martedì 24 febbraio 2009

Eutelia multata.......di nuovo

L'Agcom (Autorità garante delle comunicazioni), ha multato per una somma di 120 mila euro Eutelia per la violazione della normativa sui servizi a sovrapprezzo.


La redazione promuove L'iniziativa 'Racconta la tua esperienza in Eutelia'
Chiunque voglia raccontare e denunciare la propria esperienza professionale in Eutelia fatta di mobbiing vessazioni e sfruttamento, lo può fare scrivendo un post che poi verrà pubblicato in prima pagina.

martedì 17 febbraio 2009

Almaviva e Sirti

Almaviva e Sirti in corsa per la divisione IT di Eutelia
MERCATI GLOBALI Di Luca Gualtieri (Milano Finanza)
Ci sarebbero Almaviva e Sirti nella corsa per aggiudicarsi gli asset di Information Technology di Eutelia. Il gruppo tlc aretino fondato dalla famiglia Landi sta infatti cercando di uscire dal mercato It (nel quale era entrato un paio di anni fa con l'incorporazione di Eunics)

Nuovo, si fa per dire, comunicato aziendale

Eutelia verso il piano di impresa
(17/02/2009)fonte www.miaeconomia.it

Il Consiglio di amministrazione della società attiva nelle telecomunicazioni ha reso noto di avere approvato il documento preliminare propedeutico alla definizione del Piano d’Impresa 2009-2011. In un comunicato il Gruppo conferma la volontà di rifocalizzare il core business sul settore delle Tlc, abbandonando progressivamente il comparto It, razionalizzando in questo modo i costi e rivedendo il perimetro aziendale, che nell’arco del prossimo triennio muterà attraverso la cessione di assets, immobili e partecipazioni estere.

Il Consiglio di amministrazione di Eutelia inoltre considera che la propria rete, le elevate competenze sulle piattaforme specialistiche e il presidio specifico di alcune aree geografiche costituiscono degli assets primari da sfruttare per il rilancio e il consolidamento delle attività Tlc.

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Nulla di nuovo quindi.
La società ancora una volta conferma la volontà di dismettere il comparto IT.
Dal comunicato si evince che, un vero e proprio piano industriale. alias piano d'impresa. non c'è ancora, qui si parla di "documento preliminare propedeutico".

La dismissione avverrà nel tempo, in modo progressivo (è questa forse la novità), questo fa intendere che nel triennio verranno cedute via via parti del settore IT insieme a parti degli asset ereditati, ad aziende acquirenti (spezzatino)
Per cui in questo periodo molto probabilmente non ci saranno investimenti su questo comparto con ulteriori pesanti ricadute sulle commesse e la perdità di professionalità dei dipendenti.

sabato 14 febbraio 2009

Dal Nuovo Coriere Aretino

Il venerdi nero di Eutelia Arrivano in 1000 ad Arezzo per non perdere il posto di lavoro
AREZZO - Vedendo da lontano quei pullman parcheggiati in zona Montefalco, veniva da pensare ad una gita scolastica alla
scoperta delle bellezze di Arezzo. In realtà ieri mattina, se ti avvicinavi alla folla che si era riunita in ia el Rossellino, capivi che della gita non c’era davvero niente. Bandiere, colori, persone da tutta Italia, slogan e fischi: a contestazione contro Eutelia,azienda aretina che vorrebbe dismettere il reparto IT mettendo in grave difficoltà migliaia di lavoratori, si concretizza per le vie della città. Uno sciopero organizzato dalle organizzazione sindacali nazionali e locali che ha portato ad Arezzo un migliaio di persone che hanno sfilato per non perdere il posto di avoro. Il ritrovo era fissato per le 10 e la partenza del corteo nel giro di mezz’ora ma alcuni pullman sono arrivati alle 1 quindi i tempi si sono allungati. Alle 11 passate il corteo ha iniziato il suo percorso per le strade del centro: via Petrarca, via Guido Monaco, Piazza San Francesco, Corso Italia e Piazza San Jacopo. Qui i sindacati hanno tenuto n comizio mentre una delegazione si è recata ad un incontro con il Prefetto. Nel primo pomeriggio tutti i pullman si sono recati in via Calamandrei, di fronte alla sede di Eutelia per manifestare il loro dissenso. Sono rimasti solo una entina di minuti perchè poi sono stati invitati dalle forze dell’ordine ad allontanarsi. Il gesto compiuto di fronte alla ede è stato di gettare sui giardinetti i libri che l’azienda aveva regalato a tutti i lavoratori insieme a delle monetine. un gesto di disprezzo che la dice lunga sullo stato d’animo dei lavoratori.

