vedere che ha proprio ragione?

Lo vedremo il 31 marzo.
Pero' mincuccio lo juccio deve portare minimo 40 milioni di euro
per tappare il buco.
Io non ci credo.

Fara' 4 promesse farlocche e il giudice abbocchera' come una trota affamata

Cosi ricomincera' la farsa dall'inizio

Anonimo ha detto...

e sapete che ve dico..... grande capo " sti cazzi" saluta e domani è un altro giorno ...per tutti lavoratori e non ..... firmato sti cazzi

resistere ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Se volete credere a babbo Lo Jucco, bisogna solo aspettare e vedere: o estromette (non bastano le dimissioni, se ne devono andare a casa) Massa, Liori e tutta la cordata oppure non è credibile

Io personalmente non ci credo molto

Anonimo ha detto...

Istanza di COGS..."per crisi determinata da evento improvviso ed imprevisto"...ma che hanno dichiarato i custodi???
E questo i sindacati non potevano contestarlo????

Anonimo ha detto...

Siamo oramai prossimi al 99% all'accettazione del concordato e quindi l'azienda tornerà in mano alla proprietà,oggi tutti in assemblea a piazza montecitorio per gridare il nostro NO !! Anche tutti quelli che si sentono sicuri perchè stanno dai clienti o perchè non hanno ricevuto la lettera state tornando sull'orlo del baratro,svegliatevi!!

Anonimo ha detto...

E' ORA CHE SI MUOVANO VELOCEMENTE GLI AVVOCATI!!BASTA!! MA COME E' POSSIBILE CHE VENGANO PAGATI STIPENDI IN UN'AZIENDA SOTTO SEQUESTRO SENZA CHE I CUSTODI NE SAPPIANO NULLA?? COME E DOVE SONO TRANSITATI QUESTI SOLDI!!! SVEGLIAAA!!!

Anonimo ha detto...

In Eutelia, società tanto accusata di illegalità, le persone in cassa hanno i sistemi aziendali attivi.
In Agile, società sotto custodia giudiziale, le persone in cassa hanno i sistemi aziendali disattivi. Custodi, perché?

REDAZIONELAVORAREAGILE ha detto...

ECCO PERCHè I I DIPENDENTI DI AGILE POTENZA SONO STATI PAGATI DA OMEGA E PERCHè I CUSTODI NON POTEVANO SAPERE NULLA

Agile, oggi nuovo presidio davanti alla Regione

Ennesima fumata nera ieri al tavolo negoziale sulla vertenza dei lavoratori Agile. Non c'è infatti ancora accordo tra i sindacati e le società Datacontact e Lucana Sistemi sul numero delle assunzioni e sull'inquadramento contrattuale. Da questa mattina i lavoratori sono tornati a fare presidio davanti alla sede della giunta regionale, mentre i sindacati hanno chiesto la riconvocazione urgente del tavolo. Nel corso del vertice di ieri in Regione le società aggiudicatarie del bando regionale hanno proposto l'assunzione di 73 unità ex Agile a tempo indeterminato e l'inserimento di un'altra trentina di unità (da prelevare sempre nella platea ex Agile) a tempo determinato per soli tre mesi, pari cioè alla disponibilità finanziaria messa a disposizione dalla Regione Basilicata per servizi aggiuntivi rispetto a quanto previsto dal bando. In alternativa Datacontact e Lucana Sistemi hanno proposto ai sindacati l'assunzione dell'intera platea, ma a tempo determinato per soli tre mesi. Entrambe le proposte sono state respinte dalle organizzazioni sindacali, così come è stata respinta l'ipotesi di azzerare gli scatti di anzianità maturati dai lavoratori sotto la gestione Agile. I sindacati chiedono l'assunzione di tutti i lavoratori a tempo indeterminato, il mantenimento degli scatti di anzianità, definendo inoltre la questione dei livelli retributivi. "Abbiamo chiesto alla Regione in maniera unitaria - spiega il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, di farsi garante della copertura finanziaria per i servizi aggiuntivi in modo da assicurare la riassunzione dell'intera platea. A questo punto della vertenza - conclude Falotico - riteniamo che sia necessario l'intervento diretto del presidente della giunta regionale De Filippo".

