“I carcerieri non sanno niente di te. E tu ignori tutto di loro. Ma i carcerieri non sono gli agenti di custodia, che sono mediamente gentili. È l’opinione pubblica il carceriere. Che sniffa cocaina e fuma hashish ma invoca la forca quando arrestano i fornitori, salvo poi disperarsi per cercarne un altro. I carcerieri sono quegli artigiani e commercianti che evadono il fisco ma plaudono quando vengono arrestati gli evasori“.
Insomma, la colpa è di tutti, siamo tutti corrotti. E poi il dolore di un uomo, passato dalle lenzuola di seta pagate col sangue dei lavoratori truffati, alla dura vita di cella. Mi ricorda l’Onorevole Alfonso Papa, che colto da depressione in cella dimagrì tantissimo. Per fortuna che celebrità del calibro di Pupi Avati scrissero lettere all’Onorevole depresso. Il povero Liori, invece, deve accontentarsi della risposta di una delle lavoratrici Agile, la nostra Cadigia Perini di Ivrea, che su facebook scrive:
“E il signor Liori un qualche pensiero alle migliaia di lavoratori (2000 lavoratori Agile ex Eutelia, 8000 lavoratori Phonemedia) messi sulla strada insieme al suo socio Massa non ce l’ha? E quel Padre Sira sa quali danni ha provocato quel signore a migliaia di famiglie? Ecco prima di mettersi a giudicare quelli che giudicano, anziché preoccuparsi di colpevoli liberi (se hanno dei nomi che li facciano fra l’altro), non sarebbe giusto farsi un bell’esame di coscienza e stare zitti? Zitti. Almeno il silenzio ce lo dovete”.