martedì 25 maggio 2010

La servitù di Pizzichi

La vicenda Eutelia/Agile/Omega/fondi esteri/ecc. ecc. si stà avviando verso un periodo decisivo nel quale si capirà chi vencerà, se i poteri forti e le lobby economico/finanziarie/industriali o i lavoratori/sindacati.
Volontariamente si è voluta escludere la politica, quella seria, che nulla ha fatto da un anno a questa parte per cercare una soluzione alla faccenda mentre quella falsa invece si è mossa e si muove tutt'ora per ritardare il piu possibile un evoluzione positiva della situazione.

Le uniche vittorie che i lavoratori hanno ottenuto sono state grazie alla Magistratura che continua ancora adesso a lavorare per fare chiareazza sulla situazione.
Negli ultimo giorni, guarda caso proprio nell'avvicinarsi del 26 Maggio in cui ci sarà un altro passo in avanti in relazione all'insolvenza di Eutelia, si sono rifatti vivi sia il presidente Pizzichi che il buon vecchio Samuele Landi (si fa per dire ovviamente).
Stendiamo un velo pietoso sulle loro dichiarazioni evidentemente strumentali e tese a buttar fango nel classico stile euteliano sia sui lavoratori che sui sindacati.
Proprio recentemente gli ultimi appartenenti alla famiglia Landi sono fuoriusciti dal consiglio di amministrazione di Eutelia, ma vale la pena ricordare e sottolineare che "la famiglia" possiede ancora la maggioranza del pacchetto azionario e questo significa che comandano ancora loro.
Infatti Pizzichi non ha mai detto che i Landi non fossero piu il riferimento per l'azienda ma si è limitato a dichiarare che non facevano piu parte del C.A.
Già, il buon vecchio Pizzichi gia servitore di MPS ed ora dei Landi, non è altro che un fantoccio messo li per fare da parafulmini
Se da un lato la Magistratura ha creato i presupposti affinchè Agile possa continuare a vivere, dal punto di vista delle lobby politiche si sta facendo di tutto perchè questo non avvenga, vedi tavolo a P. Chici dove il sotto segretario Letta in via ufficiosa ha fatto sapere che ha difficolta a riaprire il tavolo.
Difficolta? e perchè mai?
On. Gianni Letta se ha difficoltà a fare il suo lavoro dia le dimissioni o denunci alla magistratura chi le fa pressioni per non riaprire il tavolo di negoziazione.
Se da un lato si è dichiarata l'insolvenza di Agile e la pre-amministrazione controllata, dall'altra il ministero dello sviluppo ha nominato come commissari ben 3 avvocati senza nessuna conoscenza del mondi dell'ICT.
Cio che la legge sta cercando di ricostruire la politica invece sta cercando di distrugge.

Inoltre i 3 commissari nominati si stanno avvalendo di ulteriori consulenti perchè non hanno il tempo per potersi occupare a pieno della vicenda Agile. Infatti hanno già prolungato di un mese la consegna del rapporto sulle condizioni dell'azienda. Ma non è gia stato fatto dai precedenti custodi?
Senza parlare di quanto i 3 commissari e consulenti annessi pesano sulle gia esauste casse di Agile.
Voci non controllate parlano di interessi ancora legati ad Omega (uno dei consulenti nominati ha lavorato per Massa) e amicizie di famiglia tra uno dei commissari e l'ufficio del ministero dello sviluppo economico (leggi Castano, legato mani e piedi alla società Engineering).
Questo a testimonianza del fatto che da colloqui informali tra le OOSS e i commissari, questi ultimi si siano affrettati a chiedere il ritiro della causa per condotta antisindacale (art. 28), altrimenti ci sarebbe stato il fallimento, la messa in CIGS per il 50% delle risorse ancora adesso in servizio e la vendita delle commesse ad aziende terze (leggi appunto Engineering/Almaviva).
Questo potrebbe far sorridere quei pochi dipendenti che rimarranno sulle commesse, ma sbagliano. Perchè?
Perchè per le commesse gia fuoriuscite, hanno visto l'assunzione a tempo determinato e/o a progetto per la maggior parte dei dipendenti Agile che hanno deciso di lavorare per quelle axiende subentranti sperando in un rinnovo semestrale o annuale.
Nello specifico la società Almaviva sta assumento solo con contratto di apprendistato mentre Engineering solo a progetto .
Questo per sottolineare che la lotta, perchè Agile continui a vivere, è questione che riguarda tutti i dipendenti, in CIGS o meno, e che alle successive battaglie che si proporranno bisognerà partecipare compatti ed incazzati tutti assieme nessuno escluso.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Eutelia, Fanfani e Vasai contro l’insolvenza
Incontro con Pizzichi: "L’amministrazione straordinaria non risolve, salviamo i 300 posti"