Anonimo ha detto...

Governo ladro

Roma, 16 mar. (Apcom) - La norma del provvedimento sugli ammortizzatori sociali (approvato dalla commissione Lavoro della Camera) che punta a tutelare i lavoratori di imprese insolventi come quelli di Agile (ex Eutelia) ha un a copertura "inidonea". La Ragioneria generale dello Stato, in una nota depositata in commissione Bilancio alla Camera sul provvedimento che contiene anche il giudizio sull'allungamento dei tempi della Cig ordinaria, boccia la misura che è volta a pagare gli stipendi arretrati attraverso il fondo di garanzia presso l'Inps.

La norma stabilisce che ai lavoratori vengano corrisposte le somme per crediti di lavoro non erogati dalle imprese a condizione che l'insolvenza dell'impresa attenga ad almeno quattro mensilità. "Al riguardo - si legge - si fa prioritariamente presente che la modalità di copertura proposta è in ogni caso inidonea, in quanto i profili del saldo del fondo di garanzia presso l'Inps sono già scontati a legislazione vigente, nell'ambito della Gestione prestazioni temporanee dell'Inps, nel conto economico delle pubbliche amministrazioni".

Anonimo ha detto...

qualcuno mi spiega che significa che i custodi per mantenere l'efficenza confermano la disponibilità di rotazione limitatamente a 141 posizioni indicate nel prospetto con frequenza quadrimestrale? grazie

Anonimo ha detto...

ABBIAMO DATO MODO AI CUSTODI DI LAVORARE PER L'AZIENDA EFFETTUANDO LA SCREMATURA E PULIZIA IN MODO LEGALIZZATO,BASTAAAAAAA!!!!!
CHE GLI AVVOCATI SI MUOVANO !!!!cously

Anonimo ha detto...

TUTTI IN PIAZZA, ASSOLUTAMENTE, MA CONTRO IL CONCORDATO PREVENTIVO!!! LA CIGS E' IL MINORE DEI MALI, RISPETTO AD ESSERE "NANIZZATI"

Anonimo ha detto...

Ragazzi, siamo quasi 2000 dipendenti e per adesso siamo a solo 700 firme.
Coinvolgete più persone possibili (clienti,amici,parenti,etc.)
Collegatevi a questo sito e firmate. Bisogna raggiungere 50.000 firme! Diffondete.

http://www.petizionionline.it/petizione/appello-al-governo-per-un-intervento-urgente-a-sostegno-delle-lavoratrici-e-dei-lavoratori-di-eutelia-agile/910

Anonimo ha detto...

NO COMMENT !!!!!

Parte 1.

le tracce di Eutelia, Omega, portano a San Marino
di Roberto Galullo del Sole24ore e Francesca Biliotti di Corriere Romagna San Marino

Eccomi di nuovo qui. Contenti? Immagino, a San Marino starete facendo i salti di gioia con capriole annesse.

A fare le capriole saranno soprattutto quelli che (in malafede?) hanno cercato le talpe nel Tribunale di San Marino – di cui chiede conto a San Marino la Procura di Forlì nella rogatoria Varano-bis – nella tana sbagliata. E dire che l’articolo che ho scritto il 1° marzo (andatevelo a rivedere su questo blog) era inequivocabile: la talpa non è “del” Tribunale ma “nel” Tribunale, tra coloro i quali, scrivevo, hanno libero accesso. Indovinello: oltre ai magistrati, chi sono?