Secondo molti la proprietà non mostrerebbe alcun interesse per ituazione creata e nessuna volontà di risolverla Accuse pesanti alla famiglia Landi
I lavoratori contestano il modo di gestire l’azienda e le risorse umane

AREZZO - Tra cappellini, sciarpe e bandiere, si respira la tensione.I loro visi raccontano molto più di tanti comunicati stampa. Sono i lavoratori di utelia, l’azienda aretina che, attraverso un processo di espansione ed acquisizioni, ha messo le radici in molte città taliane. E difatti i lavoratori che ieri sono arrivati ad Arezzo venivano da tutta Italia: da Bari, da Milano, Padova, Napoli, Rende (Cosenza). “Il lavoro ci sarebbe, le commesse non mancano ma è l’azienda che non vuole ontinuare – dichiara Maurizio Carosinti, del coordinamento nazionale FIOM- CGIL - Quando Eutelia ha acquisito Getronics , ex Olivetti, ha ottenuto ciò che voleva, si è presa terreni ed immobili, al resto non sono interessati. desso vogliono lasciare a piedi 2000 famiglie”. Tra i presenti anche l’assessore Regionale al lavoro della Puglia arco Barbieri, che va giù pesante: “La nostra Regione ha fatto un contratto di programmacon Eutelia dando un generoso finanziamento per le attività che avrebbe svolto. Difatti - aggiunge - con i soldi della Regione, Eutelia ha otuto aprire un Centro di Erogazione Servizi per la sicurezza. Doveva essere un progetto destinato a Getronics ma, ista l’ac qui siz ion e, Eutelia l’ha ereditato ed ha fruito di questi finanziamenti”. Di questo però in molti non erano convinti: “Speravamo che fosse un’azienda con maggiore esperienza ad aggiudicarsi il progetto, soprattutto un ruppo con un migliore piano industriale” fa eco Renato Vicano della Rsu Fiom di Bari - Sin dall’acquisizione di livetti, è stato evidente che Eutelia non sarebbe stata in grado di portare avanti il lavoro. Avremmo voluto anche ltri soggetti coinvolti, quelli con maggiori competenze nel settore. Non solo - aggiunge Vicano - Getronics, quando è tata acquisita ha cancellato tutti i debiti che aveva, lasciando nelle mani dei Landi una somma che supera i 50 ilioni di euro. Inoltre la famiglia si è anche presa molti terreni e immobili”. Poco distante da questo gruppetto ci sono dei rappresentanti della Uil aretina, Alessandro Infelici e Giuseppe Siniscalchi, che dichiarano: “E’ grave il fatto che Eutelia sia così latitante. Non ha presentato un piano di ristrutturazione aziendale al Ministero e circa 2000 avoratori, di cui 500 ad Arezzo, si trovano in difficoltà. E’ vergognoso perchè anche in un contesto di crisi nternazionale non si è mai assistito ad un’azienda che in nessun modo cerca di riorganizzarsi o che, ancora peggio, da un punto di vista umano non pensi alle tante famiglie in crisi, facendo sfruttare almeno la Cassa ntegrazione ordinaria. E’ per questo che lanciamo un appello alle istituzioni perchè sinergicamente si muovano per dar vita ad un tavolo di confronto. Eutelia ha denunciato un debito per 113 milioni ma ha acquisito terreni e mmobili per un valore molto superiore”. Sulla situazione toscana, e soprattutto aretina, interviene Samuele Falossi, esponsabile CGIl Telecomunicazioni della Toscana: “Tra le aziende di Eutelia e l’indotto solo su Arezzo rischiano il posto circa 500 persone. Da giugno 2008 già 40 contratti, ad Arezzo, non sono stati rinnovati. In più è stata messa n liquidazione la Ats Building, azienda di edilizia con 52 lavoratori”. Parlando con i lavoratori, emerge che le ituazioni più difficili sono al sud Italia. “Maurizio, 51 anni , che lavora nell’azienda di Rende (Cosenza) sottolinea he “al Meridione la situazione è più a rischio. Trovare un altro lavoro diventa impossibile”. E aggiunge Francesco, 44 nni, sempre di Rende: “Noi abbiamo le competenze per svolgere il lavoro del settore IT eppure molti di noi, anche aureati , sono costretti ad installare antenne. Non si contano i casi di mobbing che Eutelia ha perso poi in tribunale. A famiglia Landi si è presa immobili, gli assets dell’azienda, i Tfr. Noi, come singoli lavoratori non siamo vendibili. Lmeno vendessero tutta l’azienda saremmo sicuri di poter continuare a lavorare”.

