mercoledì 29 maggio 2013

Comunicato Sindacale


AGILE EX EUTELIA: PRESIDIO NAZIONALEDELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI
VENERDI’’ 31 MAGGIO 2013 – ORE 10..30  C/O MINISTERO DEL LAVORO

E’ importante chiudere immediatamente la questione relativa al rinnovo della CIGS per i
prossimi sei mesi e andare finalmente ad affrontare con tutti i soggetti firmatari
dell’accordo quadro, i punti non applicati.
Ad oggi notevoli ritardi si registrano su:

  • ƒ i bandi di gara con i sistemi premianti per l’assunzione da aziende in procedure concorsuali; 
  • ƒ i corsi di formazione per il reinserimento al lavoro; 
  • ƒ il confronto con la ex Eutelia (oggi Cloud Italia), rispetto alle possibili sinergie industriali; 
  • ƒ le verifiche rispetto al piano industriale di TBS. 

Le Organizzazioni Sindacali, nel ribadire la volontà di non guardare solo al
sistema di protezione sociale (importante certo), ma anche alla possibilità di
riaprire le porte al reinserimento al lavoro, chiuse drammaticamente loro da
amministratori e proprietà dediti a operazioni speculative e finanziarie (che
hanno portato al fallimento per bancarotta), chiedono al Governo di accelerare
su tutto l’impianto dell’accordo per ridare una opportunità di lavoro per i circa
1.000 lavoratori ancora in Agile ex Eutelia.

Per poter concentrare tutti gli sforzi sulle misure per il sostegno al reimpiego è
necessario prima di tutto chiudere questa incredibile storia sulla CIGS che ha
gettato per l’ennesima volta in una condizione difficilissima tutte le lavoratrici ed
i lavoratori della società fallita.

Per evitare quindi la scadenza della CIGS al 6 giugno senza avere già il nuovo
decreto e per chiedere fortemente l’applicazione di tutti i punti dell’accordo, è
convocato un presidio nazionale sotto la sede del Ministero del Lavoro in via
Fornovo 8, il giorno 31 Maggio, dalle ore 10.30.

 Fim, Fiom, Uilm Nazionali
 Coordinamento nazionale Rsu Fim, Fiom, Uilm
Roma, 28 maggio 2013

mercoledì 22 maggio 2013

Eutelia-Agile: "Tre anni a Isacco Landi". Ma la vera stangata la rischia Samuele

La requisitoria del Pm Ielo al processo di Roma. L'ex amministratore delegato giudicato a parte


Arezzo, 21 maggio 2013 - IL COLPO di maglio del Pm cala per ora sulla testa di Isacco Landi, il fratello che in Eutelia contava meno, ma la vera mazzata rischia di prenderla prima o poi, Samuele, già deus ex machina di via Calamandrei. Protagonista anche della discussa operazione che vide l’ex colosso della telefonia liberarsi del ramo decotto dell’information technology, quello raggruppato nella partecipata Agile, con la Getronics (ex Olivetti) e la Bull Italia. Una cessione così squinternata da diventare il filone romano delle inchieste su Eutelia, in un processo ora giunto alla battute finali. Con la requisitoria del pubblico ministero Paolo Ielo, che ha chiesto appunto tre anni e mezzo per Samuele Landi, uno che dell’azienda è sempre stato un protagonista secondario.


Le stangate Ielo le ha riservate per i due soci di Omega, la società che appunto rilevò Agile: dieci anni per Claudio Massa (uno rimasto famoso soprattutto per il cinismo di una frase intercettata, «Io viaggio con l’elicottero, i lavoratori si arrangino») e per Antonangelo Liori, ex direttore dell’Unione Sarda, il maggiore quotidiano della Sardegna che si era riciclato in finanziere insieme al fratello. Samuele nel processo di Roma non c’è più. Stralciato per un difetto di notifica: gli avevano inviato gli atti nella sua abitazione di Arezzo mentre lui da anni (per quanto latitante a Dubai) è ufficialmente residente in Svizzera. Ma prima o poi si farà il processo anche per lui e le richieste di Ielo sono un po’ il parametro per valutare la pena che rischia. La posizione dell’ex Ad, infatti, è equiparabile a quella di Massa e Liori, difficile che il Pm si discosti dalla linea dura per l’uomo che ha creato Eutelia, l’ha portata al successo nazionale e poi l’ha vista precipitare nel baratro.

DI PIÙ, la requisitoria romana potrebbe fare da modello anche per come si comporterà, in tema di pene richieste, il Pm Roberto Rossi nel processo aretino che proprio la settimana scorsa è entrato nel vivo con la testimonianza di uno dei marescialli della Finanza che hanno condotto le indagini e di cui l’ex uomo forte di Eutelia è l’imputato principale. Alla fin fine, insomma, Samuele ha di fronte lo spettro di sommare due pene una più pesante dell’altra. In parte, se arrivassero le condanne, potrebbe cavarsela con la continuazione, che (come è noto) consente di limare il totale, ma potrebbe comunque essere uno stangatone.