Il conto alla rovescia è a meno uno (il giorno che manca all’udienza in tribunale sulla richiesta di amministrazione controllata avanzata dal Pm Roberto Rossi) ma il presidente di Eutelia Pizzichi va avanti con la sua offensiva del sorriso che trova interlocutori ancora disponibili. Ieri un’altra tappa del tour che vuole accattivare all’azienda di via Calamandrei qualche sostegno in più da produrre davanti ai giudici, l’incontro in Provincia col presidente Vasai e con il sindaco Fanfani. Dal punto di vista di Pizzichi non è andata affatto male, perchè alla fine ci sono ampie aperture di credito. "Non credo - dice Vasai - nella soluzione dell’amministrazione controllata, soprattutto ora che la famiglia Landi ha fatto un passo indietro". Una posizione simile a quella del sindacato: i Landi non ci sono più, gli attuali manager fanno balenare l’ipotesi di un piano industriale capace di salvare i posti di lavoro, allora è meglio forse discuterne in sede politico-economica che nelle aule del tribunale.



E’ un po’ anche quello che pensa il sindaco Fanfani: "A me - spiega - non interessa la questione amministrazione controllata sì o no, quello che mi preme è mettere in salvo i 300 posti di lavoro, salvaguardare un’azienda che è un patrimonio dell’economia aretina". Il presidente della Provincia incalza: «Dentro Eutelia c’è un tesoro di conoscenze e di asset tecnologici, dobbiamo vedere in quale modo sia possibile evitare che vada tutto perduto". Alla fin fine, insomma, Pizzichi potrà presentarsi in tribunale con la carta di istituzioni pubbliche che perlomeno non gli sparano addosso e che anzi sono un po’ più che neutrali. Un buon risultato per un incontro che è durato un’oretta e che ha visto il presidente di Eutelia illustrare i progetti per il futuro. "Non siamo entrati comunque - dice Vasai - nei particolari del piano industriale o nei numeri dei debiti". Che, sia detto per inciso, restano comunque imponenti, tali da certificare il quadro di un’azienda in grave difficoltà: 120 milioni di esposizione nei confronti del fisco, che peraltro Pizzichi conta di chiudere grazie a un concordato di 13 milioni con l’agenzia regionale delle entrate, 50 milioni di debiti con banche, 35 di residui passivi derivanti dal ramo It, quello di Agile per intenderci ora dismesso e sotto amministrazione straordinaria. In più c’è una perdita di esercizio di 59 milioni di euro con un capitale che dopo l’abbattimento dell’ultima assemblea dei soci è ridotto a soli 7 milioni.



Stamani, però, Pizzichi potrebbe incassare un altro dividendo, ossia un’apertura di credito da parte dei sindacati, anch’essi tiepidi sull’ipotesi dell’amministrazione straordinaria: "I giudici facciano quello che devono, ma quest’azienda si può salvare", spiega il segretario della Camera del lavoro Giorgio Cartocci.
Sono le ultime cartucce, poi resterà solo l’udienza. Da una parte il Pm Rossi, dall’altra l’attuale gestione di Eutelia con l’avvocato Giovanni Gatteschi. Qual è la soluzione migliore per evitare il crack?

Salvatore Mannino

Anonimo ha detto...

Regione occupata da lavoratori Eutelia

Una decina di dipendenti Agile-ex Eutelia hanno deciso di occupare gli uffici della Regione, dopo il nulla di fatto dell'incontro con l'assessore regionale al lavoro Roberto Rosso, convocato oggi pomeriggio alle 17. In particolare i dipendenti lamentano la mancata presenza dei commissari dell'azienda, l'assenza dell'assessore alo sviluppo economico Massimo Giordano e lo stallo nella convocazione del tavolo governativo con Gianni Letta. (asca)

Anonimo ha detto...

