martedì 5 febbraio 2013

Agile ex Eutelia, lettera dei lavoratori al presidente Vendola „Agile ex Eutelia, lettera dei lavoratori al presidente Vendola“ Potrebbe interessarti: http://www.baritoday.it/economia/agile-ex-eutelia-lettera-lavoratori-a-vendola.html Leggi le altre notizie su: http://www.baritoday.it/ o seguici su Facebook: http://www.facebook.com/pages/BariToday/211622545530190

Agile ex Eutelia, lettera dei lavoratori al presidente Vendola
L'Agile srl ex Eutelia ex Olivetti è in amministrazione straordinaria per fallimento 

con 1500 dipendenti in Italia di cui 100 in Puglia, l'80% a Bari



Agile ex Eutelia, lettera dei lavoratori al presidente Vendola

Caro Presidente Vendola
siamo ancora qui.
Come ci definirebbe Pennac siamo gli esuberati di Agile ex-Eutelia. Licenziati, silurati, espulsi, flessibilizzati, ristrutturati, fusionati, globalizzati, insomma quelli che si ritrovano a spasso.
Ma noi, Presidente, in più siamo quelli che non mollano.
Nonostante il tempo passato, che continua a passare, nonostante la crisi che uccide le persone ed anche le coscienze e che vorrebbe considerare tutti sullo stesso piano e con le stesse responsabilità.
La nostra coscienza resiste e la nostra dignità non è mai stata in vendita.
Stiamo cercando di preservare la nostra comunità, le nostre persone, partendo dal mantenimento delle nostre competenze, senza cadere nella trappola di chi vorrebbe che ci ritenessimo fortunati ad essere in Cassa Integrazione.
Non ci stiamo.
La nostra è stata una delle vertenze più importanti e visibili dei mesi passati. Non ha senso ripercorrerne le tappe, Lei le conosce bene. Dovrebbe solo ricordarle. Sono decine i comunicati indirizzati alle istituzioni della nostra regione.
Sappia, però, che, oggi, la nostra è una vertenza IRRISOLTA.
La Regione Puglia non ci ha mai lasciati soli, è vero. Nei ministeri così come nelle nostre manifestazioni. E i suoi assessori, così come i suoi dirigenti, hanno spesso brillato per presenza e per competenza. E noi li abbiamo ringraziati anche pubblicamente.
Tuttavia, caro Presidente, passati 3 anni da quando è cominciata, la fase finale della nostra lunga vertenza siamo ancora qui nella stessa drammatica condizione ed esattamente con la stessa mancanza di prospettive. Questo è il fatto.
In che modo noi, gli esuberati di Agile ex-Eutelia di Bari e della Puglia, possiamo definire il risultato dell'intervento della Regione Puglia nella nostra vertenza? Praticamente: ZERO.
Non abbiamo mai chiesto il lavoro per tutti e subito. E non lo chiediamo. E' quello che tutti vorremmo, naturalmente, ma ci rendiamo conto della realtà che ci circonda e siamo consapevoli che anche nella Puglia di Vendola non c'è la bacchetta magica e che i risultati, che pure vengono vantati, non ci hanno neppure sfiorato.
Ma ci sono interventi che crediamo si possano fare, che sono nelle immediate disponibilità del Suo governo e che ci possono aiutare a superare questa fase complicata e per taluni versi drammatica.
Il primo.
Corsi di aggiornamento e se necessario di riqualificazione. Le nostre competenze sono, ancora, un valore e non vorremmo disperderle. Nell'accordo del febbraio 2012 la Regione Puglia si è impegnata con le proprie disponibilità economiche, rivenienti dai fondi strutturali e non come le altre Regioni dai fondi FEG, a fare per tutti i lavoratori di Agile corsi di formazione. E' stato completato, con Italia Lavoro, il censimento delle competenze. Cosa impedisce, ora, che si parta con i corsi per tutti?
Il secondo.
Il Piano per il Lavoro della Regione Puglia prevede l'impiego di lavoratori in CIG negli enti della Pubblica Amministrazione. Sappiamo che i Tribunali, il Comune di Bari, le Municipalizzate e la stessa Regione avrebbero utilità e necessità di questo lavoro. Sono anni che chiediamo che si dia seguito a quanto previsto dal Piano per il Lavoro. Cosa impedisce che si proceda?
Il terzo
In ultimo riteniamo un passaggio importante, che va comunque completato con atti formali, quanto scritto dal Ministero dello Sviluppo Economico, nella lettera del 12 Dicembre 2012 firmata dal Sottosegretario De Vincenti, sul tema delle premialità o incentivazioni "per i lavoratori posti in mobilità e licenziati a seguito di crisi aziendali e/o procedure concorsuali".
Potremmo aggiungere molto altro, ma ci fermiamo.
Ci piacerebbe incontrarla, Caro Presidente Vendola, per sapere direttamente da Lei cosa pensa di noi e della nostra vertenza e come pensa di darci una mano.
Noi, non abbiamo più parole, non sappiamo più cosa dire perchè abbiamo già detto tutto.
E da troppo, lungo tempo.
In attesa della sua attenzione.
I lavoratori di Agile ex-Eutelia di Bari