Sapete – cari lettori - che ci muoviamo nell’ambito della cosiddetta inchiesta Varano (figlia dell’altra, Re Nero), nella quale la Procura di Forlì ipotizza, tra l’altro, associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro, che sarebbe avvenuta sul Titano. Per indagare e provarlo, la Procura spedì ben 4mila pagine a San Marino ma niente da fare: richiesta respinta (dopo il sì del commissario della legge Rita Vannucci). Per non disperdere parte del lavoro ed eliminati dalla richiesta-bis tutti i reati di mafia, la Procura di Forlì vuole ora da verificare, con questa rogatoria bis, gli intrecci societari, i prestanome, i rapporti finanziari, l’eventuale esportazione di capitali eccetera eccetera ed eventuali reati connessi (si vedano i miei precedenti post del 25 gennaio e 1° marzo).

Perché torno subito sul tema è presto detto. Avevo rimosso – e poi in piena notte alcuni giorni fa mi è tornato in mente – che nella prima richiesta (quella bocciata da San Marino con un tuffo giudiziario a coefficiente di difficoltà olimpico) c’era un cognome che mi era rimasto impresso ma non sapevo perchè: Landi.

Ebbene di questo Landi, Angelo Landi e di altri personaggi, i pm forlivesi Fabio Di Vizio e Marco Forte chiedevano innanzitutto di sapere se erano titolari di rapporti bancari, finanziari e fiduciari con la la Cassa di Risparmio di San Marino e/o con Carifin. In caso positivo, la Procura di Forlì, che per questo aveva chiesto piena assistenza giudiziaria a San Marino, aveva persino predisposto un questionario da sottoporre ad Angelo Landi & c.

Anonimo ha detto...

NO COMMENT !!!!!

Parte 2

IL QUESTIONARIO PER ANGELO LANDI

I pm avrebbero voluto sapere:

1) la tipologia del rapporto (conto corrente, posizioni fiduciarie, dossier titoli ecc.) con indicazione di qualsiasi altra tipologia di contratto inerente ovvero collegato al predetto rapporto (ad esempio deposito titoli, contratti di finanziamento, concessione di aperture di credito, mutui ipotecari ecc.);

2) gli estremi identificativi completi (come risultano dal censimento anagrafico effettuato in sede di accensione) dei soggetti intestatari del rapporto e degli eventuali cointestatari;

3) la documentazione presentata in sede di apertura del rapporto (statuto e bilancio in caso di società, dichiarazione dei redditi ecc.);

4) gli estremi identificativi dei soggetti delegati ad operare sul rapporto;

5) la data di apertura del rapporto e, qualora cessato, data di cessazione;

6) l’operatività sul rapporto (specificando in particolare le modalità di accensione del conto (se avvenuta a mezzo bonifico, versamento di denaro contante o titoli di credito ecc.), la tipologia di operazioni maggiormente ricorrenti sullo stesso, come bonifici, versamenti assegni e contanti ecc., emissione assegni bancari e/o circolari, prelevamento contanti, investimenti in titoli ecc., presentazione di ri.ba.; saldi contabili mensili, trimestrali ed annuali; modalità dell’eventuale estinzione del rapporto).

Dopo questa sfilza di quesiti, un’altra serie di domande che ruotano intorno alla “fissa” dei pm forlivesi (e in genere di tutti coloro i quali pensano, giustamente, che il contante sia ancora il metodo privilegiato e privilegiabile per operazioni sospettabili di riciclaggio): il contante.

La Procura, infatti, nella prima rogatoria Varano chiedeva, nel caso di prelievi in contante, di specificare il taglio delle banconote rilasciate (in particolare sulle banconote da 500 euro) e se veniva applicata una commissione sull’importo richiesto in contanti.

Per assegni bancari e/o circolari la Procura voleva sapere se vi erano contestuali prelievi di denaro o, diversamente, intercorrevano alcuni giorni tra le due operazioni.

E poi ancora l’altra fissa dei pm forlivesi (e non solo): i prestanome. Potrebbero esserci stati casi di presentazione all’incasso di titoli di credito da parte di soggetti diversi dai reali beneficiari?

Anonimo ha detto...

NO COMMENT !!!!!