Il rappresentante del Governo si dichiara preoccupato per la vicenda e auspica un confronto propositivo tra le parti
Il prefetto: “ Entro breve un tavolo istituzionale”

AREZZO - Alle 12 la delegazione dei sindacati ha incontrato il prefetto. Una riunione voluta fortemente anche dallo tesso Prefetto, Salvatore Montanaro perchè, come ha dichiarato, “desidero conoscere meglio la situazione, che ipo di supporto mettere in campo per aiutare i lavoratori. Siamo preoccupati, non lo nascondo e noi non possiamo he riconoscere solidarietà alle tante famiglie, ma vogliamo anche attivarci per aiutarle. Per questo entro breve convocheremo un tavolo istituzionale con tutte le parti”. Per i sindacati erano presenti Giuseppe Siniscalchi della il, nelio Corsi della Slc Cgil, Nicola Vigiani della Fillea Cgil, Paolo Galastri della Fistel Cisl e Enzo Chiosi della Cgil. Da parte loro, le organizzazioni sindacali hanno dichiarato: “L’istituzio - ne di questo tavolo di confronto è necessaria, e ovrò coordinarsi con il tavolo già esistente a livello nazionale. Eutelia è un’azienda priva di qualsiasi piano ndustriale, ha pensato solo a fare cassa. Eutelia ha avuto la faccia tosta di chiedere la Cassa Integrazione al inistero delle Attività Produttive senza presentare un piano di ristrutturazione. Lo dovrà presentare entro i primi di febbraio. Noi stiamo aspettando”. Accanto al prefetto e ai sindacati, anche i politici stanno facendo sentire la loro oce. Bruna Giovannini (SD): “Regione ed istituzioni locali proseguano nell’impegno per dare un futuro a centinaia di avoratori. Da parte dello SD massima solidarietà. Tra l’altro tra marzo e luglio andranno in scadenza alcuni mmortizzatori sociali per aziende come l’Unoaerre. Quindi la situazione andrà peggiorando”. Roggiolani (Verdi): “La egione Toscana ha deciso la realizzazione sia del Centro Unico di Prenotazione sia della carta sanitaria elettronica. Queste rappresentano anche importanti commesse che coinvolgono Eutelia, che già ha altri contratti con il sistema pubblico toscano. Adessso dobbiamo procedere speditamente nella realizzazione di queste due riforme così che le ommesse relative possano essere messe dentro l’ipotesi di salvaguardia dei posti di lavoro ad Eutelia”.

mercoledì 11 febbraio 2009

Bene la regione Toscana

Il Consiglio regionale all’unanimità approva una mozione.
L’esecutivo dovrà attivarsi nelle sedi di competenza per salvaguardare i posti di lavoro dell’azienda di telecomunicazioni

Firenze – “La Giunta regionale dovrà attivarsi nelle sedi di competenza per la salvaguardia dei livelli di occupazione di Eutelia, che opera in un settore strategico per i processi di innovazione dell’intero territorio regionale”. L’impegno è contenuto in una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale. E’ stata la consigliera Lucia Franchini (Pd) ad illustrare il testo, sottolineando come l’azienda, con sede ad Arezzo, opera nel settore delle telecomunicazioni e dell’information technology su tutto il territorio regionale. Benché in crisi, conta ancora oggi commesse attive da parte di molti enti pubblici, grazie anche al contratto di solidarietà sottoscritto da circa 2400 dipendenti, che adesso rischiano di perdere il loro posto di lavoro.

