giovedì 21 ottobre 2010

Caso Eutelia: rinviata l'udienza preliminare

Arezzo, 21 ottobre 2010 - Rinviata al 22 dicembre l'udienza preliminare per il caso Eutelia. Lo ha deciso il Gip Anna Maria Lo Prete dopo l'istanza che era stata presentata nei giorni scorsi dagli avvocati difensori della famiglia Landi, Ennio Amodio, già legale di Silvio Berlusconi, e Massimo Bassi.
E' stato quest'ultimo a spiegare in aula che il rinvio si rende necessario per consentire la prosecuzione delle trattative in corso fra gli stessi Landi, tuttora maggiori azionisti di Eutelia, e i commissari dell'azienda nominati dal tribunale dopo la dichiarazione di insolvenza di giugno. L'obiettivo è raggiungere una transazione che consenta di risarcire almeno in parte il danno che Eutelia avrebbe subito dalle distrazioni di capitale che l'accusa imputa ai Landi e agli altri imputati, valutate nell'ordine di 90 milioni di euro.
La transazione è la precondizione di un eventuale patteggiamento che gli avvocati dei Landi potrebbero chiedere al Pm Roberto Rossi. Ma per rimanere nei limiti del patteggiamento allargato (cinque anni) occorre che gli accusati abbiano diritto ad almeno un'attenuante che consente lo sconto di un terzo della pena, come lo è il risarcimento del danno.
Anche altri imputati minori potrebbero accodarsi al patteggiamento, mentre quelli accusati dei reati più di distanti nel tempo possono sperare nella prescrizione imminente. Ancora incerto l'atteggiamento di Samuele Landi, l'ex amministratore delegato che è ora latitante a Dubai perchè colpito da un ordine di custodia cautelare in carcere nel filone romano (quello relativo ad Agile) delle indagini. Quello che fu l'uomo forte di Eutelia ha da tempo differenziato le sue posizioni dal resto della famiglia e ha altri avvocati che per ora non si sono pronunciati in udienza.

Salvatore Mannino



13 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma si continuate a spostare date, che intano noi viviamo alla grande, che ci frega, intanto quando tutti questi FARABUTTI, torneranno a casa con le tasche piene, perchè se devono pagare 90, sicuramete ne avranno presi 190, noi rimarremo con il classico cerino in mano che brucia le dita, cioè con niente e nemmeno quello che ci devono.

Anonimo ha detto...

Dal momento che e' stata rifiutata la nostra richiesta di costituirci parte civile al processo aretitno, nel caso si arrivi a questo patteggiamento economico, noi saremmo inseriti in un discorso di risarcimento?

Anonimo ha detto...

Torniamo tutti in Eutelia...

Anonimo ha detto...

Bisogna tornare in Getronics......

Anonimo ha detto...

Si torniamo in Olivetti, e magari anche all'asilo .............

Anonimo ha detto...

Molti di noi vorrebbero andarsene il prima possibile da questa azienda di m.....
Ci sono persone a cui manca poco per raggiungere la pensione ed altre che potrebbero avere la possibilità di ricollocarsi presso altre aziende con lo strumento della mobilità volontaria.
Credo che siamo concordi che non ci salveremo tutti da questa catastrofe aziendale che ci è piovuta addosso e qualunque strumento sia possibile mettere in campo per salvaguardare il posto di lavoro sia lecito (iniziative delle regioni, mobilità finalizzata ad una riassunzione, nuove commesse per chi rimane).
Lo so che questo sembra un "si salvi chi può", ma siamo a questo punto. Questa è la realtà.
Pertanto qualunque strumento utile ad na ricollocazione lavorativa va perseguito il più velocemente possibile!!
Esempio: la mobilità volontaria.
Come può essere incentivata ad assumere personale un'altra azienda se non parte questo strumento che permette notevoli sgravi fiscali a chi assume?? Si può sapere quando "dovrebbe" essere operativa questa possibilità??
E le famose Regioni, vogliono o no darsi una svegliata e prendere di petto la possibilità di ricollocazione in qualche modo dei lavoratori Agile "derubati" del loro lavoro?
Il lazio, la campania, la lombardia, la toscana, la puglia......tutte quelle che sono venute a roma agli incontri battono un colpo oppure la loro è solo una solidarietà di facciata??

Anonimo ha detto...

Tutta facciata e basta, non esiste nessuna solidarità, perchè quando devono mettere mano al portagoglio, nessuno si presenta, nemmeno i FARABUTTI davanti al Giudice.

Se qualcuno rimane a far cosa non lo so e sopprattutto come possa pensare di avere ancora uno stipendio con le commesse che ormai stanno si stanno esaurendo, ne sarei contento, ma che garanzie possono avere, fino ad oggi ciò che vedo non è di certo incoraggiante, e anche se volessimo fare qualcosa per aiutare questa azienda, se così possiamo ancora chiamarla, cosa potremmo fare dopo un anno di immobilità totate, e senza nessun aggirnamento slle nostyre attività che per anni abbiamo seguito.

