martedì 17 marzo 2009

Ecco perchè IT è in perdita ed i TFR sembrano vaporizzati

[ZEUS News - www.zeusnews.com - 16-03-2009]

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Eutelia è considerata il quinto operatore telefonico italiano: negli anni scorsi aveva assorbito società come Getronics (ex Olivetti), che hanno importanti commesse pubbliche per le Poste e altri soggetti pubblici come l'Agenzia delle entrate. I sindacati chiedono che ora Eutelia venga affidata a un consorzio costituito dagli enti pubblici che sono committenti di tali progetti.

Nelle scorse settimane c'era stata una manifestazione nazionale ad Arezzo, presso la sede dell'azienda, che aveva visto la partecipazione di circa 1.000 lavoratori, contro la decisione di dismettere il settore informatico.

L'azienda, da parte sua, aveva sempre minimizzato la questione, dichiarando che per 300 addetti era possibile traguardare presto la pensione e che per altri 500 sarebbe stata chiesta la mobilità e che la dismissione del settore informatico doveva servire a concentrare il business nelle Tlc. Altri 1.700 lavoratori potrebbero essere "ceduti" insieme alle società di informatica, controllate da Eutelia, dismesse.

Ma da qualche tempo girano voci a Piazza Affari di una imminente uscita dalla compagine azionaria di importanti azionisti; era anche girata la voce che la società Itway di Ravenna potesse acquistare importanti pezzi delle attività informatiche.

A questa vicenda finanziaria e industriale, in cui migliaia di persone rischiano il posto di lavoro, non sono estranee le vicissitudine giudiziarie della scorsa estate: la Guardia di Finanza nel maggio 2008 aprì un'indagine, tuttora non conclusa, sui vertici aziendali di Eutelia per frode fiscale per circa cinquanta milioni di euro, falso in bilancio, distrazione dei dividendi agli azionisti e di capitali all'estero.

I vertici aziendali si sono sempre dichiarati estranei e pronti a collaborare con le autorità giudiziarie. Ma l'indagine ipotizza che il gestore telefonico si sarebbe avvalso di alcune società che solo sulla carta risultavano residenti all'estero per beneficiare dell'esenzione Iva, e lo stratagemma avrebbe permesso di occultare 41 milioni di traffico telefonico prepagato.

Gli accertamenti di polizia giudiziaria rilevarono che Eutelia concesse l'uso di numerazioni 899, 166 e 178 per l'accesso a servizi "premium" (astrologia, gioco del lotto, oroscopo, hot line e altri) a società con call center ubicati nell'Est europeo, ma gestite da persone facenti capo all'operatore aretino.

In questo modo, ipotizza l'indagine, Eutelia tramite la fatturazione di provvigioni inesistenti avrebbe potuto delocalizzare e comprimere il proprio reddito "italiano", portando capitali in paesi esteri, e acquisendo una maggiore competitività sul mercato. Solo ipotesi finora, perché l'inchiesta è tutt'altro che chiusa; ma raccontatelo a quei duemila lavoratori a rischio di licenziamento.

sabato 14 marzo 2009

Punto della situazione

E' giunto il momento di tirare le somme e capire cosa è venuto fuori dai diversi incontri negli ultimi mesi, dai diversi annunci, proclami, interrogazioni parlamentari, azioni giudiziali ed articoli di giornali.

·Eutelia ha deciso di dismettere tutto il comparto IT compresa quella intrinseca alle TLC recepita come IT

·Il numero dei dipendenti da dismettere è 1950

·Eutelia ha investito, sta investendo ed investirà solo nel ramo aziendale che si occupa di TLC

·Sono in atto azioni di mobbing e vessazione riguardanti tutti i dipendenti su argomenti quali lo stipendio, ticket pasto, rimborsi spese, chiusura sedi, atti a sfoltire il maggior numero di personale dipendente

·La proprietà Eutelia non ha alcun interesse sulle ripercussioni sociali che una dismissione di tale portate può generare.

·La proprietà Eutelia non è interessata ad una cessione del personale del relativo know-how e dei progetti annessi

·la proprietà Eutelia è interessata per meri interessi di lucro alla cessione dei soli progetti in essere

·La proprietà Eutelia non ha rivelato i nomi dei presunti acquirenti di rami di azienda

·La proprietà Eutelia afferma che con un alleggerimento di 600 dipendenti (personale a staff), la completa messa in mobilità dei dipendenti renderebbe piu facile la cessione.

