lunedì 28 novembre 2016

Da Finital ad Eutelia. Addio ad Angiolo Landi, oggi avrebbe compiuto 80 anni

E’ morto, alla soglia degli 80 anni, Angiolo Landi, storico imprenditore aretino il cui nome è fortemente legato innanzitutto alla gloriosa azienda di assicurazioni Finital che aveva proprio Landi a capo e che era riuscito a crescere fino ad avere numerose sub agenzie in tutta Italia. Padre di Alessandro e Francesco, Angiolo Landi negli ultimi anni è risalito alle cronache locali come presidente di Eutelia, il gigante delle telecomunicazioni che era riuscito a scalare i diretti concorrenti piazzandosi quarta nel panorama italiano. Da lì sono arrivate le amarezze e i processi. Landi ricopriva la carica in maniera istituzionale, non operativa, era il nipote Samuele in quegli anni a essere considerato il rampollo di famiglia tutto concentrato sul settore delle telecomunicazioni.  Dopo il crack di Eutelia, fu condannato in primo grado a cinque anni. Con il legale Alessandra Cacioli avevano deciso di ricorrere in appello, era fortemente motivato a dimostrare la sua estraneità. Era in attesa della sentenza di secondo grado, ma purtroppo è venuto a mancare prima. Angiolo Landi, malato da tempo, è morto nella sua casa di Petrognano, circondato dall’affetto dei suoi cari. Il funerale si svolgerà domani alle 11:00 nella chiesa di Giovi, poi la salma sarà tumulata nel cimitero di Petrognano.

mercoledì 2 novembre 2016

Eutelia, Pizzichi assolto scrive su facebook: "Che maratona, io ho dato..."

Corte d'Appello di Firenze ha assolto Leonardo Pizzichi, ultimo presidente di Eutelia, il colosso delle telecomunicazioni naufragato nel crack. In primo grado era stato condannato a quattro mesi peromesso versamento di Iva per alcuni milioni. Pizzichi era stato assolto anche nel processo per bancarotta, concluso ad Arezzo in primo grado con una serie di condanne, a partire da quella a Samuele Landi, ex ad di Eutelia. Sul suo profilo facebook Pizzichi ha commentato: "Con l'assoluzione di oggi in corte d'appello, peraltro richiesta direttamente dal procuratore generale, si chiude definitivamente ogni mia pendenza sulla vicenda Eutelia. 6 anni e mezzo per leggere su carta bollata quello che anche a un occhio legalmente miope era di palese evidenza... È stata una bella maratona ed un esperienza di straordinaria intensità, grazie a chi mi è stato vicino, ai miei avvocati Enrico de Martino e Beniamino Schiavone, e a quei magistrati che a dispetto di altri si sono presi la briga di dare un occhio alle carte. Bene amici io per la mia parte ho dato, avanti il prox!!!" Per la vicenda Agile Pizzichi aveva patteggiato.

martedì 1 novembre 2016

Assolto Leonardo Pizzichi, la vicenda Eutelia è conclusa

Un patteggiamento e poi tutte assoluzioni: quasi sette anni di processi per Leonardo Pizzichi e Eutelia

Per Leonardo Pizzichi la vicenda Eutelia si conclude dopo quasi sette anni, con un’altra assoluzione, quella arrivata dalla corte d’appello per il mancato pagamento di un tributo, procedimento che vedeva Pizzichi implicato in qualità di legale rappresentante.
L’assoluzione, richiesta direttamente dal procuratore generale, arriva dopo una condanna a quattro mesi in primo grado.
“Si chiude definitivamente ogni mia pendenza sulla vicenda Eutelia – scrive Leonardo Pizzichi. Sei anni e mezzo per leggere su carta bollata quello che anche a un occhio legalmente miope era di palese evidenza. È stata una bella maratona ed un esperienza di straordinaria intensità, grazie a chi mi è stato vicino, ai miei avvocati Enrico de Martino e Beniamino Schiavone, e a quei magistrati che a dispetto di altri si sono presi la briga di dare un occhio alle carte”.
I procedimenti Eutelia hanno visto oltre 10 filoni di indagini e nel 2010 furono effettuati otto arresti e 22 perquisizioni in tutta Italia per la bancarotta milionaria Agile-Eutelia, importante gruppo societario nel settore delle telecomunicazioni e dell’information technology.