05/02/2013

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13 commenti:

Anonimo ha detto...

Ancora a fare lettere, che pena!

Anonimo ha detto...

Ancora a fare lettere, che pena!

--------------------------------
cosa proponi tu invece ?

Anonimo ha detto...

http://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/2013/02/05/841078-processo_eutelia_aula.shtml

Arezzo, 5 febbraio 2013 - STAVOLTA È stata partenza vera, dopo tanti spari a vuoto della pistola dello starter, ma i velocisti si sono arenati dopo i primi dieci metri, su una questione di sostanza, il rigetto del patteggiamento di Isacco Landi, e sulla raffica di questioni giuridiche che ne sono nate. Il processo Eutelia dunque non è entrato nel vivo come pareva, col suo plotoncino di Vip sotto accusa per bancarotta fraudolenta, ovvero per il colossale crack della società di via Calamandrei che ora si chiama Cloud Italia, nel quale sarebbero spariti, secondo stime approssimative, più di 100 milioni di euro.
No, è arrivato un altro rinvio, di due mesi, al 9 aprile, con le stesse schermaglie procedurali che si erano susseguite finora, nelle udienze svoltesi a distanza di mesi l’una dall’altra. Rinviato anche stamani il debutto in aula della Finanza, ossia al pool investigativo che ha pazientemente ricostruito le triangolazioni e il destino dei soldi spariti dai bilanci di Eutelia. Il maresciallo incaricato di spiegare il meccanismo generale del colossale ammanco, a cominciare da quelle che in gergo si chiamano le frodi carosello, ossia le attività fittizie finalizzate a ottenere crediti fiscali, ha mestamente ripiegato la sua sua attrezzatura. Se ne riparla fra 60 giorni.

Anonimo ha detto...