Parte 3

LA ROGATORIA-BIS , LANDI ED EUTELIA

Leggendo la rogatoria-bis quel cognome, Landi, riappare chiaro perché i due pm di Forlì, fatto salvo quanto già richiesto in prima fase, chiedono espressamente assistenza giudiziaria in materia penale per accertare se “Angelo Landi, la società Eutelia” e un gruppo di altri imprenditori (tra gli altri un importante e famosissimo imprenditore orafo aretino, un imprenditore edile laziale, una finanziaria di Senigallia e varie altre persone fisiche e giuridiche di cui per ora non faccio nomi e cognomi) “fossero o meno titolari di rapporti bancari, finanziari con Crrsm e con Carifin Sa; in caso positivo, acquisire in copia, ovvero in alternativa, sequestrare la documentazione integrale pertinente tali rapporti/ conti/posizioni bancari, finanziari e fiduciarie (dossier intero, mandato fiduciario, estratti di conto corrente ovvero note riepilogative della movimentazione delle relative posizioni fiduciarie, degli assegni versati ed emessi, delle distinte di versamento e prelevamento, altre contabili ecc); nel periodo dal 1.11.2004 al 5.5.2009”.

Ecco il collegamento: si scrive Landi, si legge Eutelia, vale a dire l’azienda di telecomunicazione aretina, quotata in Borsa, attualmente al centro delle cronache nazionali per le incredibili vicissitudini di migliaia dipendenti e per le peripezie di diversi rami d’azienda.

Eutelia, in questo momento, è anche al centro di un’inchiesta della Procura di Arezzo (si veda la Nazione del 10 febbraio a pagina 18) secondo la quale in vari modi, dai conti della società, sarebbero spariti quasi 100 milioni di euro che sarebbero andati all’estero attraverso acrobazie finanziarie, triangolazioni e passaggi in vari paradisi fiscali e no.

Ora si scopre che, dopo Arezzo, anche Forlì vorrebbe indagare su Eutelia e sulla famiglia Landi, ammesso e non concesso che, dopo la prima sonora bocciatura alla rogatoria di ottobre 2009, San Marino lo consenta.

Lo consentirà il regno del segreto bancario arroccato alle pendici del Titano? Mah…

Anonimo ha detto...

NO COMMENT !!!!!

Parte 4

IL MISTERO OMEGA

Solo un inciso: nella richiesta di rogatoria bis si legge che la Procura di Forlì vorrebbe anche acquisire in copia o sequestrare la documentazione integrale relativa a ogni tipo di rapporto bancario, finanziario e fiduciario intrattenuto con la Crrsm spa e con la Carifin sa di “tale OMEGA”, nel periodo dal 1.11.2004 al 5.5.2009.

Scrive proprio così: “tale OMEGA” e non “tal Omega”, lasciando presupporre che si tratti di una prsona giuridica e non fisica. Di più non dice e, per quel che conta, la richiesta non è rubricata accanto all’analoga richiesta fatta per Landi ed Eutelia.

Ma perché lo scrivo? Perché Eutelia – se non mi sono perso qualche passaggio di questa incredibile vicenda – ha ceduto a una società che si chiama “Omega” le proprie attività industriali nell’ambito dell’information technology. La cessione è avvenuta (ripeto: se non mi sono perso qualche passaggio e in tal caso chiedo a chi ne sa di più di correggermi) attraverso la vendita a Omega SpA del 100% della propria controllata Agile Srl, società alla quale erano state in precedenza trasferite le attività IT di Eutelia.

Perdersi in questa vicenda è facilissimo: leggo a esempio che il 18 gennaio 2010 il Tribunale di Roma avrebbe congelato la cessione del ramo aziendale da Eutelia ad Agile.