Pensioni, Damiano: Pronti ad emendamenti sull'ottava salvaguardia

Il Presidente della Commissione Lavoro della Camera avverte che la formulazione dell'ottava salvaguardia potrebbe tagliare fuori i lavoratori di Alitalia e Eutelia che hanno cessato il rapporto di lavoro dopo il 31 dicembre 2012.


“Sta circolando il testo della legge di Bilancio ‘bollinato’ dalla Ragioneria dello Stato, che è stato inviato al Quirinale. Ci risulta che, nella parte dedicata alla ottava salvaguardia degli esodati, ci sia quello che noi riteniamo un grave errore: un cambio di data che riguarda il termine per l’ingresso nella mobilità. Nella settima salvaguardia avevamo conquistato il 31 dicembre del 2014 che, inspiegabilmente, è stato retrocesso al 31 dicembre del 2012”. Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.
Per quanto riguarda i lavoratori nel profilo mobilità, infatti, la bozza presentata dal Governo include, tra gli altri, i lavoratori collocati in mobilità o in trattamento speciale edile ai sensi degli articoli 4, 11 e 24 della legge 223/1991, o ai sensi dell'articolo 3 del Dl 299/1994, a seguito di accordi governativi o non governativi, stipulati entro il 31 dicembre 2011, ovvero da aziende cessate o interessate dall'attivazione delle vigenti procedure concorsuali quali il fallimento, il concordato preventivo, la liquidazione coatta amministrativa, l'amministrazione straordinaria o l'amministrazione straordinaria speciale, previa esibizione della documentazione attestante la data di avvio della procedura concorsuale, anche in mancanza dei predetti accordi. Tali soggetti possono mantenere le regole di pensionamento previgenti alla Legge Fornero a condizione che il rapporto di lavoro risulti cessato entro il 31 dicembre 2012 e che maturino il diritto alla pensione, sempre con le regole antecedenti la normativa Fornero, entro 36 mesi dal termine dei predetti ammortizzatori sociali (indennità di mobilità ordinaria o Trattamento Speciale Edile) (qui ulteriori dettagli).
“Questo anticipo di ben 2 anni – prosegue – vanifica il miglioramento normativo per l’ottava salvaguardia che è stato introdotto nella stessa legge di Bilancio e che sposta avanti di 36 mesi il termine per l’inclusione nella mobilità: con una mano si dà e con l’altra si prende. È semplicemente assurdo perché vengono escluse, tra le altre, aziende come Alitalia ed ex Eutelia. Su questo punto presenteremo un emendamento”. 
“Un secondo aspetto problematico – spiega Damiano – riguarda Opzione Donna. Che fine ha fatto il rapporto che doveva essere consegnato dal Governo entro fine settembre? Risulterebbe che i risparmi sarebbero consistenti, rispetto ai 2,5 miliardi di euro stanziati per coprire altre 36.000 domande (secondo i calcoli un po’ “abbondanti” fatti dall’INPS). Sarebbe grave se il ritardo derivasse da una interpretazione restrittiva della legge, secondo la quale i risparmi non potrebbero essere riutilizzati e il contatore sarebbe una pura invenzione. Facciamo presente che il testo della norma, dopo un lungo confronto, è stato redatto dal Governo e dalla Ragioneria sulla base di una intenzione precisa e condivisa: prolungare, con i risparmi, la sperimentazione di Opzione Donna. Se questa scelta venisse negata ci troveremmo di fronte a un vero e proprio inganno. Per evitare ulteriori equivoci pensiamo che Opzione Donna vada inserita nella legge di Bilancio. Aspettiamo risposte”, conclude.