Altre info:
In grande evidenza, nella giornata di oggi, Eutelia. Il gruppo è rimasto anche sospeso per eccesso di rialzo, in scia alle notizie legate ad una cessione importante che potrebbe essere imminente. In chiusura la società ha registrato un progresso del 18,08% a 0,356 euro.

Secondo quanto dichiarato dagli stessi vertici il gruppo avrebbe ricevuto alcune manifestazioni di interesse per le attività informatiche. Queste attività sono state ufficialmente messe in vendita poco più di un mese fa, a inizio gennaio, generano fatturato complessivo di 120 milioni di euro e possono contare su un portafoglio ordini di 125 milioni.

Qualcuno tra gli addetti ai lavori, però, solleva dei dubbi. Soprattutto sotto il profilo del prezzo di cessione. Il timore che è la società, data la difficile situazione finanziaria, decida di vendere i suoi asset a basso costo. Dopo la cessione, probabilmente, arriverà il piano industriale per il prossimo triennio.

Nella nota del mese scorso il gruppo ha dichiarato che la dismissione delle attività dell’information technology renderà più snella l'intera struttura del gruppo. Eutelia potrà così concentrarsi sul comparto delle telecomunicazioni.

martedì 10 febbraio 2009

Per ora solo parole.

Il comunicato rilasciato da Eutelia dietro richiesta della CONSOB, lascia intravedere qualche spiraglio per la chiusura della vertenza aperta nel mese di Gennaio dalla proprietà dopo l'annuncio della dismissione del comparto IT.

Di annunci, proclami e comunicati, la famiglia Landi ne ha rilasciati tanti che sono stati puntualmente disattesi, per cui solo alla presentazione del piano industriale si potrà capire realmente come stanno le cose.
Di sicura Eutelia non ha piu intenzione di operare nel campo dell'information tecnology.

La lettera che il FIM-FIOM-UILM ha inviato alla Presidenza del Consiglio ed ai Ministeri del lavoro e dello sviluppo economico, presenta un allegato molto importate che descrive in maniera molto precisa ciò che i Landi hanno fatto e non, in questi 2 anni di cattiva gestione. Si rilascia la parte finale relativa alle considerazioni e prospettive aziendali.
Per chi volesse tutto il documento puo scrivere a questa redazione:


CONSIDERAZIONI FINALI E PROSPETTIVE AZIENDALI

Riteniamo che i problemi principali della società siano dovuti ai fattori sopra denunciati che in generale si traducono nel fallimento dell’integrazione delle TLC e IT (in sostanza del “piano industriale” di Eutelia). Questo è dovuto principalmente alla mancata capacità dell’azienda di passare da una cultura (e quindi una conseguente gestione) “utente” (tipica delle società di TLC) ad una incentrata sul “cliente” (tipica di tutte le società di IT).

In una condizione di oggettiva difficoltà aziendale e, più in generale, di tutto il mercato dell’ICT, riteniamo questa organizzazione esiziale per la società. Tutti i maggiori concorrenti dell’azienda, in questa situazione di crisi e di compressione delle tariffe riconosciute dai clienti, hanno operato nella ricerca di una ottimizzazione dei costi sulle prestazioni base per poi introdurre nuove soluzioni che potessero incrementare i margini della commessa.

Eutelia, a causa dell’organizzazione aziendale e dell’accentramento feroce di tutte le scelte commerciali e/o industriali, della perdita di professionalità su prodotti e servizi che potevano invece offrire altre soluzioni molte altre realtà (e che il mercato richiede) ma anche a causa di una mancata riorganizzazione sulla base dei costi, ha visto la sua fetta di mercato progressivamente erosa.

Il contratto di solidarietà che ha indubbi effetti positivi sui conti della Società, in virtù di una applicazione dell'azienda indipendente dalla gestione delle commesse, rischia di vanificare la possibilità di onorare e acquisire nuove commesse. Infatti le ripetute sollecitazioni RSU, conti alla mano, tra l’applicazione della percentuale di solidarietà e le penali che un servizio organizzato in tal modo potevano comportare hanno indotto l’azienda a rivedere la sua applicazione. Diverse nuove opportunità con clienti importanti non sono state colte (Poste ad esempio) mentre le penali erogate sui disservizi prodotti hanno comportato un aggravamento dei conti.