Strano, comunque stiano le cose, un particolare. Sul Corriere della Sera del 9 ottobre 2009 il collega Filippo Astone scriveva che “…Omega, a sua volta è posseduta da Matrix, una piccola società romana (880 mila euro di fatturato, 112 mila di capitale sociale) che stando alle visure camerali risulta essere di proprietà dell' ex ad Pio Piccini (85%) e della misteriosa finanziaria sanmarinese Fin Project (15%). L' ipotesi che le Rsu di Agile temono è che, fondendo Omega e Agile, si vogliano scaricare i debiti della prima sulla seconda, finanziando l' intera partita con le attività ordinarie di Agile stessa, che prima del conferimento di Eutelia vantava clienti come i Comuni di Roma e Milano, la Banca d' Italia, il Cedacri, la Camera dei deputati”.

Dunque quanto meno un collegamento tra questa Omega, Eutelia, San Marino e Landi, esisterebbe.

Repubblica, invece, il 18 febbraio, nelle pagine di economia riempie altre lacune della mia macroscopica ignoranza. “Il 16 febbraio – leggo su Repubblica online - il procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco e il pm Sergio Spadaro hanno chiesto al tribunale il fallimento della società Libeccio. Si tratta della holding che controlla il gruppo Omega, quello che negli ultimi otto mesi ha rilevato le attività It di Eutelia, tramite Agile, e un'altra quindicina di società in difficoltà tra cui quelle del gruppo Phonemedia (12 call center in Italia ed altri in Argentina e Albania) e di Videoline 2. In tutte queste aziende, l'arrivo della gestione Omega ha avuto effetti micidiali per i lavoratori. Ai primi di ottobre all'Agile sono state avviate le procedure di licenziamento collettivo per quasi 1.200 persone.

Le operazioni che hanno portato alla cessione del ramo d'azienda Eutelia ad Agile-Omega e dei contact center Phonemedia ancora a Omega seguono le stesse, misteriose dinamiche già viste nell'affare tra Omnia Network e Voicity (via Alba Rental). Perché Omega si accolla debiti e spese di due gruppi in difficoltà, svolgendo sul mercato il ruolo dello "spazzino"? E chi c'è dietro i fondi inglesi che controllano la Libeccio e che gli stessi inquirenti ritengono scatole vuote intestate a prestanome di professione? Questi sono alcuni dei misteri per i quali i lavoratori chiedono risposte ai tribunali di mezza Italia, alle procure ed al governo”.

A questo punto sarà curioso capire se “tale OMEGA” di cui si legge nella rogatoria-bis e la società Omega che compare negli incroci societari riconducibili alla famiglia Landi, sono le stesse.

Anonimo ha detto...

Lavoro, Tribunale Vibo: "Insolventi società gruppo Omega"


Mercoledì 17 Marzo 2010 18:29
Il tribunale di Vibo Valentia, giudice estensore Fabio Regolo, ha pronunciato una sentenza in cui dichiara l'insolvenza delle società Soft4Web e Multivoice srl, entrambe con sede legale a Pizzo. La

richiesta era stata avanzata dalle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil che rappresentano i numerosi lavoratori delle due aziende del gruppo Omega che hanno call center in Calabria, Sicilia e Puglia. Per quanto riguarda la Sft4web i giudici del tribunale di Vibo Valentia sostengono che la produzione aziendale è stata interrotta nel settembre 2009 e che da tale data risulta irreperibile tutta la compagine amministrativa a direzionale. La società, sempre secondo quanto riportato nella sentenza, non versa contributi previdenziali e non paga regolarmente gli stipendi dei dipendenti il cui credito ammonta ad oggi a circa un milione di euro. I giudici hanno deciso anche di affidare l'azienda ad un commissario giudiziale, l'avvocato Francesco Dimundo di Milano, che dovrà assicurare una più rapida ed efficace apertura della procedura per l'eventuale ottenimento della Cassa integrazione e di ogni altro ammortizzatore sociale previsto a tutela dei lavoratori. Per quanto riguarda la Multivoice srl i giudici hanno deciso di concede alla società debitrice un termine sino al 30 aprile 2010 per la presentazione di una proposta di concordato preventivo.