ISACCO LANDI Il tribunale, composto in questa fase da un collegio presiediuto dal civilista Antonio Picardi, ha rigettato la richiesta di patteggiamento di Isacco Landi, fratello di Samuele, che stamani si era presentato patteggiando 2 anni e 10 mesi. Niente da fare, il tribunale ha valutato la pena troppo lieve. Isacco, dunque, torna a confluire fra gli imputati del processo principale, ma la riunificazione fra il suo filone e l'altro si è portata via l'intera udienza e non è bastata. Per la riunione formale dei due procedimenti si dovrà aspettare la prossima udienza
Ma questa è tecnica finanziaria e giuridica, persino un po’ noiosa se non fosse per le cifre che sono in ballo. Quel che conta è il nome degli imputati e le situazioni che vengono loro contestate. Inutile dire allora che il protagonista principale resta il fantasma di Samuele Landi, l’ex amministratore delegato che da solo si trova accusato di una serie di ipotesi di bancarotta fraudolenta che riguardano praticamente l’intero crack. Lui ovviamente non ci sarà. Sono anni che ha preso il largo e che si è stabilito a Dubai, dove trascorre un esilio ultradorato. Aveva provato a partecipare in spirito anche se non in corpo, con l’istanza del suo avvocato Amedeo Di Segni perchè venisse sentito in videoconferenza dall’emirato. Respinto con perdite a ottobre: se vuole parlare, hanno detto i giudici presieduti da Mauro Bilancetti, si presenti in aula come un qualsiasi imputato. Il guaio è che come mette piede in Italia, Samuele, inseguito da due ordini di custodia cautelare spiccati ad Arezzo e Roma, finisce subito in galera.
CI SONO POI gli altri Landi che non hanno patteggiato in udienza preliminare, rifondendo i danni con il conferimento dell’Immopregnana (proprietaria di alcuni terreni dell’Expo milanese) alla gestione commissariale di Eutelia, quella che gestì l’insolvenza. C’è dunque il patriarca Angiolo Landi, già presidente onorario, ultimo rappresentante della prima generazione. Lui in udienza preliminare ha respinto tutte le accuse («il mio era un ruolo solo formale») e gettato un’ombra sul nipote Samuele, con cui tutta la famiglia è in freddo: aveva l’ultima parola su tutto. Ma su alcune delle operazioni considerate fraudolente c’è anche la firma del patriarca. La sua è una posizione in bilico, gli avvocati (fra cui il principe del foro milanese Ennio Amodio) dovranno lavorare molto.
TRA I COMPRIMARI, il più noto è sicuramente Leonardo Pizzichi, il commercialista senese che fu il primo manager dell’era post-Landi e che adesso è finito in pieno nella bufera Monte dei Paschi. Anche per lui l’accusa è di bancarotta fraudolenta ma limitata a un episodio da 765 mila euro per l’acquisto di un aereo. Completano il quadro Giuseppe Maranghi, fratello di Vincenzo, già delfino di Enrico Cuccia come uomo forte di Mediobanca, che era il collegamento dei Landi con la finanza milanese, e il commercialista Maurizio Bartolomei Corsi. Più le comparse. Dal 9 aprile si va dritti fino alla sentenza, attesa nel giro di un anno. E sarà un verdetto che lascia il segno

Anonimo ha detto...

Qualcosa mi sfugge, perche' il Pm accetta e propone il patteggiamento? Sarebbe auspicabile, da parte dell'accusa, mandare tutti a processo. Strano e' anche che il ritenuto protagonista principale, almeno secondo il giornalista, non abbia mai voluto patteggiare.

Anonimo ha detto...

Ancora a fare lettere, che pena!

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cosa proponi tu invece ?

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dico solo che errare è umano ma perseverare è diabolico, nel nostro caso direi stupido....
Di idee ne esistono, basta parlarne, certo che se l RSU di bari come arma si ostina ha scrivere la solita letterina direi che siamo proprio inguaiati.

Anonimo ha detto...

' sconcertante, leggo cose che non stanno né in cielo né in terra, tipo: ma gli avvocati che fanno o la magistratura che fa'?!?!?. Certo che siamo arrivati a questo punto se c'è gente che pensa ancora che sia qualcun'altro a doversi muovere. Gli avvocati fanno quello che gli chiediamo di fare, la magistratura si attiva se c'è una denuncia. Questa mentalità che sia sempre qualcun'altro a doversi muovere, a dover organizzare, a dover scrivere, o denunciare è la mentalità che ci ha portato allo stato attuale delle cose. Che fa' il sindacato? che dice il sindacato? ... eh ma Potetti ha detto questo .... eh ma Potetti ha detto quest'altro e tutti come pecore ed ecco i risultati.
Comunque, considerando la difficoltà oggettiva a poter fare qualche azione congiunta, sia per la scarsa partecipazione, sia perché siamo sparsi sul territorio nazionale, perché non manifestare le nostre ragioni, malesseri e quant'altro, utilizzando i social network? Landini ha la sua pagina facebook ed io spesso ci scrivo, certo se fossimo 7/800 a scrive il nostro disagio l'impatto sarebbe diverso... o no?! Facile e non dispendioso. Se ognuno di noi facesse una piccola cosa!
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bravo !!!! e' quella la strada da seguire , facciamoci vivi sulle loro pagine facebook viste da tutto il loro mondo...organizziamoci ...inventiamoci qualcosa!!

Anonimo ha detto...