Che questa azienda non stesse bene, si poteva anche immaginare, visto i tempi e le molteplici decisioni sbagliate di un management incompetente e senza nessuna voglia di ascoltare nessuno, ma che ci portassero via tutto come hanno fatto, senza che nessuno abbia mosso un dito, non è certamente una cosa accettabile da nessun punto di vista, tutto ciò ha MORALMENTE e ECONOMICAMENTE distrutto persone e famiglie intere, e i Giudici devono tenere conto anche di tutto questo, senza dare sconti a nessuno.

Il tempo ormai è finito, la pazienza pure, e non parliamo dei soldi.

Anonimo ha detto...

Il 22(ieri), dovevano RRRRiprogrammare il nuovo incontro al Mise, chiaramente NULLA.
Che munnezza!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Mentre noi muoriamo e la direzione dorme:Maxi-gara FS: una sola offerta sul tavolo?21 ottobre, 2010
Il raggruppamento di Almaviva ed Engineering sembra essere l’unico in corsa per l’IT delle Ferrovie. In ballo 1,36 miliardi di euro

di Marco Tennyson
Proprio mentre Almaviva ed Engineering stanno celebrando insieme ad Elsag Datamat la nascita del consorzio InItalia per consolidare le competenze dei tre system integrator in grandi progetti nazionali e internazionali, arrivano ottime notizie dal fronte FS per le due società romane.

Pare infatti che il raggruppamento d’impresa guidato proprio da Almaviva ed Engineering sia stato l’unico a presentare un’offerta per la maxi-gara da 1,36 miliardi di euro per la gestione in outsourcing dell’infrastruttura IT e di call center dell’intero Gruppo Ferrovie dello Stato.

Lo riferisce una fonte vicino all’operazione.

La cordata in questione comprende oltre ad Almaviva (53%) ed Engineering (17%), anche Telecom Italia (15%) e Ansaldo (15%).

Ricordimao che la maxi-gara in questione riguarda l’istituzione di un accordo quadro da 1.365 milioni di euro per una durata di sette anni. I servizi richiesti sono classificabili in quattro macro-aree: infrastruttura di elaborazione dati, gestione delle applicazioni software esistenti e sviluppo di nuove, e gestione del servizio di call center.

Inizialmente la scadenza per la presentazione delle offerte era stata fissata per il 21 giugno scorso. Poi tale termine era stato fatto slittare al 5 ottobre e quindi ancora al 15 ottobre.

Anonimo ha detto...

Sono i tre più grandi system integrator italiani. Sono, in ordine alfabetico, Almaviva, Engineering ed Elsag Datamat. Da soli hanno in gestione molti progetti sul nostro territorio ma l’economia di scala richiesta per le grandi, grandissime opere - come per esempio la maxi-gara per l’outsourcing dell’IT delle Ferrovie dello Stato, per la quale Almaviva ed Engineering hanno fatto cordata insieme con ottima possibilità di riuscita – ha loro insegnato che insieme si ha più forza. In Italia come soprattutto all’estero, dove le nostre aziende devono guadagnare competitività e dimensione per potersi confrontare alla pari con le realtà multinazionali.

E così hanno deciso di unire le loro competenze dando vita a un nuovo asse tutto italiano che risponde al nome di InItalia – Consorzio per l’informatica italiana. Un consorzio, come sottolineano i tre promotori, “per la ricerca, lo sviluppo e la progettazione di prodotti e servizi nei grandi progetti informatici in Italia e all’estero”.

Mentre una buona fetta dell’IT italiano era a Milano alla giornata inaugurale dello Smau, il presidente di Almaviva, Alberto Tripi (nella foto), ha dato l’annuncio dell’iniziativa a Venezia, nel corso dell’Incontro degli Innovatori, alla presenza del ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta.

Come accennato, InItalia ha lo scopo di sviluppare prodotti e soluzioni innovative nei settori di applicazione dell’ICT per progetti di grande rilevanza economico-sociale. Oltre a svolgere attività di studio e di ricerca tecnologica per sistemi complessi, software e tecnologie, il neonato consorzio svilupperà anche un’attività di promozione sui mercati internazionali.

“InItalia è il contributo alla sfida della competitività internazionale che si sta svolgendo sul mercato interno e internazionale. È significativo che in un momento di forti criticità per il settore ICT, le maggiori aziende italiane – che occupano 40 mila dipendenti di cui 9 mila all’estero in 10 sedi straniere – abbiano deciso di mettere a fattor comune il patrimonio di esperienze accumulato nella ricerca e nello sviluppo di prodotti e soluzioni ICT”, ha commentato Tripi da Venezia presentando l’iniziativa.

Anonimo ha detto...

Ma ancora con queste scemenze??? Nessuno ha interesse affinchè l'azienda si riprenda ve lo volete infilare nella zucca????

Anonimo ha detto...

Sono i tre più grandi system integrator italiani. Sono, in ordine alfabetico, Almaviva, Engineering ed Elsag Datamat........
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Ma ancora con queste scemenze???....
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la speranza è ,e deve essere, l'ultima a morire.
non illudiamoci ,ma non dobbiamo nemmeno ritenerci finiti.

finchè non ci ammazzano e sepelliscono NON siamo ancora morti,lo dimostra il fatto che dop più di un anno di lotta siamo ancora sulle barricate !!

Anonimo ha detto...

infatti....ci stanno sfiancando!!