E’ evidente anche qui la gestione centralistica dell’azienda che, operando un mero calcolo economico, ha cercato di utilizzare indiscriminatamente il contratto di solidarietà nella sua massima percentuale di riduzione oraria anche di fronte a clienti e attività che oggettivamente richiedevano una copertura di servizio ed una attività oraria molto più alta.

In diversi territori le RSU, ma soprattutto diversi responsabili aziendali, hanno più volte sollecitato i vertici aziendali a rispondere in maniera più attenta alle richieste di aumento dell’orario in virtù delle sollecitazioni dei clienti. Purtroppo nulla, se non tardivamente è stato fatto con evidenti danni economici e perdita di attività.

Riteniamo a questo punto che non ci siano alternative, la società deve prendere atto del fallimento di una gestione che ha oggettivamente aggravato le già difficili situazioni ereditate e deve correggere velocemente la sua impostazione adeguandola a quella delle migliori pratiche del settore.

Si rivaluti anche l’impostazione sin qui data dell’integrazione tra TLC e IT, in Italia non è ancora riuscita a nessuno e forse, considerato anche il bassissimo livello di investimenti nel settore, la necessità di suddividere gli stessi investimenti su due settori diversi a livello superiore dei concorrenti e la scarsa propensione all’innovazione del sistema paese (nessuno escluso PAC, PAL, Finanza, Industria etc.) , non è un’operazione ad oggi fattibile soprattutto nelle condizioni in cui si trova Eutelia.

Alla luce delle considerazioni fatte, della scellerata scelta di dismettere le attività IT e di presentare un “piano industriale” per la parte TLC in forte difficoltà, riteniamo che:
• o la proprietà ricapitalizza e si incomincia ad investire e ad operare al meglio per cercare di realizzare il progetto industriale e si mettono in condizione le realtà TLC e IT di operare nei rispettivi settori di influenza con le eventuali sinergie possibili che potrebbero creare comunque valore
• o la proprietà vende ad un soggetto industriale in grado di dare continuità e sviluppo a tutte le attività attraverso un nuovo e credibile piano industriale che valorizzi i due settori

E’ evidente però che in entrambe le scelte tutto il management di riferimento debba avere una altissima competenza, professionalità ed esperienza specifica sia nel settore IT, sia in quello TLC.

In quest’ottica è evidente che il mantenimento della ”integrità” dell’azienda è per noi fattore importante nella valutazione delle operazioni che l’azienda potrebbe mettere in atto per far fronte alla situazione e che un’operazione di “spezzatino” che faccia perdere le attività più appetibili sul mercato, lasciando i problemi in un contenitore vuoto, sarebbe per noi inaccettabile.

Tutte le possibili iniziative aziendali devono prevedere un quadro unitario che dia risposte alla totalità dei lavoratori. Per far questo è evidente la necessità di un piano industriale generale che contempli le due realtà TLC e IT.

Per garantire un minimo di capacità finanziaria, di solidità e affidabilità della società e delle conseguenti operazioni industriali e/o di trasformazione che potrebbero essere messe in atto, le somme a garanzia del TFR e le proprietà immobiliari (sedi e terreni) lasciate da Getronics e Bull, devono essere integralmente lasciate e/o riportate nel perimetro societario.

L’acquisizione di Getronics al prezzo simbolico di un euro ha portato in dote diversi milioni di euro di TFR (non meno di 54 ml€) ed un significativo volume di commesse di circa 180 ml €; l’acquisizione di Bull ha portato contratti con clienti importanti (commesse per oltre 80 ml€), un capitale enorme in proprietà immobiliari tra cui quella sul sito di Pregnana Milanese ricadente sul territorio della futura EXPO di Milano e circa 7 milioni di euro per incentivazioni all’esodo a cui la società non ha voluto dar seguito.

Se includiamo anche i contratti con i clienti acquisiti dalla società, tutta l’operazione ha portato diverse centinaia di milioni di euro ad Eutelia. In nemmeno due anni quasi tutto è stato disperso; molto è andato direttamente alla Finanziaria Italiana della famiglia Landi, come i 14 ml€ per la vendita della propria quota di Eunics (65%) ad Eutelia, acquisto effettuato per la cifra di …65 centesimi di Euro!!!