Poveri ex colleghi Baresi ma non lo avete capito che il PIPA amico di Potetti vi ha fregato.
Quando vi fu' la vicenda SUME ed ALCHERA lui faceva il filosofo, il buonista,il mediatore colui che sapeva e tranquillizava ma intanto rimaneva in GETRONICS a curare le sue pecorelle che gli garantivano l'esistenza sindacale e politica.
Mi dispiace ma vedo che ancora dormite e vi fate rappresentare da questo soggetto forse e' giunta l'ora di mandarlo defititivamente a quel paese insieme ai suoi untori.
Auguri ed in bocca al lupo per il vostro futuro.

Anonimo ha detto...

Ieri alla trasmissione le Iene, hanno detto che un commercialista ha rubato 2 miliardi di vecchie lire a dei commercianti usando timbri e firme di una banca, dopo alcuni anni i truffati sono stati risarciti dalla banca,mi chiedo perchè i nostri avvocati non ottengono il risarcimento da Monte dei Paschi dei soldi sottratti ai dipendenti ex Eutelia.

Anonimo ha detto...

Eccoci! Forse non ce ne rendiamo conto! Tra qualche mese saremo a tutti gli effetti tra i disoccupati. Crediamo che qualcosa succederà; ma non succederà!
Noi, laureati, con esperienza e capacità ma con 50 anni ci troveremo in una situazione che non immaginiamo; non siamo preparati;
Ci sentiamo tutelati forse perchè sappiamo di essere vittime di non una, ma di mille ingiustizie, dalla politica, allo stato, alla azienda, ai sindacati e quindi crediamo che qualcosa succederà! E invece non ci rendiamo conto che chi è dentro è salvo e chi è fuori sarà in una condizione che neanche immaginiamo, a 50 anni, senza un lavoro e con la rabbia dentro che ci consumerà!
Siamo stati sfortunati o troppo orgogliosi o troppo corretti; non siamo tra gli esodati, tra i leccaculo di turno o tra i sindacalisti da strapazzo che saranno dentro! Siamo solo dei 50enni capaci ma che non hanno capito che in questo paese non è studiando e lavorando che si sopravvive! Che dire: siamo fuori e chi è dentro si chiama Schisano, Landi, Potetti, fino ai nostri...colleghi in TBS. Grazie a tutti e al mattino, evitate di guardardarvi allo specchio!!

Anonimo ha detto...

Hai ragione ma non disperare. Se ti puo' consolare Schisano e' morto e speriamo che a breve il Signore faccia giustizia di tutti gli altri schifosi che hanno ridotto alla fame piu' di mille famiglie. La giustizia divina non e' come quella terrena e vedrai che prima o poi arriva sotto forma di mille episodi che colpira' la vita dei disonesti e delle loro famiglie compresi i ruffiani.

Anonimo ha detto...

Eccoci! Forse non ce ne rendiamo conto! Tra qualche mese saremo a tutti gli effetti tra i disoccupati. Crediamo che qualcosa succederà; ma non succederà!
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La ragione mi dice che è cosi'...Ma non possiamo accettare che ciò avvenga....
Lo so sano un illuso ma io penso che fino a che abbiamo la forza dobbiamo farci sentire affimche questa nostra storia abbia una fine meno traumatica......
Stiamo uniti solo cosi avremo un barlume di speranza....
Un in bocca al lupo a tutti noi....
NON DOBBIAMO ARRENDERCI.......
Ora il sindacata DEVE COMUNICARCI SE SARA' RINNOVATA LA CIGS...E POI DOBBIAMO CONTINUARE A SPINGERE LE ISTITUZIONI A MANTENERE GLI IMPEGNI PRESI.

Anonimo ha detto...

NON DOBBIAMO ARRENDERCI.......
Ora il sindacata DEVE COMUNICARCI SE SARA' RINNOVATA LA CIGS...E POI DOBBIAMO CONTINUARE A SPINGERE LE ISTITUZIONI A MANTENERE GLI IMPEGNI PRESI.
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ora la FIOM / Potetti deve dirci se il 14 febbraio e' stata confermata l'incontro con Mise, Min Lavoro, TBS, commissari.