Torniamo però alla requisitoria di Roma, che ha visto protagonista il Pm Ielo venerdì scorso. Il grande accusatore del caso Eutelia-Agile, che in passato è stato anche uno degli uomini di punta del pool milanese di Mani Pulite, ci è andato giù duro, senza fare sconti: «Con la cessione del 15 giugno 2009 - ha detto in aula - si è costruita una bara, non solo societaria. C’era chi la progettava, chi portava i chiodi, chi dava le martellate, chi la zincava. Dentro questa bara c’era la vita di quasi duemila persone, parte delle quali le vedete qui in aula».

AL PROCESSO, infatti, sono costituiti come parte civile un migliaio di ex dipendenti di Agile che si sono ritrovati in mezzo alla strada. Anche per le condizioni in cui avvenne la dismissione del ramo It di Eutelia: «nel contratto di cessione - ha spiegato ancora il Pm - erano state rappresentate «condizioni false, che sovrastimavano le attività e sottostimavano le passività». Una situazione che non solo ha fatto ipotizzare dall’inizio delle indagini la bancarotta fraudolenta ma che è già costato il carcere sia a Massa e Liori e che a Isacco Landi, che furono arrestati su ordine di custodia cautelare chiesto proprio da Ielo nel giugno 2010. Samuele, invece, si sottrasse alla cattura: era già in esilio dorato a Dubai. Quanto a Isacco, lui continua a rivendicare la sua innocenza: «Mai fatto niente di illecito - ha detto a La Nazione in una recente intervista - posso aver votato delibere in consiglio d’amministrazione, ma perchè altri mi dicevano che erano per il bene di Eutelia». Il Pm non gli crede, lo faranno almeno i giudici? Si torna in aula prima dell’estate.

venerdì 17 maggio 2013

"Frodi carosello e traffici Così i dieci anni in cui Eutelia è arrivata al crack" Processo, la Finanza accusa: " Un tesoretto a San Marino"

Le udienze entrano nel vivo con la testimonianza del maresciallo delle Fiamme Gialle che ha condotto le indagini. Una maratona che si allunga fino al pomeriggio


Arezzo, 16 maggio 2013 - Ecco come Eutelia è giunta al crack. Il processo per la bancarotta fraudolenta dell'azienda di via Calamandrei, in cui il principale imputato è l'ex amministratore delegato Samuele Landi, entra finalmente nel vivo dopo una serie di false partenze nei mesi scorsi. A ripercorrere le tappe della nascita e poi della crisi di Eutelia, con le connesse frodi di cui il Pm Roberto Rossi accusa gli imputati, è stato uno dei principali protagonisti dell'inchiesta, il maresciallo della Finanza Menchi, che ha tenuto banco per tutta la mattina e ha proseguito anche nell'udienza pomeridiana.
Menchi ha raccontato i dieci spregiudicati anni in cui un'aziendina di provincia è diventata un colosso nazionale per poi sprofondare nell'insolvenza e nell'amministrazione controllata, con Samuele Landi in fuga a Dubai inseguito da due mandati di cattura della procura di Arezzo e di quella di Roma per la connessa indagine su Agile.
Si parte da una sigla che oggi pochi ricordano come Plug-It, quella con cui la famiglia Landi si sposta dal ramo delle assicurazioni a quello delle telecomunicazione e dell'informatica nel periodo d'oro della new economy. Nel 2003 dalla fusione di Plug-It con Edisontel, gigante milanese, nasce appunto Eutelia, che poi si quoterà in borsa approfittando della piattaforma offerta da Nds di Virgilio Di Giovanni, spregiudicato finanziere dell'epoca.
In realtà, quello che arriverà ad essere il quinto operatore nazionale delle telecomunicazioni, resta sempre un gigante con i piedi d'argilla: non chiude un bilancio in attivo dal 2002, in borsa il titolo conosce una lenta ma inarrestabile discesa, fino alla sospensione dalla quotazione del 2010, come ha ricostruito Menchi. Il momento critico è nel 2007 l'acquisizione di Getronics, la ex Olivetti, e di Bull Italia, che caricano il gruppo di dipendenti e di debiti, finchè la situazione si fa sempre più critica ed Eutelia non ce la fa più a coprire gli oneri finanziari.
E' in questa situazione che si inquadrano le frodi carosello, quello che servono ad evadere l'Iva trafficando con l'estero, che adesso vengono contestate nel capo di imputazione di una bancarotta da 100 milioni. Inizialmente ci sono quelle scoperte prima del blitz del giugno 2008 che dà avvio all'inchiesta: triangolazioni di traffico telefonico con la Bulgaria e la Romania attraverso le quali, secondo l'accusa, vengono fatti sparire 30 milioni di euro verso la Svizzera. Se ne parlerà in una prossima udienza.
Nel 2009 un'altra serie di frodi carosello: Eutelia vende traffico telefonico alla controllata inglese C3 (ad proprio Samuele Landi) che a sua volta le rivende a una società pugliese. Il traffico che all'inizio valeva 100 torna alla fine nella disponibiltià di Eutelia a un valore di 90 e con un credito d'Iva che vale anch'esso oro. Una parte dei fondi così raccolti da C3, spiega il maresciallo, verrà successivamente dirottata su un conto corrente a San Marino, un vero e proprio tesoretto di dieci milioni che è stato poi fatto sparire. Da lì, dopo le rogatorie internazionali, potrebbe partire un terzo filone di inchiesta su Eutelia destinato a sfociare in un nuovo processo a carico dei protagonisti, il principale dei quali sembra ancora Samuele Landi.