Oggi sono rimasti solo alcuni dei clienti più importanti e nessuna opportunità in più di un certo valore è stata realizzata in entrambi gli ambiti TLC e IT.; riteniamo doveroso che la proprietà si faccia carico di questo fallimento gestionale e dello svuotamento di valore dell’azienda.

Cosa ne è stato della mancata vendita di Mobyland in Polonia, già concordata e finita con una perdita della caparra da parte dell’acquirente. Una società di diritto Lussemburghese di cui non si conoscono i soci. Perché si è fermata quella vendita, che avrebbe potuto portare risorse fresche in azienda in un momento in cui sono indispensabili per far fronte ai debiti e rilanciare la società?

E dove sono oggi tutti i valori e le proprietà immobiliari lasciati dalle aziende acquisite, in quale perimetro societario e a disposizione di chi?

Oggi possiamo solamente dire che sicuramente non sono state utilizzate per rilanciare l’attività e garantire il futuro dei lavoratori. Riteniamo che la famiglia Landi debba garantire con risorse proprie questi vuoti e che questi valori possano costituire una dote importante per il futuro dei lavoratori che, finora, sono gli unici insieme alle casse dello Stato, ad aver pagato la crisi prodotta.

A fronte di tutto ciò come si giustificano gli enormi compensi erogati ai dirigenti apicali e ad alcuni azionisti, quale è il valore creato e a fronte di che cosa hanno meritato tutto questo, in un momento in cui i lavoratori stanno sostenendo l’azienda con la perdita del salario e la prospettiva di perdere anche il lavoro.

Per questo, quindi, riteniamo necessario e doveroso che Finanziaria Italiana, facente capo alla famiglia Landi (a quanto ci risulta) e maggiore azionista di Eutelia, intervenga direttamente a sostegno e a garanzia delle ipotesi di soluzione della crisi.

Immaginiamo infatti che, a prescindere dalle decisioni che verranno assunte e dalle operazioni societarie decise dal Consiglio d’Amministrazione, la famiglia Landi, direttamente responsabile di quanto accaduto, non possa abbandonare il “giocattolo” dopo averlo utilizzato in questo modo.

Consapevoli della drammatica situazione di incertezza sul proprio futuro lavorativo in cui si trovano oggi tutti i lavoratori di Eutelia e della responsabilità che tutti (Azienda, Istituzioni e rappresentanza politica in primis) si devono assumere per non disperdere una delle più importanti realtà italiana di telecomunicazioni e informatica, ribadiamo l'assoluta necessità di aprire il confronto, sulla base delle analisi e proposte esposte, per salvare Eutelia e i suoi lavoratori proseguendo con l'utilizzo del Contratto di Solidarietà sottoscritto e senza atti unilaterali dell'azienda che obbligherebbero Sindacato e Lavoratori ad una ferma e decisa opposizione in azienda e nei territori interessati.

sabato 7 febbraio 2009

Attività sindacale

Di seguito trovate 3 comunicati :


Si nota una certa assenza dei sindacati del settore telecomunicazioni e questo fà pensare ad una spaccatura all'interno del cordinamento.

lunedì 2 febbraio 2009

It Way pronta a rilevare il business It di Eutelia.

La redazione informa che la fonte da cui è stata prelevata questa notizia è dal sito Borsa&Finanza, in un articolo di Maria Giardini del 31/01/2009
In piu se ne parla anche nel forum http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=1022740.