TUTTI PRONTI PER TORNARE IN EUTELIA, COSTI QUEL CHE COSTI!!!
IL DANNO E' PARTITO DA LI' ANCHE SE GLI ARTEFICI FANNO CREDERE DI ESSERE FUORI DAI GIOCHI!
SAMUELE SEI IL PIU' STRONZO DELL'UNIVERSO!

Anonimo ha detto...

Samuele, se qualche giorno mi capiterai davanti all'auto, sono sicuro che scenderò in "14° classe"!

Anonimo ha detto...

In risposta ai commenti del post precedente su come e cosa insinuare al passivo.
Prima di tutto, guardate al seguente link:
http://www.alitaliaamministrazionestraordinaria.com/index.php?option=com_content&view=article&id=76&Itemid=86
Questo e' il modo corretto di operare da parte dei commissari, deve essere tutto trasparente, devono OBBLIGARE le strutture aziendali preposte ad emettere tutti i documenti che permettano a noi tutti di insinuare al passivo tutto quello che ci spetta, l'equivalente della "DICHIARAZIONE DATORIALE" che Alitalia ha fornito ai suoi dipendenti (che noi, ovviamente, controlleremo fino all'ultima virgola per verificarne la correttezza, con o senza avvocati, come ognuno preferisce, visto che non e' obbligatorio appoggiarsi ad un legale).

Anonimo ha detto...

si vabbè , chiacchere, avvocati,legali,specialisti,intanto i soldi della CIGS non si vedono ...... Italia molto vicina alla Grecia......................Aspettiamo i tempi duri dice il governo, imparate a non mangiare più!

Anonimo ha detto...

Notizia da REUTERS.Il nuovo consorzio acquisterà la rete Eutelia?

http://it.reuters.com/article/italianNews/idITLDE64P15U20100526
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MILANO, 26 maggio (Reuters) - Fastweb (FWB.MI: Quotazione) dice che i tre operatori alternativi sono pronti a proseguire nel loro progetto per la realizzazione di una rete telefonica "fiber to the home" anche da soli, ma non intendono investire, come consorzio, più di un terzo dei 2,5 miliardi previsti dal piano.

Lo ha detto l'AD Fastweb, Carsten Schloter, aggiungendo che per la realizzabilità dell'operazione ipotizzata da Wind, Vodafone (VOD.L: Quotazione) e Fastweb (FWB.MI: Quotazione) sarà fondamentale la migrazione di tutti i clienti, quindi compresi quelli Telecom Italia (TLIT.MI: Quotazione), alla nuova rete.

Il piano, che prevede costi per 2,5 miliardi di euro e la cablatura di 15 città, ipotizza l'intervento di Telecom, che si dovrebbe far carico di un terzo dell'investimento complessivo e della Cassa Depositi e Prestiti, che sopporterebbe un ulteriore terzo.

Sono in corso colloqui e oggi pomeriggio i tre operatori alternativi incontrano l'AgCom. Telecom finora ha detto che è disposta ad analizzare qualunque ipotesi per migliorare l'efficienza della rete, ma che intende procedere con il suo piano di investimenti.

"Se governo e autorità saranno favorevoli andremo avanti anche da soli", ha detto Schloter sull'ipotesi che manchi la partecipazione di Telecom e della Cassa. "Perchè il piano sia realizzabile sarà pero fondamentale la migrazione dei clienti sulla nuova rete".

"La sostenibilità del modello di business dipende dalla migrazione totale dei clienti (verso la nuova rete)", ha spiegato Schloter, a margine dell'Ítalian conference organizzata da Deutsche Bank. "Se questo scenario è chiaro, l'investimento diventa attraente per qualunque fondo infrastrutturale del mondo". Rispondendo a chi chiedeva se i tre operatori fossero disponibili a investire oltre il terzo ipotizzato finora, Schloter ha commentato: "Siamo pronti a finanziare un terzo (dei complessivi 2,5 miliardi), come consorzio. Tenteremo di attrarre altri investitori".

"Ovviamente ha senso per Telecom Italia partecipare, perche l'iniziativa sulla fibra andrà avanti comunque", ha detto l'AD Fastweb. "Se non parteciperanno ci saranno nuove reti che saranno fuori dal controllo di Telecom. Questo per loro vorrebbe dire avere un asset destinato a morire".

Schloter ha comunque scartato l'ipotesi di avere più di una rete di telefonia fissa di nuova generazione. "Non sarebbe finanziabile, sarebbe un disastro per tutti gli operatori coinvolti", ha detto.