Da qui si evince che siamo di fronte a dei personaggi della scena dell’imprenditoria italiana che di imprenditori non hanno assolutamente nulla.
Tutto ciò che da due anni a questa parte è stato messo in atto dalla proprietà Eutelia è stato semplicemnte per un mero calcolo economico e di lucro (mal riuscito aggiungerei).

Le istituzioni, le parti sociali, le amministrazioni locali devono intervenire per scongiurare la scomparsa dell’ennesima realtà industriale di alto livello.

I dipendenti tutti sono chiamati ancora una volta a lottare in tutti i modi per difendere non solo il posto di lavoro ma i propri diritti di cittadini e lavoratori calpestati da azioni, che non sono piu atteggiamenti, che tendono a vessare e sminuire la professionalità e la coscienza individuale.

In questa fase di passaggio bisogna che tutti i dipendenti si facciano carico di responsabilità che vadano anche oltre i propri compiti per mantenere quelle commesse e progetti che altrimenti andrebbero persi visto il menefreghismo della proprietà

Per questo motivo bisogna rispondere alla proprietà Eutelia in modo ancor piu massiccio, come visto ad Arezzo, con lo sciopero che si terrà in concomitanza del prossimo incontro al ministero dello sviluppo ed indurre i sindacati a non cedere ai ricatti della proprietà Eutelia

giovedì 12 marzo 2009

Incontro dell' 11 marzo (1950 esuberi)

Si è tenuto ieri 11/03 il previsto incontro tra sindacati, azienda e ministero dello sviluppo. Il cumunicato ufficiale da parte del coordinamento sindacale uscirà a giorni.
Non ci sono state sorprese, Eutelia ha ribadito, ove ce ne fosse l'utilità, la dismissione dell'area IT e di tutto ciò che è considerato IT nell'aria TLC.
La prima richiesta, come era da prevedere, è stata quella della mobilità per tutti, richiesta che è stata prontamente bloccata dalle parti sociali.

Nomi di presunti acquirenti non ne sono stati fatti, anche se l'azienda non ne ha smentito l'esistenza affermando anzi che dalla riduzione del personale (circa 600 unità) verrebbero maggiori possibilità di vendita.

L'azienda sembra non avere idee chiare sul cosa fare e sul come affrontare la situazione che essa stessa ha provocato, non ha fatto nessuna proposta propositiva.

Il sindacato dal canto suo ha accennato alla creazione di un consorzio, cosa però difficilmente attuabile.

Voglio sottolineare che Eutelia ha deciso questa dismissione non certo per la crisi congiunturale mondiale e non per le perdite di fatturato, ma probabilmente per aver preso coscenza dell'inadeguatezza nel gestire una azienda di grandi dimensioni in particola modo in un campo, quello dell'information tecnology, che prevede conoscenze specifiche ed approfondite del settore.

DAlla NAZIONE di Arezzo

Eutelia dà i numeri:1950 esuberi Presentato il piano industriale
Arezzo, 12 marzo 2009 - E’ una matassa intricata, quella che avvolge il gruppo Eutelia. Al ministero, i vertici dell’azienda hanno presentato un piano industriale di 110 pagine, ricco di dettagli e chiarimenti, che conferma un eccesso di 1950 unità lavorative utilizzate nel settore It e la volontà di cedere i contratti informatici sottoscritti per l’80 per cento, affermano i sindacati, da enti pubblici. E’ rimasto sospeso in aria invece il possibile utilizzo degli ammortizzatori sociali: durante l’incontro si è parlato di cassa integrazione speciale e di mobilità senza tuttavia affrontare direttamente l’argomento, indissolubilmente collegato all’intera vertenza.



