Il caso della società di telecomunicazioni sembra avviarsi verso una soluzione, ma sono ancora tante le incertezze per il futuro dei lavoratori
La lotta per il diritto al lavoro dei dipendenti della società di telecomunicazioni Eutelia ebbe inizio nel 2008, quando l’azienda impose ai suoi dipendenti un contratto di solidarietà che prevedeva una riduzione degli stipendi del 37%, con l’integrazione da parte dell’INPS sulla base di un accordo sindacale.
La scadenza del contratto di solidarietà era fissata per la fine di giugno del 2009, ma poche settimane prima Eutelia cedette il suo ramo di azienda, che comprendeva circa 2000 dipendenti, alla Agile srl. Non si trattava però dell’unica cessione compiuta da Eutelia in quel periodo, infatti un altro ramo dell’azienda veniva ceduto al gruppo Omega.
Nel giro di pochi mesi, quando gli stipendi cessarono di essere erogati ai dipendenti, fu chiaro a tutti quale fosse il vero scopo del nuovo assetto societario: la proprietà si stava liberando tramite queste “cessioni” di tutti i suoi lavoratori, per poter poi piazzare più agevolmente sul mercato quello che era il suo grande patrimonio infrastrutturale, consistente in una rete di quasi 13 km di fibra ottica, certamente molto appetibile alle grandi imprese di telecomunicazioni.
La reazione dei dipendenti, dopo mesi di lavoro non retribuito, non si fece attendere: dopo l'organizzazione di manifestazioni in molte piazze italiane, venne occupata simbolicamente la sede aziendale di via Bona, in zona Tiburtina. Proprio in quel periodo si verificava uno dei fatti più gravi dell’intera vicenda, ovvero l’irruzione dell’allora ad Samuele Landi, oggi latitante a Dubai, che si presentava nella sede occupata con al seguito 17 vigilantes, spacciandosi per la Polizia di Stato e cercando di identificare tutti i presenti con l'intento di sgomberare il presidio.
L’irruzione delle guardie private non riuscì nei suoi intenti, e la fortuna volle che quella notte fosse presente nella sede una giornalista della RAI, impegnata nella realizzazione di un servizio sulla vertenza degli ex informatici Eutelia, che poté filmare e poi denunciare tutto l’accaduto.
A rendere ancor più paradossale la triste vicenda è arrivata la condanna, pronunciata dal Tribunale penale di Roma nel marzo 2011, nei confronti dei lavoratori in lotta a cui sono stati inflitti tre mesi di reclusione convertiti in 7.600 euro a testa per l’occupazione della sede, una pena superiore di 100 euro a quella inflitta alla “squadraccia” di vigilantes camuffata da forze dell’ordine.
Il fatto che il Tribunale abbia emesso le condanne più pesanti sulla base di una denuncia avanzata dallo stesso Landi, rinviato a giudizio per bancarotta fraudolenta e tuttora sottrattosi alla giustizia italiana, appare inspiegabile alla luce della clemenza con cui sono stati trattati individui che si sono finti poliziotti.
Gli avvocati della Fiom-Cgil hanno aiutato i lavoratori a presentare ricorso (gli informatici in Italia sono inquadrati come metalmeccanici), anche perché nel corso dell’occupazione non è mai stato impedito di lavorare a chi lo volesse, al punto che la stessa Polizia (quella vera) non ritenne necessario rimuovere il presidio.
La pena inflitta, se confermata, sarebbe pari a quanto percepito dai dipendenti in quasi un anno di cassa integrazione, e tutto questo solo per aver cercato d'impedire che la loro azienda venisse spolpata mentre c'era chi intascava milioni di euro di commesse.
La vertenza degli ex lavoratori Eutelia è tornata, nel corso delle ultime settimane, ad onor di cronaca per via dell’accordo raggiunto tra le sigle sindacali e la società rilevante Cloud Italia, che prevede l’assunzione dei dipendenti della società di telecomunicazione.
La notizia, così come è stata diffusa da quegli stessi media che tanto hanno trascurato questa vicenda anche nei suoi passaggi più tragici, sembra però sorvolare completamente su di un particolare non trascurabile: le annunciate assunzioni non riguarderanno tutti i 359 lavoratori in cassa integrazione, ma solo una piccola parte di essi.
E’ lo stesso Fabrizio Protetti, coordinatore Fiom-Cgil del gruppo Agile, a chiarire la vicenda: “I lavoratori di Agile sono stati oggetto di un accordo in sede istituzionale che attualmente, in termini occupazionali, dà risposte ad una piccolissima parte di essi – conclude - Per tutti gli altri si dovranno realizzare gli impegni assunti da parte della società acquirente di Agile, e dalle Istituzioni presenti in sede di Ministero dello Sviluppo Economico; impegni relativi al loro reinserimento al lavoro”.
Il dato omesso da gran parte dei giornali è che quello raggiunto in questi giorni è un "accordo quadro", che dovrebbe determinare in prospettiva alcune soluzioni per i lavoratori, prevedendo solo per una parte di essi l'assunzione presso la società acquirente. E' lo stesso sindacato Fiom infatti a puntualizzare che l'impegno dei sindacati e dei lavoratori dovrà continuare, nella speranza che questa travagliata vicenda possa avviarsi finalmente verso un lieto fine.
LAZIO: PERAZZOLO (LP), CON ACCESSO AL FEG RISPOSTE CONCRETE A LAVORATORI AGILE EX EUTELIA
Roma, 07 mar - “Con l’elaborazione del progetto per l’accesso al FEG (Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione) diamo risposte concrete ai lavoratori Agile ex Eutelia, ricevuti stamani alla Pisana dal sottoscritto e dall’assessore Zezza, oltre che a tutti quei lavoratori che hanno perso il posto a causa dei cambiamenti attuati dall’azienda in cui erano impiegati. Il FEG infatti sostiene il reinserimento dei lavoratori europei colpiti da licenziamenti derivanti direttamente da trasformazioni profonde negli scambi commerciali internazionali. Con l’elaborazione del progetto si conclude quindi la prima parte dell’iter per il FEG e si aprono nuove possibilità per i lavoratori Agile ex Eutelia, anche grazie ad altri strumenti di politica attiva che la Regione metterà a disposizione dei lavoratori svantaggiati. Come sempre abbiamo dimostrato che la Regione Lazio è al fianco dei lavoratori del nostro territorio ed è competente, attenta e concreta nel mettere in campo i giusti strumenti per la salvaguardia dell’occupazione, rientrando nei tempi di attuazione dovuti”. Lo ha dichiarato, in una nota, l’on. Maurizio Perazzolo, presidente della commissione Lavoro, Politiche sociali, giovanili e pari opportunità della Regione Lazio, a margine del tavolo di confronto con i rappresentanti dei lavoratori Agile ex Eutelia che si è svolto oggi alla Pisana.