It Way pronta a rilevare il business It di Eutelia. Dossier già allo studio, l’accordo in tempi brevi
L’azienda intanto chiude in salute i conti del 2008 Mentre decolla la collaborazione con Motorola
Milano, 26 giugno 2008 – Il Gruppo Itway, guidato dal Presidente e Amministratore delegato G. Andrea Farina, ha incontrato ogil 24 giugno a Milano analisti e investitori per illustrare le linee guida delle strategie a breve termine della società ravennate leader nella progettazione, produzione e distribuzione di soluzioni di ebusiness e quotata dal Luglio 2001 al segmento Star di Borsa Italiana Risultati Semestrali Confrontati Con Gli Obiettvi A Breve Annunciati Lo Scorso Anno Nel corso dell’incontro, il management ha illustrato i risultati raggiunti nella prima metà dell’esercizio 2007-08 (che va dal 1 ottobre 2007 al 30 settembre 2008), a fronte degli obiettivi di breve termine annunciati lo scorso anno e, in particolare: la diversificazione territoriale: con Itway Turkiye, la società con sede a Istanbul attraverso cui il Gruppo Itway opera nella distribuzione di soluzioni per la sicurezza informatica nel mercato turco. L’obiettivo del Gruppo è di raggiungere con Itway Turkiye un fatturato compreso tra i 7 e 10 milioni di Dollari per i prossimi dodici mesi. L’andamento economico: nel primo semestre dell’esercizio sociale 2007-08, i risultati conseguiti dal Gruppo Itway sono, a cambi costanti, sostanzialmente in linea con le previsioni ma penalizzati dalla continua svalutazione del Dollaro rispetto all’Euro (circa il 12% se confrontato con il periodo corrispondente dell’esercizio precedente), che ha determinato minori ricavi per circa 3 milioni di Euro e una compressione di tutti i margini economici di circa 500 mila Euro. In particolare, il Gruppo ha chiuso i primi sei mesi dell’esercizio 2007-08 con Ricavi consolidati pari a 62,7 milioni di Euro, in lieve flessione del 3,2% rispetto ai 64,8 milioni di Euro realizzati nel primo semestre dell’esercizio 2006-07 e un Ebitda pari a 2. 559 mila Euro, con una flessione di 564 mila Euro (-18,1%) rispetto ai 3. 123 mila Euro realizzati nel periodo corrispondente dell’esercizio precedente. Nel Iii° trimestre dell’esercizio che si chiuderà al 30 giugno 2008 si prevede un pieno recupero dei volumi a cambi correnti, il che significa, a cambi costanti, una over performance di circa il 5% rispetto all’esercizio precedente. Gli accordi strategici: nel corso degli ultimi dodici mesi il Gruppo ha siglato importanti partnership strategiche puntando in particolare ai segmenti di mercato altamente profittevoli della sicurezza e della virtualizzazione che permetteranno al Gruppo di raggiungere nuove quote di mercato nella seconda metà dell’esercizio 2008. Obiettivi A Breve Termine (2009-2010) - Entro il 2010, il Gruppo Itway prevede una crescita dei ricavi che potrà attestarsi tra il 10% e il 30% e un aumento della redditività grazie ai significativi interventi interni di razionalizzazione ed integrazione e ulteriore ampliamento dell’offerta di prodotti e servizi ad alto valore aggiunto. Anche per i prossimi esercizi il Gruppo garantirà il mantenimento della distribuzione di dividendi finora attuata. Si ricorda che lo scorso 7 febbraio 2008 il Gruppo ha distribuito agli azionisti un dividendo unitario di 13 centesimi di Euro per azione, con un aumento del 30% rispetto a quello distribuito nell’esercizio precedente. Nei prossimi due anni il Gruppo punta a consolidare ulteriormente la crescita per linee esterne dell’attività di Distribuzione a Valore Aggiunto in particolare con l’apertura di filiali estere in mercati ad alto potenziale di crescita. Sono infatti previste l’apertura di nuove filiali in Svizzera, nell’ Est Europa e nell’Area Balcanica ed ulteriori acquisizioni nel settore della distribuzione e della System Integration. Il management sta valutando inoltre eventuali integrazioni con realtà dimensionalmente rilevanti per accelerare lo sviluppo del Gruppo. Obiettivi A Medio-lungo Termine - Nel medio e lungo termine, il Gruppo Itway punta a registrare miglioramenti progressivi per arrivare a conseguire: il rafforzamento del ruolo di maggior Player nell’Area del Mediterraneo e della leadership nel mercato della distribuzione e progettazione di soluzioni di e-business (leader nella value chain); il consolidamento dell’elevato tasso di crescita storico del Gruppo con l’obiettivo di raggiungere livelli di Ebitda Margin (percentuale sul fatturato consolidato) superiori al 10% grazie al miglioramento del gross profit e alla razionalizzazione dei costi infrastrutturali e organizzativi; una più efficiente gestione finanziaria attraverso la riduzione dei tempi di incasso dei crediti commerciali e l’alto turnover di magazzino; un maggiore sviluppo del Gruppo puntando alla crescita per linee esterne.