Una delegazione dei cento baresi su circa milleduecento dell'intero territorio nazionale si è riunita davanti alla sede dell'assessorato al Lavoro
È un giovedì di passione quello dei lavoratori della Agile ex Eutelia, in cassaintegrazione, in alcuni casi, anche da febbraio 2010. La loro croce addosso è un cartello con un punto interrogativo disegnato, "perché aspettiamo risposte dalla Regione". Una delegazione dei cento baresi su circa milleduecento dell'intero territorio nazionale si è riunita davanti alla sede dell'assessorato al Lavoro e alla Formazione professionale, nella zona industriale del capoluogo, per chiedere un impegno dopo le promesse disattese.
Il governo pugliese è stata il primo in Italia ad attivarsi per reinserire i dipendenti della società italiana di informatica, grazie al sistema Italia Lavoro, la partecipata del ministero dell'Economia e delle Finanze nata per l'inclusione sociale. "Ci hanno convocati un anno fa circa per tenere i colloqui e per stilare il nostro profilo, utile per cominciare i corsi di aggiornamento - raccontano, striscioni e bandiere in mano - ma da allora non abbiamo avuto alcuna notizia. I nostri colleghi del resto d'Italia credevano che noi fossimo per questo più avvantaggiati di loro, invece la situazione è rimasta invariata". A febbraio scorso, inoltre, con un accordo al ministero dello Sviluppo economico erano stati assicurati dall'allora assessore regionale al Welfare Elena Gentile dei fondi strutturali specifici da dedicare alla formazione. Che ad oggi non c'è stata. E ora che sono stati approvati i progetti FeG (Fondo Europeo alla Globalizzazione), con un finanziamento di circa 6 milioni di euro, tra Regioni ed Unione europea, la Puglia vi risulta esclusa, perché impegnata a farli con denaro proprio. "Nel settore delle Tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Ict) - si lamentano ancora i lavoratori - chi non si aggiorna è perduto. E noi siamo completamente fermi da oltre un anno. Siamo praticamente degli esodati delle conoscenze. Abbiamo tra i quaranta e i cinquanta anni, siamo laureati in matematica, fisica, informatica, settori molto specifici per trovare altre collocazioni. Ci siamo quasi sempre occupati di commesse pubbliche per software, per ministeri, Regione, Camera, Senato, banche, Poste Italiane. La Regione esternalizza molto spesso i servizi di software: perché non offrirli a noi, anche con contratti a termine? Chi se ne importa della cassaintegrazione: noi vogliamo lavorare!".
"Siamo i licenziati, silurati, espulsi, flessibilizzati, ristrutturati, fusionati, globalizzati, insomma quelli che si ritrovano a spasso. Ma noi, Presidente, in più siamo quelli che non mollano". Inizia così la lettera rivolta al presidente Nichi Vendola che una piccola delegazione ha portato all'incontro con la Regione per reclamare quegli impegni presi da tempo. Così scrivono nella loro autoconvocazione: "Superato il momento della solidarietà e della grande esposizione mediatica, quando i lavoratori di Agile exEutelia erano citati, dai politici di turno, in tutti i talk show ed in ogni quotidiano nazionale, tutto è rimasto immutato".
A riferire dell'incontro con il neo assessore Leo Caroli è la rsu Ghita Marzano: "Conosce le nostre storie, ci è stato ad ascoltare. Vogliamo dare una sorta di apertura di credito nei suoi confronti perché ci ha comunicato in maniera convincente la voglia di lavorare in prima persona e aggiornarci passo passo, specie perché è arrivato a questo incontro già preparato sull'argomento, nonostante i pochi giorni di insediamento. Abbiamo già un appuntamento a metà aprile per capire a che punto sia il progetto della Regione per Agile".
Il governo pugliese è stata il primo in Italia ad attivarsi per reinserire i dipendenti della società italiana di informatica, grazie al sistema Italia Lavoro, la partecipata del ministero dell'Economia e delle Finanze nata per l'inclusione sociale. "Ci hanno convocati un anno fa circa per tenere i colloqui e per stilare il nostro profilo, utile per cominciare i corsi di aggiornamento - raccontano, striscioni e bandiere in mano - ma da allora non abbiamo avuto alcuna notizia. I nostri colleghi del resto d'Italia credevano che noi fossimo per questo più avvantaggiati di loro, invece la situazione è rimasta invariata". A febbraio scorso, inoltre, con un accordo al ministero dello Sviluppo economico erano stati assicurati dall'allora assessore regionale al Welfare Elena Gentile dei fondi strutturali specifici da dedicare alla formazione. Che ad oggi non c'è stata. E ora che sono stati approvati i progetti FeG (Fondo Europeo alla Globalizzazione), con un finanziamento di circa 6 milioni di euro, tra Regioni ed Unione europea, la Puglia vi risulta esclusa, perché impegnata a farli con denaro proprio. "Nel settore delle Tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Ict) - si lamentano ancora i lavoratori - chi non si aggiorna è perduto. E noi siamo completamente fermi da oltre un anno. Siamo praticamente degli esodati delle conoscenze. Abbiamo tra i quaranta e i cinquanta anni, siamo laureati in matematica, fisica, informatica, settori molto specifici per trovare altre collocazioni. Ci siamo quasi sempre occupati di commesse pubbliche per software, per ministeri, Regione, Camera, Senato, banche, Poste Italiane. La Regione esternalizza molto spesso i servizi di software: perché non offrirli a noi, anche con contratti a termine? Chi se ne importa della cassaintegrazione: noi vogliamo lavorare!".
"Siamo i licenziati, silurati, espulsi, flessibilizzati, ristrutturati, fusionati, globalizzati, insomma quelli che si ritrovano a spasso. Ma noi, Presidente, in più siamo quelli che non mollano". Inizia così la lettera rivolta al presidente Nichi Vendola che una piccola delegazione ha portato all'incontro con la Regione per reclamare quegli impegni presi da tempo. Così scrivono nella loro autoconvocazione: "Superato il momento della solidarietà e della grande esposizione mediatica, quando i lavoratori di Agile exEutelia erano citati, dai politici di turno, in tutti i talk show ed in ogni quotidiano nazionale, tutto è rimasto immutato".
A riferire dell'incontro con il neo assessore Leo Caroli è la rsu Ghita Marzano: "Conosce le nostre storie, ci è stato ad ascoltare. Vogliamo dare una sorta di apertura di credito nei suoi confronti perché ci ha comunicato in maniera convincente la voglia di lavorare in prima persona e aggiornarci passo passo, specie perché è arrivato a questo incontro già preparato sull'argomento, nonostante i pochi giorni di insediamento. Abbiamo già un appuntamento a metà aprile per capire a che punto sia il progetto della Regione per Agile".
(28 marzo 2013)