AREZZO - Cento lavoratori della nuova Eutelia da ieri sono in cassa integrazione. Tra loro anche casi socialmente delicati. Non solo la moglie e il marito entrambi a casa, che domenica hanno lanciato un accorato appello sul Corriere. Ma anche altre situazioni molto difficili, che agli occhi del sindacato non sono passate inosservate. "Si poteva fare meglio", dice Samuele Falossi, sindacalista Cgil del settore comunicazioni. Che non usa il termine "macelleria sociale", ma rileva il fatto, non positivo a suo dire, di un dialogo con l`azienda che poteva essere aperto anche a questi temi. I casi critici di cassintegrazioni socialmente pesanti, ad Arezzo, sono cinque o sei, sulla cinquantina di lavoratori Eutelia sospesi. L`altra metà sono quelli di Roma.
"Magari l`azienda ha agito in buona fede - dice Falossi senza conoscere bene la realtà del personale. Il fatto è che non vogliono parlare con il sindacato, se non nelle occasioni in cui non possono fare altrimenti". Per una famiglia monoreddito, magari con particolari problematiche, vedersi abbattere lo stipendio dai circa 1500 euro agli 8/900, è una bella mazzata. "Certe scelte - ribadisce Falossi - potevano essere ponderate meglio. Non si tratta di ragionamenti individuali, m a quelle cinque o sei situazioni potevano essere risolte diversamente, senza danno per l`azienda".
Ormai però è troppo tardi. "Bastava usare un minimo di sensibilità sociale e di rispetto umano..." Dei più di cento lavoratori sospesi, va detto che 99 vanno in cassa integrazione in base all`accordo sindacale stipulato con Cloud Italia dopo aver rilevato Eutelia, e meno di 10 lavorano alla procedura: svolgono cioè attività d`ufficio legate alle questioni burocratiche e amministrative di Eutelia.
L`intesa stabilisce che a luglio 2014 i lavoratori dovranno rientrare nei ranghi. E` un accordo preso in modo fermo dall`azienda con il sindacato. A meno che non vada tutto a carte quarantotto dal lato produttivo, ma questa prospettiva nera pare esclusa per una realtà come Eutelia, che nel settore dei resta una gallina dalle uova d`oro. Ieri per molti è stato un lunedì particolare. L`inizio di un periodo di stop forzato, magari unito alle ferie. A sollecitare giudizi critici all`esponente del Slc Cgil Samuele Falossi, sono anche certe operative fatte dall`azienda. Come quella di girare all`esterno la compilazione delle buste paga. "Questo ha comportato lo stop dei dipendenti che svolgevano questo tipo di lavoro. Che invece si poteva continuare a fare internamente". Ma non è tutto: "Sono stati messi in cassa integrazione anche i tecnici dei tralicci alla rete per quanto riguarda il bando Toscana vinto da Eutelia per la banda larga nei territori di Arezzo, Massa, Lucca e Pistoia dove non è presente il servizio. Bene, questa commessa porta 8 milioni di euro l`anno e l`azienda ha scelto di affidare le opere ad imprese esterne. Questo fa davvero ribrezzo, tantopiù che il personale interno ha sempre dato risultati pregevoli". A breve comunque dovrebbe esserci un incontro tra azienda e sindacati. Mentre a marzo 2013 l`accordo prevede il primo rientro nei ranghi di una trentina di addetti. "Intanto Arezzo è stata trattata peggio di Roma conclude Falossi - e teniamo anche presente che quando si parla di cassa integrazione, va considerato l`ulteriore disagio dei pagamenti ritardati. Stiamo attivando con la Provincia l`unità anticrisi per gestire le erogazioni, altrimenti l`Inps
paga con tempi biblici".
Sacrifici Cominciata ieri la fase di cassa integrazione per i lavoratori della nuova Eutelia rilevata da Cloud Italia. Tra Roma e Areno sono 111 i sospesi. Dal sindacato Slc Cgil un giudizio critico sulle modalità con cui si è arrivati alla scelta degli addetti da tenere a casa. Tra i cassintegrati casi socialmente delicati