martedì 14 maggio 2013

Agile (ex Eutelia), scattano i licenziamenti


La Fiom di Milano: "Nell'accordo firmato al ministero del Lavoro era prevista la copertura con gli ammortizzatori sociali fino al 2014, ma manca il decreto e i commissari hanno deciso di avviare la procedura di licenziamento per tutti i 988 lavoratori"


"Nell’accordo sottoscritto al ministero del Lavoro per Agile/Eutelia era previsto l’utilizzo di ammortizzatori sociali fino alla fine del 2014", ma "del decreto ancora non c'è traccia" e ora "i commissari hanno deciso di avviare la procedura di licenziamento per tutti i 988 lavoratori". Ne dà notizia in una nota la Fiom Cgil di Milano.

Domani (14 maggio) a Roma si terrà un presidio davanti al dicastero, mentre i lavoratori del sito milanese di Pregnana faranno altrettanto davanti alla Regione Lombardia. Ad accomunare i casi di Milano e Roma, sottolinea la Fiom, "è il rifiuto della forzatura messa in atto dai commissari e la richiesta di rispettare gli accordi e gli impegni assunti dal governo e dalle regioni, compresa, ovviamente, Regione Lombardia".

venerdì 3 maggio 2013


SEGRETERIE NAZIONALI FIM-CISL FIOM-CGIL UILM

Corso Trieste, 36 - 00198 Roma - Tel. +39 06 852621
AGILE EX EUTELIA: PER RIVENDICARE IL RISPETTO DEGLI ACCORDI SOTTOSCRITTI E TUTTI GLI IMPEGNI ASSUNTI DAL GOVERNO! DAI COMMISSARI E DALLE REGIONI, A PARTIRE DAL DECRETO DI CIGS, MARTEDI' 14 MAGGIO ALLE 10,30 PRESIDIO DAVANTI AL MISE

Essendo nell'accordo sottoscritto a febbraio 2012 previsti ammortizzatori sociali fino alla fine del
2014, la procedura di licenziamento per tutti i 988 dipendenti di Agile ex Eutelia da parte dei Commissari, e' una incomprensibile e inutile forzatura in contraddizione con lo stesso accordo.
Grave anche che dopo due settimane dall'accordo di cassa integrazione presso il Ministero del Lavoro la domanda non era ancora stata presentata. Quindi non solo per i tempi dovuti dalla notevole mole di pratiche (per la crisi devastante che stiamo vivendo) ma anche per i ritardi incomprensibili siamo in attesa del decreto.

Ribadiamo la necessità che tutti i soggetti firmatari dell'accordo debbono essere coinvolti al massimo
livello per la realizzazione di tutti gli impegni assunti: Ministeri, regioni, Commissari e le società
interessate (TBS IT e Cloud Italia) devono gestire e accompagnare concretamente questo processo,
velocizzando l'iter del decreto e garantendo la piena applicazione di tutte le misure convenute nell'accordo.

Ricordiamo che ancora non sono operative alcune misure strategiche per il reimpiego dei lavoratori
tra le quali: bandi di gara premianti per l'assunzione dei lavoratori, formazione strategica (i FEG
sono stati appena approvati dalla UE con un anno di ritardo!), sensibilizzazione dei maggiori
players del settore e integrazione industriale con le attività acquisite dalla Cloud Italia.
Tutto ciò insieme alla realizzazione ed il rispetto del piano industriale concordato in sede istituzionale di TBS IT (che dura fino al 2015), sono le cose su cui lavorare, recuperando il tempo perduto finora.

Per sensibilizzare tutte le istituzioni ed in particolare i nuovi ministri dello Sviluppo Economico e del
Lavoro al rispetto degli impegni assunti, viene indetto per martedì 14 Maggio alle 10,30 un Presidio
di tutti i lavoratori davanti al Ministero dello Sviluppo Economico.

FIIM FIIOM UIILM NAZIIONALII
Roma, 2 maggio 2013