Le scelte strategiche del gruppo fanno leva su quattro punti, che prevedono la cessione del settore informatico del gruppo e un maggiore impegno in quello delle comunicazioni, le dismissioni di una parte dei dipendenti e il ricorso a provvedimenti previsti per aziende in difficoltà. Ma la vendita, hanno dichiarato i vertici di Eutelia, può risultare difficile se prima non si sono definiti i problemi occupazionali. Su questi temi, è attesa una precisazione ufficiale di via Calamandrei, che si è impegnata a fornire un chiarimento sull’intera vicenda, una vertenza che coinvolge il territorio aretino, ma anche le varie sedi distribuite nella Penisola, da Torino alla Sicilia.



Per la città, Eutelia è sempre stata una fonte di speranza, un polo di riferimento in grado di rilanciare l’economia in un settore tecnologicamento avanzato: la situazione attuale, dunque, pesa sulle spalle dell’intero mondo imprenditoriale e sindacale in un momento di diffuse difficoltà. Sono proprio le organizzazioni nazionali dei dipendenti, che hanno alzato le barricate per bloccare le scelte della famiglia Landi, che detiene le quote di maggioranza della società. "Chiediamo che sia istituito un tavolo di trattativa aperto agli enti locali e a tutti i soggetti privati interessati a rilevare le attività per valutare tutte le opportunità legate alla vendita e all’utilizzo del personale".



La strategia è chiara, il sindacato non molla, vuol vedere in faccia gli acquirenti e tenta di allargare il dialogo con gli enti che hanno sottoscritto contratti con Eutelia. E’ da vedere se sarà questa la strada giusta per giungere ad una conclusione condivisa fra le parti. Di certo, è necessario far presto: lo dicono le perdite, che si registrano in Borsa, ma non solo. La riduzione degli orari di lavoro, che ha coinvolto tutte le maestranze non può durare in eterno. Qualche speranza arriva direttamente dalle dichiarazioni rilasciate con una nota da Eutelia: "La società, a seguito delle scelta strategica di dismissioni del comparto It ha accolto alcune manifestazioni di interesse, provenienti da importanti operatori dell’informatica, ad oggi in fase di ulteriore verifica". Sui soggetti è calato, com’è ovvio, un assordante silenzio, ma nei corridoi del sindacato trapelano alcune indiscrezioni. Sirti, Almaviva, Mc Sistemi e Bassilichi, questi i nomi che si ripetono con maggiore insistenza e che, neppure nelle ultime ore, sono stati smentiti.



La volontà di rafforzare la presenza nel comparto delle comunicazioni trova conferma nell’annuncio dell’ultimo accordo siglato fra Eutelia, Agip e Ottomatica per la distribuzione delle carte internazionali Best Card prodotte dal gruppo aretino nelle 4.800 stazioni di servizio presenti in Italia e nei 35.000 punti vendita del circuito Lottomatica per effettuare chiamate nazionali e internazionali da tutti i telefoni fissi e mobili a tariffe competitive.

martedì 10 marzo 2009

Eutelia vende Mobyland.......anzi no


Il giornale polacco Gazeta a questo indirizzo , riporta un articolo riguardante le vicende della controllata Eutelia, Mobyland.

Dall'articolo si evince che Eutelia è in ritardo con lo start delle attività che comunque dovrebbe riuscire a far partire entro il 30 maggio.

Le cause di questo ritardo è stato imputato, a quanto pare, alla crisi economica.

Facendo quindi seguito al pre-piano industriale Eutelia prosegue nel suo rilancio attraverso investimenti nel settore delle TLC.
Non sembra quindi piu interessata alla vendita della propria controllata Mobyland.

In Italia invece la situazione sembra stagnare.
Domani 11 marzo ci sarà l'incontro al ministero dello sviluppo tra le parti sociali, l'azienda ed il ministero stesso.
Non si ha notizia di nulla, solo di uno stringato e brevissimo invito da parte delle RSU ai dipendenti in ferie o in solidarietà di partecipare ad un presidio sotto la sede ministeriale dalle 15 alle 17. Veramente molto poco, quando invece si sarebbe dovuto proclamare uno sciopero nazionale in pompa magma (vedi Arezzo).

Questa è una buona notizia perchè probabilmente i sindacati sono sicuri che da questo incontro non potranno venire cattive notizie per i dipendent.

Oppure al contrario, potrebbe rilevarsi una cattiva notizia, in quanto da incoscenti ed irresponsabili hanno gia firmato accordi di mobilità e cassa integrazione sotto banco.